mercoledì 29 aprile 2009

Celebrator

Hei tu donna i grossi stimolatori mal si adattano a quello che è pur sempre il tuo piccolo pene personale?
La lingua del tuo uomo non ti soddisfa più?

C'hai le unghie troppo lunghe e telo graffi?
Anche le tue dita esperte perdono colpi con l'età?


Niente paura. Come al solito il Felix Lalù Institute of Giving Advices ha la soluzione per te.
Con un solo strumento potrai curare la tua igiene orale e pure stimolare il tuo piccolo pene. Certo non puoi infilartelo in pertugi più profondi come i suoi cugini, rischieresti di perderlo nei meandri, ma ma per lavoretti in esterna è il non plus ultra.
Celebrator è il vibratore che si applica allo spazzolino da denti, facile da applicare e professionale come un navy seal.
Neanche lavarsi i denti sarà più la stessa cosa. Puoi tranquillamente inebriarti dei tuoi stessi umori facendo quello che tutti i dentisti (anche i peggiori) consigliano.



Colgo l'occasione per celebrare la seconda classificata nel torneo Eccitare una sexy cameriera, Lis from Montreal, Canadà (che per chi ne avesse conoscenza è quella che dice ahò, ma che sta addì? in Il dj non suona), poche ore dopo the winner. Potremmo darle il primo premio nella categoria donne, ma visto che qui al Felix Lalù Institute of Giving Advices non siamo sessisti e vogliamo bene alle donne ma pur privilegiandole non le privilegiamo, le diamo la medaglia d'argento. Probabilmente è stato il fuso orario, o el Zirela ha agito subito per soddisfare le sue perverzioni. In ogni caso Lis vince una menzione speciale per aver usato più attrezzi di tutti, prova della sua dedizione alla causa della cameriera.
Un brava e pacche sulle spalle ad Lis!
Ecco le prove.




martedì 28 aprile 2009

Piove acide in Val di Non

L'underground trentino ribolle di sapore. Mentre gente come La Cripta Crew fa robe minimali, altri invece mischiano monti e plastica con progetti di più ampio respiro, con riprese belle larghe ed evocative.
Torna infatti lo stile da ghiaccio caldo dei Stone Martens. Dopo l'uscita di Samizdat se ne tornano col primo videoclip (quasi) autoprodotto, Acid Rain, in cui riescono a meschiare Monte Peller, vacche nonese e lago di Tovel, robe bucoliche da marenostrum, con la modernità di una viennetta piena di strati di melancolia rarefatta. (C'è pure la topa di rosso vestita, ciliegina che mai dispiace)
Senza ulteriori presentazioni, ecchelo.

lunedì 27 aprile 2009

Supermegaiperproduzioni???

Pensavo proprio l'altro dì che bello, di come son fecondo nei ultimi tempi. Un mese e mezzo, quattro nuove canzoni. Una d'amore, due sulla morra tra cui una coro della montagna da fare con un sontuoso coro, un valzerino Meraviglioso mondo di Amelie creato dai The Normal Strange People. (Poi ci sono quelli in stand by: il blues in rabbies col Claudio dei Mamalbao e le musicazioni di Sturgeon più Windows e non solo con Mattia dei Absinth Effect, cazzi, scusàme)
Mi davo virili pacche sulle spalle in segno di autocompiacimento, massaggiandomi lo scroto per darmi ancora più piacere. Poi però il brusco ritorno alla realtà. Sono solo un principiante becero. Questo perché nello steso medesimo ultimo mese e mezzo delle mie misere quattro canzoni (di cui registrate due mezze, quindi quasi una) La Cripta Crew, il mio gruppo preferito (ma che dico gruppo? ensemble artistico cazzuto preferito) ha fatto molto ma molto di più.
Oltre alle due nuove produzioni stracazzute di Mister P (che abbiamo giustamente osannato qui e qui), oltre a Guinea Pig, che abbiamo già giustamente osannato qui e che ha ricevuto lodevoli recensioni da Freddie Kruger in persona, ci sono altre tre e dico tre nuove canzoni e video.
Ma chi è sta La Cripta Crew che noi rimaniamo sempre indietro?
Ma a che cazzo servono i fonici e le megaproduzioni quando hai le idee e un pomeriggio di goduria sonica e condivisione di umori a settimana?
Un po' come McGyver, La Cripta Crew ti prende uno sturalavandini, una ciunga e una pezza strappata e ne fa un divano in pelle. Che con poco fai che cazzo vuoi, ne fai molto e godi solo del momento della creazione, unico vero momento di godimento. Dio che invidia.
Ma andiamo alla roba nuova (e chi non si prende il tempo di guardarseli tutti dall'inizio alla fine morirà tra mille tope vergini con cintura di castità imperforabile).

La televisione
Il commento più ficcante a questo video l'ha fatto el Caio e io non aggiungo nulla. Dopo questo video ti passa la voglia di accenderla.
Masta massive! Vederlo!



Clowns
Un'ode al clown, l'allegro più triste che c'è.



Mille bolle di sapone
Nuovo stile video stopmotion per una canzone melancolica.
Cito solo Mentre vado al cesso scrivo la sceneggiatura per il gran successo.


Felix Lalù <3 La Cripta Crew QUATTROever

A tutti quelli che m'hanno chiesto o che pensano di chiedermi di fare o far fare cose ai Bastard

