lunedì 31 maggio 2010

Vi siete chiusi dentro (o anche Piccole Porticine Scorrevoli per Uomini, please!)


La porta è chiusa e le chiavi sono dentro. La casa è svuotata, pulita e stirata. Un non luogo, praticamente. Il grosso della mobilia l'ha portato via il pickup che sembrava un autobus marocchino di quelli che vanno da un Marocco all'altro.
Il resto occupa per intero il pianerottolo e le scale. C'è giusto un sentierino sbarrato dalla monnezza davanti all'ascensore da cui nessuno potrebbe uscire. Intorno al sentiero interi quartieri di scatoloni, una Rio de Janiero (di cui io sarei il Cristo (che peraltro ha la stessa posizione da crocifisso che da redentore e non l'ho mai capito)) fatta di robe varie quantificabili in due viaggi di monovolume a star comodi. Per far di tutta questa roba un viaggio mi ci vorrebbe un portapacchi, o un risciò da trasporto col cinese che arranca bestemmiandomi in mandarino.
Ma il punto è che la porta è chiusa e le chiavi sono dentro. Le chiavi sono dentro e anche il pc acceso e anche il portafogli con dentro soldi e patente. Alessandro è in Toscana, al mare. Giorgio è a Vienna con la morosa, la padrona di casa (che peraltro non ha le chiavi) sta in Maremma e quella che mi sostituisce è irlandese e non l'ho mai vista, ma è a Barcellona. Quindi tutti quelli che hanno le chiavi della mia ormai ex casa sono in tanta mona e non torneranno prima di domani notte.
Quando penso a quello che farebbe un uomo penso a Rambo, però Rambo è un film e allora non vale come uomo. Se devo pensare a una persona umana penso al Barnabi. Penso che lui si calerebbe dal sesto piano al quinto non dico a mani nude che è pericoloso, ma con una corda sì. Si calerebbe non tanto per fare il figo o per il frizzo alpino, ma perché è quello che farebbe un uomo.
Io per me ho caricato la una parte della roba e l'ho portata da Fabbio, son tornato su e ho svuotato l'altra metà del pianerottolo in macchina e sono ridisceso. Scampato il pericolo domani andrò a Trento in autobus e con le mutande di Fabbio.
Domani sera invece devo andare a suonare in Val di Non con la vacca nonesa e poi la corriera. O trovare qualcuno che mi dia un passaggio fino al Gatto Nero, obiettivamente il posto rock piu' fico del Trentino. Per l'occasione suono con le Piccole Porticine Scorrevoli Per Gatti.
Se c'è qualcuno che ha voglia di salire da Trento sul presto, godersi la festa e poi riscendere sopportando le mie stronzate è un santo.

sabato 29 maggio 2010

La Virgen Protejida strikes back

Discreto pubblico, ti ricordi l'installazione La Vergine Protetta? (In fondo al post sulla blasfemia tra consanguinei di due anni fa)
La scultura fatta alla fine di questa pagina con Carolina.
E' risaltata fuori, più vissuta. Ormai tutt'uno con la protezione.
Niente da eccepire, per il momento ha funzionato.

giovedì 27 maggio 2010

TrasLOCO

La mia casa è il vaso di Pandora. In quattro anni sono stato come quello che parte bene al risiko. Mi sono esteso fin alla Camchakta e all'America del Sud della casa condivisa, stipando ovunque e celando cianfrusaglie raccolte chissà dove e anni orsono.
Adesso la pago tutta. E' un mese che una volta a settimana carico la monovolume di scatoloni come l'autobus di Fantozzi. Ora che ho già fatto quattro viaggi da qua alla soffitta in val di Non mi resta solo da portar su quattro scaffali, tre poltrone (compresa una a rotelle), quattro tavolini, tre sedie, anzi quattro, tutte le stoviglie, le spezie, le medicine, le erbe per le tisane, le tovaglie, due lampade, due comodini, otto cuscini, un cajon flamenco, l'aspirapolvere, gli attrezzi, i tappeti, le robe da vestire dell'estate, le scarpe, tutti i quadri (contati, sono ventitrè, di cui 20 di legno. Nel senso che pesano), una serie di pezzi di legno raccattati in giro (assi, rami del lago i Santa Giustina, cornici, il piano del tavolo del bar del rasta, cassetti e scatole di legno di quelle delle bibite di una volta), due abatjour, due bacheche, una riproduzzione adolescenziale di Quelo (di legno), lo scoiattolo del festival (di legno), il calendario di Mr. Wiggles, il mio primo ampli, i sacchi a pelo, la tenda, una scatola piena di acrilici, lo stendibiancheria, i portabiti, l'ultimo scatolone di libri, l'orologio da parete, le moleskine piene di robe, un ferro da stiro funzionante (mai usato) e uno di quelli vecchi, di ferro, una scatola delle scarpe piena di penne, una valigia piena di strumentini, il microonde, il tostapane, l'incubatrice degli yogurt, dei cd, pc, scanner e tutti i cazzi documenti di lavoro.
Ah, e le grappe. Speriamo non si rompano nel viaggio.

