sabato 27 ottobre 2007

La famigglia

Su Beppe Grillo si può dire di tutto, partendo dall'impegnato populista fino al furbo (e al molto furbo). A me arriva la newslettere già da mò, e devo dire che a volte è molto interessante a volte una gran sega. Se n'è parlato tanto un mesetto fa e debbo dire che quello che lo ha analizzato più acutamente è daniele luttazzi, quello che ne ha parlato più intelligentemente è il buon johnny (hell) mox, mentre freddie nietsche (che è pure intelligente) ha fatto un po' troppo lo snob, dicendo che Grillo no perché è becero. Ecco, Grillo sarà pure becero ma serve eccome, purtroppo, perché come spiegava il saggio serial killer Kevin Spacey allo sbirro supponente Brad Pitt (Brad, quando imparerai a fare lo sbirro come John McLane!) in Seven "per attirare l'attenzione della gente non puoi più fargli un toctoc sulla spalla, devi colpirli con un maglio". E in questo senso due artisti (della comunicazione) come Daniele Luttazzi e Marco Travaglio (che sono, ahimè, molto più intelligenti e acuti di Grillo) sono toctoc sulla spalla, fin che hanno accesso a poche persone alla volta. Ma Travaglio diventa maglio rovente qui, e non sta al telegiornale, purtroppo. Sta al tanto vituperato (quanto ignorato) V-day. Quindi ben venga il V-day se, tra le populisterie salta fuori un po' di informazione.
Perché spiegare cosa succede in Italia è un po' come illustrare le parentele di Beautiful (quello stava con quella ma prima stava con la madre e allora è anche zio di sua figlia e poi si fa la figlia e allora è pure nonno di se stesso, ecc) come qui (parte 1 e 2).

venerdì 26 ottobre 2007

Il pianista sta sotto. La tromba.

Le alchimie tra strumenti sono importanti. Per esempio se basso e batteria non concordano, la cosa non pompa, e non parlo di spaccare, ma di semplice pulsare di battito. La base ritmica è il cuore, e se il cuore perde colpi, meglio levare baracca. Altri strumenti più decorativi, più narcisi, con corde più fini e fiati più alti, devono essere mescolati con sapienza. Per esempio se c'è una tromba e un piano il pianista deve stare molto attento, perché rischia di rovinare tutta la storia. Se c'è la tromba in pista il piano può fare solo qualche nota buttata lì, di controbalzo alle battute di fiato. (più o meno come fa Bollani qui)
Ma passiamo al vero argomento di questo post, ovvero Piero Angela. Uso con gusto questo spazio per dire che, per usare un francesismo, mi sta parcheggiato sul cazzo. E non perché sia il rappresentante della scienza a buon mercato, perché ci vuole anche quella. Neanche per l'italico nepotismo, che non è poi sta novità nel belpa. Mi sta sul cazzo per uno screzio che m'ha fatto una volta. Una sera becco il sommario di Quark, che tra le altre panzane annuncia un capitolo dedicato interamente alla tromba, e che ci sarà Enrico Rava. LIVE. Per me era periodo Rava, niente di meglio, anche se me tocca aspettare. Dopo aver sacrificato un'ora e un quarto nell'attesa, eccoli. C'è Rava, bienchissimo ormai, un contrabbassista e un piano. Ciao ciao, strette di mano. Parte il servizio che si trascina per cinque minutini con breve storia dello strumento e massimi rappresentanti, una pillola di dieci secondi di Louis Armstrong, una di Miles Davis, e una di Chat Baker e con poche note ciascuno degli altri, 'na tristezza, con gli assolo troncati all'inizio. Gia lì mi girano, ma adesso c'è il concertino, la suite, e già mi godo le strombattate. Ritornano in studio, e si scopre che Piero Angela, oltre ad essere appassioato di jazz, suona pure i piano. E siccome Piero si sente Pure fiero, scopre le carte sedendosi al piano, butta li qualche nota. E' pure bravo, ma non è Telonio. Parte il basso, poi il piano poi arriva la tromba, Enrico prova a cominciarare qualche giretto dei suoi, ma Piero lo tallona, gli va sopra col piano, allora Enrico lo lascia armeggiare per un po', cincischiando con la tromba, e sperando che poi Piero gli lasci un po' di spazio. Rientra ma piero non ci sta, dimentica le buone maniere copre senza remora le evoluzioni di Enrico, che ne fa di belle ma non si sentono bene, non hanno spazio. La canzone finisce, e finisce anche la puntata, sticazzi. Uno che invita al suo programma (opinabilmente di merda) un trombettista di fama mondiale, lo invita a suonare in prima serata nazionale, e poi gli rovina la canzone per fare il bullo, per dire hei guardate, sono un coglione inutile ma suono il piano con Enrico Rava. Avevo un'occasione per redimere la mia trasmissione e invece no, qui è tutto miomiomio.
E fu così che Piero guadagnò la mia disistima. Non che gli cambi la vita.

