giovedì 31 marzo 2011

NIP_not important person

Le persone non importanti non siamo noi, sono gli altri. Siamo anche noi sì, ma sono soprattutto gli altri. I pensieri stupidi, quelli razzisti, quelli superficiali che fomentano dialoghi (tra) beceri, bassezze lo-fi, esaltazioni pubblicitarie non siamo necessariamente noi, sono più probabilmente gli altri. Li scherziamo occhiandoli dal buco della chiave, gli altri, cantando l'ultimo jingle con quel misto tra schifo e soddisfazione di quando ascolti l'odore della tua merda. Li guardiamo perchè sono fraggili, sono lisci come manichini, manichini da crash test col telecomando in mano. Vivono come robot, danzano come folle del reich, combattono gli inestetismi, figliano come loffi rappresentanti della specie, si riprendono, si rimirano e non si ascoltano, non necessariamente perlomeno. NIP è tutto questo ruminato e remixato, situazionista come Fantozzi e grottesco come Debord.


















Foto>Francesca Padovan


Venerdì 1, sabato 2e domenica 3 aprile
SpazioOFF - Via Venezia, 5 (Trento)

Macelleria Ettore presenta

'NIP_not important person'
con Woody Neri, Maura Pettorruso e Paolo Maria Pilosio
video Katia Bernardi
testi Carmen Giordano e Marco Simiele
montaggio e regia Carmen Giordano


'Not Important Person': persone qualunque, con vite qualunque.
Macelleria Ettore li spia, li seziona, li fa a pezzi e li rimonta.
Il montaggio definitivo è nella testa dello spettatore.
Guarda il promo!

Ingresso: 8 euro (ridotto 6 euro) con degustazione offerta da Vinoteca La Vis
Info e prenotazioni: 340 689 56 13 - info@spaziooff.com
ATTENZIONE: spettacolo consigliato a un pubblico adulto!

mercoledì 30 marzo 2011

Cartoline dall'inverno (Pino Putignani on the rocks)

Abbiamo già parlaato abbondantemente dei Trentini nel mondo tempo fa.
Ma parlavamo a vanvara. Una nuova stella nel panorama variegato del divismo trentino è nata. Il suo nome è Pino Putignani. E' il solito cantante pop smarzo come dice la mia ragazza ("'na schifezza agghiaccciante") o un genio che ha saputo unire la tradizione cantautorale con le sue conoscenze di musica classica come sostiene questo blog e pure la sua biografia? Non importa, perchè i cieli e i laghi e i finali di alberi scheletrici e l'acqua ruscellante e la neve nel campo e la Piazza Duomo della capitale dell'impero e forse perfino il capannone vuoto di "Un'altra primavera" sono le cartoline della nostra amata provincia autonoma (lo si evince dal video del backstage dei videoclip) (queste son cose che ci proiettano nell'impero dei media e che andrebbero evidenziate, e azzardo persino finanziate dalla provincia: altro che il vecchio che coltiva canapa in Valsugana e quella che partorisce e butta la criatura nel burrone). Il Trentino e la sua natura inconsapevole dei fatti sono lo sfondo e il profondo del nostro nuovo divo del pop (anche se fortemente venato di musica classica).
Discreto pubblico autonomista, versi come "Ci sono mondi a questo mondo che non si può dire", "Vola vola libero nel cielo, vola David libero, vola, Bubble Boy", "Nicola e Giò mi han presentato un amico, di suo pugno sosteneva scritta la verità", "e un'altra canzone nata con il sole metterà il maglione all'inverno che farà", "E far l'amore è farlo male, com'è da solo sto natale" sarebbero da insegnare nelle scuole, sarebbero.
Checchè ne dica il mio amore, è nata una stella ed è venuto il tempo di millantarla.
Attento Agostino, ora hai finalmente un concorrrente valido nel nostro tvb.


L'ALMANACCO DELLA FELICITA'



UN'ALTTRA PRIMAVERA


venerdì 25 marzo 2011

Gianfranco Panizza e il rock trentino

Pubblichiamo uno stralcio dell'intervento del nostro Gianfranco Panizza su L'Adige di oggi.

