sabato 9 luglio 2022

TUT BON è il mio nuovo disco in nones in collabo con WhiteNoise

 



CREDITS

Felix Lalù: testi e voci
White Noise: produzione

Felix Lalù: chitarra acustica 3 corde campionata in "Buti", "Franz Joseph", "Tut Bon (En Val De Non)" e "Toel l'è Nos"
Jacopo Broseghini: basso in "Buti", sequencer in "Poppin Grostoi" e banjo in "Tut Bon (En Val De Non)"
Caterina Cropelli: cori in "Tut Bon (En Val De Non)"

Foto Cover: Lorenza Daprà
Grafica Cover: Giordano Mattar
Impaginazione Libretto Testi: Felix Lalù

Rec + Premix: Jacopo Broseghini
Mix + Master: Ric De Large

E' uscito il 6 maggio
ASCOLTALO QUI!


Di seguito alcune FAQ sul disco.

Com'è nata la combo Felix Lalù + WhiteNoise?

Un paio di anni fa ho fatto con la Drixie un live memorabile a Smarano. Mentre smontavo ho avuto il piacere di conoscere un ebbro Cristiano che mi ha fatto una richiesta speciale che senza il suo permesso non vado ora a descrivere (se vuoi conoscere la richiesta commenta con un ). Dopo qualche mese capito sul suo ig e vedo che oltre che un tatone amnte dei liquidi spiritori è pureun producer- Con @leo sono i WhiteNoise. Sento alcuni pezzi o mi dico ostia, ho detto proprio ostia. Gli butto lì di buttarmi lì una base, me la manda e quel pezzo diventa in pochi giorni Pisade Senza En Pet, che vabbè, epico. Poi venerdì quando esce lo senti.
Col disco nuovo l'idea era di mantenere il nones come base ma allontanarsi il più possibile da No Hablo Ladino. Ho beccato i regaz e gli proposto di fare altri pezzi. Siamo finiti per farne otto, un disco intero. Le basi son tutta farina del loro sangue (a parte qualche mio riffetto di chitarra 3 corde da campionare) e io mi sono concentrato solo sulla scrittura. mi sono imposto tre limitazioni: abbozzare contesti invece che raccontare storie, tentare di stare dentro i tre minuti (solo due pezzi li superano: uno perché son due canzoni un una, l'altro perché alla fine c'ha una parte strumentale) ed evitare il più possibile i ritornelli (in realtà ci sono un sacco di ritornelli, ma pochissimi ritornano davvero).
Il risultato è un disco molto meno pop ma molto più danzereccio e l'idea è di far (s)ballare la gioventù nonesa provata dalla pandemia.
Sono davvero fiero di questa collaborazione, i boci i la sa longia.
St'estate faremo anche dei live sullo stesso nelle occasioni più danzerecce.

 

 

Che ci dici della tracklist?

Più avanti parlerò del disco pezzo per pezzo, qui una piccola introduzione.

1. BUTI
Apre il disco la dichiarazione d’intenti. Buti è un pezzo hip hop old school (nume tutelare @Juaninacka tutta la vita)(grazie @boz) che parla della cultura in Val di Non, della volontà di fare cose nonostante tutto e dell’intraprendenza che prescinde i contributi.

2. FRANZ JOSEPH
In valle (r)esiste un nostalgismo austroungarico che riecheggia nei luoghi comuni ma anche nel linguaggio. Il nones è farcito di espressioni derivanti dal tedesco che ho raccolto in questo pezzo.

3. POPPIN GROSTOI
Neanche io so di cosa parla Poppin Grostoi. È un pezzo sbanfone che comincia con uno svaccato sul divano ma pronto all’azione e finisce con Walter White che spiega alla moglie che è diventato grande.

4. TUT BON (EN VAL DE NON)
“Io sono della Val di Non”, oltre ad essere uno dei pezzi più belli di sempre, è diventato una specie di inno della Val di Non. Ha chiuso i miei live per più di un decennio. Questo pezzo è una specie di reboot. È il nostro omaggio alla Valle e alla Valium, masticato, digerito e risputato. 

5. TOEL L’È NOS
“Toel l’è nos“ è il ritornello poco accomodante dei coscriti da Tuen. Che piaccia o no, la coscrizion è l’ultimo vero rito rimasto qua in valle. La patente che lo certifica è il primo passaporto verso l’esterno. È il paese che ti dice vai, ma resta. Invece dovrebbe dirti Vai, ma torna content.

6. PISADE SENZA EN PET
È il primissimo pezzo fatto coi WN. È un po’ la versione becera di Pache, fighe, freni a man. Parla essenzialmente de sbaraccar. Sarà stato il Covid, boh.

7. VALER
È l’ultimo pezzo fatto in ordine di tempo. L’ho menata ai WN che volevo fare un pezzo trap tipo Post Malone. Alla fine mi hanno accontentato ed è uscito il pezzo più riflessivo del lotto. Tra il filosofico e il motivazionale.

8. SAGRA
Chiude il disco il pezzo più tamarro di tutti. La sagra è un ecosistema in cui convivono sia lo sballo più stoico che la famiglia più spinta. Un connubio unico che glorificheremo ballando.

 

1 commento:

N'Erick ha detto...

assesotre alla cultura val de rabi....