giovedì 25 ottobre 2007

Sul pu bel de la chegada, é finì la merda

qualche settimana fa mi scrive il compare barnabi annunciandomi perentorio che è finita veccio mio. il linco non mente. in america la prima sentenza contro la musica scaricata. la simpatica cicciona dovrà elargire ad una multinazionale la bellezza di 9250 dolleri per ognuna delle 24 canzoni scaricate (dico 24 canzoni, non 24 dvd pieni di mp3). io sono più ottimista, dico vabbè, ne passerà di tempo. e invece no.
nel frattempo m'ero preso bene per (il dottor) House (che nel belpa non avevo mai visto), un simpatico infame, mi stavo guardando tutte le puntate da siti come allUC, movie6 e tv-links, dove puoi vedere film, cartoni, documentari e serie televisive ma senza scaricarle, come con youtube (il tutto in inglese, of course). fatto sta che arrivo alla puntata dove lui e la tipa escono e lui fa l'infame anche se non serve, come al solito, e sono infoiato per vedere cosa succede ma hanno tolto House da tutti i siti (warner bros non ci ha messo un attimo), anzi tv-links l'hanno proprio chiuso. quindi niente più House in diretta. nel frattempo mi consolo su youtube con A bit of Fry and Laurie, lo spettacolo comico in cui Hugh Laurie faceva sperticare dalle risate con chitarra e piano, prima di diventare un infame.
qualche assaggio qui qui e qui.

mercoledì 24 ottobre 2007

Nonno, molla la lasagna

"By G8 standards, Italy is a strange country. To put it simply, it is a nation of octogenarian lawmakers elected by 70-year-old pensioners. Everyone else is inconsequential", scrive il Times. qui scopri perché.

martedì 23 ottobre 2007

Johann Sebastian MC 5000

un regalo è una cosa bella che si regala. è bello i regali. e ancora megli i regali a sorpresa. il mio compare denis, il mio vampa preferito, vive lontano ormai, vive nelle zone dell'orso e se la gode alla grande. dicevo il mio compare mi scrive per dirmi ehi amico come va la vita. una cartolina virtuale di quelle belle che si spedivano dall'olanda. in un angolo trovo il francobollo magico, questo linco buttato lì, con un ragazzetto che fa l'orchestra. grande.
questo il finale della breve ma intensa e-missiva:
"per ora beccati questo, come si suol dire
a presto e pacche sulle spalle"

lunedì 22 ottobre 2007

Archeologgia der Core

si comincia veramente ad ascoltare musica quando si comincia ad avere un gruppo preferito. gruppo preferito è non solo musica che ti piace, ma quelli che piazzi con moto autonomo e ascolti fino allo sfinimento (degli altri), poi ne trovi un altro che ti sorprende e via. la prima cassetta che ho avuto era jovanotti for president ma forse non vale, il mio primo vero gruppo preferito risale a quando avevo 11 anni. e mio zio s'era fatto tre cassettine da 60 con le canzoni meglio di vasco, e il vasco degli anni 70/80 era roba forte per un pischello implumo. nel frattempo ho avuto tempo di abiurarlo in adolescenza e poi riabilitarlo (ma solo fino a fronte del palco) più tardi.
allora oggi facciamo archeologia personale. e siccome so che tanto non gliene frega un maglio a nessuno (come è giusto che sia) ho pensato bene di condire la menata di sorbirsi le malìe degli altri con degli assaggini di come me li ricordo. e gli assaggini sono uno dei più forti motori immobili della storia. quasi all'altezza dell'entrata gratis per le donne.
(tra parentesi metto anche chi me l'ha fatti conoscere, i miei pusher, cosí colgo l'occasione per ringraziarli per la colonna sonora)

