Attendere che esca un disco e andare a comprarlo il giorno dell'uscita ha i suo fascino da feticisti senza frustino. Languire nell'attesa per giorni, per averlo tra le dita e strappare la plastica trasparente come fosse un perizoma di Sharon Stone, infilarlo nel lettore e avvolgersi della musica che più ti ansima.
Due dischi ho comprato nella mia vita il giorno della loro uscita. Il primo ero un pischello, era il lontano 1996. Il disco era Evil Empire dei Rage Against the Machine. Gran disco, con pezzoni con la riga in parte, più coraggioso e variegato del primo, che rimane il mio preferito, una pallottola ben assestata.
Il secondo era il 2004 e il disco è Elegia di Paolo Conte. A parte live, raccolte e Razmataz, che è un musical e non c'è niente in italico, il vecchio non usciva un disco da nove larghi anni (l'insuperato Una faccia in prestito, 1995). Gran disco, sospeso e malinconico, con episodi di impressionismo descrittivo come solo Lui sa far e personaggi che gli altri 70enni si sognano di tratteggiare.
Ora è il momento del terzo, mi sto consumando le unghie e trepido nell'attesa del primo lp di GaiaLuna, l'infant duo di Trento. Il titolo è un po' ammiccante, un po' old fashioned, forse un po' scontato ma esplicito nelle intenzioni del gruppo. Come Vasco Rossi e altre canzoni uscirà il 14 luglio. Non credo a caso, uscirà di lunedì come la canzone in cui Vasco è stato lasciato, segato e pure beccato dagli sbirri, un perfetto pater familias.
17 anni in due, figlie d'arte del dj conosciuto in tutto il mondo come Agostino Carollo aka Spankox, le due pischelle hanno capito subito le potenzialità commerciali che la figura del padre poteva garantire, e, sfruttando al meglio lo studiolo di registrazione domestico, hanno cominciato a sparare singoli a raffica, cambiando stile e target ogni volta, con il chiaro obiettivo di conquistare l'urbe terraqueo con la loro satanica innocenza.
Tutti le conosceranno per la title track, ma quella è solo un singolo episodio della loro variegata e inarrestabile parabola artistica.
Cominciano sparando basso: scelgono una canzone per bambini tedesca sconosciuta (qui anche in versione porcodio) e ne fanno una versione in italiano Snappy il piccolo coccodrillo. Sfruttano il padre per le animazioni dei loro disegnini e lanciano il primo video. I bambini l'hanno amata, i grandi però hanno guardato con supponenza a questo nuovo fenomeno, non intuendone le potenzialità.
Le nostre capiscono che l'infanzia non paga, che il vero esempio sono le rock star, marce, magari anche bollite ma sempre sulla cresta dell'onda. Frugano di nascosto nei dischi del papà. La scelta è facile. Vasco è decisamente il più sfatto, il più rock.
L'unico più sfatto di lui è il tossico per antonomasia, Edoardo Bennato, ma chi se lo caga? Ha pure un omonimo che canta i Watussi. E Vasco sia. Un copia e incolla veloce, edulcorando qua e la il pillolone (niente cazzo nè sconvolti, o ci mandano l'assistente sociale) ed ecco pronta Come Vasco Rossi, una hit da tre accordi che piace a gradi piccini e sfattoni e intasa YouTube per un bel po'. Il loro proposito è ben esplicitato nel ritornello Vasco lo sai/per me sei un dio/spero che un giorno lo sia anch'io. Il piano è perfetto, mutuato da una puntata del Mignolo col prof ma a loro le cose sembrano andare meglio che ai nostri beneamati.
Vanno in radio, al Tg, suonano davanti a 120mila persone, si fanno fare dal padre un'intervista doppia, lo mandano come un pacco a conoscere Vasco, gli fanno pure firmare la SIAE, come un prestanome qualunque, ma, dicono, lui si accontenta di poco. La canzone viene pure coverizzata in versione idioti, di protesta, fumata e persino technospeedcore. E se ti coverizzano vuol dire che sei ultramegafico, Spitty Cash insegna. Girano pure uno spot per la Barbie, coronando il sogno di tutte le bambine, ma per loro è solo un altro passo verso l'Olimpo.
Finita la scorpacciata di popolarità serve altra benzina da mettere sotto il fuoco. Dopo la canzone infantile e la canzone tributo ne serve una che lasci trasparire l'animo nobile e la maturità del duo. La prima canzone del tutto inedita è l'impegnata Il futuro del mondo, una Si può dare di più in versione baby, ma soprattutto senza Morandi e Tozzi, in cui le nostre si mostrano con chitarre e pianole più qualche immagine dal backstage Barbie.
Solo che se non sei Zack de la Rocha l'impegno a volte non paga. Le nostre lo capiscono subito. Il video non spacca. Per non essere travolti dal flop della canzone ne lanciano subito un'altra, riparatoria, la loro personale canzone dell'estate.
L'estate è la perfetta canzone della stagione. Scanzonata, ballabile, con un ritornello accattivante, il perfetto contraltare ai bambini negri magri e obesi del video precedente: niente di meglio per tornare alla ribalta e lanciare il disco che è ormai in uscita. E il lalalalallallà finale è manna dal cielo terso. Convincono il padre a filmarle mentre ballano innocenti nel giardino di casa. Agostino obbedisce, ormai totalmente sotto il loro controllo.
Lo guardo e mi sento Jeremy Irons in queste immagini
Non che mi masturbi davanti alle immagini di pubere purezza, ma diciamo pure che il video sembra fatto per allietare le notti solitarie dei sacerdoti di mezzo mondo.
Il Vaticano ringrazia ufficialmente. Una sega in più equivale pur sempre a uno scandalo in meno, e la devozione è preziosa.
Non posso più aspettare, sono un tossico di GaiaLuna. Vivo nell'attesa del giorno 14 e mi beo nell'immaginare il momento lo avrò tra le mani. Il cd.
Sono inebetito dal loro carisma e farei di tutto per loro. Di tutto.
Per questo lancio un appello, perché mi fa un po' pena, un padre costretto dalla volontà delle figlie bambine a sottoporsi a umilianti critiche di sfruttamento minorile. Non avete capito un cazzo, ignoranti che scrivete i commenti ai video. Agostino è solo una vittima, un uomo armato solo del suo amore paterno, costretto ad assecondare due pesti ambiziose in tutte le loro voglie insane di conquista del mondo (mannaggia ai cartoni!).
Ho la certezza che appena lo supereranno nella fama lo scaricheranno senza battere ciglio in mezzo a una strada, come la Casalegno con Sgarbi, e per lui sarà una batosta.
Salvate Agostino Carollo!
Anzi salviamolo! La responsabilità e di tutti noi.
1 commento:
e poi scusa
ma cos'è che dice dell'estate?
e poi ammettilo...sei geloso perché loro così piccole già parlano correntemente 4 lingue :)
au revoir
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