martedì 27 luglio 2010

Rabbi Loop Impro II (Nuova)

Potrei fare come al solito, millantare di metter su due canzoni a settimana e poi fare a finta di niente. Invece ecco la seconda canzone di questa serie.
L'inizio è quello della pubblicità dell'aids degli anni 80 (o come me la ricordavo). Questo serve solo a spaventare lo spettatore per vendere questo nuovo elettrodomestico, il Foreman, che risolve tutti i problemi della vita domestica come potrebbe farlo solo l'A-Team. Finisce in un tripudio di igiene dei pavimenti.

Rabbi Loop Impro II
THE FOREMAN TOFLOW, THE FOREMAN TO SLOW



lunedì 26 luglio 2010

L'eredità

Mentre raccogli i ribes della pianta piantata dal tuo bisavolo pensi che è fico lasciare una pianta ai tuoi pronipoti. Mentre le case invecchiando perdono il loro smalto, la moneta si svaluta, le foto diventano obsolete e vanno scannerizzate, la notorietà è una garanzia di lavoro senza sbatte ma anche una sega, lasciare una pianta è un lascito di valore.
Una pianta da frutto sazia e inebria un bell'albero si fa grande e anche arrampicare volendo, un fiore rigoglia e lo regali alla morosa ma anche alla nonna.
Se la gente lasciasse piante (ho detto piante, non sterminati frutteti) alle loro genti tutto sarebbe più bello. E allora avrebbe anche senso litigarsi le eredità.

Poi mi sono accorto che giusto un anno fa facendo la stessa cosa ho scritto questo.
Sto invecchiando, maturando o andando in aceto?


giovedì 22 luglio 2010

Due canzoni a settimana (RABBI LOOP IMPRO I)

Come detto, avevo le difficoltà della postura. Ora non per fare la pollyanna della situazione ma queste sfighe è meglio prenderle come opportunità piuttosto che ciondolare salicepiangendosi addosso.
Gli esperimenti di improvvisazione a voce colla pedaliera del mio carnefice ha tirato fuori delle canzonette niente male, roba viaggiosa, discopsichedelica, al limite del fastidio.
Infatti la prima si chiama AUTAN FOR PEOPLE.
Non è neanche tanto a tempo ma chi ha voglia di rifarla?

Allora ho deciso che dall'alto del mio eremo estivo posterò due canzoni a settimana.
Alla fine avrò un disco bell'e pronto che nessuno giammai ascolterà per intero. Si chiamerà Repetita Iuvant o Looppolo o La spuma per el bocia o qualche stronzata simile. Sempre meglio che un greatest hits.
Son soddisfazioni da nerd sperimentali che son molto fighe a dirle, ma molto più a farle.
In fondo se dan troppo fastidio basta cambiare canale no?

Rabbi Loop Impro I
AUTAN FOR PEOPLE


mercoledì 21 luglio 2010

Real videogioco

Oggi ne ho stecchite almeno cinquanta. Oggi sono uscite tutte perché ha piovuto. Bisogna sterminarle perché sennò si mangiano l'insalata le stronze. Quelle colla casa le tiri nel prato sotto, non so perché, forse perché sembrano più simpatiche, più umane. Quelle senza invece sono il nemico. La tecnica è semplice e la spesa è minima. Prendi una confezione di sale marino fino, lo spargi sull'animale e questo si accartoccia su se stesso, poi si liquefà e poi muore, o viceversa.
E' come un videogioco di quelli che si spara. Miri, spari e quello cade. Se si rialza gli rispari. Farne tante è soddisfazione come i punti. Oggi ne ho stecchite cinquanta almeno. Le ho guardate quasi tutte contorcersi come uno che brucia e poi smettere di contorcersi. L'orto è un sand creek di lumache. A occhio e croce sono un sacco di punti. Forse ho battuto il record di mia zia e di mia nonna. Però è inutile dar la colpa ai videogiochi violenti. E' incredibile quanta poca pena faccia la morte di un animale che non urla quando lo sciogli nell'acido. Forse è per questo che a volte i vegetariani mangiano il pesce.

martedì 13 luglio 2010

Kant o qualcosa del genere

Kant era uno quadrato che si alzava tutti i giorni alla stessa ora e tutti i giorni beveva il caffè in cui qualche suo studente aveva sputato al bar davanti alla facoltà di scienza di Heidelberg. Dopo quindic'anni questa è l'unica cosa che mi ricordo di lui.
L'altra era il sentimento del sublime, quella cosa che ti viene di fronte ai grandi fenomeni naturali davanti a cui noi siamo niente, robe tipo le montagne, gli uragani, le tette. La mandibola si sloga come Will Coyote.
L'uomo ha tentato di far ste robe colle sue mani. Piramidi, Colossei, sculture di pasqua e le tette di Pamela Anderson fanno ancora quell'effetto lì, ma le robe di BLU funzionano ancora meglio perché sono fatte con un cazzo.

BLU - Big Bang Big Boom

Grazie a Fabrye per la segnalazione

giovedì 8 luglio 2010

Il mondo ai tuoi piedi, fino alla calvizie

Non ho mai capito come funzionava la cosa dei saldi, le donne che spinnano come squali tra i mucchi sanguinanti di vestiti ormai a portata di mano, che si avventano con 104 denti sull'ultimo capo scornandosi su chi l'abbia visto per primo, che abbandonano a cazzo i brandelli dei corpi meno dolci quando ormai la panza è piena o il bancomat si arrende. Mi sono sempre accorto dei saldi quando il grosso era già stato ingoiato, quando non mesi dopo.
Quest'estate ho fatto per la prima volta shopping il primo giorno di saldi. Stavo partendo per Roma e mia zia, che non ha mai lodato il mio vestire, mi ha messso in mano cento euro colla missione esplicita di comprarmi qualcosa di almeno decente. E portare anche gli scontrini, a prova del compimento dell'impresa, che non mi spendessi due lire in magliette e il resto in giochini per boci (è che mi conosce troppo bene, nolla posso fregare). Sulla via verso sud, la sera ho raccontato la cosa a mio padre, che mi fa se veramente ti compri qualcosa di decente ce ne metto cinquanta pure io. E' una vita che si lamenta del mio abbigliamento smarzo e demodè e forse ha raggiunto la consapevolezza che è meglio passare ai fatti, invece che dare inutilmente aria alle laringi.
Sono sceso dal treno a Roma Termini coi 150 in mano, come i boci che si presentano al gelataio col sorriso da cane di Pavlov, sventolando monetine in quantità adeguata.
Il centro commerciale Euroma2 è il centro commerciale più grande d'Europa. C'è una quantità di marmi da tenere in piedi tutta la provincia di Carrara ed è stato disegnato da un architetto che ama il kitsch ma crede di far robe belle. O da una nonna qualsiasi.
Il bottino, comunicato quasi in tempo reale alla zia via sms, comprende: 
- un paio di braghe corte verdenero da estate trentina
- un costume per il mare color marrone, così se decido di cagare in mare per seguire Gisele Bundchen almeno non si nota, 
- una felpa tipo della tuta, nera con striscie verderame o verdemare sulle braccia
- una camicia a quadri blu e arancione (io le camicie a quadri l'ho sempre messe, che fan montagna e danno un tono all'ambiente. Passato il grunge sono sempre stato fuori moda. Ma da quest'anno sono tornato di moda. Questo ci innsegna che affezionandoci ad un capo saremo di moda almeno una volta ogni dieci anni e questo ci farà pensare di essere sempre stati più avanti degli altri. Io questa moda l'ho anticipata di almeno quindici anni. Ciò fa di me uno avanti.)
- due paia di braghe da vecchio
- un paio di scarpe da ginnastica da gangsta rapper
- un cappello bianco da gringo a Cuba, o da pappone. 
Ero con due donne e avevo più borse di loro messe insieme e questo mi dava una certa soddisfazione. I saldi ti danno anche questo ti danno anche questo tipo di rivalsa di genere.
Finiti i soldi ho capito come ci si sente quando ci sono i saldi e tu finisci il budget. Prima ti aggiravi per le navate marmoree con l'aria tronfia del guappo di paese. Tutte le topine meglio del paese pendono dalle tue grandi labbra. Tu te ne freghi, prendi questa e quella ma sai che basta un cenno e puoi averle tutte e intanto fai le tacche sul comodino. Finito ill budget sei ancora lo stesso guappo ma c'hai trentacinque anni, la panza da birra e la calvizie più che incipiente. Le donne della tua età un po' ti schifano e un po' ti compatiscono perché si ricordano com'eri e le squiinzie non ti si filano manco per il cazzo. Ti senti impotente, imbruttito, sdentato e manco i manichini ti sorridono più. Il tuo potere d'acquisto è zero e conti quanto il pd.
Hai comprato, c'hai le borse piene, sei sazio ma non soddisfatto. Hai più di prima ma non abbastanza. Questo senti.
Ho imparato che i saldi non fanno proprio per me.
Ma hey, ora ho un cappello da pappone.

