domenica 28 aprile 2013

CONCLAVE TOUR - Il sunto (Quarta parte: Allimprovviso@BlitzCafè, Viterbo) 3 marzo 2013





[Ti sei perso quello che è venuto prima, discreto pubblico? Leggilo qua]

Roma è com'è da quanto? Milioni di anni? Ciononostante il tomtom ci fa prendere strade che non c'entrano un cazzo. Dobbiamo prendere vione? Lui ci manda nelle viuzze. Io e Giordi con la y (anche detto Roadie Guedè) prima apriamo i finestrini per far uscie le bestemmie, poi deduciamo che se tutte le strade portano a Roma è evidente che se tenti di uscire c'hai delle difficoltà ontologiche e fieri della nostra deduzione ci involiamo verso la città dove il nome conclave nacque un discreto tot di tempo fa (qua c'è il sunto giornalesco) e ascoltando la cassettina nera dei francesi di ieri. Mi sa che l'han registrata in sala prove col registratore a cassette. A volte penso che va bene il lo-fi, ma se non capisci un cazzo è meglio la radio e la radio è peggio di tutto. Ora capisco perchè le tiravano dal palco in mezzo al pubblico. Io se avessi una cassettina così la tirerei in mezzo al pubblico sperando che qualcuno la calpesti.

domenica 14 aprile 2013

Alyce (il sunto)





[Attenzione! Contiene spoiler, ma non più di quanti se ne possano intuire dalla locandina]

Alyce ha un'amica che ora non mi ricordo neanche come si chiama ma si vogliono molto bene e qquasi finisce che si baciano ma Alyce ne vorrebbe e lei no. Fatto sta che una sera bevono da un bozzone di rosso che neanche a quindic'anni, ma son americane e gli sembra chissà cosa. Si prendono giù un discreto tot di ecstasy e poi vanno sul tetto a fare le sceme. A una certa l'amica cade da una quantità di piani che non lascia scampo a tante speranze. Se è stata colpa di Alyce non si capisce ma se è stata colpa di Alyce non l'ha fatto apposta. Ubriaca, fatta e spaventata, Alyce rientra in casa e tenta di dormire ma intanto si caga in mano. Il giorno dopo bussa uno sbirro e vien fuori che l'amica non è morta ma è all'ospedale con la mandibola fracassata e la lingua mozzata. Insomma è bella sfigurata (e con sfigurata intendo veramente sfigurata forte) ed è un peccato perché era una discreta topa.

Fin qui, tutto bene

Ti ricordi la Strage di Stava, discreto pubblico? Ti suona qualcosa un'intera valle rasa al suolo da una montagna di fango e rifiuti tossici alta cinquanta metri? No? E' normale. E' il Vajont del Trentino, solo che a suo modo è ancora più grave. Primo perché è avvenuto negli anni Ottanta, e quindi c'erano già esperienze di disastri. Secondo perché ci sono precise responsabilità politiche, nel disastro. Allora è meglio dimenticare, sennò escono brutte storie.
Abbiamo fatto sto corto con Stefano Bellumat (geibi.tv). L'idea era di parlare delle Strage di Stava, di raccontare passo passo come ci si è arrrivati.
Tutto succede in un bar dove sti boci avventori giocano ad un macabro giuoco dell'oca il cui scopo finale è provocare la strage. Nel frattempo il barista prepara un cocktail celebrativo.
Abbiamo anche partecipato a un concorso il cui tema era storie di lavoro. Ma i giurati non hanno capito che era un bar e che al bar ci lavora  il barista e il corto non è stato considerato perché non c'è alcuna storia di lavoro. Ci avessero detto che faceva cagare era meglio.
In ogni caso resta che per noi è figo, che i bambini che hanno recitato son sttati dei grandi, e hanno pure imparato pezzi di storia che altrimenti avrebbero dimenticato.