venerdì 29 marzo 2024

EN🔥DE❤️ - En falò de love è il mio NUOVO SINGOLO riflessivo e reggaeggiante


"EN FALÒ DE LOVE" è un testo dalle connotazioni esistenzialiste. Parte con una riflessione sulla nostalgia del passato come tempo in cui tutto era meglio ("sti ani/che strani") ma che spesso si riduce a mera nostalgia della giovinezza e che comunque varia nelle forme da generazione a generazione. L'unica soluzione per uscire dal loop del ricordo/rimpianto è semplicemente vivere al meglio il presente, attraverso i "falò de love", che scaldano (non solo il cuore) in ogni stagione. Per questi falò però è necessario accumulare legna di vario tipo (bore, zoci, bratole, fasine) e poi è fondamentale saperli attizzare, alimentare, governare, riattizzare alla bisogna. La legna per i "falò de love", che te lo dico a fare, sono le relazioni. 

La ascolti qui 


Qui c'è il lyric video
(attacca i sottotitoli se non mastichi il nones)

EN🔥DE❤️
non è solo un singolo
è anche un'installazione illustrata
composta da 40 illustrazioni
che puoi vedere (ascoltando il pezzo nelle cuffie) presso la mostra
ONDE: Fruscio di versi nel mare inesplorato di illustrazione e poesia
Palazzo Assessorile - Cles (TN)



martedì 26 dicembre 2023

NONES x CURTI


 

Negli ultimi nove mesi non ho scritto neanche una canzone perché ho  illustrato un libro per me.

NONES X CURTI

è un libro ideato e illustrato da Felix Lalù. 

Un po' libro di poesie,
un po' dizionario visuale,
un po' trattato sociolinguistico.

Contiene:

testi in nones di 20 canzoni di Felix Lalù con traduzione in italiano

74 tavole illustrate in nones e italiano

quasi 3000 lemmi in nones illustrati

104 pagine da leggere d'un fiato o una cagata alla volta.


25 euro

+ 5€ spedizione 2-3 gg

O ritiro a mano a Nanno o Mezzolombardo

Scrivi a oscardebertoldi@gmail.com 


Riporto il capitolo delle
FAQ
così puoi capire di che si tratta

Cos'è il nones?Il nones è una lingua imparentata con il ladino e parlata perlopiù nella Val di Non, Trentino nord-occidentale. La popolazione della Val di Non è di circa 40 mila abitanti (nel 2019). Tenendo in considerazione la presenza di persone che non lo praticano (taliani, furesti vari, nonesi italofoni e nonesi nonesofobi), a occhio quelli che parlano abitualmente il nones potrebbero essere 20/30mila. Il nones presenta una considerevole varietà di varianti: quella utilizza-ta in questo libro è quella di Casez (luogo di crescita dell'autore), parlata presumibilmente da 3/5 mila persone in Val di Non.

Perché questo libro si chiama Nones x Curti?
L’idea iniziale era di fare una specie di Nones for Dummies, ma suonava troppo inglese. Per fortuna dummies in nones si dice in almeno una decina di modi, ma il mio preferito è sempre stato curti. A posto così.

Chi è Felix Lalù?Felix Lalù viene definito dalle maggiori testate giornalistiche locali come "il secondo più grande cantautore dialettale noneso vivente". Comincia a suonare il basso a 15 anni, a scrivere canzoni a 20. Per vent'anni canta in italiano, inglese, nones e altre lingue. Dal 2014 in poi partecipa ogni anno a Os Dal Nos, concorso di poesie e canzoni in nones, solander, rabies e pegaes. Dopo qualche anno si accorge che se fa qualche pezzo in più può completare un disco. Nel 2019 pubblica No Hablo Ladino, il primo album in nones della storia, dieci pezzi che raccontano storie nonese e non, accompagnato da un libro d'arte di 130 pagine a tema Val di Non a cui partecipano una trentina di artisti suoi amici. Nel 2022 esce altri due album, sempre in nones: Tut Bon, in combo col duo di producer di musica elettronica WhiteNoise, e Pu Temp Che Vita, concept album sul tempo, concepito e registrato in una settimana durante una residenza artistica in Carnia (Friuli). Nel frattempo crea col suo miglior amico Pomopoly, il primo gioco da tavolo ambientato tra i meleti della Val di Non e fonda con la sua migliore amica i Zentaya, un duo sludge metal in nones, solander, inglese e italiano.
A Felix Lalù è un fan del nones, ma non un hooligan. Gli piace usarlo e gli piace come suona, ma gli piacciono anche altre lingue. Il nones non è neanche la sua lingua madre, essendo sua madre solandra.