1991
vasco (barba schaign)
1992
guns & roses (flavio/cesare)
1993
nirvana (daniele)
1994
green day (mauro)
1995
rage against the machine
paolo conte (paolo)
1996
rancid (mauro)
korn (jessika)
fabrizio de andré (paolo)
1997
refused (mauro)
ben harper (gilberto)
bob dylan (mauro)
1998
marlene kuntz (jessika)
the velvet underground (paolo)
1999
bebop (paolo)
sonic youth (fabry)
2000
old time relijun (fabry)
enrico rava (fahreneit)
2001
primus (berna)
tom waits (berna)
2002
god machine (vanna)
queens of the stone age/kyuss (simo)
2003
la cabra mecanica (fernando)
ojos de brujo (juangas)
2004
marco calliari (carleis)
cypress hill (sergi)
east rodeo (diego da rabi)
turi
2005
la excepcion (que confierma la regla)
(carlitos)
supercanifradiciadespiaredosi (carleis)
i capelli di cesare ragazzi (granfranco baffato)
macaco (carlitos)
2006
sanseverino (isabelle)
gogol bordello (anne)
tenacious d
2007
5nizza (anna)
flight of the conchords (marcio)

se ne dimentico qualcuno poi lo aggiungo per la via

domenica 21 ottobre 2007

Quella del pane imburrato

un giorno il Profeta Lalù stava godendo dei doni della terra, inebriandosi del frutto dell'oppio in compagnia di magnifici esemplari di femmina umana prostrati in sua adorazione, giovani ninfe vestite di soli petali di rosa. quel giorno una boccia del frutto della vite si avvicinò recando con sè un villano impaurito. sapeva di potersi rivolgere senza tema alcuna al profeta ma i villani del luogo lo avevano avvisato di non avvicinarsi troppo a quella che loro chiamavano la zattera di gaudenti, per paura di essere risucchiati e perdersi dai vortici del piacere. la voce dietro la boccia disse: o saggio Profeta Lalù, tutte le volte che mi cade una fetta di pane imburrata cade dalla parte del burro. come devo fare? il profeta biancobarbuto, emergendo dal gorgo di corpi ma senza distogliersi dai suoi vizi, rispose lentamente: alcuni aruspici ignoranti dicono che si tratta di una legge antica, ancora più antica dell'invenzione del pane, la legge di Marfi, ne avrai sentito parlare... Mentre il villano annuiva il profeta proseguì: mai sentita stronzata più grande, o villano. la fetta cade sempre dalla parte del burro? In verità in verità ti dico, evidentemente hai imburrato la parte sbagliata. la prossima volta imburralo sull'altro lato. detto questo si rituffò nella zattera di cui era ammiraglio, e veleggio verso senza muoversi.

sabato 20 ottobre 2007

venerdì 19 ottobre 2007

Quella del fisico danese alle superiori

un giorno il Profeta Lalù sedeva sdraiato sotto un albero secolare come un romano dei tempi d'ozio. i cerbiatti gli cinguettavano intorno e i bambini giocavano a sdramargilo, quando una creatura, staccandosi dal vociare dei compagni, si avvicina al profeta e gli chiede un cucchiaio. Il Profeta Lalù, senza alzare lo sguardo, gli racconta questa parabola:
c'è questo fisico danese che quando era alle superiori gli danno un compito di fisica: come puoi misurare l'altezza di un grattacielo con un barometro? il nostro giovane scrive la sua soluzione soluzione è, palese come un clown obeso: basta attaccare il barometroad un filo, calarlo dalla cime e misurare la lunghezza del filo. la commissione impallida, segnano risposta sbaglitata, ma lui insistela soluzione è brillante e, secondo il rasoio di occam, economicamente perfetta. allora gli danno 6 minuti per risolvere il problema, per vedere se sa qualcosa di fisica. lui ci pensa cinque minuti, poi dice non so, ci sono così tante soluzioni, potremmo lasciar cadere il barometro e misurare il tempo di caduta, o misurare l'altezza di uno scalino e moltiplicare per il numero di scalini, potremmo mettere il barometro in cima al palazzo e misurare l'ombra che proietta, non saprei proprio cosa scegliere, oppure potremmo misurare la pressione alla base e quella all'altezza e fare la differenza, ma è troppo complicato. quest'ultima era la risposta che i signori nella cattedra comoda si aspettavano.
sappi che non esiste mai una soluzione migliore, e quella che sembra l'unica a volte è solo una delle tante, ma non necessariamente tra le migliori.
tra l'altro, quel ragazzo poi è diventato fisico, e poi, già che c'era, è diventato anche nobel.