sabato 15 maggio 2010

El me Trofeo Melinda

Domani ci sono le elezioni comunali in tutto il Trentino meno o quasi. Io steso medesimo sarò ai seggi a godermi i privilegi di un comune a lista unica ma in fondo chissene. Per l'occasione rispolvero una vecchia storiella.
El Barba Schaign (o Chel Malmostos) è un personaggio attraverso il quale ho scritto qualche racconto satirico coraggiosamente pubblicato qualche anno fa da NOS Magazine, la rivista delle Valli del Noce. Un tipo malmostoso, appunto, ovviamente un fiero beone che rilevava i cambiamenti che la modernità traeva seco. I racconti avevano sempre come titolo No l'è pu ......... da n'bot (non è più .......... di una volta). L'ultimo racconto, il quinto di una lunga serie di cinque, l'avevo mandato che era il 2005 e l'occasione erano le ultime elezioni comunali. Non era stato pubblicato. Cinque anni dopo il buon Alberto Mosca ritira fuori dal cassetto NOS quel racconto infarcito di banalità fin troppo evidenti e vvere e lo dà in pasto all'umane genti delle valli.
Ne riporto una versione rimaneggiata, riveduta e corretta, che i tempi di attenzione son calati in questo lustro.
A chi no capisce son cazzi suoi.

El Barba Schaign

El me Trofeo Melinda (Semplizi istruzion par deventar sindaco en Val de Non)

Ancia sto lustro è rivà l’ora de fargi la revision ai comuni, de dargi na resentada a sindaci e consiglieri. Can che mancia n’calche mes, se va dai uffici stampa, baristi e paruchiere, onniscienti come Nostro mSIgnore. Ge chel che è segur de venzer, chel che no puel ricandidar perché el ge su da mili ani che el manda avanti el prim bambo chel che sciampa e el fa n’aura lista e chel che giarues chela ma el già da farse avanti.

Prima de farse avanti però gi vuel farse zo en programìn. El mecanismo l’è pu o men compaign a chei grandi (così in cielo così in terra, i dis) ma n’ten paés puedes farte en calche cont da prima. Mi che n’ai viste tante me son tuèt la brigia de scriver zo le istruzion. Ala fin l’è po’ sol zinc comandamenti che i ha zamai fat nar su tanta zent:

1. Comunicar al mondo paesano la propria possibile spiza de candidatura

par sondar le reazion: se le prime diès persone (parenti compresi) le fa na bruta faza, lagiàr perder;

2. Zerciar zent da meter en lista.

Chesto l’è el momento pu strategico de tuti, che el merita dei sotto-comandamenti:

- recuperar la lista de tuti i votanti;

- dividerli tuti en insiemi de famiglie, o sottofamiglie (ci l’è importante no far caso ai cognomi, ma ai soranomi de famiglia, indicatori migliori de parentela, e considerar le feune sposade come votanti del so soranom, per comodità statistica);

- zerciàr en mez a ogni insieme en personaggio (ancia doi, ma sol se el scuerta autre sottofamiglie). Ge chel studà, chel sbeglon, el grande capo, el fiol del grande capo, el bacàn, chel de la pro loco. Se non gi n’è, almen na calche feuna da trat ent per far numer.

3. Dezider el nom

ci, a dir la verità, un val l’auter; la zent la ven fuer dal segio e n’zun se ricorda el nom de la lista. Basta sceglier (fante che ‘l paés el se clamia Nones) un a caso tra: Insieme per Nones, Uniti per Nones, Per Nones, Per un Nones Migliore, Nones Nazione; oppure i pu generici: Progresso, Comunità, Continuità, Sviluppo, Impegno Sociale (o binomi di, comeComunità e Progesso) basta che el vueia dir tut e n’got; oppure i pu folkloristici: Per la Fontana, Per el Ciampanil, Frazioni Unite, Tuti ‘n Piaza o In Alto la Taza ecc.. Se propi no se già voia de pensarge basta clamarlo Lista Civica, che l’è come el parsemol, ‘l va ben par tut.