Questo è un nuovo dizionario di nones?Assolutamente no!
Esistono già due egregi dizionari di nones.
Il "Vocabolario Anaunico e Solandro" di Enrico Quaresima (Leo S. Olschki, Firenze 1964/1991), aka El Caresma, ormai quasi introvabile, è un dizionario nones>italiano old style e accurato, un valido documento per capire la società nonesa e la varietà della lingua prima che si ibridasse con l’italiano dello stato prima, della tv poi e infine dell’internet.
 Il "Dizionario Nòneso-Ladino" (Aldo Francisci Editore, Abano Terme 2018), a cura dell'Accademia Nòneso-Ladina, aka El Rezia, è un dizionario bilingue nones-italiano/italiano-nones: più recente, conciso e di agile consultazione.
Nones X Curti si può utilizzare anche come dizionario, volendo: In fondo al libro, nell’Indice delle parole e delle espressioni in nones illustrate (ce ne sono quasi 3000), ma è più simile a un dizionario visuale bilingue che a un dizionario tradizionale. Contrariamente a un dizionario classico, non ha alcuna pretesa di essere accurato, completo né esaustivo.

A cosa serve questo libro?Questo libro è stato concepito per il semplice fatto che prima non esisteva uno strumento per approfondire il nones. Non ha velleità di salvaguardare la lingua e gli antichi lemmi (questo lo fanno i dizionari di cui sopra, egregiamente). Il nones non è più quello di una volta. Ma neanche il nones di una volta era più il nones della volta prima. Il nones è quello che è adesso e niente lo riporterà indietro.
L'idea alla base di Nones x Curti è quella di scattare una fotografia del nones contemporaneo, parlato negli anni 20 del 21mo secolo dall’autore, la sua cerchia di conoscenze e la sua famiglia. La metafora della foto è calzante perché le foto funzionano che tu scatti e quello che è dentro l’inquadratura rimane, ciò che resta fuori dall'inquadratura viene dimenticato. La foto è sempre solo una delle enne prospettive sul mondo. Questo è il suo dramma/dilemma. Mia madre è sempre stata un'appassionata di fotografia, poi io ho sposato una fotografa professionista. Ad ogni cerimonia famigliare si sono sempre fatte le fotografie (anche ai tempi della pellicola, intendo) e si è sempre scherzato sul fatto che le quegli scatti potrebbero diventare le foto delle nostre lapidi. La #fotodelalapida è una fotografia che si fa in vita, ma abbastanza nitida nei lineamenti del viso da poter essere apposta sulla lapide di un morto.
Nones x Curti vorrebbe essere la #fotodelalapida del nones, con la speranza che ci saranno altre innumerevoli #fotodelalapida più avanti, ma con la consapevolezza che quello che rimane fuori potrebbe anche venire dimenticato in futuro, così com'è nell'ordine delle cose.

A cosa serve parlare il nones?Il nones ha due funzioni principali: 1. parlare con un'altra persona che parla nones e 2. capire come pensa una persona che parla nones. Ce n'è poi una terza, al momento solo potenziale: quando lo stato, o più probabilmente le multinazionali, spieranno la nostra vita come ne Il Grande Fratello di George Orwell, cosa che tecnicamente già fanno, il nones potrebbe diventare una lingua franca per i carbonari che non vogliono che le loro conversazioni siano decriptate da un IA. Nones come lingua della resistenza, come forma e strumento di resistenza.

Quanto durerà ancora il nones?Il nones è una lingua in via d'estinzione, minacciata dalla globalizzazione come tutto quanto è local. Il nones morirà, come tutto muore. Morirà se non lo salvaguardiamo. Ma morirà anche se lo salvaguardiamo, perché l'opera di salvaguardia si basa sulla creazione ad hoc di un new nones che valga per tutti. Quindi perché crucciarsi?