mercoledì 17 ottobre 2007

Dica 666

la mia nonna Pia è vecchia. quindici anni fa, dopo gli ottant'anni, dopo la morte del nonno Bepi, ha cominciato a invecchiare di colpo. piano piano, ma la nava 'ndrè. ora non si ricorda più niente, non è più capare di compiere azioni comuni, a tavola non riconosce le cose, non vede la forchetta, a volte non si ricorda i nomi delle cose e dice quel coso vicino a quel coso, non sa dov'è ma neanche quando è, non si ricorda quanti anni ha, non sa più scrivere nè fare di conto, a volte non riconosce neanche i suoi familiari, ma quando le dici chi sei si illumina come se ti vedesse per la prima volta, a volte sragiona e se se ne accorge e comincia a cantare, canta anche quando è contenta, come quando non sa cosa dire, a volte ha momenti di paura come un bambino, in cui bisogna abbracciarla, ha anche i ritmi di un neonato (mangiare, bere, cantare, oziare). sembra abbia avuto un cambio nella freccia del tempo, e torni indietro rannicchiandosi sempre più delegando agli altri la cura di se stessa. il ciclo si chiude, la cosa più naturale del mondo.
se fossi un medico leggerei questi fenomeni attraverso la dignitosa lente della scienza e, dopo attenta consultazione della bibbia (su supporto organico o cartaceo), snocciolerei questo tristo rosario di grecismi; li annuncerei con pause lunghe, come i giocatori allo stadio (ma senza la ola). eccoli che entrano in campo, (rispettivamente) AMNESIA - APRASSIA - AGNOSIA - ANOMIA - DISORIENTAMENTO SPAZIO-TEMPORALE - AGRAFIA - ACALCULIA - DEFICIT INTELLETTIVO - CAMBIAMENTI NELL'UMORE.
la somma di tutti i fattori (con riporto due) fa:
TUA NONNA + MORBO DI ALZHEIMER = LOVE,
ovvero tua nonna ha una malattia incurabile.
è strano, non sono einstein ma neanche così così babbo, ma non l'avevo mai notato: io credevo che mia nonna fosse solo vecchia.

martedì 16 ottobre 2007

Oh Lord! Bring me to your home!

in olanda più della metà della popolazione dichiara di non credere. c'era un particolare però che non mi tornava, il fatto che maastricht è piena di chiese, anche belle, se volessi fare lo sborone ti direi anche che sono gotico fiammingo ma in realtà sto solo sparando a caso. ma non in tutte le chiese si celebra la sacra pantomima. altre liturgie hanno soppiantato i pateravegloriasempresialodato. per esempio per la modica cifra di una pensione minima si puo pernottare nell'hotel chiesa (il nome non è chiesa ma non importa), che sta in una chiesa, appunto. poi c'è la chiesa libreria e cafè, superchic e luminescente di rosoni, in pieno centro, incastonata tra una twin tower di negozi la via dei bar. e poi c'è la mia preferita, la sagrada familia dei poveri, con strane sculture scure. solo che è rinchiusa da transenne arancioni ormai storte, cresce erba dappertutto, e la facciata è terra franca dei simpatici piccioni. come se non bastasse dà su una rotonda.
passando di fronte con il compare jan, mi fa: "se la domenica il signore riposa ma lo stesso giorno vanno a casa sua, tutti nello stesso momento, e cantano sempre le stesse nenie. non è che gli danno fastidio?"
Forse che per gli olandesi l'etica vale più della spiritualità? Magari non è che sono meno fedeli, sono semplicemente più prudenti e rispettosi, e preferiscono non disturbare.