4. Sceglier en logo

Na forma a caso, basta metergi ent en pom e en ciampanil.

5. dezider en programa

Chesto ‘mpar difizil ma ala fin puel eser el pu fazil de tuti, e se puel sintetizarlo en la triade:

- Soldi par strade e piaze;

- Soldi per cultura e tradizion, ovvero le asociazion, che la metà de la zent segur la g’è ent;

- Soldi par na calche ristrutturazion de vergot a caso.

Fatto? Ottimo.

Ades ariva la parte pu importante de la candidatura: el Tour dei bar. N’tei trei mesi prima dele elezion l’è importante armarse de en fegato de riserva e farse na tabela de marcia dei bar del paés (se l’è sol un l’è meio) e visitarli come minimo en bot ogni doi di (aumentando progressivamente la presenza n’fin a tut el dì en le ultime doi semmane), meterse ados el soriso pu perpetuo e armarse de se puel far e no ge ne problemi no, ma sopratttuto, pagiar da bever a tuti, de qualunque color, credo politico, famiglia, religion.

Dopodiché no resta che spetar, e sperar.

Inutile dir che sto ultim comandamento l’è chel che mi personalmente preferisi, chel che veramente giova al popolo, l’unico moment en cui domandargi vergot al sindaco e sozi dela bira no deventa en problema de burocratica insormontabilità; s'puel far tut che che s'vuel, ancia che robete che as domandà per zinc ani e no i t’a mai dat ora. Anzi ci no g’è nancia da domandar: ofre tut lori.

N’zì l’è na vita che ogni zinc ani me prepari ancia mi el me personale Trofeo Melinda, na corsa a: segui sui zornai le candidature, me segni i paesi sula mapa, elimini da subit chei che i già la lista unica (no serve ofrir da bever no, se i puel votarte sol ti), me segni i paesi con doi o trei candidature e el numer dei bar de ogni paés (con relativi orari e dì de chiusura) co’sti semplizi dati me calcoli el coeficiente de presenza de candidati.

El coeficiente +LV (= pu Litri de Vin) l'è en semplice parametro che indica la probabilità de poder scrocar vin a candidati e sozi l'è direttamente proporzionale al numer dei partiti (i sienziati i lo clama effetto abbondanza) e inversamente proporzionale al numer dei bar (effetto dispersione) e l'è dat da sta equazion ci (a prova de chinta elementare):

+LV (en te'n zerto paés)

uguale

NUMERO PARTITI

diviso

NUMERO BAR

Parlando potabile, pu candidati g’è e pu Litri de Vin sarà oferti, ma pu bar g’è e men probabilità g’è de giatarli. N’te sta maniera me fon na mapa de la Val de Non granda come tuta la paré, per ogni paés disegni tante o puece boze de vin a seconda del coeficiente +LV, n’zi giai sota man i posti da evitar e chei da tegner d’ocel, po’ me tai fuer dai zornai le faze dei candidati e le taci su’n sciartabel tipo fbi, me le studi dì e not n’fin che me le recordi tute (me fon ancia ‘nterogar da me neò chel pizol, come ale elementari, per ‘mpararli meio, en cambio den calche calìpo).

Chesta l’è sol la preparazion, dopo se pasa al’azion, che l’è el momento pu bel. Tuti i dì parti dale 6 del dopodisnar (e man man semper pu prest) e me dirigi n’tei bar con maggior coeficiente +LV, bevendo n’fin che l’oferente de turno ‘l torna a ciasa, lizier de portafoli. Vegni fuer dal bar, lizièr come l’anima de’n’ànzol, ma pu svergol, e von n’tel bar con alto +LV pu d’ausìn, e avanti savoia n’fin che no sera i bar.

Co’sta tecnica me garantisi na bala longia trei mesi, en baccanale eletorale da adunata dei alpini, tanto che chest’an la domengia de le elezion - el mesto ritorno ala normalità - no me son nancia desdromenzà e ai dormì n’fin al marti, e ala fin no po son nancia na a votar.

