martedì 7 aprile 2009

La lagrima e la bella bolla

Non è che Felix Lalù sia insensibile al terremoto in Abbruzzo. Felix Lalù che è pure uno un po' sentimentale a volte (checchè ne dicano le sue sparute ex), ché piange per le canzoni e per le morti di gente che non conosce.
Ad esempio la mia amica Angelica lo ha saputo solo ieri. Era pure dispiaciuta, povera, che sta un po' nella sua bella bolla e non sapeva. Io la invidio all'Angelica. Che a volte sei fortunato a non sapere. Non val saper se il saper non giova, dicevano quando parlavano così.
Ieri mattina leggevo i resoconti sui giornali e me veniva la lagrima dal vero. La lagrima che a volte ti viene nel film che par vero. La lagrima che ti viene nei racconti della nonna sulle purghe fasciste e la guerra. Quella lagrima lì bisogna tenersela a mente, tenersela bella stretta al core, quando ci lamentiamo del brodo grasso.
Ma cos'è che possiamo fare veramente, oltre a piangere sommessamente, scavare nelle macerie o mandare sms? Non c'è neanche nessuno con cui prendersela. Quando non c'è nessuno con cui prendersela è facile prendersela con dio e col suo allegro condominio di santi, anche se i fatti son sempre che qualcuno se l'è preso nel culo.
E voi discreto pubblico che avete visto tanti porni sapete come rimane il culo quando il tipo lo tira fuori per venire come di costume in faccia alla tipa. Rimane grosso almeno quanto il cazzo che è entrato, e ci rimane per un bel po'.

Nessun commento: