giovedì 29 aprile 2010

Quella de Le Tigre che sembra un uomo

Avere buoni spacciatori è una delle cose più importanti nella vita. Il ciocco del parco s'è portato via camionate di neuroni che ora mancano, nel computo dell'intelligenza mondiale. Qualcuno che ti dà le robe buone è fondamentale. Se fossi uno di quelli che si fa le seghe con le parole direi imprescindibile.
La Fabri è stata negli ultimi quindici anni uno dei miei maggiori spaccini di musica. Negli anni mi ha presentato Beck, i Sonic Youth, gli Urusei Yatsura, Jon Spencer e molti altri, più tutta la cricca delle Riot Grrrrl. L'ultimo sono i/le MEN che sono "quella de Le Tigre che sembra un uomo, una lesbica camionista e un uomo che sembra una donna. Il bello è , come per Le Tigre, la combinazione musica danzereccia/testi impegnati però sempre ironici".

lunedì 26 aprile 2010

M'han fatto la bici

Le bici son di tutti, si sa, come le polveri sottili.
Son come le corriere, come le stagioni: vanno e vengono.
S'ha da esser pronti a prenderle e poi ancora pronti a perderle. Poi ne trovi una che ha il rapporto giusto e il cestino davanti, ti ci affezioni, la bullizzi persino, e pensi che sia tua per tutta la vita. Poi arriva un nuovo studente in città, alla sera gli dolgono i polpacci e pensa che dovrebbe implementare la sua velocità tra uno spritz e l'altro. La trova una sera un po' alticcia e le rifà la verginità. Così è la vita. Bisogna accettarlo.
Mo te lo dico, bimbo: amigo, sei nuovo del giro, poi si impara, lo so. Una delle prime regole è che bisogna prendere quelle poco riconoscibili, senza nei, senza segni particolari. Puoi sprayarla finchè vuoi, ma se ti becco la mia vendetta sarà tremenda.

sabato 24 aprile 2010

Rise from the crypt

Dopo quasi due settimane di cattività si rischia veramente di diventare cattivi. Stamattina prima uscita sul mezzzogiorno, bardato come un vecchio, per non rischiare freddi. Da casa al Bar70, come un nonno and back again. Come ben saprete l'aria di Trento è l'aria meno di montagna che esista sul suolo autonomista. Beh, stamattina nella buca tridentina mi pareva di essere a quattromila metri. Ho preso boccate d'aria come un beone nel deserto, come se fossi stato per anni, chenesò, a Padova. Sapore vero, direbbero alla pubblicità. Ora capisco perché i milanesi si mettono le braghe alla zoava quando vengono in montagna. L'emozione è così forte che fai cose malate. Comunque non potevo mancare, perché stasera al Bruno c'è SuperMegaGangBand vol.4, con l'esordio assoluto de La Cripta Crew!
E chi se lo perde, perdìo.

mercoledì 21 aprile 2010

CopaCobain (Ho sempre voluto fare una metacanzone)

Uno pensa che fare una canzone sia una cagata. E spesso è vero. Ti metti lì, due accordi, due rime e il gioco è fatto. Se c'hai anche mezza giornata per registrarla nel giro di un giorno passi dall'idea alla realizzazione. In effetti molte canzoni del mio disco (tipo Poco Dio, El Fret, Cliff, La Fera dei Set, Tex, così come il testo di Tutta Shanghai) sono state fatte così: concepite la notte, assemblate e registrate la mattina. Massima resa, minimo sbattimento. Molto noneso come concetto, cantautorato take-away. C'è di che andarne fieri? Altro che, c'è gente che ci mette un anno a scrivere cinque canzoni. E magari con testi di merda.
Poi però la gente se ne accorge, dice che fai musica demenziale me tre tu non ci vedi niente di demenziale. Ci sono dei luoghi comuni sulle canzoni, delle pigrizie della mente che è ora di sfanculare.
Perchè se una canzone fa anche (sor)ridere non è un pezzo con riferimenti ironici, è demenziale.
Se fa piangere non è un pacco deprescio, è cantautorato.
Se non racconta niente non è insulsa, è introspettiva.
E cossì ci tocca sorbirci testi di merda da mattina a sera. Almeno quelli che scrivono in inglese si tolgono il pensiero di scriver testi decenti, che tanto non se li caga nessuno.
Un testo va valutato per la poetica, per le figure del suono e della lingua che uno impara a usare in anni di testi scritti di merda. E poi soprattutto un testo è quello che racconta. E' inutile continuare a mettere parole a caso o usare termini altisonanti solo perché fa figo. I grandi poeti mischiavano l'oro con la merda e così creavano i nuovi stili.
Uno almeno ci prova.
Finita la pippa, parlo di questo testo. La melodia esisteva, quindi da una parte sei avvantaggiato perché se la melodia spacca sei già a cavallo, ma dall'altra sei vincolato a sfruttare degli intervalli che non sono propri dell'italiano (tipo usare parole corte, rifugiarti nelle tronche, ecc.) ed è una sega, ma si fa.
Per tornare al discorso dell'inizio, c'ho messo dei mesi a metterlo insieme, tipo da agosto ad ottobre, c'ho fogli pieni di pezzi scartati e di quanto cantavo in macchina il giorno che ho deciso di coverizzarla non è rimasto niente di niente, a parte forse l'iniziale sì, come no.
Ciò non vuol dire che smesso col take away, anzi ho in serbo altre facilonerie cantautoresche, alla faccia di quelli che ai testi ci tengono.
Qua sotto c'è tutta la pippa precanzone e poi la canzone. Perchè non le ho divise? Perché non è un videoclip, la seconda parte senza la prima non serve a un cazzo.
Buona visione!