lunedì 15 ottobre 2007

Tales from Heaven69

in finlandese il sospensorio anche detto paraballe si chiama paskahousu, the egg protector. in inglese il guastafeste è il party pooper, si dice che i problemi sono sempre difficili ma le soluzioni in sè sono sempre semplici, in tedesco si dice der Weg is das Ziel, la via è il fine, the way is the purpose. in inglese dubito, il gioco con le carte, si chiama bullshit, che suona meglio, suona meno gay. e ha molto più senso. se in russia hai l'anello al pollice sinistro sei frocio. e fidanzato. poi c'è questo tipo, dice jan, che compra una bella scatola di sigari, di quelli che sanno ancora di coscia esotica dei caraibi. va all'assicurazione e assicura i sigari. contro incendi e altre calamità. il monno è pieno di gente abbiente che si assicura la dentiera del nonno, il gatto obeso o l'apparato riproduttivo: nell'ambiente sono conosciuti come PDS, penni da spollare. e facciamoje er contrattino. il nostro torna soddisfatto, se li fuma con calma, poi torna all'assicurazione e denuncia l'incendio dei sigari, sono combusti in piccoli pezzi, dice. vince la causa e un bell'assegno alla mike bongiorno
con scritto 15 mila dollari. ma stiamo parlando degli States, uno stato che da solo occupa il 70% degli avvocati di tutto il mondo. e il 70% non sono un bel po', sono tanti. l'assicurazione ricorre in appello e lo denuncia di rimbalzo per piromania e danneggiamento di (sua) proprietà. l'assicurazione vince e il nostro john deve pagare 29 mila dollari, e 6 mesi di carcere. Come dice il compare Wouter: "America sucks. But they have really good music".

venerdì 12 ottobre 2007

Bevi l'acqua delle Fiji che fa tanto bene

"Perché viaggiare fino alle isole Fiji nel Sud del Pacifico per un sorso d'acqua? La falda acquifera delle Fiji é un ecosiustema vergine ai margini di una foresta pluviale primitiva, a migliaia di chilometri dal piú vicino continente industrializzato. Questa falda artesiana naturale protegge l'acqua fino alla fonte, dove viene imbottigliata e poi spedita a te."
FIJI
BOTTLED IN FIJI
SHIPPED TO YOU
Dopo averci fatto credere che esiste l'acqua che ti fa fare tanta plin-plin (tutte le acque fanno fare tanta plin-plin, basta berne, è un processo naturale) adesso ci portano l'acqua dall'altra parte del mondo, acqua che è abituata a vorticare in un altro senso e che arriva in Europa dopo giorni di caldo-freddo-caldo-freddo-caldo-freddo in un container, un toccasana forse per una spada incandescente ma non certo per le vivande. Alla fine non è poi neanche così male. E' acqua.

giovedì 11 ottobre 2007

'Na tazzuriella 'e cafè

Erano i primi tempi del colonie, e nell'Europa dei fighetti del mondo (perchè una volta eravamo noi a fare i 'mericani) cominciavano ad arrivare cose viziose come il tè, il caffè e il cioccolato (peraltro non ho mai notato tanti campi di tè in Inghilterra, nè di caffè in Italia, nè tantomeno di cioccolato in Svizzera). Fatto sta che tutte ste cose viziose piacciono tanto ai nobbili europei, fanno tanto sushi, ma i nobbili non sono contenti e frignano perché sono amare, così serve tanto zucchero, ma così tanto, che nasce la tratta degli schiavi africani.
Veramente.
Se dei puzzoni viziati con sangue e col cianotico si fossero bevuti e mangiati le loro prelibatezze esotiche senza storcere il naso niente Michael Jordan, niente Charlie Parker, niente Marvin Gaye.
Ma guarda te se nella vita mi toccherà ringraziare degli stronzi.