martedì 6 luglio 2010

Dell'inclinare costole alla gente

Immaginate di essere all'alba del meglio festival del Trentino tutto, non il solito festival birra slavata e suoni da culo. Qua c'è due palchi col meglio dell'indigeno e roba buona da fuori, installazioni a manetta, workshop seri, grappe artigianali in quantità industriosa e un parco accogliente come l'utero di vostra cugina. Tutto al netto del gratuito. E' l'alba del meglio festival, si diceva, e l'anno scorso son successe cose memorabili e c'è la gayna giusta, quella che si taglia con un grissino. Arriva un vostro amico, sta già ciarlando con i vostri amici comuni che gli stanno offrendo il ben del dio e decidete di inaugurare l'evento dell'estate con un gesto d'affetto particolare. Per dimostrargli il vostro attaccamento rock una stretta di mano sarebbe sufficiente ma stavolta pensate ai fuochi d'artificio. Vi avvicinate col passo da pantera rosa, vi aqquattate dietro di lui e lo sollevate abbracciandogli i polpacci. 
capita che persone prese alla sprovvista e spossessate d'amblè dei loro punti di riferimento nei confronti della gravità che offre l'orbe terraquo cadano. A volte trovano aggrappi. Di solitoritrovano il terreno come i sacchi contenenti tuberi. Di schiena. Con tonfi sordi di quelli che la gente si gira e dice diocan che cazzo è succ...
Un attimo dopo, ormai consci della stronzata, gli state sopra come gli sbirri che vedono morire i colleghi nei film (anche nei telefilm ma nei telefilm di solito non muoiono perchè sennò il telefilm finisce). Questo guarda il vuoto e voi che state tra il vuoto e lui, vi guarda comme dire cose ma nessun dio esce dalla sua bocca perché nessuna aria esce dalla sua bocca. Di solito è cattivo segno. Dopo una vita fatta di manciate di secondi in cui vi guardate come amanti che non osano finalmente il polmone si decomprime ed espira. Questo è il momento in cui i dii si sprecano. 
Finalmente si rialza ma non è più quello di prima, tutta colpa del verso dell'entropia dicono i fisici. Attraverso una sola abile mossa:
- gli avete macchiato la maglietta dei Fango in tiratura limitata (perché aveva anche un bicchiere di vino in mano) che ci teneva tanto poichè regalatagli dal Cina in persona
- gli avete rovinato la postura per tutta la tre giorni di festival, il che comprende per lui 3 concerti (nell'ordine l'esordio in cinque dei Bue, la seconda internazionale rumorista e il dj set di Jollix Malibu) più una comparsata (coi Next Point) più un workshop (di circuit bending: come fare musica sperimentale coi giochi a pile dei boci)
- gli avete procurato un dolore acuto e continuo che impedisce di guidare e di alzare il braccio oltre il livello della spalla, dolore che solo la grappa può lenire
- gli avete fatto saltare gli uniici due concerti pagati del mese, che il braccio è quello che suona la chitarra
- gli avete rovinato le uniche due seettimane di vacanza da due anni a questa parte, impedito giri in montagna che già pregustava nonchè i giochi estivi
- avete costretto la sua donna a caricare un'intera macchina di trasloco da sola ma soprattutto a sperimentare anzitempo il sessso con un vecchio, a lei che piace la carne giovane