[...] non senza ironia [...] Tanta acqua è passata sotto i ponti nel frattempo ma il rock, con tutti i suoi parenti e cugini di primo, secondo e terzo grado [...] che vanno ai concerti, che commentano con passione la decisione dei Bastard Sons of Dioniso di [...] rimanere fedeli [...] . [...] il panorama della musica giovane in Trentino sta conoscendo [...] l'esperienza sanremese [...] per un numero crescente di interpreti e artisti che cercano spazio e visibilità [...] dobbiamo [...] «spingere» [...] dalle cantine [...]. Tre le cose che ci sembrano opportune: [...] semplificarev[...] i nostri artisti [...]. A me pare che [...] i gruppi trentini sia già molto [...] «inquinato» [...]; è importante continuare così, [...] prendere le decisioni giuste. Quello di cui abbiamo bisogno è [...] che [...] di questo o quell'evento si spengono[...] senza limiti di generi ed etichette [...].
Due in realtà le opere previste: la prima [...] potrà [...]; la seconda, [...] prevede[...] un adeguato spazio ristoro e quant'altro possa servire per ospitare [...] interni [...].
Una struttura [...] «a 360 gradi»; ben vengano [...] gli spazi [...] del genere [...], energia, talenti. [...] che [...] sembrano fare difetto ai giovani trentini. [...] Stiamo ora costruendo un collegamento stabile con [...] i musicisti più influenti del panorama italiano, [...] anche [...] compilation [...] assieme [...] per far sì che la musica trentina possa [...] avere successo [...] attorno a[...] case d'incisione,[...] altri media e così via. Dopodiché, ovviamente, le scelte ultime spettano sempre a[...]l successo di pubblico. A tutti i musicisti trentini che consumano [...] i cantanti [...]va il nostro incoraggiamento.
Franco Panizza

[...] alla Cultura

martedì 22 marzo 2011

Gavin 1.0 VS The World

Mauro Corona ha detto che "la morra è gioco di scacchi gridato". Buona parte dei giocatori s'è detta d'accordo, perchè non basta tazzare alla grande per vincere. Quello aiuta a tenere il colpo, a esagerare nei decibel e a volerne di più, semmai. Serve calcolo attento e mano veloce, studio totale dell'avversario per primeggiare, e non è poco.
Cosa fanno gli uomini quando vogliono provare che un'attività è frutto di un'intensa attività di calcolo che ci distingue dalle bestie sozze e ignoranti? Costruiscono un robot e vedono se riesce a battere l'uomo. Uomo contro macchina, sinapsi contro circuiti, malleolo contro pistone. Tanto son contenti, che vinca uno o l'altro. L'importante è benedir tenzoni.
In Sardegna, dove la morra è considerata sport nazionale, un'equipe formata da un professore e quatttro boci dell superiori (respect!) hanno creato un robot che gioca a morra. L'han chiamato Gavin 1.0, e ha spaccato veramente (vedi qui e leggi qui).
Cinque alto serio per il team scientifico. Soprattutto grandi urrah per i giocatori all over the world, sempre e ovunque bistrattati perchè rumorosi e grezzoni, perchè la sola esistenza di Gavin 1.0 dimostra che la morra è gioco intelligente, matematico, nobile. Tanto si è guadagnato in scienza e marketing, tanto però si è perso nel senso del gioco. Il senso del gioco è l'estasi, se non si era capito. Puoi metterci pure il premio, la coppa, la gloria e gli articoli sul giornale, ma il senso resta sempre l'estasi. E chi lo nega o è un poveretto. O un coglione. O entrambi.
Giocare (e vincere, o perdere, è uguale) con uno che non puoi sfidare negli occhi, che non puoi rombargli in faccia il fatto che gli hai fatto il punto al primo colpo (così come dopo una serie estenuante), che non lo puoi scherzare perchè l'hai beccato proprio nel suo punto debole, che non lo puoi smascherare quando munge le dita (cit.), che non puoi sentirci un legame intenso (seppur estemporaneo) ha poco senso. Soprattutto ha poco senso giocare con uno che non paga da bere quando perde. Anche perdere, si diceva, con uno così che non capisce il senso di una pacca sulle spalle è come fare all'amore con una bambola di plastica.
Lo dicevano anche delle lettere, del telefono, della chat, lo so, ma la morra è di più. Chi la conosce lo sa.

sabato 19 marzo 2011

Il dj non suona - Joe Barba Remix (Omaggio ad Agostino Carolo aka Spankox)

Qua a La Ostia abbiamo sempre esternato la nostra sempiterna ammirazione per il portabandiera dell'arte trentina nel mondo, il nostro Ago aka Agostino Carollo aka Spankox aka scoprytore di Gaia&Luna (non ultima proprio questa settimana).
Gli vogliamo rendere omaggio con questo remix, registrato e mescolato dal buon Joe Barba al Tilt di Borgo Valsugana quando ancora l'aere color sperma del night club che fu si poteva annusare, ascoltare, direi palpare. Per almeno un anno e mezzo questa canzone è rimasta nascosta tra le pieghe del mio pc, quasi dimenticata, molto colpevolmente.
La riesumiamo e con essa rendiamo omaggio, tributo, riconoscimento a chi ci precede (e sempre ci precederà) nella gloria terrena come nei sogni (e negli slip) della topa del mondo.