Questo mi piacerebbe specificarlo.
Io (forse posso dire di essere) amico dei Bastard, non certo da una vita, ma li ho sempre supportati perchè spaccano e son gran belle persone. Ho visto forse troppi loro concerti, ho fomentato i Supercanifradiciadespiaredosi a fare un tour con loro (accoppiata della madonna), quando ho cominciato con La Piccola Orchestra si son subito dimostrati disponibili a cantar con me (anzi si son proposti loro), si son pure imparati le canzoni, l'hanno fatto al mio debutto alla FagoFest l'anno scorso, l'abbiamo rifatto quando abbiamo suonato assieme nel 2008, m'han sempre sopportato e aiutato coi suoni con consigli e sbattimenti, han partecipato festosi alle registrazioni del disco mettendoci del sontuoso loro, Jacopo ha rovinato spesso la qualità dell'aria del mio salotto, hanno reso molto fichi molti dei miei concerti facendo dei cori da paura (e questo prima del fondamentale ausilio di Gaudi) e io non posso far altro che ringraziarli sempre e prostrarmi alla loro cristica umiltà e benevolenza.
Come dicevano i Romani, è gente con cui giocherei a morra al buio.
Stasera volevo andare al concerto, Fede m'ha invitato dietro. Ero contento di vedere loro e far du chiacchie in semitranquillità, non certo di conoscere Jury o toccare il culo a Noemi (che pure mi paiono gente a modo).
Poi è successo che in questi tre giorni un po' di gente mi ha chiesto di entrare nel backstage, di fare o far fare cose ai Bastard. A tutti voi amici e conoscenti che chiedete cose mi piacerebbe specificare una cosetta. Io vi voglio bene e le cose che proponete son cose belle, per carità, alcune persino molto interessanti (alcune con più o).
Io ai Bastard gli voglio bene. Sono andato al videoclip per vederli e far feste, di comparire mi interessava poco. In questi tre giorni che so che sono stati qui e han visto amici. Io per me non li ho neanche chiamati per il semplice motivo che mi par di rompere i coglioni, che so cosa vuol dire star via, perdipiù in cattività (seppur dorata) e tornare per qualche giorno. E' peggio di prima, non riesci neanche a rilassarti perché devi vedere questo e quello, famiglie morose amici. Se ci metti che ora son delle mediastar aggiungici pure il carrozzone politici giornalisti fan produttori nonchè altre band. Certo sputaci sopra ma la serenità e l'atarassia (che son pur sempre il fine delle nostre vite) son altre cose.
Ecco, quindi io non l'ho chiamati, ne li chiamerò per dirgli ciao come va senti dei amici m'han chiesto ste cose. Perlomeno non ora. Ecco.
Siccome non mi piace fare i torti alla gente e siccome la fuga con disonore è sempre stata la mia soluzione preferita a tutte le questioni problematiche stasera non vado manco al concerto, così mi tolgo il pensiero. Come diceva Popper, la soluzione ad un problema è l'eliminazione del problema stesso.
Insomma vado a cena da un'amica e meli ascolto dal poggiolo, al massimo.

venerdì 24 aprile 2009

Sono della Val di Non - Atto IV

A volte la vita ti riserva strane cose. Ieri sera, dopo un concertino intimo al caffè Garzetti in cui ho testato il mio equilibrio in stato di ebbrezza su una sedia di plastica non progettata per la posizione eretta, il compare Fabbio mi chiama eccitato come un alvaro. C'è Igor Portolan al Pedavena. Lo raggiungiamo seduta stante, gli chiediamo umilmente un duetto e Igor accetta. Che emozione. Hai fat en cuer come en ciapùs (che tradotto suona come mi è venuto un cuore come un cavolo cappuccio, non so se rende ma cazzi vùa).
Quanto ho bramato un'inviata del tg4 che brandisce un gelato chiedendomi cosa prova in questo momento? come nella canzone de Il Teatro degli Orrori. Ovviamente avrei risposto un carroarmato di rock per teeeeeeeeeeeee, che ti faccia morire di musica e non di paura.
Tra l'altro Igor è stato molto cordiale e brillante, c'ha raccontato la genesi della canzone, di quando l'han fermato a Malpensa e i tutori dell'ordine gli han chiesto il documento di soggiorno con brusche maniere solo perchè era abbronzato (molto prima che Berlusconi sdoganasse l'espressione).
I più attenti sapranno immaginare la sua risposta.
Ladies and gentlemen,
very proud to present
(the original) Igor Portolan
feat. Fabbio da Genova
feat. La Piccola Orchestra Felix Lalù
Sono della Val di Non
live in Piazza Fiera
Trento
Trentino
Italia
mondo.

