Chi è Pino?
(le storie sono scritte in stampatello maiuscolo con i trattini tra una parola e l'altra. Ho messo tutto minuscolo con le maiuscole che servono e tolto i trattini. Trascrivo esattamente come sono scritte, lettera per lettera. Tra parentesi eventuali interpretazioni quando il testo è ambiguo)
Coredo 15 agosto 20012 ore 10
LA MIA STORIA
Circa dieci anni prima che nascievo io i miei genitori avevano un can ch si chiamava Peppino e non vi dico egli il cane gli mancav la parole.
Perché mi chiamo Giuseppe?
I miei genitori mi hanno concepito il giorno di San Giuseppe, mi hanno battezzato il giorno di San Giuseppe.
Il mio padrino si chiama Alessantro De Cesare e la mia madrina si chiama Santoro Assunta!
Allora la mia madrina mi teneva in braccio, e così mi anno raccontanto, io avevo tre mesi e facevo tanti versi che facevo ridere a tutti.
Passano gli anni e sono diventato granticello mi sono amallato di tifo e febre ddi tembratura mancava due lenei per arrivare a quaranta.
Allora ci stava mio padre per farmii guarire si era ventuti cavalli e non vi dico persino la paglia così finalmente ero guarito.
Dal paese fino arrivare nei campi c'erano 10 km.
Quanto ero bambino pensavo addesso sono bampino dopo divnto giovane dopo divento vecchio e dopo muoio perché deve essere così.
A l'età di nove anni mi anno messa lavorare il mio prima lavoro pascolavo i maiali, dopo le mucce, con le mucce si faceva il caciocavallo la ricotta e il burro.
E così ero finito il mio lavoro di pstoriza, ultimo lavoro che fatto era un lavoro particolarre che nessuno dei miei fratelli volevano fare.
Allora dalla campagia al paese abbiamo costrueit la casa più grande come un castello.
Si lavorava di giorno la sera tornavano in paese.
Faccio un passo indietro, avevo sette anni si lavorava il frumento, tutte le qalità di frumento: avevamo due ettari di vigieto, si vendive l'uva si faceva tantissimo etoletro di vino.
Un nostro vicino ava anche lui tantissimo vignieto, faceva il vino.
Quanto que giorno venne un signiore imploranto a papà di dare un bicchiere di vino, perché lui non gli aveva dato.
Cosa ha fatto papà gli regalò una damigiana di vino, il giorno dopo fece tantissima grandine, a tagliato il confine la grandine!
(le storie sono scritte in stampatello maiuscolo con i trattini tra una parola e l'altra. Ho messo tutto minuscolo con le maiuscole che servono e tolto i trattini. Trascrivo esattamente come sono scritte, lettera per lettera. Tra parentesi eventuali interpretazioni quando il testo è ambiguo)
Coredo 15 agosto 20012 ore 10
LA MIA STORIA
Circa dieci anni prima che nascievo io i miei genitori avevano un can ch si chiamava Peppino e non vi dico egli il cane gli mancav la parole.
Perché mi chiamo Giuseppe?
I miei genitori mi hanno concepito il giorno di San Giuseppe, mi hanno battezzato il giorno di San Giuseppe.
Il mio padrino si chiama Alessantro De Cesare e la mia madrina si chiama Santoro Assunta!
Allora la mia madrina mi teneva in braccio, e così mi anno raccontanto, io avevo tre mesi e facevo tanti versi che facevo ridere a tutti.
Passano gli anni e sono diventato granticello mi sono amallato di tifo e febre ddi tembratura mancava due lenei per arrivare a quaranta.
Allora ci stava mio padre per farmii guarire si era ventuti cavalli e non vi dico persino la paglia così finalmente ero guarito.
Dal paese fino arrivare nei campi c'erano 10 km.
Quanto ero bambino pensavo addesso sono bampino dopo divnto giovane dopo divento vecchio e dopo muoio perché deve essere così.
A l'età di nove anni mi anno messa lavorare il mio prima lavoro pascolavo i maiali, dopo le mucce, con le mucce si faceva il caciocavallo la ricotta e il burro.
E così ero finito il mio lavoro di pstoriza, ultimo lavoro che fatto era un lavoro particolarre che nessuno dei miei fratelli volevano fare.
Allora dalla campagia al paese abbiamo costrueit la casa più grande come un castello.
Si lavorava di giorno la sera tornavano in paese.
Faccio un passo indietro, avevo sette anni si lavorava il frumento, tutte le qalità di frumento: avevamo due ettari di vigieto, si vendive l'uva si faceva tantissimo etoletro di vino.
Un nostro vicino ava anche lui tantissimo vignieto, faceva il vino.
Quanto que giorno venne un signiore imploranto a papà di dare un bicchiere di vino, perché lui non gli aveva dato.
Cosa ha fatto papà gli regalò una damigiana di vino, il giorno dopo fece tantissima grandine, a tagliato il confine la grandine!
2 commenti:
Ma Pino dove è nato? Se faceva il caciocavallo...Puglia? O no?
Beccato, ma queste son storie che escono dopo
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