mercoledì 10 ottobre 2007

Consigli per beoni

Parliamoci chiaro per una volta. Da una parte celebrare il vino come prodotto del rapporto dell'uomo con la terra, sostanza specialmente sociale o elemento che muove la cultura negandole la sobrietà perché questo muove la delicata economia della viticoltura italiana. dall'altra invece l'alcol no, l'alcol rovina le famiglie, fa schiantare le macchine che trasportano i giovani nella notte per mettersi la coscienza a posto. Da una parte ai pasti fa bene, dall'altra ti ucciderà.
Non si parla mai dell'atto di bere in sè, dei veri consigli per rapportarsi, ricordiamolo, ad una droga. Dire che l'alcol è una droga è tabù. E' pura e deprecabile bestemmia. Droghe sono quelle fatte nei labboratori, o con le piante esotiche. Il vino cresce sulle piante nostrane quindi non è droga.

Ecco come risolvono la faccenda qui in Olanda, la terra libera per antonomasia, che accoglie i reietti, che culla un prete che non ha mai fatto il prete e celebra la follia, dove puoi pagare una donna senza sentirti un criminale e puoi decidere della tua vita e della tua morte.
Nei locali dove vendono alcolici c'è questo biglietto di un giallo accattivante scritto in 4 lingue con scritto CONSIGLI PER CHI BEVE. Non uno di quelli antisettici da servizio sanitario e neanche quelli da seconda media con i disegnini. Un semplice volantino colorato.
Dopo una breve introduzione sulla sostanza e sui rischi legali della sua assunzione si arriva alla parte che preferisco.

Alcuni consigli per un uso intelligente:
1. C'è una grande differenza tra i diversi tipi di di alcolici. Alcune varietà possono essere più forti di altre. Un bevitore esperto sa/percepisce quando ne ha assunto una quantità sufficiente e si ferma. Se bevi per la prima volta fatti dare alcuni consigli previ.
2. E' opportuno non assumere contemporaneamente alcolici e altri stupefacenti.
3. L'alcol altera la tua percezione. Non usarlo a scuola, al lavoro o nel traffico.
4. L'alcol può produrre talvolta cattivi effetti. Potresti sopravvalutare le tue reali capacità e provare malessere. Cerca un luogo tranquillo e mangia o bevi qualcosa di dolce. Non preoccuparti. Questa situazione sarà probabilmente risolta nel giro un'ora.
5. Non assumere alcolici per superare le preoccupazioni. Se bevi tutti i giorni, prova a non farlo per un paio di giorni alla settimana.

Non è forse una maniera di parlare dell'alcol da persone mature a persone mature? No "bevi che fa buon sangue" o "l'alcol fa male". no, dice, adesso lo sai e se fai il furbo so'ccazzi.
Ci voleva tanto?




ps:
in verità questi con(s)igli si riferiscono alla cannabis e il volantino si chiama TIPS FOR BLOWERS, ho solo tolto cannabis e messo alcolici, ma vale lo stesso discorso, e mi serviva come esempio.

martedì 9 ottobre 2007

GLORIA, l'anagramma di L'ORGIA

Ho sempre considerato Gloria LA canzone degli anni 80. tutto quel pathos per un testo melenso, così pieno di clichè da suonare semplicemente incomprensibile. L’altro giorno l’ho sentita per radio e mi sono dovuto ricredere.
Credo fermamente di averne decrittato il verbo e scoperto la vera natura.