giovedì 23 aprile 2009

Cronaca dell'amor carnaio

Ieri day (quasi) off. Ne ho approfittato per partecipare al primo evento a invito della mia vita. Gran festa ad invito al Lochness per il videoclip della nuova vecchia canzone dei Bastard. Partiamo alle 8 con i compari di morra dell'ultima volta che ci hanno giustamente cacciato dal Bruno: el Caio, el Dooper e el Verza, destinazione Hotel Du Lac + Du Parc di Riva del Garda.
Caio, che è il protagonista (indiscrezione n.1) vuole essere puntuale. Io gli dico varda che questi non è gente con fretta, e infatti non ci si muove di lì prima delle 11 e mezza ma vabbè. Nel frattempo una signora, probabilmente vedendoci giovani e mediamente crinuti ci chiede l'autografo. Noi le facciamo ok, se no la vol altro. Un attimo dopo il barista ci offre il caffè, dice che siamo bravi e ci augura buona fortuna che meritiamo. Non capisco chi di noi assomigli ai Bastard, certo parliamo dialetto ma siamo tutti mediamente più brutti, eheh, ma bene così, dopo un po' ci si abitua. Nel parc dell'Hotel Du Lac + Du Parc c'è un lac pien di pesc stran, c'è la piscina inaccessibile e anche il minigolf ma chissenefrega.
Esce Wice con gli occhi a prugna e una borsa di latte di birra, la maggior parte vuote. Raggranelliamo le poche che avanzano. La tipa del video ci riprende perché beviamo di mattina. Lei forse non sa che i valligiani quando sono in giro in festa bevono. Non tanto per sballarsi, nè per la socialità, ma perché hanno sete. Della sete non ci si può nè vantare nè tantomeno lamentare. Panizza sottoscriverebbe (in fondo cori e schuetzen sono solo delle scuse per ubriacarsi tra omini alle spalle delle mogli no? Un po' come i gruppi rock in effetti. Ora capisco molte cose). Ci trasferiamo al Lochness.
Io poi me ne vado. il mio tragitto è: Riva-Trento (autobus), Trento-Cles (vacca nonesa), visita della patente della durata di dieci minuti (compresi sette per immettere i miei dati), Cles-Trento (autostop), Trento-Riva (autobus). Il tutto tra le 12.30 e le 18.30. Una rottura di cazzo immane. Ritorno che non hanno ancora girato. Ci sono un mucchio di gruppi amici, gente di Nurse, Fango, The Squirties, Anansi, La Cripta Crew, Blame e altri, i Supercani han paccato cacchio. Poi le morose e i amighi. Bel. Il video è girato in due posti diversi nel locale (indiscrezione n.2) e c'è anche una protagonista, una topa da paura (indiscrezione n.3) scelta proprio per questa sua caratteristicha precipua.
Alla fine di tutto sto giro e sbattimenti quando girano mi fermo a chiacchiere lì dietro la lucente luce pel video quindi è altamente improbabile che non compaia. Posso sempre dire di essere quella mano lì no?
Tornando ai Bastard invece, son proprio diventati dei stronzi cagoni e fighetti con gli occhiali scuri, avevano le guardie del corpo infilate nel culo. Non hanno parlato con nessuno che non fosse della produzione e sono usciti solo per i girati, malcagando tutto e tutti. Son diventati delle rock star montate e insopportabili. Non ci potevo credere.
Dai, ma vi pare? Scherzavo, son i soliti cazzari, ma più finiti del solito, viste le ore piccolissime per l'improvvisa uscita dalla cattività e lo sballotamento continuo e forse pure il ritorno delle morose.
Li salutiamo col calore e mi faccio fare una dedica per i caduti della Grande Guerra che li seguono sempre, a XFactor, in streaming su Raidue. E' fatta su un cartone di pizza mezzo unto che potete vedere sotto.
Poi in un angolo c'è un materasso che ha l'aria di aver visto ansimi e umori di svariate groupies e lì sopra buttata la coppa del premio alla critica. Oltre a essere inguardabile è una delle robe con il peso specifico più pesante che abbia mai sollevato. Fior fior di designer ci hanno lavorato per XFactor. Il futuro è roseo. Michele e Jacopo mi fanno la vos? Io me la piglio, la restauro e poi gliela riconsegno un giorno. Alcuni elementi dell'entourage non sembrano felici della consegna ma così è la vita, ragazzi. Probabilmente nel libretto di istruzioni c'era scritto che andava tenuta dritta. Nel trasportarla s'è girato il disco con scritto premio della critica e non so più rimetterlo a posto ma anche questo fa parte del restauro. Ora la lascio un po' sul terrazzo, così si abitua alle intemperie.

Vince il Premio della critica di XFactor, per la magnifica interpretazione di Ora Pro Felix, La Niña de los Gorgojillos!!! (applausi preregistrati)

lunedì 20 aprile 2009

M'han ritirato la patente diocan e tutto quel che so fare è invocare che Mr.P abbia pietà del mondo

Ho preso la patente il giorno del 13mo compleanno della mia sweet sister, dieci anni fa. Non ho detto niente a nessuno e son tornato a casa col benedetto foli, ma questo non c'entra. E' passata una decade ormai (che dècade e decàde si scrivano uguale non è mai un caso)
Ieri sera, di ritorno dal nulla all'una e mezza, in buona compagnia del amigo livornese Giancarlo che noncurante dell'ora fischiettava come fosse mattina che bbella cosa na jurnat'e sole e na tazzuriella e'cafè o robe dalla medesima allegrezza.
All'Agip che finisce via Perini mi ferma una pattuglia. Per una volta supertranqui, la vita scorre più che serena, non avevo ecceduto in nessuna sostanza disdicevole, con l'assicurazione apposto, le gomme ancora da neve ma sostanzialmente nuove, i fanali finalmente funzionanti e un po' di gayna per lo spettacolo di Nicola Sordo. Niente di meglio per irridere coloro che godono delle tue disattenzioni (questa tenetevela a mente, che mi si rivolterà contro).
Ciarliamo allegramente nel mezzo, vedo che comunicano in alfabetacharlie, comunicano i dati del povero Giancarlo, che è pure Sciascia di cognome. In Trentino non è proprio come chiamarsi Pacher. Vabbè, tutto bene pare. Mi chiamano al cospetto dell'autorità scrivente che non guarda la gente negli occhi perchè non è richiesto dal protocollo.Mi chiede se ho già prenotato la visita medica dall'ufficiale sanitario. Io gli faccio perché. Dovrei? Con un ghigno che ho visto solo a Federico Kruger e a tanti preti (nonchè il papa) mi fa la sua patente è scaduta un'ora e mezza fa (cioè è scade il 19 aprile e siamo all'una e mezza del 20). Io gli faccio vabbè, allora la rinnovo domani cioè oggi tra qualche ora. Lui no, gliela ritiriamo. Io ma come, loro la patente non dura mica tutta la vita sa?
In somma, nell'ordine:
- ritiro della patente (finchè non faccio la visita, e loro han tempo 5 giorni per mandarla al commissariato)
- 155 euro di multa (che forse mi sta anche bene)
- una vagonata di bestemmie (più di quando un piccione m'ha cagato in bagno e si è impadronito di camera mia, ma questa è un'altra storia).

Ora faccio una premessa postmessa: da giovane odiavo i sbirri. Poi ho incontrato il Cristo che mi ha insegnato l'amore e allora ho cominciato a pensarli come persone che fanno il loro lavoro e sono al nostro servizio. Invece io a questi gli odio. Non voglio dire che gli appuntati Bos* e Nied** siano degli stronzi e infami ignari della cordialità, dell'amor proprio e del buon senso, non lo direi mai e poi mai perchè non se lo meritano. In fondo fanno il loro lavoro no?

Per questo, perchè non mi piace offendere che è maleducato e mia madre poi si vergogna di me. Per questo, invece di insultare lavoratori indefessi che forse hanno solo ecceduto nello zelo, dedico loro il nuovo video di Mr.P.
Ebbene sì signori, cosa sarebbe il nostro misero odio senza le liriche (ancorchè lette stavolta) di Mr.P? Noi che siamo fermi all'odio semplice e alle invettive infantili dovremmo imparare dal nostro hate/vate. Lui si che sa come si odia coi coglioni e il cazzo duro di chi non teme stimoli. Per questo dedico ai miei appuntati preferiti Polso (mozzato) in attesa di tornare on the road again.

