mercoledì 25 novembre 2009

I sunti: recensioni

Visto che sono a letto coll'influenza e ho tempo da perdere mi son messo a fare i sunti delle uniche recensioni di El se sentiva soul e della Piccola Orchestra.

N.1
Gigi Ghezzi
QuestoTrentino

Si passa da sampler cinematografici (Cronenberg, Leone, film porno, parodie pubblicitarie) a recitazioni di amici, tra i quali mi va di citare l’inarrivabile Nicola Sordo. Felix Lalù è anche autore di opere coloratissime che seguono una quasi inconsapevole linea di recycling art: composizioni in acrilico e pennarello indelebile su ante di armadi, cerchi di stufa, ecc; arte ambientalmente sostenibile ed economica (no, le radici nonese non si rinnegano). In El se sentiva Soul, il reggae si ibrida alla canzone alpina, mentre le intenzioni evangelizzatrici emergono. La blasfemia, cavallo di battaglia di Felix, non è mai irriflessa, non è conato adolescenziale, ma arma sarcastica.


N.2
Le uova dell'alligatore
Smemoranda

Se fosse nato a Milano o a Roma sarebbe già un divo. Invece è nato e vive nelle valli trentine. Certo, in Italia ad essere intelligenti non c’è gusto, ma se anche per voi c’è poco dio nei calci nei denti (sembra un De Andrè mistico fatto di acido questa geniale “poco dio”) è il disco giusto per le vostre orecchie. La vera musica indipendente italica è questa. Tra i Gogol Bordello e il West!


N.3
Marcello Mairer
(Che ora ha pure il suo blog in cui parla dei concerti in Trentino. Grande!)

Se avete in mente quei bei menestrelli noiosi e compiaciuti che sanno fare quattro accordi da parrocchia e bei testi edificanti e poetici potete stare tranquilli, qui si respira un’altra aria. Il buon Felix è un rocker, suona sporco e pesante. Lo definirei un cantautore da festa. Cose semplici ma molto efficaci e spassose come le bolle di sapone sparate da una pistola giocattolo. Felix Lalù riprende alcuni brani e li riporta verso il basso, ridandogli quella vitalità tipica della strada e delle bettole senza però farne una parodia. Anzi la parodia, dopo aver sentito Felix Lalù, potrebbe essere quella dei cori. Non dico demenziale perché in Felix non c’è niente di demenziale. Demenziale è la musica che non ha niente da dire e si spaccia per seria Musica d’Autore.

Intanto grazie ai scrittori.
Ora sono ben autocompiaciuto?
Sì, grazie

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