mercoledì 8 febbraio 2017

BRACCIA STRAPATE ALL'AGRICOLTU' (ep 2006)

(Questo post doveva uscir qualche mese fa, ma me lo sono dimenticato lì) 

 
Nel 2006 i Piccolo Male Puro non c'erano più. Dopo un ep di quattro canzoni avevamo un disco pronto da registrare che ci sembrava una bomba. Morto il gruppo, non valeva la pena farlo con qualcun altro. Quelle erano le nostre canzoni. Non avrei mai suonato quella roba lì con altra gente. Se avessi conosciuto la quantità di musicisti che conosco oggi avrei proposto subito a qualcuno di formare un'altra band, diversa. Ma vivevo a Trento, non conoscevo nessuno, e mi piaceva suonare. Anzi suonare neanche così tanto. Mi piaceva fare le canzoni. Avevo una chitarra classica comprata dieci anni prima e mai imparata. Forse un paio di volte l'avevo pure accordata, ma non credo di essere mai andato oltre Come As You Are, che era la Smoke On The Water dei Novanta.
Ero tornato da poco dalla Spagna, dove avevo incontrato la patchanka e il flamenco (e il flamenco hiphop). Carlitos, un amico spagnolo (che ora suona la chitarra qui) mi aveva insegnato come fare il levare del reggae mentre guardavamo i maiali mangiare. Mi sembrava il modo di suonare più semplice del mondo. Ci potevi suonare tutto. E tutto suonava solare.
Ho scoperto l'esistenza dei programmi di registrazione scaricabili a tradimento e mi son messo a registrare le canzoncine che suonavo a casa. Con un microfono da ufficio. Facevo un sacco di sovraincisioni senza curarmi dei rumori di fondo. Non mi interessava che suonassero bene, mi interessava che uscissero da delle casse, invece di sbattermi a suonarle.
In qualche modo, avevo uscito il disco.
 Un po' reggae, un po' Piccolo Male Puro, un po' (coro della) montagna.
Non poteva che chiamarsi BRACCIA STRAPATE ALL'AGRICOLTU'