venerdì 30 ottobre 2009

Che sia l'ultima volta che suono alla Sonà?

La prima volta che ho suonato alla Sonà mi sa che era il 2002, forse addirittura il 2001. La stanza tappezzata di Gianni Agnelli era ancora sorda, il terzo piano era ancora spoglio. Abbiamo dormito in una delle stanze polverose del terzo, quella che poi è diventata la stanza nera credo. La mattina al mio risveglio c'era la compagna di liceo del Barnabi che era venuta con noi che studiava. Noi tentavano di ripigliarci dalla balla di rosso e lei studiava. Che bel quadretto educativo. Ma questo non conta. Alla Sonà c'ho visto gran concerti, a volte sono arrivato quando non c'era ancora nessuno e alla fine mi hanno scopato fuori come il peggio dei Bukowski. C'ho suonato quattro volte, c'ho fatto un murales poi altre cose che non si dicono. Da gennaio tutto questo non si ripeterà più (non lì perlomeno) perché abbattono la Sonà. Vi ricordate quando i talebani hanno abbattuto le statue del Budda e tutti a indignarsi perché abbattevano le statue che sono la storia e la memoria dei popoli? Abbattere la Sonà è la stessa cosa, solo che noi siamo quattro beoni e non una religione e allora contiamo meno.
Ma arriviamo al dunque. Stasera alla Sonà c'è un concertone coi cazzi. Per cominciare La Piccola Orchestra Felix Lalù con parte della roba nuova superrock (per l'occasione la sua versione obesa Belix Baloo) con Johnny Mox, all'esordio da solista. Un po' per uno, un po' insieme come Jollyx Malibù. A seguire i Fango, superstoner dalla luna. Per finire la ciliegiona velenosa sulla torta, i Putiferio. Nomen omen, signori, che tte lo dico affare? Ci canta il mio cantante preferito dopo Paolo Conte. Ti pare poco?
In tutto questo ci sarà anche la presentazione del libercolo che mi è capitato di scrivere quest'estate in compagnia dell'amica Dalia Macii, un libro sull'underground trentino che si chiama BASTAROCK (ci sarà in anteprima stasera anche se esce mercoledì prossimo nelle librerie tutte). Viaggioni su viaggioni dalla Val di Rabbi al resto del suolo autonomista per sentire la gente e gonfiare l'estate di storie di tutti. Il tour di presentazione non poteva che partire dalla Sonà.

mercoledì 28 ottobre 2009

Vivere è bel, ma c'è sempre un prurito di dietro

Ciò mal di schiena. Ciò può togliere a volte il sorriso. Questo finchè non scopri le cose per cui vale la pena vivere invece di piangersi addosso.
La prima è la descrizione di un gruppo. Poi com'è veramente il gruppo non conta, neanche chi siano conta. Conta come si o li descrivono.
La sublimazione pop delle tensioni rumoristiche dell'indie rock in una fusione di power pop, indie, altternative, wave, psichedelia, vero e proprio rock&roll, ruvido e irriverente e pop delicato e raffinato.
Corro a comprarlo.

La seconda è questa notizia. Vi ricordate Andrè Agassi e le sue braghe color evidenziatore e la sua chioma da fustacchio americano? Un po' Borg e un po' McEnroe in salsa anni 90?
I capelli erano finti. Me la vedo Brooke Shields da sopra le sue tette che lo guarda come la mamma dal balcone e fa no con la testa come dire valà bocia, tagliati i capelli a vai a lavorare.

Ci fregano sempre. E hanno ragione, tanto siamo dei babbi.

La prossima notizia è che in realtà Rocco ce l'ha corto ma con giochi di prospettive e di donne accorciate ce l'ha messo nel culo a tutti. Metaforicamente.


martedì 27 ottobre 2009

Tira più un pelo di Bue

Stasera, come ogni martedì, ci sono le prove dei Bue. Tornare a suonare finalmente in un gruppo è una goduria non da gran gurmè e piatti sopraffini. E' più osteria e fonde viola nei duralex e bistecca onta.
Il gruppo è presto detto. C'è un basso a due corde (do e fa ) distorto che suona come un bassotuba col parkinson, un sax superpeppeppè, due voci tipo sempre buona la prima. A condire il sugo abacchettano tripli piatti tre dico tre batteristi. In verità non è che ci son sempre tutti ma come minimo due a botta.
Queste son le seconde prove.
Tanto per capire di che manzo si tratta.