Ciononostante l'invalido vi aveva perdonato immediatamente e risolto i vostri debiti, perché in fondo vi stima come amico ma anche come giovane e promettente autore, perché per lavoro è abituato ad avere a che fare con boci della metà della sua età e perché persuaso dalla vita che serbare rancore sia insalubre, più di mcdonalds e delle droghe.
Era, l'invalido, la persona che vi additava simpaticamente di irresponsabilità e leggerezze, che vi aveva scassato la minchia come un genitore qualsiasi per le assenze ingiustificate alle prove della superband più ignorante e futuribile del suolo autonomista, che un anno prima vi aveva spronato a raccontare storie della gente come i cantautori invece che del vostro io, colui che quando avete sfondato una cassa d'altri e pesantissima con i vostri larsen è andato a portarla al ospedale delle casse al posto vostro e da mesi vi chiede di andarla a riprendere da voi per poterla restituire al legittimo proprietario.
Darvi dell'irresponsabile in tono paternalistico era il minimo no?

In altre culture, quando uno rovina la postura (e la normale pratica sessuale) ad un uomo si diventa il suo mulo. In alcune si fa solo quello che non può più fare, in altre si diventa il suo schiavo. Nella nostra per fortuna no. Nella nostra se non lo conosci paghi, se è un amico basta chiamarlo ogni tanto. Un obolo per vodafone, un centone nel vostro salvadanaio delle buone relazioni.
Chiamarlo per chiedergli come sta, come va colla postura, col sesso, colla musica, colle vacanze, dopo più di dieci giorni dal fattaccio mi sembra il minimo. Il minimo indispensabile, se si ambisce ad un posto in piedi in paradiso.
E' possibile cche siate nella situazione del più passano i giorni e più è dura giustificare l'indifferenza, e poi starà guarendo no? Cosa vuoi che sia, una costola inclinata? Più probabile è che non vi sovvenga delle regole implicite della socialità (ad esempio quella di curarsi di ciò che si è rotto).

Chiamatelo. Egli non tirerà più i ballo i dii (se non per piacere personale). Anzi vi dirà come Vasco che la vita continua anche senza di voi, che anche la sua donna vi ha perdonato perché in fondo anche lei vi vuole bene, che la convalescenza gli permette di fare meno ed è cosa cui ambisce, che colla mobilità impedita ha cominciato a suonare senza chitarra, scimiottando malamente Johnny Mox ma con quaranta e più suoni di voce che escono dalla pedaliera che voi stesso medesimo gli avete consigliato e insegnato. 
Che adesso è a Roma dalla morosa e che domani va al mare, che invece di nuotare gonfierà (o meglio si farà gonfiare, spera) il materassino delle tartarughe ninja e si lascerà portare dalle onde come un naufrago invalido qualsiasi.
Vi ringrazierà, ma senza dirvelo.
Vi sentirete parte di una vita altrui, che è cosa buona e giusta, nostro dovere, fonte di salvezza.
E vi manderà un bacio grande, da om però (comme dis el Pero).

