giovedì 30 gennaio 2020

La se7 - PACHE! FIGHE! FRENI A MAN! (Vita molto romanzata di Florian Egger)




[Se non sai chi sia Florian Egger, ecco un sunto (qui c'è un video): Vive a Lauregno, un posto molto montuoso, sudtirolese e inculato da dio tra la Val di Non e l'Alto Adige. Nel 1997 durante una rapina in banca a Merano (BZ), cioè dietro casa, spara un carabiniere fuori servizio che passava per caso (il cui figlio rimane in macchina durante la tragedia) (brutta storia) (dentro il libro c'è un bellissimo e toccante scritto di Johnny Mox a riguardo). Si rende latitante. La polizia lo cerca in lungo e in largo, soprattutto nei boschi. Viene soprannominato "Il Rambo di Lauregno". Dopo settimane lo beccano sul Garda, ma pare sia stato per molto nascosto in un fienile poco lontano da casa. Si narra che rientrasse in casa col favore della notte. Condannato a 25 anni, riesce ad evadere qualche anno dopo, ma viene ri-arrestato a Ostia, uscendo da messa]

mercoledì 29 gennaio 2020

Wie bitte? „No Hablo Ladino“ von Felix Lalù (l'articolo di FranzMagazine tradotto in italiano)

La prima recensione di No Hablo Ladino è uscita su FranzMagazine.
E' scritta in tedesco.
Se non lo mastichi, qui trovi la traduzione. Grazie Berta van Goed!

Come hai detto? "No Hablo Ladino" di Felix Lalù
di Florian Rabastcher


 
 Diamo un'occhiata alla sognante Non Valley. 
O si chiama Nonsberg? ... 
Non importa; in ogni caso è un posto poco appariscente, 
pieno di segreti da scoprire ... 
o un altro nido tra le montagne? 
Qualunque cosa possa essere, c'è sicuramente qualcosa di 
esotico: il dialetto noneso. 
(Un linguaggio particolare, in effetti. 
È proprio come ascoltare i drughi di Clockwork Orange: 
non capisci molto, ma suona benissimo. 

martedì 28 gennaio 2020

NO HABLO LADINO Full album su Youtube con Roberto e Irene


Roberto e Irene sono i miei due migliori amici.
Ci conosciamo fin da bambini, abbiamo passato tutta l'adolescenza e gran parte della nostra lunga post-adolescenza insieme.
Al mondo queste sono le due persone con cui ho
1. Visto più concerti
2. Patito più freddo
3. Fatto più autostop 
4. Visto più film 
5. Ascoltato più musica 
6. Ascoltato più musica in macchina
7. Ascoltato più musica in macchina a volumi esagerati. 
Poi siamo diventati morosi/lavoratori/padri/madri/possessori di case e cani e adesso ci vediamo meno spesso ma sempre con la stessa intensità.
Prima di Natale li ho invitati a fare un giro della Val di Non per sentire tutto il disco insieme, nella formazione trio che siamo stati per anni (anche se di solito era Roberto a guidare e noi a bere di più). 
Volevo uscire questo video per primo, alla vigilia di Natale, ma poi col mio collegamento noneso ci ho messo una settimana a caricarlo e vaffanculo. 
Comunque ci tenevo a fare questo giro con voi!
Grazie Irene!
Grazie Roberto!
VVB

sabato 25 gennaio 2020

La 6iei - 'NDO VAS?



'Ndo Vas? è il pezzo più triste che abbia mai scritto. Prende spunto da un fatto accaduto a Sfruz (il paese col nome più figo del mondo, o il paese col nome di cane più figo del mondo) molti decenni fa.

martedì 21 gennaio 2020

mercoledì 15 gennaio 2020

La cater: ARENT A TI




In questi dieci anni ho scritto tre canzoni d'amore per la Fra. La prima è stata Ti Spero, un pezzo fatto assemblando gli sms che le mandavo quando vivevamo lontani. La seconda si intitola E' il mio amore mio e si chiama Francesca e parla di lei nello specifico. La terza è questa, l'ho scritta in nones in modo che fosse obbligata a impararlo.

lunedì 13 gennaio 2020

La tr3i - NONES SCLET



Ho un amico che fa la birra, carbonaro dei luppoli nella sua cianva. La beviamo alle feste e mi piace un sacco. Apre un birrificio artigianale, mi propongo di comporre un inno per la sua birra in cambio di una fornitura di birra. Tutti presi bene. Propongo un testo che sia il ritratto di gente nonesa (un'astuta mossa di brand identity). Compongo il pezzo. L’idea è di riprodurre le forme del canto popolare sottoforma di valzer (che fa molto Oktoberfest) e finirlo con una parte più epica tipo Game of Thrones in cui si alzano i calici. Tutti presi bene. Sarebbe bello farci un videoclip promozionale. Non ci sono i soldi, dicono. Il pezzo rimane nel cassetto. Penso peccato. Fine della storia.

sabato 11 gennaio 2020

Macchine in movimento (o I viaggi di Oz), il pezzo sul viaggio scritto anni fa per i Bob and The Apple