Ad Ago
con infinita stima
tuoi
La Ostia - Registrazioni Artigianali
e
Happy Family - Autoproductions

La Piccola Orchestra Felix Lalù
IL DJ NON SUONA
(Joe Barba Remix)


Lo vedi tagliato? Guardalo su youtube.

venerdì 18 marzo 2011

mercoledì 16 marzo 2011

Felix Lalù lucra sugli amanti del teatro


Discreto pubblico, La Ostia è lieta di presentare il nuovo SPOT per la mostra

FELIX LALU' LUCRA SUGLI AMANTI DEL TEATRO
dal 18 marzo al 22 aprile
SpazioOFF
Via Venezia 5 - TRENTO http://www.spaziooff.com/

Venerdì 18 marzo - ore 21

Vernice
e concerto SABUNG
http://www.myspace.com/sabung

Tutte le opere sono vedibili in anteprima QUI

lunedì 14 marzo 2011

Trentini nel Mondo

Mettiamola così. Non consideriamo i vari esuli, epurati ed emigrati che hanno fatto fortuna in Merica, che si spacciano per trentini perchè conoscono la polenta e la luganega mentre ignorano La Margherita e l'assesssore Gianfranco Panizza. Quelli ormai sono mericani, non sono più trentini. Togliamo questi, cosa ci resta a noi?
C'abbiamo Andrea Braido, il mio trentino mito da piccolo, che ha suonato con Vasco. E vabbuò, mò è rimbambito pure Vasco (c'ha fatto una canzone, sul fatto che è rimbambito, spacciandola per una canzone).
C'abbiamo Daniele Groff che ha cantato a Sanremo. Male.Poi l'han malcagato, o si è ritirato alle Cayman.
C'abbiamo Francesca Neri, che è pure una topa ma ormai è rifatta fino all'ultimo pelo del culo.
Dimenticavo Alessia Merz, la portabandiera del troianesimo trentino.
C'è quella che presenta il telegiornale e quella che si buttava nella piscina a raccogliere robe messe lì solo perchè si buttasse in piscina.
Francesco Moser non lo considero neanche: poi non capisco, fanno il record dell'ora e ci mettono tutti lo stesso tempo. Che record è? E Gilberto Simoni anche, prima dello scandalo del sexy shop.
Poi c'abbiamo Degasperi, che è morto, e ha lasciato in dono la DC. Grazie Alcide!
Ci sono i Bastard e Anansi, che son andati in televisione ma non sono ancora famosi famosi, non è che fuori li fermano per strada, quindi non vale.
Ah, c'è Depero, ma è morto, e ogni merda che caga un cane a Rovereto la agghindano con forme futuriste.
Noi pensiamo che siamo i reietti del mondo, che la gente pensa che parliamo tedesco, che siamo culo e camicia con Trieste, rinchiusi nei masi chiusi, e nessuno che si muove mai. Nessuno che fa niente. Neanche un bocia che si fa saltare in una scuola perchè la maestra non gli lascia tenere il berretto di lana. Neanche kamikaze produciamo. (Per uscire da quest'impasse, qui c'è il manifesto per il nuovo turismo trentino, ma intanto) Non c'è nessuno di veramente internazionale, nessuno che faccia parlare di noi, che tu dici ah quello è trentino e lo accolgono ll'aeroporto di Miami colla RollRoyce, per dire.
E invece no! E invece no, lo ripeto.
C'è un trentino che è riconosciuto nel mondo, è (e dico è) il trentino più famoso. Ed è pure mio amico. Su facebook. Egli è Agostino Carollo aka Spankox ed è l'unico conterraneo capace di proiettarmi nel mondo di fuori, quello oltre Rovereto, quello dove si trasforma in cui tutta la ggente in da house muove il culo e le minne al ritmo trentino, al ritmo della nostra terra bisbetica e domata, e le tipe la danno, e non c'è scarponi nè camicie di flanella, il fiato non si condensa fuori dalla porta e "il solito" non è un teroldego.
Quando arrivano gli updates di Ago io vivo grazie a lui la realtà del mondo a me mi sembra di essere la peggio puttana sfregiata delle favelas che vede Pretty Woman nella vetrina di un ferramenta.
Grazie Ago.
Grazie di essere mio amico su fb.
Grazie che esisti, quattro ever end ever.

mercoledì 9 marzo 2011

Schiaccia REC. Non c'è scritto. Schiaccia il pallino rosso allora


Discreto publico, avrai notato che qua si latita. E' che sto facendo questo. Finalmente, aggiungo. C'ho messo un po' a ingranare e la caviglia slogata mi ha dato una mano. Sempre che una caviglia possa dare una mano.