Perché questa spiegazione è in italiano e non in nones?
Sarebbe bello se esistessero persone che parlano solo il nones e non conoscono l’italiano. Beh, se esistono, non credo che ci vedano più abbastanza bene da leggere. Tutti noi nonesofoni siamo sostanzialmente bilingui. Non ha senso riscrivere tutto sto pippone in nones.



Uffa, perché dentro Nones x Curti non trovo [canzone di Felix Lalù che mi piace particolarmente]?In questi vent'anni Felix Lalù ha pubblicato più di quaranta canzoni in nones. Questa selezione non è stata fatta in base al valore poetico del pezzo ma all'utilità per la causa del libro. Sono rimasti fuori pezzi a cui anche Felix Lalù è molto affezionato, ma non si sa mai. 




lunedì 25 dicembre 2023

Musica che abbiamo ascoltato in famiglia nel 2023

 
Negli ultimi anni ho raccolto in un post la musica che abbiamo ascoltato in casa e in macchina durante l'anno.
Qui puoi leggere le liste degli anni scorsi.
Nessuna velleità/volontà di fare classifiche.
Solo tra qualche anno magari ci farò un salto e scoprirò robe che mi ero totalmente dimenticato di aver ascoltato. Una specie di rimedio all'alzheimer.
Attualmente siamo in due in casa a propinare musica agli altri, io e Anita. Buona parte di quanto seguirà è roba che piace o solo a lei o solo a me, la metto mescolata, vedi te a chi abbinarle.
Una specie di Wrapped ma senza Spotify.
 
Comincio con il
DISCO DELL'ANNO
cioè il disco che più ho ascoltato quest'anno (ma tipo troppo)
Anita non frequenta tanto i dischi, è roba da vecchi 

 
LOVEGANG 126 - CRISTI E DIAVOLI
L'anno scorso ero in fissa con Classico, poi è arrivato il disco tutto.
Presi uno alla volta nessuno è un fuoriclasse (a parte Franchino forse), ma tutti insieme la Lovegang è tanta roba.
Romanità e fattanza.

 

venerdì 30 dicembre 2022

Musica che abbiamo ascoltato in famiglia nel 2022

 Negli ultimi anni ho raccolto in un post la musica che abbiamo ascoltato in casa durante l'anno.
Qui puoi leggere le liste degli anni scorsi.
Nessuna volontà di fare classifiche.
Solo tra qualche anno magari ci farò un salto e scoprirò robe che mi ero dimenticato di aver ascoltato.
Una specie di treno della memoria senza camere a gas.
Attualmente siamo in due in casa a propinare musica agli altri, io e Anita. Buona parte di quanto seguirà è roba che piace o solo a lei o solo a me, la metto mescolata, vedi te a chi abbinarle.
(Poi alla fine metterò i dischi. Ovviamente quelli li ascolto solo io)
C'è un pezzo però sul quale siamo stati d'accordo tutto l'anno. E' un pezzo strafamoso, che imo riesce a coniugare le due robe meno coniugabili della musica: leggerezza ballabile e abile cantaurorato. Un pezzo che tra i tanti pezzi riguardanti il post covid riesce ad essere sia catartico che intelligente (robe che di solito si fatica a trovare insieme)

D'ARGEN D'AMICO
DOVE SI BALLA

NB
Ti chiederai ma non facevi prima a mettere il sunto di Spotify?
Ecco il mio sunto di Spotify.

 


Non uso spotify ma guardo un sacco di video) in sostanza il mio social prefe è youtube, quindi metto li embed a youtube. Fa un po' boomer? Sì. comunque te sai come cercarle dove piace a te no?

 

giovedì 10 novembre 2022

Ho fatto un concept album in una settimana: PU TEMP CHE VITA

 


È successo che dalla mia valle alpina (quella delle mele) sono andato in un’altra valle alpina (quella degli orologi) lontana 4 ore a far una settimana di residenza. Lì ho frequentato bar, conosciuto gente, parlato in nones, giocato a morra, registrato rumori e suoni. Ho fatto un pezzo con campionamenti di campane, orologi, clavicembali, asfaltatrici e gatti in calore. Ciliegina sulla torta un rapper localissimo e un duo di voci femminili.
Ho cominciato domenica mattina con niente in mano se non il pc, gli strumenti e la tisana. Sabato pomeriggio alle 17 ho chiuso il disco e mezzora dopo l’ho presentato in un bar dopo un piccolo live incendiario.
I pezzi non hanno più subito modifiche. Come sono, sono.
Un concept album sul tempo.
Un esperimento di psicogeografia musicale.
10 canzoni nate, cresciute e maturate nello stesso luogo.
Cantate in nones, furlan, cjarniel, inglese e spagnolo.
Un esperimento di psicogeografia musicale.
Pensato, scritto, registrato, mixato e chiuso tra il 16 e il 22 ottobre 2022 nell’appartamento n.4 di CasaPesarina a Pesariis di Prato Carnico (UD).
Powered by CASAMIA - Residente Artistiche 
 
FUORI ORA Su Bandcamp
ASCOLTALO E FREEDOWNLOADALO!
 
<iframe style="border: 0; width: 350px; height: 470px;" src="https://bandcamp.com/EmbeddedPlayer/album=1342246018/size=large/bgcol=ffffff/linkcol=0687f5/tracklist=false/transparent=true/" seamless><a href="https://felixlalu.bandcamp.com/album/pu-temp-che-vita-2">Pu Temp Che Vita by Felix Lalù</a></iframe>
 
 
La foto di copertina è di @denis.blarasin_ph
Grazie a:
Lisa Cadamuro
Nicol
Andrea Puschiasis @prolocovalpesarina
Michela Solari Agriturismo Sot La Napa
ConFusione duo della madonna
Emil River Lenisa ultrarapper cjiarniel
Alessandro e Michele Fratellileita clavicembali
Noemi e Tom Delonge della ValPesarina
I ragazzi con cui ho giocato a morra
Gli innumerevoli sosia della ValPesarina
Gori
❤

sabato 9 luglio 2022

TUT BON è il mio nuovo disco in nones in collabo con WhiteNoise

 



CREDITS

Felix Lalù: testi e voci
White Noise: produzione

Felix Lalù: chitarra acustica 3 corde campionata in "Buti", "Franz Joseph", "Tut Bon (En Val De Non)" e "Toel l'è Nos"
Jacopo Broseghini: basso in "Buti", sequencer in "Poppin Grostoi" e banjo in "Tut Bon (En Val De Non)"
Caterina Cropelli: cori in "Tut Bon (En Val De Non)"

Foto Cover: Lorenza Daprà
Grafica Cover: Giordano Mattar
Impaginazione Libretto Testi: Felix Lalù

Rec + Premix: Jacopo Broseghini
Mix + Master: Ric De Large

E' uscito il 6 maggio
ASCOLTALO QUI!


Di seguito alcune FAQ sul disco.

Com'è nata la combo Felix Lalù + WhiteNoise?

Un paio di anni fa ho fatto con la Drixie un live memorabile a Smarano. Mentre smontavo ho avuto il piacere di conoscere un ebbro Cristiano che mi ha fatto una richiesta speciale che senza il suo permesso non vado ora a descrivere (se vuoi conoscere la richiesta commenta con un ). Dopo qualche mese capito sul suo ig e vedo che oltre che un tatone amnte dei liquidi spiritori è pureun producer- Con @leo sono i WhiteNoise. Sento alcuni pezzi o mi dico ostia, ho detto proprio ostia. Gli butto lì di buttarmi lì una base, me la manda e quel pezzo diventa in pochi giorni Pisade Senza En Pet, che vabbè, epico. Poi venerdì quando esce lo senti.
Col disco nuovo l'idea era di mantenere il nones come base ma allontanarsi il più possibile da No Hablo Ladino. Ho beccato i regaz e gli proposto di fare altri pezzi. Siamo finiti per farne otto, un disco intero. Le basi son tutta farina del loro sangue (a parte qualche mio riffetto di chitarra 3 corde da campionare) e io mi sono concentrato solo sulla scrittura. mi sono imposto tre limitazioni: abbozzare contesti invece che raccontare storie, tentare di stare dentro i tre minuti (solo due pezzi li superano: uno perché son due canzoni un una, l'altro perché alla fine c'ha una parte strumentale) ed evitare il più possibile i ritornelli (in realtà ci sono un sacco di ritornelli, ma pochissimi ritornano davvero).
Il risultato è un disco molto meno pop ma molto più danzereccio e l'idea è di far (s)ballare la gioventù nonesa provata dalla pandemia.
Sono davvero fiero di questa collaborazione, i boci i la sa longia.
St'estate faremo anche dei live sullo stesso nelle occasioni più danzerecce.

 

 

Che ci dici della tracklist?

Più avanti parlerò del disco pezzo per pezzo, qui una piccola introduzione.

1. BUTI
Apre il disco la dichiarazione d’intenti. Buti è un pezzo hip hop old school (nume tutelare @Juaninacka tutta la vita)(grazie @boz) che parla della cultura in Val di Non, della volontà di fare cose nonostante tutto e dell’intraprendenza che prescinde i contributi.

2. FRANZ JOSEPH
In valle (r)esiste un nostalgismo austroungarico che riecheggia nei luoghi comuni ma anche nel linguaggio. Il nones è farcito di espressioni derivanti dal tedesco che ho raccolto in questo pezzo.

3. POPPIN GROSTOI
Neanche io so di cosa parla Poppin Grostoi. È un pezzo sbanfone che comincia con uno svaccato sul divano ma pronto all’azione e finisce con Walter White che spiega alla moglie che è diventato grande.

4. TUT BON (EN VAL DE NON)
“Io sono della Val di Non”, oltre ad essere uno dei pezzi più belli di sempre, è diventato una specie di inno della Val di Non. Ha chiuso i miei live per più di un decennio. Questo pezzo è una specie di reboot. È il nostro omaggio alla Valle e alla Valium, masticato, digerito e risputato. 

5. TOEL L’È NOS
“Toel l’è nos“ è il ritornello poco accomodante dei coscriti da Tuen. Che piaccia o no, la coscrizion è l’ultimo vero rito rimasto qua in valle. La patente che lo certifica è il primo passaporto verso l’esterno. È il paese che ti dice vai, ma resta. Invece dovrebbe dirti Vai, ma torna content.

6. PISADE SENZA EN PET
È il primissimo pezzo fatto coi WN. È un po’ la versione becera di Pache, fighe, freni a man. Parla essenzialmente de sbaraccar. Sarà stato il Covid, boh.

7. VALER
È l’ultimo pezzo fatto in ordine di tempo. L’ho menata ai WN che volevo fare un pezzo trap tipo Post Malone. Alla fine mi hanno accontentato ed è uscito il pezzo più riflessivo del lotto. Tra il filosofico e il motivazionale.

8. SAGRA
Chiude il disco il pezzo più tamarro di tutti. La sagra è un ecosistema in cui convivono sia lo sballo più stoico che la famiglia più spinta. Un connubio unico che glorificheremo ballando.

 

martedì 8 marzo 2022

CAPAZ è il nuovo singolo di Francesca Endrizzi, ho scritto il testo e parla di essere una donna

Care donne, nel giorno della vostra festa esce sto pezzo che è frutto di appropriazione culturale indebita. Ho scritto il testo dal punto di vista di una donna. So cosa vuol dire essere una donna? No, ma ho occhi e orecchie. Comunque ho già fatto questa roba. Ho scritto un pezzo sulla sort e uno sull'uxoricidio senza avere mai fatto personalmente né uno né l'altro (ma non is sa mai). pezzi son piaciuti quindi mi son fidato.
Mio è solo il testo. Musica, tema, ritornello e voci sono farina del capiente sacco di Francesca Endrizzi, ormai non più Drixie, ma sempre più sul pezzo.
Spero/speriamo vi piaccia e in qualche modo vi rappresenti!
E se non vi rappresenta, non sono sicuro se dirvi peccato o beate voi. A voi la scelta.

Qui la ascoltate sulle altre piattaforme



 

"Capaz" 

CREDITS
Musica: Francesca Endrizzi
Testo: Felix Lalù
Produzione: Roberto La Fauci - "La Forge Creative Chambers"
Mastering: Mauro Andreolli
Copertina: Alice Berti

TESTO
Soy capaz, soy fuerte, soy invencible, soy mujer 

Sono una donna
Ma la gonna è nell’armadio coi miei scheletri
Non parlarmi che c’ho il ciclo fino a venerdì
Cambio il sangue
Do l’esempio perché è giusto cambiare
Qualcuno lo deve pur fare!
C’ho gli ormoni a palla, voglio ballare
Fnché mi pare
Finché sti bassi non mi portan via le pare!

Soy capaz, soy fuerte, soy invencible, soy mujer

Sono ancora una donna
Non sono una santa solo perché non so fare miracoli
Ma c’ho una lista di molestie lunga secoli
Ma non te la meno, non me la meno, no!
Ma mi dà fastidio che valuti meno i talenti che mostro del corpo che ho!
Sarà solo invidia la tua?
O pensi di farmi la bua?
Si, vabbè, sei meglio te!

Soy capaz, soy fuerte, soy invencible, soy mujer

Né Pollyanna, né Barbie, né Samantha, né soubrette

Yo soy capaz, soy fuerte, soy invencible, soy mujer
Soy capaz, soy fuerte, soy invencible, soy mujer

 


mercoledì 15 dicembre 2021

Musica che abbiamo ascoltato in famiglia nel 2021

 

 

Come ogni anno da qualche anno, qui raccolgo la musica che abbiamo ascoltato in famiglia
(qui le liste degli anni scorsi: 2017, 2018, 2019, 2020).
Se tra vent'anni questo sito esisterà ancora, la prole potrà verificare
quali canzoni hanno rovinato la loro esistenza.

Io non ho spotify, guardo un sacco di video e di interviste e la musica la scolto su youtube,
per pigrizia immagino.
Fa tanto boomer, ok.

Ovviamente non ho messo la musica che ho fatto io.
C'è un disco nuovo e pure un singolo in uscita e gliel'ho fatti uscire dalle orecchie, a sta pora famiglia
ma metter la roba mia in questa lista fa un po ego.

 NB
La classifica è a spanne, partendo dai pezzi che ci siamo propinati a vicenda.

NB2
Se non vuoi sorbirti i pipponi, qui c'è la playlista tutta solo muzic.

lunedì 22 novembre 2021

I VALDESI I VA AL DODES: come la mia tesi di laurea mi ha portato al 15° campionato italiano di morra

Credits:
Fotografie cortesia di Marcello Galetti e Orlando Morici
"I Valdesi i va al dodes" (I Valdesi vanno fino al docici) cortesia del Barnabi

I morristi non è gente che le manda a dire
(ph: Marcello Galetti)

Quando ero in Erasmus ho fatto una tesina di antropologia culturale sugli studi di Clifford Geertz sui combattimenti di galli a Bali, che mi hanno imparato che il gioco è una cosa seria e può essere oggetto degno di studio tanto quanto le altre cose serieRientrato dalle fiestas madrilegne son stato in Bosnia per costruire una scuola con un gruppo di volontari solandri. In una settimana a far malta e portar birrette ai manovali ho imparato due cose. La prima, fondamentale: aprire le birrette con l'accendino (il segreto sta nella fermezza dell'indice della mano che impugna la bottiglia, l'altra fa una semplice leva). La seconda è che con na man de mora puoi farti amico anche il più burbero dei borari. La morra sapevo cos’era (impossibile non saperlo da queste parti), l’avevo vista mille volte, ci avevo pure provato, ma in Bosnia è avvenuto ufficialmente il mio battesimo. Son tornato con l’arraglio di giocare e la curiosità di saperne di più.

martedì 16 novembre 2021

FAQ Pomopoly

NB;
Le seguenti FAQ sono contenute nel libretto "Cuaderno di Campagna", contenuto nel gioco.

Se hai altre domande per i creatori di Pomopoly, scrivi a pomopoly@gmail.com e risponderemo volentieri sui social e su questa pagina.

 


 

 

 

 

 

 

 






Pomopoly esiste nella realtà?

Pomopoly è una ridente valle strategicamente situata intorno a una severa dose di monocoltura. Prova a googlare “valle+monocoltura”. Se non ti esce è il tuo google che è sbagliato.


Perché il borgo noneso dove vivo non è citato sulla plancia?

Probabile che vivi in un paese che è un buco di culo. Se non te ne sei accorto prima non sarà certo Pomopoly ad aprirti gli occhi.


Quando e com’è nata l’idea del Pomopoly?

Era la notte di capodanno dell’annus horribilis 2020, quando…. Masa sbatta! Trovi la risposta nel video “Pomopoly: Com’è nato? Com’è diventato il più grande gioco da tavolo della Val di Non?”. Googlalo!


Gli autori odiano i contadini nonesi?

Gli autori sono gente che preferisce amare.

Perché a Pomopoly è tutto quadrato?

Nel mondo naturale non esiste la linea retta. E a Pomopoly non c’è molto di naturale.


Perché a Pomopoly non’è neanche una [frutto per cui Pomopoly è conosciuta]?

Perché sono dappertutto. Almeno qui dentro non ne volevamo vedere ;)


Perché Pomopoly è scritto col nones de Ciadièz?
Perché i doi che s’è tuet la brigia de enventarlo par ti i è da Ciadièz e no i già cazzi de emparar el nones del to paes o che parlava to nono. Puece comedie.


Nel gioco ci sono riferimenti decisamente maschilisti? Anche gli autori di Pomopoly sono maschilisti?
Il gioco è una fedele riproduzione di Pomopoly. Pomopoly è una società obiettivamente maschilista. Alle donne dei contadini sono deputati i misteri minori: curar, curar l’ort, pasar pomi, ben che la vagìa coir ale basse, parezar disnar e zena, oltre ovviamente a essere oggetti dell’ironia maschile (poi chi comandi in casa è un’altra questione). Questa non è un’opinione, è un fatto. Gli autori non si identificano in praticamente nulla di ciò che accade a Pomopoly (quindi neanche nel maschilismo imperante) (chiedete pure alle nostre donne). 


Perché, a prescindere da quale sia il tuo genere, chi gioca impersona un contadin maschio?

Perché questo gioco si basa sugli stereotipi e gli stereotipi non sono mai stati politically correct.


Cos’è il/la Deutschnonsberg?
Il/la Deutschnonsberg è un territorio che comprende Proves (Proveis), Lauregno (Laurein) e Madonna di Senale/S. Felice (Unsere Liebe Frau Im Walde/St. Felix). Orograficamente fa parte della Val di Non (Trentino), politicamente della provincia di Bolzano. Tecnicamente sono tre borghi germanofoni imprigionati in un territorio germanofobo. Non li invidiamo per niente.


Perché la prigione è stata posizionata lì?
La prigione è lì in onore del suo cittadino più famoso, Florian Egger aka Il Rambo di Lauregno (è stato anche in lizza per la banconota da 50 vagoni ma non ce la siamo sentita).
Alla sua figura e alle sue avventure è anche dedicata la canzone “Pache! Fighe! Freni a man!” di Felix Lalù.


Chi sono i personaggi ritratti sulle banconote di Pomopoly?

1 vagon: Nadia Battocletti, podista e olimpionica.

2 vagoni: Carlo Piz, il più grande cantautore dialettale noneso di sempre.

5 vagoni: Caterina Dominici, politica ubiqua, hooligan e cheerleader del nones.

10 vagoni: Padre Alex Zanotelli, missionario e idealista, coscienza inascoltata di Pomopoly.

50 vagoni: Danila Cattani, personal trainer e instagrammer gaudiosa.

Come li avete scelti?

La scelta dei personaggi è stato il processo più difficoltoso nella creazione di questo gioco. Avevamo cominciato coi classici San Romedio (che poi noneso non era), Padre Kino (che poi l’è zoà prest), Fortunato Depero (idem), poi ci siamo resi conto che siamo stufi che la cultura sia solo celebrazione del passato. Esiste un presente, Pomopoly rappresenta il presente, parliamo del presente. Abbiamo scelto dunque personaggi della Val di Non contemporanea (o la cui opera ha ripercussioni sul presente, vedi Carlo Piz). Abbiamo scelto di coprire più ambiti possibili, di scegliere persone che, in un modo o nell’altro, ispirano.


Perché non avete messo invece [nome di un altro personaggio noneso minimamente famoso qualsiasi...]?

Perché la sbatta di fare sto gioco ce la siamo presa noi. Passa te un anno della tua vita a creare un gioco e potrai scegliere tutti i personaggi alternativi che vuoi.


Perché Revò e Romallo sono rappresentati in un'unica casella?

Perché è noto che gli abitanti di questi borghi si odiano reciprocamente, pur non essendoci ormai più soluzione di continuità (come El Paso e Ciudad Juarez). Agli autori piace vedere la gente che litiga, soprattutto se per motivi futili come il campanilismo.


