lunedì 31 gennaio 2011

Stanza di Orlando all'Off ancora per poco

Immaginate di essere nella testa di una donna. Non è abbastanza.
Immaginate di essere nella testa di una scrittrice. Non è abbastanza ho detto.
Immaginate di essere nella testa di una scrittrice che non ci sta dentro, che c'ha l'ansia, la depressione, ma non sempre.
Immaginate di essere nella testa di una scrittrice che passa il tempo in cui non scrive romanzi a scrivere in un diario di tutto quello che le capita quando non scrive romanzi (ma anche quando li scrive).
Immaginate di essere dentro la testa di una scrittrice lucidissima che mangia rumina e vomita il mondo che vede dalla stanza, partendo dal buco del muro per arrivare alle scoregge negate, passando per la via di fuga dentro un vestito con spacco.
Immaginate di essere dentro la testa di una scrittrice lucidissima chiusa dentro una stanza poco illuminata che implode verso la parte più primitiva del cervello.
Ecco, forse questo è La Stanza di Orlando, una roba da vedere, una roba da vivere.

Io l'ho visto due volte in dieci giorni, per dire, all'Off è pure meglio.

Stanza di Orlando
di Carmen Giordano
con Maura Pettorruso
Scenografia di Maria Paola Di Francesco

Tutte le sere allo Spazio Off, Trento fino a domenica 6 febbraio
Ingresso 10 euro, 8 euro ridotto studenti
con degustazione offerta, perdìo
Tessera: 1 euro

Per info e prenotare
340 6895613
info@spaziooff.com

sabato 29 gennaio 2011

Black Swan (Cigno Nero) di Darren Aronovsky

[Uscirà in Italia in febbraio. ATTENZIONE! Contiene spoiler]

Natalie Portman è una ballerina molto tecnica, tipo i chitarristi inutili che ti sanno riprodurre perfettamente gli assoli di Jimi Hendrix. Ha un palo infilato in culo che non riesce a togliersi, vive con la mamma e quando non ci sta più dentro si raschia la schiena. E' perfetta per fare il cigno bianco, il cigno più precisino frigido super-io cettino. Vincent Cassell è il capo balletto e parla inglese da dio (per essere francese). Deve scegliere una che faccia anche da cigno nero, che è la topona della situazione, sensuale, cazzuta. Le fa la classica prova che si fa alle ballerine quando si vuole scoprire se possono esssere il cigno nero. La incantona e le mette la lingua in boccca, lei lo morde, prova superata, diciamo sulla fiducia. Gli esercizi a casa sono che deve toccarsi, per dire, le manca proprio l'abc (film in cui tope del genere sono frigide mi viene sempre in mente Bukowsi che diceva ah, se penso a tutta la figa lasciata ai vermi) (poi nel mondo c'è di tutto, ci sarà anche lei). C'è un'altra che invece è solo cigno nero: topa, sesso, tette serie (per una ballerina), imprecisa ma coi coglioni. Escono, per ripicca colla madre che le dice di andare a letto presto, si calano cose e finalmente la ballerina va a ballare (pensa te). Da lì, anzi da molto prima, comincia a sbarellare. Fa il cigno nero (le vengono persino le piume) e muore.

venerdì 28 gennaio 2011

Requiem for a dream di Darren Aronofsky

[ATTENZIONE! Contiene spoiler]

Ci sono due che hanno visto Scarface e si fanno i conti. Compriamo a uno vendiamo a tre, coi due ci compriamo due vendiamo a sei coi quattro compriamo a quattro e vendiamo a 12, alla fine siamo miliardari. Senza dimenticare i fatto che nel frattempo qualche pera bisogna pur farsela. Ah, poi c'è la tipa di uno di questi che disegna vestiti e vuole il negozio e poi c'è sua madre che si fa di anfetamine per dimagrire. Non tanto per dimagrire in sè, per nadare in televisione. Va tutto bene finchè non va male, i soldi finiscono, la roba finisce. Uno finisce in prigione, l'altro senza un braccio (è stata una svista, lo bucavo tutti i giorni ma non mi ero accorto che era cianotico da mesi, veramente!), la morosa che si infila di tutto nel culo (però è l'unica che può continuare a farsi e questo le fa onore), la madre con l'elettroshock. La morale della favola è che cominci con uno spinello e stai sicuro che finisci in uno di questi quattro modi: prigione, amputazione, prostituzione, ricovero coatto. Quindi ragazzi, bevete quanto volete, ma non esagerate col resto.

giovedì 27 gennaio 2011

La Giornata della Memoria

Qualche mese fa ho scritto del Treno della Memoria. La giornata della memoria manco sapevo quand'era (nonostante ). Oggi che è proprio quel giorno lì mi permetto di risegnalarlo, oggi che è il suo contesto.
Discreto pubblico, leggi qui.

sabato 22 gennaio 2011

Mom, I'm famous!