lunedì 26 ottobre 2009

Via le zampe di gallina

Quando si diventa star l'apparenza diventa più importante. Si vede la stempiatura, il pacco misero, le zampe di gallina, le labbra da pompini coi denti. Anche i Bastard ormai lanciati nell'immenso impero del male non sono immuni da queste necessità. Per questo alcuni mesi fa mi hanno sbolognato il loro premio alla critica di xfactor per un restyling del look, che è vergogna avere premio e non poterlo sfoggiare poiché obiettivamente brutto (e qua c'è la storia tutta per chi ha tempo da perde).
Dopo troppi mesi di gestazione la nuova Sezione Restyling del Felix Lalù Institute of Giving Advices esce il Nuovo premio alla critica dei Bastard, qui in una foto bucolica. I Bastard hanno apprezzato, o forse me l'han detto solo perché mi vogliono bene e non volevano deludermi.
(Clicca sulla foto per vede mejo)





lunedì 19 ottobre 2009

ZetaaaaZetaaaaZetaaaaaaaa

Fino a pochi anni fa avresti detto Rino Gaetano ubriaco.
Ora invece diresti Le luci della Centrale Elettrica a corto di figure retoriche.
Tra qualche anno dirai solo ZetaaaaZetaaaaZetaaaaaaaa!

domenica 18 ottobre 2009

Un pezzo di tetta

Quando certa gente si mette a fare cose c'è poco da dubitare. Dopo un live che era come ascoltare un gruppo in sala prove ma fuori dalla sala prove cadono dal cielo una serie di riffetti in fila che lasciano presagire. Per noi è come vedere un pezzo di tetta, ci eccitiamo con poco.

sabato 10 ottobre 2009

Oltraggio al pudore part.2 (La Ostia - CopaCobain Contest)

Gian e Claudio chiedono giustamente una versione udibile della loro canzone torturata di cui si parlava qualche ieri fa. Non mancherò, cari amici caritatevoli. Ho solo un problemillo. Il ritornello ha il solito problema che si ripete sempre la stessa frase, come in uso tra i peggiori chanconniere di caracas, mentre a volte, ma solo a volte è buono variare. Mentre raccoglievo le mele domenica scorsa pensavo a tutte le varianti che si possono fare con
e spu-to sul tuo cu-lo pri-ma del de-but-to

Ne ho dimenticate alcune, forse le migliori, spero le peggiori.

che mi accontento di un panino col prosciutto
da quando è mike è morto vivo con il lutto
e della donna io mi bevo sempre il frutto
che non mi offendo se mi chiami farabbutto
che dopotutto vi conquisto con un rutto

E poi invece perché star lì ad arrovellarsi? (il Cliff mi direbbe lascia pensare i cavalli che hanno la testa grossa) Fate qualcosa anche voi invece di leggere e basta. Ma visto che senza premi non si muove neanche la coda del gatto, ecco pronto:

La Ostia - COPACOBAIN CONTEST

Vince chi inventerà la migliore variante.
Ovviamente deve finire con -utto o un'assonanza decente.
Occhio al numero delle sillabe (ne una in più ne una in meno) e alla metrica.
Il vincitore del contest avrà diritto a una cosa che intanto ci penso poi glielo dico, comunque una cosa fica che è meglio avere che non avere.
Orsù

mercoledì 7 ottobre 2009

La posta di Felix Lalù #4: Preservativi usati

Caro Felix Lalù
dopo aver fatto l'amore con la mia donna butto i preservativi usati e colmi del mio corredo genitale nel cestino. Dopo qualche giorno però la stanza puzza di cadavere. Cosa posso fare?
Marco

Caro Marco,
è normale che i preservativi usati puzzino di cadavere, in fondo sono pur sempre bambini morti. Peer eliminare preservativi e puzza sotterrali in un vaso. Dopo qualche settimana potrai goderti lo splendido spettacolo dei fuochi fatui senza andare al cimitero.
Buon lavoro
Con indigenza,
Felix Lalù