Perché Sede Pominda e MondoPominda non sono riportati col loro vero nome?

Perché è assodato che (il vero nome di) Pominda non è un’istituzione fornita di autoironia (né di autocritica) e non vogliamo mettere il culo nei calci.


Perché ci sono 51 caselle e non 50?

Perché sennò era troppo facile fare i conti. Pomopoly ti farà sentire ancora più intelligente.


Perché al Vittori devi pagare solo un giro? 

Ma te da dove vieni? Un giro è un giro. Si beve un giro alla volta, si paga un giro alla volta. 

I creatori del gioco comunque ci tengono alla salute dei partecipanti e per questo incoraggiano un uso moderato dell’alcol. Drink davanz, ma no masa no.


Perché le scale si possono usare in entrambe le direzioni?

Le scale sono scorciatoie che il giocatore può decidere di prendere (in entrambi i sensi di marcia) per variare la sua progressione sulla plancia. Usate in modo astuto possono offrire al contadin modi differenti di procedere in base al suo stato sulla tabella VOUTE. 


Perchè le caselle con le patate non hanno un costo?

A Pomopoly la patata è il ripiego del contadin. Consapevole che più di una cena di tortei no puel nir fuera, pianta (a malincuore) le patate. 

Per questo nel gioco lo si considera una scommessa: il terreno si acquisisce gratis (e questo attira il contadin), ma può costituire sia una spesa, (al passaggio di un altro contadin sarà il proprietario a pagare una figurativa cena a base di tortiei) e allo stesso tempo un guadagno in quanto considerato al pari di un pra al passaggio dal via. 


Perché se non acquisti un campo di patate dove sosti non scatta l’asta come per gli altri terreni?

Perché a Pomopoly i terreni di patate non valgono un cazzo. Anche il mio giardino o la mia terrazza possono produrre patate.


Perché fermandosi su un campo di patate mentre il proprietario è in Deutschnonsberg (= al mare = in prigione), il proprietario deve comunque regalargli le sue patate (sotto forma di 2 vagoni)?

Perché anche se sei in prigione le patate maturano lo stesso, non serve fare niente, a parte qualche trattamento per la dorifora che può fare anche un bocia merda o un furest a caso.


Perché sulla casella Mostizol (casella 34) non accade nulla?

Per il semplice motivo che a Mostizol non accade nulla anche nella realtà, c’è solo freddo e i creatori ne hanno preso tanto facendo autostop negli anni 90. 


Perche a APT (casella 10) devi dire una cosa che ti piace della Val di Non?

Perché il compito dell’APT è di scovare quello che può piacere della Val di Non, nonostante la monocoltura.


Perché le caselle dove si paga sono color celeste?

Perché il colore giusto dello svago è il colore del cielo. Che poi al contadin non piaccia lo svago l’è cazi soi.


Esiste una reale correlazione tra le citazioni delle carte Ostie/Zonte e la vita reale?

Mentre il gioco è basato sui pregiudizi, i fatti riportati nelle carte Ostie/Zonte sono tutti realmente accaduti, nessuno escluso.


Perché avete deciso di chiamare i terreni pradi e non ciampagne?

Perché il bello di creare una cosa è che la fai come vuoi te e non devi spiegare niente agli altri, che devono solo giocare e stare zitti. Comunque, se proprio vuoi una ragione, pra è un luogo specifico (si dice “chel pra”), mentre ciampagna è un termine più generico. 


Perché il bancario deve farlo a titolo gratuito?

Perché, anche fosse noneso, deve capire che non tutto si fa per soldi.

 

Il Pomopoly può portare alla cecità come il porno?

Solo se si crede nell’esistenza dell’inferno.


Perché sarebbe meglio non prendere troppo sul serio questo gioco?

Perché la vita è troppo bella e breve per prendersi male per un gioco da tavolo.

Perché sarebbe meglio prendere questo gioco molto sul serio?
Perché la realtà è una brutta bestia e se la capisci meglio te la possono raccontare, ma non ti possono fregare.

Hai altre domande per i creatori di Pomopoly?

Scrivi a pomopoly@gmail.com e risponderemo volentieri sui social e su questa pagina