Gran pecià, perché sula scheda elettorale son a bon punto coi timbri.

Can che arivi a vinti i me dà la tovaia.

giovedì 13 maggio 2010

Il canto del ciglio di Granfranco Findut e Brodolfo


Il 13 maggio è il giorno che dovevo nascere io. Alla fine mi sono rotto e son uscito prima, come quando ho visto i Audioslave a un festival.
Trent'anni dopo il 13 maggio è ancora una data importante per me.
S'è già parlato del tragico evento. Ora l'ora è giunta, disgraziatamente. Dopo due mesi di morte annunciata muoiono Granfranco Baffato, Findut Poteidone e Brodolfo Sgangan.
Domani sera al Bruno Supercanifradiciadespiaredosi ci concedono il loro ultimo spettacolo insieme ed è già lacrimuccia. Torneranno certo, con altri nomi, altre batterie, altro tutto.
Chi non li ha mai visti è meglio che venga.
Chi li ha già visti sa cosa si perda.

Ah, e poi sono pure i NoMeansNo.
No, dico, i NoMeansNo, miga Elton John.



Giovedì 13 maggio
CS Bruno - Trento

NOMEANSNO (Canada Legends)
www.myspace.com/myspaceiswrong

INVASIVES (Canada)
www.myspace.com/invasives

SUPERCANIFRADICIADESPIAREDOSI (Trento Legends)

www.myspace.com/supercanifradiciadespiaredosi

Apertura cs ore 20.00
Inizio live 21.00
Entry: 10 euro


lunedì 10 maggio 2010

La nostalgia

Quanto ci manca Dennis Lykzén! Non che il suo cantare da cantante negli (International) Noise Conspiracy lo schifiamo, ma vederlo coi Refused appendersi al microfono e stirarsi verso l'alt(issim)o per raschiare il fondo del polmone e spararlo fuori come le frecce dei persiani di 300 era altra cosa, altri tempi, altro paio di maniche.
Quel che rimane son quelli che arrivano dopo ma c'hanno l'urgenza bruta e l'aria che gli esonda dai polmoni. vedere questo di questi qui, che è comunque altra cosa, m'ha fatto venire la nostalgia.


The Ghost of a Thousand - Black Art Number One


Ah, è vero, dimenticavo, c'è la reunion.
Niente inediti, niente disco, solo concerti.
Bah. Quello che lo sa sempre prima di tutti dice cose che è meglio non leggere, che a poco vale il sapere quando fa male, che poi la nostalgia ti fa brutti scherzi.

mercoledì 5 maggio 2010

I Gogol Bordello ormai son dei poveretti

I Gogol Bordello son stati per un po' il mio gruppo del momento. Nati come gruppo da matrimoni per la gente dell'Est Europa a New York hanno esordito con un disco quasi hardcore. Erano come uno di quei calciatori che da giovani promettono bene ma si azzuffano si pettinano arruffati e a volte si dimenticano le indicazioni del mister e vanno a cazzo, combinando guai o inventando azioni di pregio. Non come Balotelli che è un poveretto ma quasi. Il secondo disco era pieno di canzoni al limite con la perfezione. E in concerto spaccavano veramente il culo (leggasi qua). Una stagione da campioni, assist importanti, qualche gol indimenticabile e speranze di spaccare il mondo una volta raggiunta l'eta migliore del calciatore (che di solito sono i 28 anni no? bah). I ventotto anni sono il terzo cd, quello in cui giochi da dio e fai girare la squadra. A volte invece ti vizi con qualcosa, sei già un fico quindi non ti serve allenarti e i tuoi compagni parlano più dei tuoi trick in allenamento che delle tue cavalcate solitarie. I Gogol Bordello son finiti qua. Il terzo era già era una mezza palla: un Ronaldinho che dopo essere stato Ronaldinho ma non per molto finisce al Milan, dove il suo sorriso fa ormai più che altro sorridere. E' uscito il quarto, giusto qualche giorno fa. Continuando con le metafore calcistiche ora i nostri compianti sono alla fase successiva. Quando ti si pigliano solo gli americani, o quelli di Dubai, dove la gente è solo contenta di vederti e ti basta toccare la palla di tacco anche se poi te la fregano come niente per farli venire nelle braghe. Giocare ti piace un sacco ma non è più la tua cosa. Qualche golletto stronzo in tutto il campionato lo farai pure, ma se sei un uomo dovresti rimpiangere i tempi in cui suonavi ai matrimoni dell'est a Nuova Yorke e non ti si filava nessuno.