Partiamo dall’inizio: c’è Gloria, anzi non c’è. Manca il suo profumo nell’aria, manca ad una mano, e questa mano cosa fa se Gloria manca? lavora piano, dopo aver provato te tutto mi sembra insipido, quando invece armeggiando intorno ai fianchi di Gloria entra l’odio baldanzoso ed esce l’amore raggomitolato, solo a dirlo questo nome…Ma adesso Gloria non c'è e chissà quando tornarà. Forse mai, E qui comincia a parlare di neve, e sappiamo tutti cos’è la neve, quella pura come la neve al sole. Poi si perde in un allucinazione con chiese di campagna deserti, fughe silenziose, letti, matrimoni, gozzoviglie e miserie. Poi attende il giorno, perché la neve è ancora lì e non lo fa dormire, e allora invece di dormire sogna con i papaveri, e sappiamo tutti cosa si fa con i papaveri, nelle terre libere. E poi non contento respira la nebbia che nel frattempo si è creata nella stanza, respirando rabbiosamente.
Si tratta semplicemente della più sozza e sciagurata discesa negli inferi della droga che un cantante poppe poppe abbia mai descritto. Altro che Brown Sugar o it's my wife and it's my life. E poi stiamo parlando di Umberto Tozzi di tiamotì-aamo, mica di beoni e viziosi tipo Fabrizio, Kurt o Billie? (per non parlare di Keith o Charlie o dei miei favoriti Pete e Amy).
Ma torniamo alla canzone: il finale ci regala un colpo di scena degno del miglior Harmony. Al posto di gloria arriva un'incredibile semidea, o comunque un valido esemplare di femmina umana, che si posa sul divano leggiadra e come mamma l’ha fatta, con intenzioni facilmente intuibili. Nel frattempo però il nostro antieroe biondotopo si è lasciato trascinare dall'assenza di Gloria, la vera fonte del piacere, distruggendosi selvaggiamente in un rally di bagordi e fa quello che ogni degno antieroe é supposto di fare, ovvero non ce la fa. Non ce-la-fa.
Accampa scuse poco plausibili, biascicando che deve ritagliare le stelle per il presepe o, secondo altre fonti, persevera nel vizio ritagliandosi un altro pezzo di cartone magico. Il tutto si chiude cosí, miseramente, con un lento zoom out dove UT abbandona sfocato la dignité.

La morale di questa breve parabola è ben chiara. Essere al cospetto del ben di dio e non poter banchettare degnamente é condizione umanamente ed eticamente inaccettabile. Vedete ragazzi come ci si riduce ricercare il piacere nelle sostanze psicotrope?

Si finisce male. Si finisce impotenti di fonte alla forza della vita. Si finisce senza vigore masculo. Si finisce a perseverare nell'orrore per forza di cose. O a fare un album di duetti con Marco
disgrazia
Masini.

Ecco come si finisce!
Con le droghe.

Ad un'analisi piú approfondita si puó notare che il messaggio positivo (seppur l'esempio sia in negativo) agisce soprattutto a livello subliminale attraverso una melodia frufru, quelle che ti fanno l’occhiolino, e qualche rima e assonanza più o meno scontate (gloria-aria,mano-piano, storia-gloria, nebbia-rabbia, sale-sole, sole-amore, petto-ti aspetto) ma di facile presa. Provatela sul vostro cuginetto sconvolto. Dopo averla ascoltata la pupilla gli tornerá normale.
Dovrebbero metterla a palla nelle scuole, dovrebbero.
Non servirebbero più i cani antidroga. Gloria potrebbe permettere la liberazione dei cani antidroga. Ci pensi? Umberto Tozzi nominato Santo dei (ormai ex) Cani Antidroga.
Una favola a lieto fine.

lunedì 8 ottobre 2007

Exactement Stèphane!

dopo qualche anno torna sanseverino, con un nuovo tuorlo, ma soprattutto un nuovo albume. reca sottobraccio la chitarra djangosa e la lingua svelta. nell'attesa puoi adottare un sanseverino-tamagochi che nutri, dormi (e scendi a pisciarlo) e fai suonare le canzoni nuove. se non fai niente per un par de minuti comincia a urlare "la guitarre! la guitarre, ooh!". mi ha già rotto gli zebedi ma che ci pozzo far?

giovedì 4 ottobre 2007

Dedicato ai batteristi

senti il ritmo pulsarti nelle vene? ok, quello è il cuore.
dicevo: senti una particolare predilezione per gli atavici strumenti che si percuotono?

prima di cominciare nell'ardimentosa impresa dell'imparare, o del tentare di cominciare a, vedi un po' come suona questo menandro di dodic'anni.
se non ti demoralizzi beccate tra cap'e collo sto scugnizzo di anni sette menando come un michelone portonojjo.
se poi non sei ancora abbastanza fantozziato dai un occhio (sicuro di non essere ricambiato) a nientepoppoppoodimeno che stevie wonder, testimonial rayban, dandole al tambùr.

poi accampa pure una scusa delle più becere, tipo non ho tempo ho la pasta sul fuoco. fallo per chi vuoi ma,
cortesemente,
RINUNCIA.