La Piccola Orchestra Felix Lalù
CopaCobain
FARE UNA METACANZONE


martedì 20 aprile 2010

La dieta della bella stagione

Cosa c'è di meglio quando anche in montagna arriva una briciola di primavera? Quella che esce il verde primavera, che i piccioni maledetti ti tubano sul terrazzo (bello no? ecco, poi succede questo), che le braghe e le calze diventano vestitini e la pelle delle ragazze finalmente respira. Cosa c'è di meglio quando succede tutto questo che ritrovarsi a letto che non riesci neanche a ruotare su te stesso dal mal di testa, che solo pensare di alzarsi fa male, che ti tocca chiamare la guardia medica al sabato sera (al sabato sera signori!). Eh, certo, febbre alta + mal di testa atroce = meningite, e oltre al male te la fai pure nelle braghe. Poi arriva la signora, fa tutte le prove del mondo e la soluzione è che c'hai tutto il muco del mondo bloccato nel cervello (non solo metaforicamente) e non scende perché c'hai la cervice del naso messa come il tubo della doccia di una casa di studentesse. Tutte coi capelli lunghi, ovviamente.
La soluzione è la dieta della sinusite. Cortisone a scalare, antibiotici possenti, mucolitico mattina pomeriggio e sera, antidolorifico quando il mal di testa si fa più male (di solito a mezzogiorno). In alternativa aerosol, se c'hai la macchinetta. UnaQuando ti ripigli al massimo ti guardi un film o qualche puntata, finchè non esce il messaggio che non volevi vedere e ti ritrovi, a quasi trent'anni, ad aspettare che arrivi sera per vedere Inter-Barcellona in streaming (qui) con una qualità video che in confronto PacMan è Avatar.
Ecco, la pelle delle ragazze, godetevela voi.

venerdì 16 aprile 2010

BUE/Compiti per casa (vol.4: 20 Fingers feat. Gillette)

Ma quali maestri del rock, del punk e del metal? Chi se ne incula di gente che s'è sbattuta per fare musica cazzuta e non guadagnare un cazzo.
Andiamo direttamente alla fonte. Gente che con idee merda ha fatto i soldoni. In breve, i BUE si trasformeranno in un gruppo cover di disco anni novanta.
Questa è la prima.
Datura, Usura, Snap e Scatman John sono avvisati. Arriviamo.

20 Fingers feat Gillette - (Don't Wanna) Short Dick Man

giovedì 15 aprile 2010

Tutto muore lì

Ok, è vero che ogni giorno muore gente che non ce ne frega un cazzo se non son parenti o amici o parenti di amici. Ogni giorno muore gente innocente (e non) in guerre di tutto il mondo. Ma finchè non schiatta l'amico il vicino o l'amico del vicino non ce ne frega un cazzo. Allora dobbiamo accontentarci delle morti della gente che pensiamo di conoscere. Son morti dolci. Uno si dispiace, si contrisce civilmente e tutto muore lì (da notare il giuoco di parole).
Per mesi niente. Ma sì, è morta Brittany Murphy, la topa di Mickey Rourke in Spun. E' morta di giovinezza, come Heath Ledger, ma chi la conosce. Niente, non muore nessuno, neanche un calciatore che negli anni ottanta hanno imbottito di merda per far cagare comunque, poi di colpo ne muoiono tre in una settimana.
Poi ti rendi conto che la vita è così, che Santi Licheri era veramente vecchio, era vecchio da sempre praticamente, ma un vecchietto simpatico, che Maurizio Mosca c'aveva la cirrosi da una vita (e aveva pure rotto il cazzo ma il fatto che muore te leìo rende di nuovo simpatico)(perchè s'è levato dal cazzo forse, col suo pendolino merda da bar sport) e che nessuno avrebbe detto che Raimondo così tranqui funky sarebbe morto prima dei mulinelli di gambe di Sandra.
Selavì