lunedì 3 maggio 2010

La Mano e la Voce

Ricapitoliamo.
Mi intrippo con l'antropologia dei giochi.
Scrivo una tesi sulla morra facendo il giro dei bar.
La studio come fosse una lingua.
I professori non ne capiscono una mazza ma non capendo mi smollano pure un votazzo.
Metto la tesi scaricabile a gratis perché è cosa buona e giusta.
A volte i giocatori mi trattano come quello che visto che ha scritto la tesi è anche bravo. Se non lo sono si offendono, dimenticando che nessuno che abbia scritto una tesi sul calcio ha mai vinto una Champions.
Mi chiama Anush Hamzehian, regista padovano che sta di casa dove tutto intorno è pioggia e Francia. (e sta pure partendo con un nuovo progetto, ancora più itinerante)
Si legge la tesi (tutta, dice), ne trae un documentario girato tra Corsica, Provenza, Trentino e Friuli in mezzo tante razze di morristi.
Ci affida la colonna sonora, a me e al buon Johnny Mox che incide delle figate da osteria, La Piccola Orchestra fa due canzoni sulla morra. Son questa e questa, ma prendono solo la prima, anche se la seconda ci stava appalla.
Anush arriva qua il maggio scorso, si gira tra Trento e la Val di Rabbi, scendiamo insieme in Friuli dove perdo e vinco ma soprattutto ciarlo con bella gente e mi disseto col nettare di lì.
Il film è pronto e si chiama "La Mano e la Voce" ("La Main et la Voix") e si può vedere solo al FilmFestival della Montagna di Trento.
Al Cinema Modena.
Martedì 4 maggio (domani) alle 21.30 e giovedi 6 alle 17.30.

domenica 2 maggio 2010

La Piccola Bottega degli Orrori del Sudafrica


Hai mai letto, discreto pubblico, La Piccola Bottega degli Orrori sul blog di Johnny Mox? Se non l'hai fatto, fattelo. Vi si narra di un discount popolato da normali freak di prima e seconda categoria. C'è "il garzone picchiatello con gli zigomi da pugile", poi "uomini delle corsie rachitici e con le unghie lunghe" e "cassiere con la faccia fuxia e occhi posizionati a caso sulla faccia" ed è la mia serie preferita. Situazioni di estrema familiarità si intrecciano con dissertazioni sui massimi sistemi e improbabili scambi di umori tra clienti e commessi.
Guardavo questi tre e me li vedevo dentro alla piccola bottega. Il tipo pieno di tatuaggi che apre lo yogurt, ne mangia due cucchiai poi ci si masturba dentro per poi richiuderlo con l'attack, la tipa che ti sorride ebete alla cassa anche quando le chiedi l'incasso indicandola con un'arma e il tipo grasso che si nasconde nel magazzino a farcirsi di merendine fatte di pane vecchio e striscie di pneumatici. Rispettivamente la verisone ClarkKent di Ninja, Yo-Landi e DJ Hi Tek.
Ecco, questi tre che ciondolano nel discount del quartiere parallelo al nostro ma in Sudafrica, son dei cazzo di geni, ignoranti quanto basta per essere passoni avanti svaccati su una panca a dare un nome e un senso alle nuvole che passano mentre aspettano passare il tuo cadavere.
Riporto un dialogo da un'intervista per capirci.
"Die fucking Antwoord"
"What does it mean"
"The Answer"
"Answer to what?"
"Whatever, fuck"
Sarebbe figo nella mia vita riuscire a far tre pezzi così: semplici al limite dell'imbarazzo, con versi taglienti come riffoni e un ritornello che se glielo fai sentire tua nonna lo canticchia ancora il giorno dopo. L'han già fatto in tanti. Certo, i più fighi. Se riuscissi a far, da solo, tre canzoni così potrei anche ritirarmi persuaso che non potrei mai fare di più e fare il Rimbaud dei poveri. Magari evitando di morire con una gamba sola.

Die Antwoord - Zef Side
(Non perdetevi i pezzi di intervista)



Die Antwoord - Enter the Ninja



Die Antwoord - Wat Pomp



Qua si ascolta tutte canzoni.

Grazie al Muco di Frutta per la segnalazione. Ti sono debbitore.