Mi scrive una mail il Boni dei Next Point
Ciao vecchio Ma ti sei visto?
Fin qui suona male. Allega un link a wikipedia alla voce BASSA FEDELTA', che recita
"Tra gli italiani ci sono Yuppie Flu, Bugo, Fratelli Calafuria, La Piccola Orchestra Felix Lalù, Le luci della centrale elettrica, GoodMorningBoy, Ideous Kinky, Calorifer is very hot, Barbagallo, Herself, Artemoltobuffa, Trivo, The Gumo e tantissimi altri."
Come sia finito lì in mezzo solo Allah può saperlo ma intanto ci sto. Se tutto quel che esiste sta su Wikipedia vuol dire che esisto.
Grazie Boni! Se esisto lo devo solo a te.

mercoledì 12 gennaio 2011

Hereafter

[Attenzione. Contiene SPOILER!]

C'è la topa francese (si chiama Cecyle De France, credeteci o no) che va al mercato di quelli dove compri i braccialetti fatti dai bambini tailandesi con le manine piccoline. Sta per pagarlo quando arriva lo tsunami. Lo tsunami è una cosa che non puoi dire di no. Vaga per la città a una velocità mai vista per un paese del terzo mondo e sul più bello le arriva una macchina in testa. Va sott'acqua, vede luce e gente in controluce e poi si sveglia. Torna in Francia e non ci sta più dentro e visto che è una conduttrice piena i soldi si ritira e scrive un libro. Si fa dare soldi per scriverne uno su Mitterand ma ne fa uno sull'aldilà fregando montagne di materiale a una dottoresssa svizzera che non c'entra un cazzo. Glielo pubblicano e se ne va a Londra.
Poi c'è Matt Damon, monoespressivo come sempre. Lui tocca la gente e gli vede i morti. Prima ci faceva i soldi poi ha smesso perché vedere gente morta tutti i giorni è un pacco. Per distrarsi fa un corso di cucina italiana la cui prima lezione è tagliare i pomodori, e gli americani oh che bello, oggi ho imparato a tagliare un pomodoro. A questo corso becca una tipa strafiga e pure superinfoiata, se la porta a casa. Lei scopre per caso dei suoi poteri, gli chiede per favore per favore per favore e lo guarda coi occhi dolci e lui dice no, è pericoloso e lei invece sì dai parla coi miei morti, finchè lui dice e va bene e vede che suo padre l'ha violentata che lei manco se lo ricordava. Inutile dire che la sera non finisce proprio a tarallucci e vino, anzi la tipa non si ripresenta più al corso ed era una strafiga da paura mannaggia. Allora Matt Damon si mette nello zaino l'unica espresssione che sa fare e se ne va a Londra.
A Londra nel frattempo ci sono due gemelli che se la devono sfangare perché la mamma è una tossica. Uno muore sotto una macchina. L'altro quasi muore nei attentati di Londra (eh però Clint, è facile far morire la gente mettendoli il giorno giusto dove muore un sacco di gente, non c'hai tutta sta fantasia).
Alla fine si incontrano. Matt Damon dice al fratello di togliersi il cappello del fratello morto, che gli fa le orecchie a sventola, Nel frattempo Matt Damon si innamora della topa francese e le da un appuntamento romantico da Pizza Express. Veramente.
Comunque se la morte è veramente così, tanta luce e pieno di gente, morire è un pacco.

domenica 9 gennaio 2011

Vota Anansi Vota Anansi Vota Anansi

Sono amico di facebook di Fede dei Bastard. Oggi pomeriggio, alle 16.05, poco dopo la colazione delle due, vedo il post in cui dice più o meno "tra un'ora Anansi a Domenica In, ci siamo anche noi che suoniamo una sua canzone". Un'ora dopo mi collego a Rai.it, c'è una tipa ingrugnita che ha fatto una serie tv chiamata Rossella in cui si innamora di un giornalista ma è tipo la moglie del sindaco. Disguidi d'altri tempi. La serie è inguardabile, prima dei sessant'anni. Ci diciamo che Anansi arriverà subito dopo. Subito dopo siparietto comico con uno che stava a Zelig. Fa ridere come le barzellette dello zio che non sa raccontare le barzellette (Con la differenza che allo zio non lo pagano). Ci diciamo che Anansi arriverà subito dopo. Subito dopo c''è un tipo di Agrigento che presenta un monologo su Agrigento che a giudicare dai tre minuti di presentazione è il canto del cigno di un attore di teatro che c'ha il mutuo della casa in centro (a Roma però) da pagare. Roba da far invidia agli sceneggiatori di Rossella. Ci diciamo che Anansi arriverà subito dopo. Pubblicità. Subito dopo entra Kledi, il più famoso immigrato albanese in Italia. Fa volteggiare la Cuccarini che nel giro di cinque secondi ansima per cinque minuti. Volteggia come un muratore albanese volteggia cadendo in una botola dove lo ritroveranno anni dopo. Ha la faccia di albanese (e dire che ha la faccia da albanese non è razzista perché il bocia albanese che ho tenuto l'anno scorso mi ha confermato che anche per gli albanesi gli albanesi hanno la faccia da albanese) e presenta un programma di danza non ricordo dove. Ci diciamo che Anansi arriverà subito dopo. Subito dopo c'è una che canta. Ci diciamo che Anansi arriverà subito dopo. Pubblicità. Io sto ribollendo. Sono arrivato al punto che non ce la faccio più ma anche al punto che ormai ho aspettato così tanto che essersi sparati quasi un'ora di Domenica In invano sarebbe peggio, ed è un circolo vizioso. Un'ora dopo dall'ora consigliata dal Fede (che poi ho scoperto barbuto) arriva Anansi. Siparietto alla XFactor con zio e miglior amico. Arriva Micaela, inutile e cresciuta male e a pan e Shakira. Arrivano Le Strisce, uno dei gruppi più terroni mai esistiti. Siparietto sui sosia di Zucchero e poi Hey Man cantata da Anansi. Gran canzone invero, la cantavamo col coro delle medie. La canta bene, come sa fare, seduto con la slide (che dimostra che non sei un babbo come gli altri e che sai suonare) (anche se sta roba che ogni volta dicono che a tredic'anni hai scritto No Racism ha rotto il cazzo ormai), senza i gorgheggi merda che vanno oggi. Poi arriva l'orchestra e rovina tutto con un'orchestrazione da prima elementare, o da Domenica In. Finisce la canzone e siamo liberi.
Caro Stefano, sai che la mia stima per te è un sacco (l'ho scritto qui) e sempre sarà. Che tu ti imbarchi in questa cosa di Sanremo mi pare cosa buona e giusta, nostro dovere, fonte di salvezza e ti auguro ogni bbbbene, veramente. Certo c'è da mandar giù un po' di merda all'inizio (tipo comparsare a Domenica In) ma un giorno potrai dire/fare/suonare che cazzo vuoi e intanto puoi offrire qualche birra al bar (ma di nascosto dalle fan).
E proprio a questo volevo arrivare. Certo che poi tutto si potrà guardare in youtube (qui e qui) ma costringere i tuoi amici a guardare Dominica In è crudele (per dire, peggio di due ore e mezza di XFactor)(che già mi pareva un supplizio).
Io già non t'ho votato e mai ti voterò (come già non ho fatto coi Bastard peraltro) un po' per protesta e un po' perché sono noneso, concedimelo. certo potevo non guardare, fare come a Sodoma, ma ormai sono statua di sale e a me quell'ora della mia vita me la devi, perdìo, sotto forma liquida di qualsiasi tipo. O forse me la deve il Fede. Mettetevi d'accordo perché sono noneso, e la pretendo.

mercoledì 5 gennaio 2011

Nasce LA OSTIA - Pubblicazioni Artigianali



Quest'estate c'è stata questa mostra che ha raccolto il lavoro di due laboratori fatti a Coredo (TN) con il sostegno dei Piani Giovani di Zona e dell'Associazione La Chiave. Il RESTAURO POP è un nome altisonante (ma neanche tanto) per prendere mobili vecchi e brutti (o solo vecchi)(o solo brutti) ricolorarli in mood da renderli perlomeno guardabili. I due laboratori hanno sortito prodotti più che soddisfacenti, ma la questione è un'altra. E? stata l'occasione per la seconda pubblicazione LA OSTIA - Pubblicazioni Artigianali (la prima è stato il catalogo "1989-2009: Vent'anni dalla caduta del Muro di Berlino"), un libercolo che racconta le fasi del Restauro Pop (alla fine c'è il programma della mostra, ma rovescio, perché il libercolo è così cool che è doubleface, cazzi vostri).
Buona lettuta (tranquilli, per venirvi incontro son quasi tutte immagini).
Alla prossima pubblicazione.
La Redazione

RESTAURO POP - Vademecum Illustrato