mercoledì 14 aprile 2010

Trasportatori di materiale fondamentalmente fertile è cosa siamo

Poi noi c'abbiamo questa visione giudaico-cristiana che tutto è costruito per noi uomi e invece no. Noi sfruttiamo la mela, cioè la fruttiamo con malizia, la mettiamo in batterie, la incateniamo con fil di ferro, la ingrassiamo col letame e col veleno poi la insacchiamo e la mandiamo per il mondo per comprarci lo yogurt la topa e il suv. Ma in fondo è la mela che sfrutta noi per portare in giro per il mondo i suoi semi. In questo modo viene cagata ovunque, già bell'e pronta nella nostra ovatta marrone. Un po' come la bamba da Caracas o l'oppio da Mumbai.

The Seed from Johnny Kelly on Vimeo.

Via ||| Ziguline

martedì 13 aprile 2010

A Tim Burton gli fa una pippa

Alice in Wonderland ti ha deluso? Ti capisco. Anch'io mi aspettavo più zinne. Ma non c'è problema. E' lontano il tempo in cui i porni erano smarzi e colle luci smarmellate. Anche il vecchio cazzo in culo ha dovuto cedere alle modernità.
Quindi ecco l'unica Alice che non vi lascerà insoddisfatti.


Sto cazzo di blog si taglia i video? Guardalo meglio qui.

Sul sito ufficiale trovi anche il trailer vero


lunedì 12 aprile 2010

Trento città dell'arte CoCoContemporanea VS Bansky Culo

A Trento siamo tutti bravi a farci i pompini a vicenda. Così quando si dice che a Trento c'è l'arte contemporanea mi vien da ridere. La provincia ci mette due lire e fa la galleria civica, che ha fatto anche cosette carine, per carità (e baciamanina che c'è) ma anche il monumento alla famiglia trentina, con dentro la famiglia media trentina (padremadrefigliofigliaeilcane) presentandolo come la roba più rivoluzionaria che si potesse pensare (certo, nella piazza dei tossici lo è, ma c'è modo e modo di migliorare la vivibilità di una piazza)(e poi pensa se poi i figli finiscono tossici, eheh. E' il rischio di celebrare i bambini prima che crescano). Poi Manifesta7, che ha fatto tante mostre ed eventi e cose (e pure una cosa di Blu a Rovereto che adesso abbattono, se non l'hanno già fatto). Pure qualche obolo per lo sviluppo delle gallerie che dovrebbero (o lo stanno già facendo) tirar su i Caravaggio, i Haring, i Gondry del doman. Ottimo. Arrivederci e grazie. Negli ultimi lustri sono apparsi anche i graffiti, pensa te. Solo che fan cagare. Non solo non abbelliscono, ma sembrano quelli degli anni ottanta a New York (a parte le robe dei The Bocias, tipo quelle che ci son qua dentro, quelle si, ce n'è di fiche). Certo da una terra che sforna continuamente gruppi hard rock anni settanta (massimo rispetto eh) è un passo avanti ma signori, vogliamo fare la città dell'arte contemporanea? Non ce lo possiamo più permettere. A me mi pare (e uso l'a me mi per questo motivo) che l'arte che brucia le anime non sia mai nata dentro alle mura. Io l'arte contemporanea (di tutti i tempi) me la ricordavo scomoda, audace, rischiosa. Son buoni tutti a far quadri e videetti, li faccio anch'io, ma chiamarli arte dai, lasciamo stare. L'arte deve dar piacere ma non basta, allora basterebbero i depliant della festa del vino. Dovrebbe dar fastidio ma non solo, allora basterebbero le tags con colori scelti a cazzo dei writers nostrani. Dovrebbe far pensare. Allora arriviamoci. L'uniche arte a Trento (da vedere eh, musiche è altre cose e altre discorsi) è l'orso del Bruno (solo la parete davanti però) e poi il graffito che sta davanti all'associazione ciechi (pensa te) in corso 3novembre, risalente a chissa quando che dice TRA CHI PARLA DI ROBA E CHI DI ROBA DA VESTIRE. Ecco, lì in mezzo ci sta l'arte contemporanea. Tutto sto pippone per dire che c'è gente al mondo che rischia. Alcuni diventano famosi non facendosi mai vedere, altri fanno i maestri, i grafici, i fruttivendoli. Non dico tutti, ma molti c'hanno la gloria, non quella delle copertine che serve per l'affitto e per i pompini, quella del'ho fatto cose che prima non avevano fatto. Come questi qui di questo film qua sotto che sta arrivando. Son sicuro che i graffitari di Trento sappiano di cosa parla, ma non è mai abbastanza. Non è mai abbastanza. Perché puoi ascoltarti mille, diecimila volte un disco di Jimi, ma potrebbe non servirti per riprodurlo fedelmente. Puoi anche riprodurlo fedelmente, ma potrebbe non servirti, perché nel frattempo in mille sono andati oltre. Usalo distruggilo ma facci qualcosa, no star lì all'inno americano a Woodstock, che Jimi stesso ci scatarrerebbe sopra se non fossse morto nel suo vomito. Questo non solo per rispetto tuo, ma anche per la gente che i muri li deve guardare tutti i dì (Sì, perché nel frattempo ero uscito dalla metafora musicale). Grazie

