domenica 5 luglio 2009

Il teatro dei portoni

Alle sette chiavi. Al più tardi alle 7.20.
Questa era una delle migliori, tra le battute sul festival Le 7 Chiavi a Coredo in Val di Non. Certo si può dire un festival della madonna. Sei gruppi rock trentini very cazzuti (Stone Martens, The Damsel's Demon Lovers, Kepsah, Nurse!Nurse!Nurse!, Animavana e mi ci metto pure io, perdìo) più VitreO e Il Teatro degli Orrori, un mucchio di installazioni ed esposizioni di artisti, riprese e regia e maxischermo in tempo reale, e poi il grande protagonista: il bosco, per rendere alla natura gli umori in eccesso.
Succede che sembra la pizza delle medie, nel senso che siam tutti lì insieme, gente che più o meno si conosce da anni o da concerti. Comincia la megaband fatta per l'occasione: Stone Martens vs. La Piccola Orchestra Felix Lalù. Cinque canzoni mie, cinque loro, fatte tutti insieme, mai provate insieme, con gran finale con sul palco Kepsah e The Damsel's Demon Lovers. Gran. Figata. Poi il rock'n'roll dei Damsel, poi c'è da temporeggiare allora blues in mi sparando stronzate sul palco. Poi Kepsah, gran concerto, canzone nuova sull'Italia. Sul palco mi limono Dave (nella foto, quello senza barba) mascherato da Berlusconi. Senza lingua, checchè se ne dica. A metà comincia a piovere e ci rintaniamo nel backstage, tutti i gruppi prima più gente dei Next Point, accorsi dal nientemeno che dal Primiero per l'occasione. Per essere un festival, un bakstage della madonna: struttura in legno, divani. E' diviso in due: da una parte l'area riservata al Teatro, dall'altra la nostra. Questo è il momento in cui nasci il delirio. A un certo punto ci ritroviamo di nuovo e in massa sul palco dei Kepsah, senza ce ce l'avessero chiesto a far cori su una canzone. Quando scendono siamo già in situazione superdionisiaca. Venti e passa persone che cantano e parlano di musica e di concerti e della vita e della vite, che si leccano la panna dai capezzoli, cose molto rock insomma. Poi parte il diluvio. Ci rintaniamo ancora di pù nel nostro baccanale personale, che il resto del festival sta a una discreta coltre d'acqua di distanza. Stremati dalla sete cominciamo a dare fondo agli alcolici del Teatro. Un po' alla volta, come formichine. Cinque gruppi tutti insieme in festa. Non ci credevo ma ci piaceva. Poi mi sa che ci siamo allargati, abbiamo sforato di là per giocare alla morra, alcuni hanno anche cominciato a magnare dei salumi del Teatro. Così quando è arrivato il manager s'è incazzato con gli organizzatori che si sono incazzati con noi (cosa buona e giusta), trovando nel più ubriaco Dave il capro espiatorio. Festa finita, per il momento. Poi è venuto fuori che erano menate del manager, che quelli del Teatro se ne battevano le balle, e son pure arrivati tardissimo e il batterista è pure stato in giro nella noche nonesa con Dave che nel frattempo si era ripigliato. Il giorno dopo ci siamo pure e giustamente scusati perché in efetti l'abbiamo fatta un po' fuori dal vaso. Ma signori, trequattro ore del genere valgono un anno di astemia. che non ho fatto.
Mi son perso i Nurse, che diluviava e stavamo parlando dei massimi sistemi e delle scoregge vaginali. Però mi son visto i Animavana. Decisamente dentro il gotha dei migliori gruppi trentini. Metallari che han coglioni e voglia di sperimentare. Due bassi, batteria e percussioni. Miga bonghi e basta. Un set di percussioni sconfinato che comprende anche vanga e zappa, per capirci. I ragazzi, fantastici, gran persone. Vedeteveli.
Poi i VitreO, da Varese. Anche loro cazzuti quanto basta, melodici ma potenti. Con una cover dei Pantera da far cagare sotto non dico Phil Anselmo, che è bestemmia. Ma fatta a regola d'arti.
Il Teatro no l'ho neanche visto, ch'ero segnato dai bagordi e fradicio di piova fin dentro. In più pioveva ancora, ma gente ce n'era, corajo anche.
Il giorno dopo bella atmosfera, gruppi cover. Tanti sono amici, io ho massimo rispetto e gli voglio mondo bene, ma basta cover ragazzi, basta, per favore.
Gran festival.
Gran stage.
Gran backstage.
Weekend da incorniciare. Un sentito plauso ai organizzatori. Grazie mille, anzi 666


(Foto>>>Giulia Videsott)

9 commenti:

Anonimo ha detto...

che se la tirassero un po' meno e cantassero un po più meglio il teatro dei bollori!!

approposito di cover.. grandi i celtic, giuovani tanti belli e con un sacco di strumenti che sanno suonare..

Tommaso ha detto...

il teatro dei penosi... grande sound ma il cantante mi fa venire il latte alle ginocchia...

Zebba ha detto...

è stato semplicemente il festival con il backstage più fico del globo terracqueo.
Mai visto un degrado/degenero del genere: pauroso!

La creme de la creme (anche quella di caffè con vodka e panna -quella non finita u capezzoli ombelichi e pubi vari-)

Da rifare.

Anonimo ha detto...

signori... che backstage... onorato, da rifare al più presto.. il teatro dei porconi... ma...
+ backstage e - stage ihih

at libidum ...

at spillitum ...

at slibidum...

...
mmm ...

Animavana ha detto...

Gran festa...mitico il backstage...sembrava buona la birra degli orrori ma non ho avuto l'onore di "tastarla". Tanta simpatia e tanta allegria, al scena trentina si muove e che movida.
Rocco

Donny ha detto...

Bella recensione oscar, cavolo è incredibile che tu abbia la memoria così lucida da ricordare tutte queste cose, ok hai invertito vitreo e animavana ma il resto lo ricordi meglio di me!
la prossima volta nel frigo ti metto 5 bottiglie di pampero così se suoni per primo 2 ore dopo sei ko. tu e i fottutissimi damsel's ;)

vi devo un vaffanculo e un paio di grazie, semplificando come in matematica resta un grazie.

Alligatore ha detto...

Vi siete divertiti un sacco. Impeccabile recensione dottor-gonzostyle.

Anonimo ha detto...

purtroppo tutto ha una fine,

tranne il wurstel.....

smellymilk ha detto...

che delirio!