Se avete domande per Felix Lalù scrivete a felix.lalu@gmail.com. Sarete risposti

martedì 6 ottobre 2009

Oltraggio al pudore (Ho sempre voluto fare una metacanzone)

E' uno scempio, Claudio e Gian non me lo perdoneranno mai, ma l'ho fatto. Fortuna che forse mi vogliono bene. Faccio mea culpa e mi levo dai guai, da buon cristiano. Ho finito sta cover delle Fonda Sisters che avevo cominciato nel mio eremitaggio rabbiese.
Per la serie "ho sempre voluto fare una canzone..." questa volta volevo fare una metacanzone, una canzone che parla di (fare) una canzone. C'era Cobain che m'ha sempre intrippato con On a plain che cominciava con I start this off without any words. Mi sembrava pigro, comodone ma anche fico. Non è stato certo il primo e neanche l'ultimo solo che sono ignorante e non sto lì a portar altri esempi.
Insomma la canzone parla di uno che vuole fare una cover di questa canzone e non arriva niente, c'ha il ritornello sulla punta ma non esce niente ma proprio niente. E' stato una faticaccia scrivere tutte ste parole, non so come facciano quelli che scrivono sempre testi lunghi.

Per non sbagliare la canzone non si chiama più Everything you learned is fake and wrong. Si chiama COPACOBAIN (nel senso di Copacabana, non di uccidi Cobain, o adesso che ci penso anche sì) e con l'originale condivide solo musica e melodia.

sì, come no
ma certo, la bumba ce l'ho
la lascio di là
per far sta canzone del Gian
la comincio come fece il buon Cobain
senza parole ma anche senza paranoie

perché un motivetto può andare in mi come in sol
fa è più fighetto
e col si diesis mi s'offende il do
e un ritornello forse sta qui da un bel po'
non proprio quello
se rappo brutto che colpa ne ho?

rappo brutto
canto brutto
e sputo sul tuo culo prima del debutto
(x4)

dio del rock
un'altra riga
l'ultima che spaccio così poi me ne vò
'na rima a caso
la prima che ti viene
arrotola la lingua e l'inguine come un bob
si, come no
ne hai le palle piene
tutto è bene ciò che finisce
la finisco quasi come Johnny e Klaus
"sweet sister don't tell mom and dad I'm leaving da house"

quella di prima era molto mejo lo so
ma che ci vuoi farci?
basta che ondeggi il culone del boss
è il ritornello penzolava qui da un bel po'
non quello bello
se canto brutto che colpa ne ho?

canto brutto
rappo brutto
e sputo sul tuo culo prima del debutto
(x4)

I più astuti e abituè avranno certo intuito che il ritornello è una citazione facilona di un celebre pezzo di nientemeno che Mr.P, da poco deluso dalle istituzioni per l'arresto del buon Truce Clan. Cose che capitano. La canzone è Il mondo è brutto, la hit dell'estate 2009. Trattasi dunque di doppia cover che prende robe anche da altre canzoni. Un noto giornalista locale la definirebbe situazionista, stavolta a ragione.
Il mio è un omaggio con inchino, un po' come quando fai la cover di De Andrè, riverente come uno che prende l'ostia.

ps:
Come Jeff Goldblum ne La Mosca ora mi tocca testare il mio metodo su me stesso, ma senza smaterializzarmi e diventare onnipotente.
Ho inviato al Felix Lalù Institute of Giving Advices il testo appena sfornato per la conta delle tronche, indispensabile metro di valutazione per chiunque si cimenti con l'ostico italico idioma. Dopo quarantott'ore di attesa trepida un nano zompettone vestito da Andre The Giant ha bussato alla mia porta. Non arrrivava al campanello. Mi ha consegnato una lettera scritta su uno scontrino del Lidl.
Il verdetto è il seguente:

no=-1
ho=-1
là=-1
Gian=+1
Cobain=+1
sol (come nota)=+1
do (come nota)=+1 (come verbi varrebbero -1. Astuto no?)
po'=-1
ho=-1
rock=+1
bob=+1
no=-1
Klaus=+1
house=+mezzo (perché è inglese)
so=-1
boss=+1
po'=-1
ho=-1