giovedì 1 luglio 2010

Ma siete a Trento, ma siete a Trento

Qua in Trentino, mentre c'è gente che che continua a farsi le pippe su quanti pedali sia corretto corredare la propria pedaliera, che brama i grandi palchi e finisce per suonare in piazza Dante, c'è gente che zitta zitta piazza i suoi carrarmatini sul risiko della nazione, e non parlo dei Bastard, che nonostante la megaproduzione han fatto molti meno concerti fuori. Gente che poi non diventa famosa ma che macina chilometri e c'ha tante cose da raccontare. Poi c'è gente che si è presa bene a far valanghe di concerti e noi si aspetta in grazia il secondo disco, gente che mo stampa un disco di due anni fa, gente che ha in ballo un disco più di un anno e chissà quando esce, gente che pensa che i remix inascoltabili siano divertenti per chi ascolta, gente che aspetta un batterista da due anni, gente che torna al vinile e gente che torna alla dance, gente che tenta la carta X-Factor, gente che cambia gente dentro al gruppo e son rintanati nel letargo della muta, gente che dal letargo ci sta uscendo, gente che smette di far cover e si butta nella bolgia, poi c'è gente che si rivoluziona costantemente e gente che invece fa la stessa roba da dieci anni, gente che c'ha il nome grosso e gente che stramazza ubriaca sul palco e spesso non è un bel vedere.
C'è gente di tutti i tipi qua in Trentino, come dappertutto. E questa è solo la gente che suona da una vita.
Poi invece c'è gente giovane giovane che salta fuori con robe fighe. C'hanno tutto il tempo di diventare come uno di questi qua sopra, ma intanto se ne fregano di queste pippe da vecchi ed escono beati della novità.
I CONGEGNO sembrano la conseguenza della presenza di coca nell'aria trentina, hardcore dalla Val di Non suonato con l'urgenza di chi ha passato i sedic'anni e ne ha giustamente pieni i coglioni della Epitaph, quell'hardcore che non scassa dopo due minuti, con un cantato che se ne batte le balle di quello che fanno gli altri e fa bene. Il cd costa un cazzo e spacca il culo. (Qua c'è il video live di Provviste per l'inferno, fatto col culo ma rende l'idea)
Poi i SOUL OF THE PARK da Trento, nome da cover band ma coglioni cazzuti, un crossover dolce, musica da calcetto più che da wrestling, rock di frontiera ma che piace anche a mia sorella per dire, tipo i FuManchu suonati da gente sobria.
Poi i THA BLOCK, funky hiphop sempre da Trento. A me che non so un cazzo mi ricordano Turi ma non tiriamo fuori i geni che fa brutto. Potrebbero diventare i nuovi Cripta Crew o Mortecattiva, i nuovi gruppo culto che fa solo la sua cosa nella casa, a giudicare da quando ci stanno mettendo a rispondere alla mail in cui gli chiedo il disco.
Poi c'è WOODEN COLLECTIVE, ex The Golden Age of Piracy, acustico dalla Valsugana. Nonostante il nome fosse meglio prima il nostro Jacopo sa il fatto suo. Partendo dal presupposto che un gruppo acustico di solito ha già rotto i coglioni prima della mezzora (e che dopo i Bastard qua ne son venuti fuori fin troppi), a me mi pare uno che merita, che ascolteresti ben oltre i 30 minuti concessi per compiacenza perché le cose fatte bene vale la pena.
E infine l'altro progetto di Jacopo, che si vede che studia e c'ha tempo di star dietro alle cose. I JUNOW sono un gruppo indie (di quell'indie allegro che qua non s'è mai visto) che vive senza i chitarroni. Che sa scrivere le canzoni. E regalare le emozioni. Non si può chiedere di più dalla vita.
Scoltateteveli, almeno oggi che pontifico.




E per fargli capire come gira il mondo gli dedico a tutti una canzone di Mortecattiva (il peggio video che habbia mai fatto peraltro) che come dicevo è il mio vangelo di Luca (perché la Cripta è il mio vangelo di Giovanni).
Ragazzi, fate cose bene e siate fieri.
Ma siete a Trento.


Mortecattiva
Trento is much better than Los Angeles