Conosco i Bob and The Apple da quando erano dei boci delle superiori e i golden boys della scena tridentina. Invece di spaccare corde e pelli e cord vocali come facevo io alla loro età, facevano un bel pop beatlesiano fatto bene e condividevano con loro le schiere delle pop(p)e delle superiori sotto loro palchi (tanta invidia, la mia). A un Albere Park mi sono proposto di scrivergli un testo. In quegli anni lo facevo spesso, così come spesso quel testo non veniva usato. Ho scritto un testo per Le Origini della Specie, poi cassato, canzone uscita con altro testo, altra melodia. Uno per i Next Point, cassato, canzone uscita con un altro testo (il mio è finito in Cosa Darei). Uno per gli Squirties, anche uello cassato, pezzo mai uscito (il mio è finito in Gino).  I Bastard che ne hanno usati 5 o 6), ne hanno cestinati altrettanti. Niente di male, a me piace scriverli, poi la gente non se li sente suoi (mi direte fatti qualche domanda, me la sono fatta).
Uno di quelli che mi piacciono di più, tra quelli che ho scritto per altri, è questo qua. Parla del viaggio, sia di quello fisico che di quello mentale, con giochi di parole e una citazione del Camaron de la Isla che mi riempie d'orgoglio. E' stato scritto apposta per questo pezzo che è molto viaggioso ( nel frattempo i ragazzi son passati allo step beatlesiano successivo, quello delle droghe della psichedelia). Bello quando musica e testo si danno pacche sulle spalle a vicenda.
Il pezzo è del 2014, ma è uscito solo ora. Non è neanche postumo, è solo che si erano dimenticati. Forse son capaci di fare roba sicodelica (e dimenticarsi di uscire un disco) anche senza le droghe, ma non li conosco abbastanza bene per saperlo (in caso mi faccio imparare come si fa).



Ecco il testo

I VIAGGI DI OZ

gonfio nel profondo
punto i piedi e guardo oltre il tramonto
salpo dal mio porto
bramo un luogo ameno
e contromano annego nell'arcobaleno

gira gira
giro nel mio zaino e non so dove va
gira gira
giro sulla giostra e sbarco dove capita

girando vengo
girando voy

sbando nel decollo
cado giù e risalgo in un atollo
sbronzo in autoscontro
viaggio a fari spenti
nei deserti delle menti dei miei monti

gira gira
giro e presto il fiato al vento che verrà
gira gira
giro e assaggio il mondo e scopro che sapore ha

girando vengo
girando voy

venerdì 10 gennaio 2020

La doi - MONTURA




Montura nasce l’estate scorsa come poesia. Venti quartine con versi di dieci sillabe in rima baciata che inizialmente erano con la stessa metrica, tipo tatatatatà tatatatatà. Poi all'ultimo mi sono accorto che mancava il pezzo Boombastic per il disco, quello su cui muovere i culi (nel disco prima c'era Gino). Ho un po' stirato la metrica e aggiunto sillabe qua e la. Ne è uscito un singolo di cinque minuti e mezzo tutto cantato senza strofe né ritornello. 

mercoledì 8 gennaio 2020

La prima - I ME DIS CHE (BEVI)

 

Questo è stato proprio il primo pezzo composto tra quelli del disco, anche il primo suonato con la chitarra tre corde. È un bluesaccio veloce, che diventa quasi punk e si suona con un dito per la maggior parte del tempo, con due nei ritornelli.

lunedì 6 gennaio 2020

IL MINITOUR DEI LUOGHI IMPROBABILI DELLA VAL DI NON è finito. Viva il minitour!



Fare un tour in acustico totale di pezzi originali in pieno inverno evitando bar e ristoranti non è stato facile. Quando siamo partiti ci siamo detti che poteva andare bene come essere un totale fallimento. Alla fine in 5 giorni abbiamo suonato in 29 luoghi per un totale 128 canzoni suonate, pezzo più pezzo meno. 
Solo 7 di questi posti sapevano che saremo passati, solo tre di loro conoscevano l’ora esatta. Gli altri 21 si son visti entrare due chitarra in spalla che chiedevano di suonare. 
Abbiamo suonato in
un verduraio
un’oreficeria
una banca
un supermercato
una casa per anziani
un negozio di abbigliamento da montagna
(che porta il nome del singolone del disco)
una parrucchiera
una casa per anziani
un negozio di snowboard
due macellerie
tre alimentari di paese
un discount
una farmacia
un tabaccaio
una lavanderia a gettoni
un caseificio
una salumeria
una biblioteca
un asilo nido
un panificio
un presepe
una libreria
un negozio di abbigliamento
e (incredibilmente)
al negozio monomarca di Melinda.
Solo sei posti ci hanno rimbalzati: cinque perché mancava il capo e uno il capo mi aveva dato l’ok ma i negozianti si sono rifiutati. La gente è strana.
Comunque la gente è anche presa bene. Non posso dire che tutti abbiano apprezzato questi interventi a tradimento, ma tanti erano presi bene ed è cosa buona e giusta. La musica è ancora in grado di unire le persone, in qualche modo, è questa è una buona notizia.
Grazie a Francesca Endrizzi aka Francesca Fedrizzi per aver partecipato con entusiasmo a questa esperienza un po’ pazzariella.
Grazie alla mia Francesca @frapadovan per aver sostenuto la mia assenza in un periodo in cui la presenza di un padre farebbe comodo.
Grazie a tutti quelli che ci hanno ospitato e fatto suonare!
Adesso ci prendiamo una pausa e poi ripartiremo coi concerti “normali”.
A breve news.