(su discreta segnalazione di Granfranco Baffato, mio batterio che prefero)

martedì 2 ottobre 2007

Flight of the Conchords

ho sempre pensato che australia e nuova zelanda fossero tra i posti più assurdi in assoluto. parliamo di un continente enorme, dove l'acqua turbina nella direzione sbagliata, un posto dove, fino a qualche decennio fa venivano spediti i personaggi più scomodi per la regina. la regina diceva: c'hai il sangue effervescente? sai dove devi andare? in australia devi andare, galeotto d'un mariuolo. certo è che questa ferrarelle circola ancora nei loro dotti. basta guardare E morì con un felafel in mano o Bad Boy Bubby per annusare originalità estrema e naif.
proprio dalla nuova zelanda arriva questo duo con uno spettacolo che è metà concerto e metà cabaret, buona musica e grasse risate. si chiamano Flight of the Conchords e sono la cosa più geniale che ho visto dai tempi delle medie, quando un mio compagno faceva le pernacchie con l'ascella, improvvisando degli assolo alla miles davis (no, niente miles, erano solo pernacchie ma dovevate vederlo). prendete elio e le storie tese, la loro ironia e la spiazzante capacità di passare da un genere usando la musica per caratterizzare le storie, prendete i dialoghi assurdi e situazionisti di tarantino e la dissacrante vena acustica dei tenacious d, e ancora non sapete cosa vi aspetta.
c'è la canzone sul perché mercoledì si fa all'amore, una parodia delle battaglie hiphop, un incontro imbarazzato al parco di due che non si ricordano ma si conoscono, poi albi il drago razzista che incontra il bambino albanese che ha quasi ucciso il giorno prima, una dedicata ai robot per quando avranno conquistato terminato l'umanità. ecchè non vi basta?
veramente, stavolta non millanto.
questo è un video dei meglio, ma devo ancora trovarne uno noioso.

lunedì 1 ottobre 2007

Craxi Santo. Subbito

quando qualcuno muore è dovere sacrosanto di ogni italiano di smettere di parlarne male. quando qualcuno muore non può più difendersi e allora giù di incenso e mitra e anche craxi è un martire scappato come mohammad per le persecuzioni gratuite ma poi ritorna con piogge di petali dorati. dev'essere una cosa democristiana, uno di quei lasciti dei progenitori con la coda, tipo l'osso sacro. la regola é: a prescindere da come uno é stato in vita, morto=buono, non necessariamente il contrario.
a me pavarotti è sempre sembrato un panzone pappone strafottente. m'è sempre rimasto lì, preciso sulla punta, e quando è morto non m'ha fatto nè caldo nè freddo. niente lacrime. tre semplici azioni in rapida successione: un tiè con l'ombrello, un mezzo ghigno alla monnalisa e una visita apotropaica agli ammennicoli, che non si sa mai.
poi trovo un articolo su di lui in una rivista inglese: si comincia quando ha quattro anni, il piccolo panzone in nuce salta sul tavolo, cantando la mobilitá della donna davanti a guantati e cinguettanti ma dai e macchè bravo. e poi la sua voce, corpulenta e smargiassa, che fa venire la pelle d'uomo alle oche (o alle galline, dipende dove siete cresciuti). i comfort di cui si circonda ovunque graviti: nell'ordine, macchine da caffè espresso, fette di prosciutto, bottiglie di lambrusco, le penne disposte esattamente come nel su ufficio di Modena e una segretaria - nubile, carina, compiacente - che gli porga fogli per gli appunti e, all'uopo, calienti il lettuccio pendente della sua garsonierre. quando gli chiedono perché invita le spice girls a un suo concerto risponde (candido come una fetta di lardo di colonnata) che se chiami i gruppi pop poi vendi più biglietti no? lo definiscono vizioso, viziato, pigro, indisciplinato, un ignorante della musica (come altri coglionelli quali django, bird e pure jimi). dice che imparare da un foglio è come fare l'amore per posta.
leggendo di questo millantatore con un pozzo senza fondo al posto della gola mi rendo conto che ho torto marcio. mi ricredo, e mi pento e mi dolgo. anche di quello che non ricordo. pavarotti, il boss hogg vestito di nero, era un panzone pappone strafottente, ma non era mica scemo.