Ho già quasi pronto un post sul robot che gioca a morra, comunque.

giovedì 3 marzo 2011

Duel di Steven Spielberg (1971)

[Attenzione. Come al solito contiene SPOILER. O li conterreva, quarant'anni fa]

C'è uno che parte con la macchina. Incontra un camion che sgasa come un camion cisterna del 1971. Lo supera. Il camion lo risupera. La macchina lo risupera. Il camion non apprezza e suona. Il tipo si ferma alla stazione, fa benza. Si ferma anche il camion. Il camion è guidato da un paio di camperos. Il tipo chiama a casa e si scusa con la moglie per non averla difesa in una guerra per il controllo del salotto dove è stata importunata. Riparte. Ritrova il camion. Pare che i camperos che guidano il camion abbiano una sorta di avversione nei suoi confronti, in quanto non lo lasciano passare, o lo lasciano passare solo quando arrivano macchine dall'altra parte. Il tipo si prende male, lo sorpasssa su un dosso parallelo alla strada, alla Hazzard. Adesso fa il figo e sfreccia come guidando un bolide. Il camion lo raggiunge. Accelera a manetta ma sta guidando un macinino rosso che non fa più degli 80 (miglia).Il camion lo tampona. Corrono come dei baccani al sabato sera ubriachi tra il bar e la discoteca con la ragazza spaventata di fianco e gli amici che li spronano attraverso battute sulla loro (scarsa) virilità.Il tipo della macchina si caga in mano, al primo bar si butta fuori strada, divelle una staccionata (che non aggiusterà), si ripiglia e va verso il bar. SI vede che ha sudato come un caimano. Si rinfresca, è tutto contento, è finita. Esce e il camion è parcheggiato lì fuori. Si siede e lo aspetta al vargo, menate infinite in testa finchè aggredisce uno pensando sia il camionista ma questo lo monda. Mentre lo monda parte il camion, che evidentemente non era guidato da lui. Lo rincorre. Una scena degna delle olimpiadi ma lui non ha nè i calzoncini nè la pelle nera e allora non lo raggiunge, non vince niente. Riparte. Trova un autobus in panne. Prova a spingerlo (sì, un autobus pieno di boc con una macchina). Non ce la fa e rimane pure incastrato. Il camion torna indietro, lui si caga nuovamente in mano, ma il camion vuole solo aiutare l'autobus. Perchè nessuno pensa ai bambini. La macchina riparte di balla, si ferma alle stanghe del treno. Quatto quatto si rifà sotto il camion che lo spinge verso il treno in corsa. Mai visto un film finire con uno spinto con la macchina verso il treno.Quindi resiste e poi scappa, si ferma alla prima stazione, chiama la polizia ma arrriva il camion che divelle non solo la cabina telefonica, ma anche tutte le gabbie piene di ragni e serpenti velenosi che la tipa della stazione colleziona. La tipa si incazza come una iena e bestemmia dietro ai protagonisti dio, la madonna e l'undici titolare dei santi. Sono i sacrifici per il buon cinema. Riparte a manetta, si nasconde e lascia passare il camion. Fa una pennica: in effetti s'è cagato in mano parecchio e una pennica ti ripiglia. Si sveglia, riparte, contento. Non si capisce perché continui sulla stessa strada: aveva un appuntamento, ma nel frattempo s'è fatto tardi e inoltre è sfatto da far schifo. Io in lui sarei tornato indietro, ma a volte i protagonisti dei film ragionano col culo, e va avanti. Inutile dire che si ritrova lo stesso camion, però adesso mi son rotto il cazzo. Finisce che lancia la sua macchina provata dalla giornata contro il camion che psingendo la macchina finisce in una scarpata. Il tipo a piedi, colla macchina ridotta a un cracker, onto, sudato, cagato e in mezzo al deserto esulta di gioia.

mercoledì 2 marzo 2011

Senza i negri lì in mezzo non si vince un cazzo (Dialogo avvenuto tra P e F durante una noiosa partita serale di campionato)

P: Abbiati è un fascio paura, si vede proprio.
F: Scarso e fascio. Ma anche Buffon è un fascio no?
P: Sì, fascio fascio ma che poi si impiomba una della vecchia madre Russia, topa finchè vuoi, ma dell'altro blocco.
F: Beh, le russe valgono, mai avrebbe sposato una negra.
P: Secondo me anche Marotta e la nuova dirigenza Juve son fasci. Una volta avevamo un sacco di negroni lì in mezzo al campo, adesso c'è solo Sissoko e entra una volta ogni tanto. Li in mezzo serve gente come Emerson, Davids, Vieira, Appiah ma anche Julio Cesar o Thuram. Senza i negri lì in mezzo non si vince un cazzo. Regolare.
F: Minchia, Thuram era così negro che faceva paura solo a vederlo. E Seedorf? Enorme, coi muscoli che gli escono dal buco del culo, una mascella che Ridge in confronto è Danny DeVito, buono a giocare al calcio. Seedorf è il negrone totale.
P: Se vedi Seedorf nudo è solo cazzo.