And the winner is...

Che bello quando qualcuno si prende la briga di far.
Domenica ore 21.26 arriva la mail di un discreto lettore che ci manda pure le prove, per la gioia della mamma.
Finale classico con sorpresa diciamo. Io speravo in più arnesi e cose ma vabbè.
Quindi
and the winner is Mario aka Zirela
cui va il nostro più sentito onore e gloria. Niente prosecuzione della specie ma poco male. Ora veleggia sicuro verso i tropicali lidi delle donne vere!

(foto>angelica)

venerdì 17 aprile 2009

Eccitare una sexy cameriera

Premessa
Questo post è dedicato solo agli e alle amanti delle donne


Sei sicuro/a di sapere come eccitare una donna?
Com'è che non ti inonda di gemiti come nei porni?

Queste sono cose per cui serve allenamento, non è che si può improvvisare, signori/e.
Ma non c'è problema. Eccitare una donna è un'arte che si può imparare senza sorbirsi i racconti dell'amico tombatore di femme o dell'amica sboldra (che qui si parte dal presupposto che se uno si fa mille tipe è figo e una che si fa mille tipi è troia. Ovviamente).
No paura, la prossima volta non avrai più di questi probblemi.
Il Felix Lalù Institute of Giving Advices ha la soluzione per te.
Sexy Maid Nude è un gioco erotico dove devi fa eccitare una sexy cameriera, spogliarla dei suoi abiti e stuzzicarla. Si parte da cose semplici e quando aumenta l’eccitazione compaiono tanti nuovi oggetti da usare.
Io ad esempio (che ho poca pazienza e preferisco i cari buoni vecchi porni) partendo dalla sola lingua (prima di toglierle le mutande ho leccato quelle, che non è il massimo ma vabbè, tanto è virtuale) sono arrivato solo al pennello, alla schiuma da barba e al rasoio. Ho scoperto con disapppunto che col rasoio non si può scorticarla, c'ha la pellaccia dura.
Se qualcuno va oltre è pregato di scriverlo nei commenti, così lo scopriremo.
Dicono che alla fine raggiunge l'orgasmo. Il primo che ce la fa vince un brao! da parte di tutti noi e una menzione d'onore.
Avanti signori/e, non arriverete tardi all'allenamento!

Avvertenza:
La faccia del papa che copre le pudenda l'ho aggiunta io con l'artificio. Sfortunatamente non fa parte del gioco.

giovedì 16 aprile 2009

Sono della Val di Non - Atto III

Inauguro l'angolo de La Posta di Felix Lalù.
La prima però o me la inventavo, ma faceva brutto, o la pescavo dalla posta, quella vera. Casualmente mi scrive Daniela chiedendo lumi su una cosa:

buongiorno felixoscar, ho bisogno di chiarimenti perchè non mi raccapezzo. sabato ero presente al tuo concerto (bravo-grazie) ed ho tanto sperato che tu non facessi quella vergognosa canzone "sono della val di non" e invece, profondamente delusa, al pietoso annuncio del titolo, mi sono defilata per fumare una sigaretta e risparmiarmi quello strazio.

Perchè Felixoscar? Spiegami il senso! le parodie si fanno delle grandi opere, non delle cagate (perdona la scurrile definizione)!!!!

quella canzone è un'offesa ai nonesi, alla musica, a tutti coloro che si prodigano per produrre qualcosa di originale.ma forse sono io che non capisco....
Se hai voglia di spiegarmelo, ne sono contenta. Altrimenti mi cullo nel limbo dell'ignoranza che fa vivere meglio molti.buona giornata


