La prima volta che ho suonato alla
Sonà mi sa che era il 2002, forse addirittura il 2001. La stanza tappezzata di Gianni Agnelli era ancora sorda, il terzo piano era ancora spoglio. Abbiamo dormito in una delle stanze polverose del terzo, quella che poi è diventata la stanza nera credo. La mattina al mio risveglio c'era la compagna di liceo del Barnabi che era venuta con noi che studiava. Noi tentavano di ripigliarci dalla balla di rosso e lei studiava. Che bel quadretto educativo. Ma questo non conta. Alla Sonà c'ho visto gran concerti, a volte sono arrivato quando non c'era ancora nessuno e alla fine mi hanno scopato fuori come il peggio dei Bukowski. C'ho suonato quattro volte, c'ho fatto un murales poi altre cose che non si dicono. Da gennaio tutto questo non si ripeterà più (non lì perlomeno) perché abbattono la Sonà. Vi ricordate quando i talebani hanno abbattuto le statue del Budda e tutti a indignarsi perché abbattevano le statue che sono la storia e la memoria dei popoli? Abbattere la Sonà è la stessa cosa, solo che noi siamo quattro beoni e non una religione e allora contiamo meno.
Ma arriviamo al dunque. Stasera alla Sonà c'è un concertone coi cazzi. Per cominciare La Piccola Orchestra Felix Lalù con parte della roba nuova superrock (per l'occasione la sua versione obesa Belix Baloo) con
Johnny Mox, all'esordio da solista. Un po' per uno, un po' insieme come Jollyx Malibù. A seguire i
Fango, superstoner dalla luna. Per finire la ciliegiona velenosa sulla torta, i
Putiferio. Nomen omen, signori, che tte lo dico affare? Ci canta il mio cantante preferito dopo Paolo Conte. Ti pare poco?
In tutto questo ci sarà anche la presentazione del libercolo che mi è capitato di scrivere quest'estate in compagnia dell'amica Dalia Macii, un libro sull'underground trentino che si chiama BASTAROCK (ci sarà in anteprima stasera anche se esce mercoledì prossimo nelle librerie tutte). Viaggioni su viaggioni dalla Val di Rabbi al resto del suolo autonomista per sentire la gente e gonfiare l'estate di storie di tutti. Il tour di presentazione non poteva che partire dalla Sonà.
2 commenti:
Beh, auguroni, prima o poi capito a vederti
io alla sonà non ci ho mai suonato.
e questo mi prude. ci ho visto un paio di concerti, e come si dice in noneso ho sempre strangossato di suonarci.
e questo non sarà possibile. lo so, è una brutta cosa.
però l'è pu bel meter saci de glarin entorn al monumento en piaza dante, l'è pu bel avergi emilio giuliana che presenta el to concerto al gasoline, l'è pu bel smasacrar i coioni a la zent che fa musica e fa far musica minacciando abbattimenti.
ge rueren denter tuti, ahimè.
a eser sinzero speravi che sti benedeti bastards i avesa desveglà fuera la maamma(provincia) a fargi ciapir che i zovni i g'è e gi plas sonar. me sbagliavi, come de spes me ciapita, e ancia el panizza(che el sen tuti che prima el la fa e dopo el la sghiza)el la sghizada ancia stavolta. eh sì, ca pizola rivoluzion che pareva se poses far i ne l'ha sghizada co na rivoluzion de dosento ani fa, e i schei che ne podeva far comot i è nadi ai schuetzen. no serve dir auter dirìa...
me desplas non poder dir di aver sonà alla sonà dio mul, e me desplas che enzun ciapisia che a forza de ciavarne i posti en do che ne plas nar rueren a sonar en la strada.
va beh, ancia le elezion le gjà el so perchè, e el pan a ciasa i strangosa tuti de portarlo.
ma nei en mona...
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