Il risultato è meno mezzo, però se mi considerazvo house come rima buona che vale uno ero a zero. Quindi poco male, visti i risultati di Paolo Vallesi.
Grazie, prego.

lunedì 5 ottobre 2009

I miei occhi malati di sapori forti

Finalmente si rivede La Cripta Crew signori. Era apparsa in vari particolari ma mai in tutto il suo splendidume di luogo magico come stavolta. E poi anche l'ameno borghetto da dove esce stammerda. Che la Cripta voglia chiedere finanziamenti a Panizza? Zincu che spara tumciàpatumpatumcià dalle dolomiti, Masta che canta lo yodel vestito da rapper col grembiule da schuetzen, Mr.P nudo che piscia sugli alpinisti. Sarebbe cosa buona e giusta.
Cadeteci anche voi, nel buco nero.

La Cripta Crew - Nebbia

domenica 4 ottobre 2009

Zio, spiega la vita, spiega perché/ Ah zio, spiegami tutto, spiega com'è

Parlando della canzone Lo Zio Paolo Conte ha detto quelle cose intelligenti di poche parole che mancano dalla bocca dei ciarloni. Volevo fare una citazione da nerd ma non trovo più l'intervista diolai. In ogni caso il senso era che lo zio è importantissimo perché è una figura vicina e affidabile al pari del genitore ma al contrario del genitore non ha l'ingrato ruolo dell'autorità da esercitare. E' per il bocia la porta sulla vita che i genitori non possono essere. Lo zio spiega la vita, la spiega tutta.
Ecco, oggi è nata Maia, la popa della mia migliore amica Irene e del suo buon compagno Barnabi. Come? Non vale come zio? Allora ricapitolo. Con Irene abbiamo fatto insieme l'asilo, le elementari, le medie no (sezioni diverse), il liceo, l'università, ci siamo laureati tipo a dieci giorni di distanza. Insomma compagni di banchi. Non solo quelli di scuola. Quelli dei bar li abbiamo consumati come il piede di San Francesco tanto che gente è andata avanti anni convinta che fossimo morosi. Poi, già che c'eravamo abbiamo suonato insieme dieci anni, in due gruppi e mò, prima di riempirsi come un uovo, era la corista principale della Piccola Orchestra. Quindi vale come zio no? Sono eccitato come uno zio, allora vale.
Quindi in bocca al lupo a loro ma anche a me, no?
Per capire il delicato ruolo che mi spetterà eccola, la canzone incriminata.

venerdì 2 ottobre 2009

To s-wear: Riflessioni sulla preghiera e la bestemmia. Da domani al CRAM

To swear, dall'inglese, bestemmiare, giurare, promettere, invocare. La bestemmia o blasfemia è una locuzione con contenuti dissacranti e svalutanti verso una divinità. Un’intercalare che ancora permane nel nostro Codice civile, anche se “solo“ come illecito amministrativo. La preghiera è una delle pratiche comuni a tutte le religioni, i cui scopi possono essere molteplici: invocare, chiedere un aiuto, lodare, ringraziare, santificare, o esprimere devozione o abbandono. La preghiera è solitamente considerata come il momento in cui l'uomo parla alla Divinità. Alla fine semplicemente parole, ma parole dense con un loro peso specifico, con forti connotati culturali e delicate valenze emotive. All'arte gli strumenti per risalirne genesi e confini, confonderne i significanti con i significati e porsi spettatori blasfemi di un atto sacro.

In fondo, per pregare, come per bestemmiare, bisogna osare.

Artisti:

David Aaron Angeli

Patrizio Cavallar

Mariarita Ceriani

Feeela

Felix Lalù

Annalisa Filippi

Angelo Morandini

Sarah Mutinelli

Luigi Penasa

Nadia Schonsberg

David Tomasi

Giacomo Valorz

Elisa Zeni

Opening

5° giornata del contemporaneo

Sabato 3 ottobre 2009 H 18:30

C.R.A.M. Mezzocorona (Tn)

http://www.davidtomasi.com/CRAM.htm

La mostra rimane aperta dal 3 ottobre al 3 novembre 2009

Tutti i giorni: 15.30-19.30.

Altri orari solo su prenotazione: tel +39 0461 603395