martedì 14 aprile 2009

Grande Fratello docet

Breve premessa: qui si parte dal presupposto che i sistemi amministrativi (comuni, province, regioni, stati, mondo) sono più o meno delle aziende con degli azionisti inconsapevoli che foraggiano un sistema di professionisti che li difenda dalla malvagità del mondo concedendogli di praticare i propri vizi fin dove comincia il giardino dell'altro. Do ut des. E' un po' semplicistico? Sì, qui però siamo su un blog, miga in un saggio da studiar per l'università. Tenetevi buona questa intanto dai.

Ieri sera torno a casa dopo una lunga settimana di bagordi, concerti e godurie sociali. Al Grande Fratello succede questo. (tra parentesi, per gli inorriditi snob che non guardano GF e guardano dall'alto chi non lo fa: GF è fico e io guardo che cazzo mi pare. chiusa parentesi). Dicevo ieri al GF succede questo. Ennesima eliminazione a sorpresa. Ogni concorrente deve andare in una stanza diversa e scrivere su un bigliettino il nome di chi secondo egli dovrebbe andare in finale. Chi piglia più voti è immune e va direttamente in finale. Le tette meno cadenti del solito della Marcuzzi dicono che potete anche scrivere il vostro, di nome.
[] Estrazione. Ora io non ricordo chi ha votato chi, ma il Ferdi rom fortunato vota la sua bella che stasettimana gli ha pure concesso un limone (evvai) e la sua bella vota lui. La tettona vota non so chi: si arriva al gruppo dei masculi non accoppiati, che fan combriccola virile. I due coglionelli, quello carino e quello sfigato votano Gianluca, che loro tre son proprio amiconi-oni. Per chi non lo sapesse Gianluca è napoletano, non tanto furbo, palestrato il giusto, vanesio, manco tanto bello, ma la sa raccontare e probabilmente becca un casino. Un po' quaqquaraqquà ma sputaci sopra. Manca il suo voto, lui è già in finale quindi yeah. Ultimo biglietto è il suo (quelli che mettono ordine ai biglietti lì al GF son mica scemi). Indovinate chi vota Gianluca? Eh, sì, signori, Gianluca vota se stesso medesimo. Quindi, in pratica vince, ma si ritrova imbarazzatissimo ad avere vinto per merito degli altri, avendo pure fatto lo stronzo. Una specie di dilemma del prigioniero in salsa reality in cui esce di prigione ma incula il socio (soluzione A). Poi invece di dire mi son votato perché voglio vincere i soldoni (cosa peraltro comprensibilee), blatera che pensava che anche l'altro avrebbe fatto così, che i suoi amici son amici amici tutti allo stesso livello, e per non far torto a nessuno ha favorito se stesso (questa segnamocela, potrebbe tornare utile un giorno), rendendosi perfettamente conto del fatto che, forse, s'è fottuto la simpatia dei italiani e votanti, eheh.
Sarà per la prossima.

Ecco, l'Italia è un po' così. Noi votiamo qualcuno per mandarlo in finale, perché ci sta simpatico e con parole ci ha montato un bello spettacolino di divertimento e godurie. Ci aspettiamo da lui qualcosa in cambio, un gesto. Comunque non che voti se stesso. Invece questo vota se stesso e poi si giustifica col fatto che pensava che tutti facessero così. In realtà ha già vinto essendo in poltrona nella finale, senza saperlo, ma per essere sicuro ce lo spinge in culo ancora un po'.
Ecco, il succo è Gianluca=Italia.
Gianluca siamo noi. E se non lo siamo, siamo i coglioni che l'han mandato in finale, che forse è pure peggio.

Ora torna in cima e rileggi la premessa. E' un po' complicato come sistema di lettura, ma io non son mica uno scrittore.

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