Cara Daniela
Capisco perfettamente la tua reazione. La tua obiezione mi è stata fatta altre volte. Il più delle volte è gente divertita ma ognuno reagisce a suo modo con pieni diritti.
Sta canzone gira nei tendoni da almeno dieci anni. L'anno scorso, grande evento, il video. Tutti a chiedervi è vero o parodia? E' vero signori, è vero.
Premetto, per chi non lo sapesse, che la Valium Band è una cover band con all'attimo (che io sappia) un paio di inediti.
Molto famosa in Val di Non, forse ora meno di una volta, forse no. L'ultima volta che l'ho vista faceva cover di Vasco, probabilmente la scelta più pop possibile in Val di Non. Proprio per questo è gente che suona molto e riempie i tendoni.
Con questa canzone
la Valium Band esce dal limbo delle cover band e si affaccia all'arte della creazione.
Ma andiamo con ordine
Le parole:
Secondo me questa canzone esprime perfettamente la realtà della Val di Non. Forse non tutti i nonesi dormono come gli attori porno (=con i calzini), ma molti di loro, hanno
la camicia con i bottoni sempre slacciati, gli scarponi ai piedi e i jeans strappati. Ci lavorano. E di questo lavoro coi scarponi ci campano. Molti possiedono fuoristrada. In Val di Non i carabinieri ti fermano più spesso se sembri straniero, e dire di essere della valle ti para evidentemente il culo. Molti ragazzi in Val di Non son veramente i primi ad accorgersi che è primavera, si alzano presto la mattina per poi fermarsi per uno o più bicchieri al bar del paese, con lo scopo di star un po' fuori dal feudo della mamma o della moglie o della morosa. Quella è meglio vederla la notte. Poi al ritorno son cazzi, ma questo anche nel resto del mondo. Siamo di fronte ad uno spaccato sociologico totalmente realistico. Può sembrarti bucolico, allettante o anche triste se vuoi, ma è realtà, come pure le scene del video. Tu vedi i video dei negroni con le macchinone le pistolone in mano e le sboldre sui sedili e tu dici è solo scena per il video gangsta. Invece no, la tipa glielo sta succhiando veramente nel mondo esterno. Magari ci son du lustrini in più ma è realtà, come il nostro video della valle nostra.
Si può discutere della scelta di usare la progressione valdinon-lavoro-cuore-amore-sole-mare-quinonc'è, quello forse sì. Sono un po'inflazionate nel canto in italiano, ma se ci penso anche i primi dischi di Paolo Conte (che per me non si può paragonare a nessuno, neanche a Igor Portolan) erano zeppi di queste rime scontate.
La musica:
La canzone è la ripetizione dello stesso giro per tutta la canzone. Non so che giro di che perchè non so di note. Semplicistico? No. La maggior parte delle canzoni famose è fatta esattamente così. Di quelle belle bellissime che piacciono a tutti noi e son cazzute. Stesso giro, strofa-ritornello-strofa-inciso(o assolo)-ritornello e hai la canzone perfetta. Si chiama forma-canzone.Vasco lo sa, Ligabue lo sa, il dj lo sa, lo sapeva anche John Lennone. Evidentemente lo sa anche Igor Portolan.
La canzone:
Il tutto messo insieme (parole, musica, struttura, tiro) fa di
Sono della Val di Non un perfetto anthem. We are the Campions è un anthem, Fratelli d'Italia anche. Alla gente gli piace cantare gli anthem, dal primo gruppo di cavernicoli in poi. Insomma sta canzone spacca.
La storia:
Ho la fortuna di suonare in un gruppo in cui ho la piena e totale libertà artistica. Possso fare tutto e i contrario di tutto e tutto va bene senza vergogne. L'unica cosa che non farei è tirar fuori il serpente, quello no. Ma per il resto, suonare Io sono della Val di Non è una goduria, te lo garantisco, e io non ci trovo niente di male. Mia nonna diceva che bisogna vergognarse sol a far del mal. E mia nonna ha passato gli ultimi dieci anni della sua vita cantando robe senza senso e/o della sua infanzia e questo ne fa per me un esempio.
Certo mi rendo conto che se la odi è difficile sopportarne l'ascolto. Pensa a cosa fanno tutti i generi del mondo con le suocere: se mentre
la suocera parla tu pensi a lei torturata o vestita da pagliaccio forse la puoi sopportare. Questo lo diceva Karl Popper.
Quindi, Daniela, non risentirti se faccio questa canzone. So che molti la pensano come te, ma molti di questi molti poi se la cantano con ovvia goduria, dimentichi di tutto. Ché una canzone cantata in coro è meglio di tutte le spiegazioni a voce del mondo. E' un'esperienza telo garantisco.
Dai la prossima volta vienei a cantarla con noi! Vedrai, all'inizio l'orgoglio ti farà un po' male, ma cantando si vive meglio e si esorcizzano i nostri demoni. O almeno così han fatto il 99,9% delle culture umane fino all'avvento della fede tristezza senza canti libberatori che c'è capitata.
Canta con noi, Daniela!
Con affetto

Felix Lalù



Ora, questa lettera non è un consiglio. Ma se volete chiedere consigli a Felix Lalù, scrivete a felix.lalu@gmail.com.
Sarete risposti.

Domani La Piccola Orchestra ora pro Trento Soul Moderno

Continua il grande tour di Trento Soul Moderno - Una nuova anima per la tua città.
La grande avventura è partita. Politica? Relazioni? Musica? Cultura? Chi lo sa. Fatto sta che dove passano lasciano quel buon odore di musiche che a noi ci piace tanto.
Domani sera venerdì in piazza a Villazzano La Piccola Orchestra Felix Lalù ora pro Trento Soul Moderno. Aperitivo musicale alle 18.30 e concerto soul-ista alle 21. Come mancare?

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mercoledì 15 aprile 2009

Zu Zu Zu Zum

Cinque concerti in otto giorni sono molti più di quanto il mio fegato possa sopportare ma alla fine ce l'ho fatta. Ieri sera concerto bolzanino. In Alto Adige sì che sanno come sputtanare con gusto i soldoni della Provincia. Miga concertoni dei Bastard da milionate di bilioni.
Ieri sera c'era i Zu. I Zu non è un concerto, è un'esperienza. I Zu son quelle robe che una volta che li hai visti ritorni sicuro e ti porti i amighi. Roba che tu sei li davanti e ti assale anche da dietro. Col concerto di ieri sono il gruppo che ho visto più volte dopo Paolo Conte (Qui c'è un altro che vidi).
Vedere i Zu è come vedere un cazzo di 40 cm. E' probabile che colpisca più di te di tua sorella. Non che tu sapresti usarlo, ma solo a guardarlo ti si sloga la mandibola.


(qui c'è la recenzione del nuovo disco by Johnny Mox)

martedì 14 aprile 2009

Grande Fratello docet

Breve premessa: qui si parte dal presupposto che i sistemi amministrativi (comuni, province, regioni, stati, mondo) sono più o meno delle aziende con degli azionisti inconsapevoli che foraggiano un sistema di professionisti che li difenda dalla malvagità del mondo concedendogli di praticare i propri vizi fin dove comincia il giardino dell'altro. Do ut des. E' un po' semplicistico? Sì, qui però siamo su un blog, miga in un saggio da studiar per l'università. Tenetevi buona questa intanto dai.

Ieri sera torno a casa dopo una lunga settimana di bagordi, concerti e godurie sociali. Al Grande Fratello succede questo. (tra parentesi, per gli inorriditi snob che non guardano GF e guardano dall'alto chi non lo fa: GF è fico e io guardo che cazzo mi pare. chiusa parentesi). Dicevo ieri al GF succede questo. Ennesima eliminazione a sorpresa. Ogni concorrente deve andare in una stanza diversa e scrivere su un bigliettino il nome di chi secondo egli dovrebbe andare in finale. Chi piglia più voti è immune e va direttamente in finale. Le tette meno cadenti del solito della Marcuzzi dicono che potete anche scrivere il vostro, di nome.
[] Estrazione. Ora io non ricordo chi ha votato chi, ma il Ferdi rom fortunato vota la sua bella che stasettimana gli ha pure concesso un limone (evvai) e la sua bella vota lui. La tettona vota non so chi: si arriva al gruppo dei masculi non accoppiati, che fan combriccola virile. I due coglionelli, quello carino e quello sfigato votano Gianluca, che loro tre son proprio amiconi-oni. Per chi non lo sapesse Gianluca è napoletano, non tanto furbo, palestrato il giusto, vanesio, manco tanto bello, ma la sa raccontare e probabilmente becca un casino. Un po' quaqquaraqquà ma sputaci sopra. Manca il suo voto, lui è già in finale quindi yeah. Ultimo biglietto è il suo (quelli che mettono ordine ai biglietti lì al GF son mica scemi). Indovinate chi vota Gianluca? Eh, sì, signori, Gianluca vota se stesso medesimo. Quindi, in pratica vince, ma si ritrova imbarazzatissimo ad avere vinto per merito degli altri, avendo pure fatto lo stronzo. Una specie di dilemma del prigioniero in salsa reality in cui esce di prigione ma incula il socio (soluzione A). Poi invece di dire mi son votato perché voglio vincere i soldoni (cosa peraltro comprensibilee), blatera che pensava che anche l'altro avrebbe fatto così, che i suoi amici son amici amici tutti allo stesso livello, e per non far torto a nessuno ha favorito se stesso (questa segnamocela, potrebbe tornare utile un giorno), rendendosi perfettamente conto del fatto che, forse, s'è fottuto la simpatia dei italiani e votanti, eheh.
Sarà per la prossima.

Ecco, l'Italia è un po' così. Noi votiamo qualcuno per mandarlo in finale, perché ci sta simpatico e con parole ci ha montato un bello spettacolino di divertimento e godurie. Ci aspettiamo da lui qualcosa in cambio, un gesto. Comunque non che voti se stesso. Invece questo vota se stesso e poi si giustifica col fatto che pensava che tutti facessero così. In realtà ha già vinto essendo in poltrona nella finale, senza saperlo, ma per essere sicuro ce lo spinge in culo ancora un po'.
Ecco, il succo è Gianluca=Italia.
Gianluca siamo noi. E se non lo siamo, siamo i coglioni che l'han mandato in finale, che forse è pure peggio.

Ora torna in cima e rileggi la premessa. E' un po' complicato come sistema di lettura, ma io non son mica uno scrittore.

mercoledì 8 aprile 2009

La morte del fabbro sul tubo e sabato a Sanzeno

Benebene. Finiamo la rassegna dell'ozio del weekend. Approfitto dello spazio da me steso medesimo concessomi per presentare questo video che parla di questa nuova canzone, La morte del fabbro, fatta in combutta coi (o meglio prestata dai) Next Point, gruppo amico del Primiero. Un pezzo quasi contiano, oserei dire, dal testo impressionista e invidiabile. Nel video c'è il video del video di un mattiniero Andy che mi spiega la canzone eccetera. E' un po' lunghetto forse ma godibile. Vi siete mai chiesti come si rimastica una canzone? Anch'io. La risposta comunque non è nel video.

Colgo l'occasione per ricordare il concerto di sabato al ColunaCafè di Sanzeno (Val di Non). La Piccola Orchestra Felix Lalù coi già citati Next Point e pure i Absinth Effect e in più un ouverture acustica di Paolo Gabos. Cazzo volete di più per la vigilia di Pasqua.
Ecco, dicevo, sabato La morte del fabbro si fa, per la prima volta in un impianto. Non si può dire davanti a un pubblico perché la sto facendo uscire dalle orecchie ai miei compari qui.

martedì 7 aprile 2009

La lagrima e la bella bolla

Non è che Felix Lalù sia insensibile al terremoto in Abbruzzo. Felix Lalù che è pure uno un po' sentimentale a volte (checchè ne dicano le sue sparute ex), ché piange per le canzoni e per le morti di gente che non conosce.
Ad esempio la mia amica Angelica lo ha saputo solo ieri. Era pure dispiaciuta, povera, che sta un po' nella sua bella bolla e non sapeva. Io la invidio all'Angelica. Che a volte sei fortunato a non sapere. Non val saper se il saper non giova, dicevano quando parlavano così.
Ieri mattina leggevo i resoconti sui giornali e me veniva la lagrima dal vero. La lagrima che a volte ti viene nel film che par vero. La lagrima che ti viene nei racconti della nonna sulle purghe fasciste e la guerra. Quella lagrima lì bisogna tenersela a mente, tenersela bella stretta al core, quando ci lamentiamo del brodo grasso.
Ma cos'è che possiamo fare veramente, oltre a piangere sommessamente, scavare nelle macerie o mandare sms? Non c'è neanche nessuno con cui prendersela. Quando non c'è nessuno con cui prendersela è facile prendersela con dio e col suo allegro condominio di santi, anche se i fatti son sempre che qualcuno se l'è preso nel culo.
E voi discreto pubblico che avete visto tanti porni sapete come rimane il culo quando il tipo lo tira fuori per venire come di costume in faccia alla tipa. Rimane grosso almeno quanto il cazzo che è entrato, e ci rimane per un bel po'.

lunedì 6 aprile 2009

L'ora de la mora vol.1

Tolte le ragnatele dallo Studio La Ostia. Era da inizio gennaio che non si registrava niente, una canzone intera addirittura dal 2008. Cose che non devono succedere.
Nel mio primo weekend off da un bel po' ho eluso la primavera e guadagnato colorito ceruleo rinchiudendomi in casa e tornando finalmente ad essere tutt'uno coll'amato divano, che per me vuol dire push rec compadre!
Ho registrato una canzone sul gioco della morra (per chi ignora la morra schiaccia qui), una specie di cavalcata morristica, lo spaccato di una serata nelle valli. Riascoltando le prime cose mi ricorda in alcune cose, ehm, Marco Masini. Veramente. Spero non porti sfiga. (d'altronde Masini è rock perchè è uno che urla. Questo me l'ha detto il Simo e io concordo)
La storia è presto detta: gente che gioca.
Ma come al solito, manca il quarto. Si tenta di coinvolgere il prete e lo si prende anche un po' in giro (per via di quelle piccole limitazioni cui è per sua scelta soggetto).
Si gioca ancora fino all'arrivo della moglie di uno dei giocatori che lo richiama alla domus, incazzata come una iena e pure desiderosa delle attenzioni che il consorte riserva al gioco di maschi. La morra consuma, questo le donne lo sanno, alle prese con membri pieni d'alcol.
Il tutto gira intorno all'assonanza doi colpi alla mora (o chiusa, il gioco)/doi colpi ala mòra (o aperta, di donna mora o la parte per il tutto)/doi colpi all'amore. Fin troppo semplice.
Proprio sabato sera siamo passati ai fatti, dopo le elucubrazioni musicali. In compagnia dei compari el Caio el Dooper e el Verza abbiamo fatto disperare il Bruno tutto in fase di chiusura con una partita infuocatissima Pinè-Resto del Mondo (cioè Val di Non+Vigolo). Poca tecnica ma molto spettacolo. Io e el Verza abbiamo perso ma è stata la degna fine per una serata degna di tale nome.

Intanto il testo (con appunti), in noneso stavolta (ah, a chi foresto ignora e servisse traduzione non ha che da chiede, non è che tutto va servito), poi con calma arriverà anche il resto.


L'ora de la mora

Fan doi colpi ala mora
fan doi colpi ala mora

un par un
cia la mora
catterina
seila
tutta la voglio
trema a dirlo
do soletti
larga baracca
cinque da cento
va che gias batù sora
t'hai dit spetel sul 7

(scena del prete)
vei ci don, fan doi colpi ala mora
e se es n'om dai doi colpi ala mòra
vei ci om, fan doi colpi ala mora
no narastus a ciasa bonora, che l'e l'ora, sì l'è l'ora
l'ora de la mora

fan doi colpi ala mora
fan doi colpi ala mora

trielina
sei alora
do'ntel cul
e cik ciok
larga la voglio
oto otoni
settebello
trema 'l papa
doi man
cater a bater
dai che l'è rosa
chesto tel fon sec

(scena della moglie)
vei ci om, torna a ciasa e laora, che l'è ora
'mplanta io coi toi colpi ala mora
e se es n'om dai doi colpi ala mòra, la me mòra
prima che la pasion la te mora
semper che el te tiria ancora

fan doi colpi ala mora
fan doi colpi ala mora

fan doi colpi all'amore
fan doi colpi all'amore

venerdì 3 aprile 2009

La Cripta Crew ritorna sulle vostre tavole...

Si muove in territori di frontiera La Cripta Crew (ne avevo parlato qui), ultimamente. Prima l'esordio (quasi) solista di Mr.P, con il singolo che tutti noi amiamo, Cannibal Holocaust, io ho sempre in testa i versi che finiscono con nastro isolante per tenere ferme le tue gambe. Liriche sbregamudande, appunto.
Ma torniamo alla Cripta. Godiamoci il lieto ritorno di Zincu e del sommo Masta Clementoni. Come di consueto no limiti, la Cripta si muove nell'inesplorato, dicevo, con una canzone Guinea Pig, e un video da non guardare dopo pranzo e neanche dopo cena e neanche con la quarantenne che volete impalmarvi questa notte e le prossime.
Roba abominevole, Pacciani in uno snuff movie, parole taglienti come bisturi, bisturi taglienti come parole.
La Cripta Crew, i miei compagni di merende preferiti.

giovedì 2 aprile 2009

Quattro ore nella palude dell'Aligatore

Discreto pubblico, ieri ho fatto la mia prima intervista online. Metodo strano, robe moderne, sui commenti del blog dell'Alligatore. Sono intervenuti vari personaggi ma alla fine eravamo io con tutta l'orchestra, l'alligatore che teneva le redini e la simpatica manu, il tutto con vari momenti di delirio eccetera.
Potete leggervela tutta nei commenti di questo post. Noi siam stati lì quattro ore, ma il tutto è molto più veloce, e pure piacevole, ci sono molte vaccate che danno quel gusto di non so che. (i tempi tecnici del commento su blog allungano un i tempi, appunto).

Di seguito un sunto dell'intervista:

Felix Lalù è il più grande cantante neomelodico alpino del trentino. un po il gigi d'alessio locale se vogliamo.
Fico l'ultmo disco di Felix Lalù. Quindi oltre a scrivere, suonare, cantare, produrre, dipingi pure ... dormi ogni tanto? di solito rubo frasi ad amici che le dicono e ne faccio ritornelli. ...perchè il wurstel ne ha due? beh un pugno di crauti appena alzato ti sistema lo stomaco. a me piace mettere le cose insieme, tipo caffè e polenta, luganega e guinness tutto nasce dal divano, è autoproduzione allo stato brado però l'ho fatta. e se l'ho fatta io la puo fare chiunque. e quando dico chiunque intendo chiunque. come certi versi nonsense che ti entrano in testa e sembra che non ti riguardino e poi li canticchi e li ricanticchi e alla fine capisci che si parlava di te. non è raro che un uomo fotografato accanto a un cane indossi una pelliccia più sgargiante? e poi colombo è un po come la piccola orchestra. La felice anarchia di un'intervista sul blog... Però un'intervista di fronte ad una fetta di sacher non ha paragoni. qualcuno si conoscerà in facebook e vivrà insieme e avrà una vita felice e farà vivere bene quelli che gli stanno intorno. allora forse ne sarà valsa la penai. Be', è una scena molto viva quella trentina. ah tra l'altro oggi era l'anniversario della morte di marvin gaye, sparato dal medesimo padre molti ani orsonno. la dimesione divano e la dimensione carnazza live sono un po come la moglie e l'amante in una situazione in cui moglie e amante si vogliono bene e sanno aspettare. il massimo. ammesso che ci sia più vita dove vive più gente, certo. ma allora la soluzione banale tornerebbe ad essere l'unica valida, basterebbe ritirarsi in montagna. e invece siamo qui, in un modo che già i nostri genitori non potevano immaginare e riusciamo a fare gli artisti e questa, secondo me, è una ricchezza immensa. probabilmente se lavorassi di piu avrei piu denaro da mettere nel mucchio ma non mi godrei cosi tanto. dài, smettiamola di ritagliare questa dimensione epica della vita Vera contro la vita virtuale. è tutta vita, facciamo quel che possiamo, no? come in un locale con la musica alta con due negroni in giro sotto pelle, no? mon dieu, questi maschi di oggi! non avete mai bevuto un negroni? io, direttamente dal divano, con un gesto prensile del braccio, posso estrarre dal mobile una bottiglia di grappa fatta in casa con erbe di montagna raccolte in montagna, o metter su l'acqua per una tisanella. eh, ma non ti fare troppo il natural style... tu estirpi le erbette dalle montagne! Bukowski sarebbe fiero di noi. e pensare che sono quasi sobria, solo un paio di bicchieri di bianco cileno a cena. siamo arrivati sulla seconda pagina de commenti. è normale? No, è da record. Solo band con cinque sei elementi ci sono arrivate. Mai un uomo solo. io ti chiedo questo: da uno a dieci quanto bari? arriva sempre il momento della frase ad effetto, del nonsense che però sembra intelligente, della battuta che fa ridere e piano pian diventa gag: quanto conta, per te, che tutto resti stretto attillato a quello che sei? io baro sempre nel senso che posso dirti esattamente a chi ho rubato quei pezzi delle mie canzoni e pure le gag, pigli, mastichi e risputi e cosi fan tutti e non me ne vergogno per niente poi il belo del mio vestito attillato è che posso dire tutto e il contrario di tutto, fare tutto è il contrario di tutto, sia nelle canzoni che nei concerti senza vergognarsi, in fondo il baro è quello che usa le regole del gioco e della percezione per un briciolo di godimento personale d'altra parte come diceva carmelo bene: cito perché non sono adamo. per usare una frasetta degna dell'orrido facebook: felix, manu e l'alligatore sono ora amici. :-) e per la nostra amicizia nessun albero è stato tagliato, nessuna bottiglia di grappa è stata stappata, nessun test sugli animali, né zuccheri aggiunti. mi sembra quasi di toccarvi. in posti del vostro corpo piacevoli e discreti ovviamente adesso ne basta uno no? signori adesso parte la canzone dei queen e ci scambiamo le magliette. la mia è dei putiferio :-D il record dei record: uomo solo batte tutti i gruppi di uomini e misti e donne passati di qua. beh, 301, il gico vale la candela notte signori pacche sulle spalle virili ai maschi e baciuzzi alle signore <3>C'è molta più carne nell'intervista vera, qui.

mercoledì 1 aprile 2009

Dufus rocks!

Beh ieri sera ho aperto per questo gruppo di folli newyorkesi su nella parte alta dell'Adige. Si chiamano Dufus (sito e myspace) e vengono dalla Merica, stan suonando praticamente ogni sera in questo tour, come fanno molte band merigane. Prendono meno di una normale cover band trentina e questo è veramente una vergogna perché aprono i culi, nel senso buono e piacevole dell'aprire i culi. Dice Vanja, l'organizzatore, che sono come FrancescoZappa e CapitanCuoreBistecca che fanno le cover dei Pixies, non ha torti. Superfolk? Antifolk? Non so. Comunque avanguardia melodica da virili pacche sulle spalle.

Il cantante è l'unico membro fisso della band. mUsicista della madonna, attore, creatore di strani vestiti superstilosi e poi probabilmente qualcos'altro ancora. Si chiama Seth Faergolzia e da uno con un nome così ci si può aspettare di tutto. Come cazzo si fa a far robe fighe se ti chiami Oscar de Bertoldi mi chiedo?
In pratica la band è lui e ogni volta cambia i membri. Stavolta c'erano tre: c'era Brett alla batteria, minimale e folk e con spazzolette, poi Alex che accarezza la sua chitarra basso, seduto sull'ampli come in salaprove, e poi il mio preferito, Brian, un tranquillone con la faccia da cartone animato, con due baffetti lunghi e separati e la parte centrale della faccia in rientranza. Ecco, un personaggio di Jacovitti. Uno che lo vedi e dici è lo scemo del villaggio (del villaggio del west merigano of cors, e in senso buono, of cors) che ha capito bene la lezione del Tenente Colombo (prossimamente su questi schermi). Brian che fa? Brian suona i pedali. Brian il suo tavolino pieno di pedali: un moog, che non so cosa sia ma fa figo dirlo, un pedale strano in una cassettina di legno fatto a mano da non sa chi ma pieno di spippolette e dei ferri da schiacciare, un looper, un mangiacassette per fare i scratch mandando avanti e indietro, una roba supergiappo tipo touchpad che fa rumori diversi a seconda di dove muovi il dito e altri tre o quattro cosi pieni di interruttori e rotelle, tutto collegato a un mixerino riassuntore. Ecco lui sta lì seduto e spippola, per tutto il concerto, oltre a fare le voci di coro. Anch'io un giorno voglio essere Brian. Coro e spippolo, spippolo e coro. Per i baffi no problema, dovrò schiacciarmi la parte centrale della faccia, ma ce la posso fare. Potrò sempre far incazzare una delle copiose e steroidiche guardie del corpo dei Bastard.

Il concerto, signori, è stato uno spettacolo. Grande coinvolgimento del pubblico, grande show. Come noi non siamo abituati a fare, preoccupati come siamo che il pedale abbia l'equalizzazione giusta (dico noi ma in questo caso non è il mio caso). A me che ignoro molto di musica ricordavano un po' i Old Time Relijun, altra banda di manzi, ma con meno vocalizzi e fuorate. Come descrivere? Come descrivere discreto pubblico?
Dovete assolutamente venire a vederli, ieri a Bolzano.

Quanto a me, una tipa mi ha detto che sono stato il gruppo più bellissimo che ha visto lì. Così ha detto. L'ho preso come un complimento, ma signori, l'arte dei Dufus è altra cosa di certo.

Di seguito un video video e un video live, così vi vergognate un po' did non essere venuti alle robe che nella vita vanno viste. Certo anche Maria de Filippi va vista, ma quella è dappertutto, può aspettare.