Banksy's Exit through the gift shop

domenica 11 aprile 2010

Fantasticare humanum est

Incidente aereo: decimata la classe dirigente polacca. Si terranno elezioni anticipate. Non faccio neanche la battuta, stiamo pensando tutti la stessa cosa.
(Mara Mazzoli)

venerdì 9 aprile 2010

Provaci ancora Florian!

Direttamente da:

MONDO MOX

BREAKING N E W S S S


EGGER CONDANNATO A 6 ANNI E 8 MESI PER RAPINE IN VAL DI NON

Sei anni e otto mesi: è questa la pena alla quale oggi è stato condannato Florian Egger per le rapine messe a segno nel 2009 nelle Casse Rurali di Vervò e Brez.

Il suo complice, Gianfranco Bergamin, è stato a sua volta condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione.

Proprio le indagini su quei colpi avevano messo gli inquirenti sulle tracce di Egger che era evaso dal carcere di Padova dove deve scontare 25 anni per l'omicidio del carabiniere Candeloro Zamperini.

Il Rambo di Lauregno venne catturato dai carabinieri l'inverno scorso a Ostia dove si spacciava per un filosofo.

mercoledì 7 aprile 2010

Non solo Bastard, anche Discariche in Valsugana

E' sempre la solita storia. Il controllato è uno che ha il pericolo e ne va di tutti, non solo del controllato che anzi spesso è meno pericolo di tutti gli altri che deve protegge. Il controllore gli cade un dito in un occhio e chiude l'altro. Ciao, domani ti faccio un controllo a sorpresa, mi raccomando non deludermi, non mi farai mica fare brutta figura con chi mi paga? Solo che alla fine della frase non c'è cumpà ma tei mona. Poi tumori di qua, leucemie di là, nessuno pensa all'acqua di Abano.
Ora blablabla nella ridente provincia autonoma, tutto il terzo mondo è paese, eccetera. Guardatevelo intanto. Che se dà fastidio vuol dire che è cosa buona e ggiusta.

Discariche in Trentino



venerdì 2 aprile 2010

LA OSTIA on Flickr

E' con malcelato gaudio che annuncio a te, discreto pubblico, la nascita del Flickr de LA OSTIA, in cui si possono dileggiare le cose fatte in questi ultimi anni. Ci sono tutti i scartabelli dei concerti dei ultimi anni, le figurine del Partito Rumorista Italiano, loghi, grafiche varie, progetti andati a male e robe vecchie e dimenticate anche da me.
Così almeno se mi va a puttane l'ardisc qualcosa resta. Non è quello che vogliamo tutti? L'immortalità. No, non è quello che vogliamo tutti. Noi vogliamo invecchiare e non avere niente da perdere e avere il privilegio di dire stronzate perché siamo vecchi e poter bestemmiare ai boci che giocano a calcio sotto la nostra finestra. Ma questo non c'entra.
Ci son state delle menate quando ho iscritto ma mò non c'ho voglia di cambiare url. E' assurdo ma è questo
Buon visione!