lunedì 29 giugno 2009

La sottile linea rossa

Qui si parte dal presupposto che si può far passare tutto per arte, basta spiegarla bene. Ieri parlando di mestruazioni con un'amica pensavo che se una tipa conservasse (ad esempio mettendoli sotto vuoto) i suoi assorbenti esterni (con o senza ali) e ne proponesse una serie sarebbe un'opera d'arte. Diciamo dieci metri per uno e mezzo di assorbenti appesi a una parete candida. Dieci anni o più di vita femminile della più importante e imponente produzione femminina della stora, con ritardi, alluvioni e sgoccioline che formano sulle tele (che di tela si tratta, suppongo) disegni tipo le nuvole. The power of nuvole. Del tipo ognuno ci vede quello che vuole e puoi dire che sono scizzi ma anche che ricordano in un certo modo Pollock e in un altro Basquiat. Un museone a caso lo esporrebbe (forse non il Mart), ricamandoci sopra ben di più che un litro di notorietà. Ben più litri di notorietà, color porpora.
E' altresì plausibile, visto che non si inventa mai niente, che qualche donna l'abbia già fatto ma che non abbia avuto l'ardire di proporlo. O non gliene importasse, cosa plausibile e salubre. O perchè allora non si bevevano qualunque cagata come ora.
Ho fatto una piccola ricerca personale, tramite il sapientone di turno Mr. Google. Dando ovviamente per scontato il fatto che quello che non c'è in internet non esiste, ho scoperto che no, o meglio che avevo ragione: nessuna l'ha mai esposte.
Invece ho scovato una certa Vanessa Tiegs che fa dei disegni strafighi col suo mestruo, li chiama Menstrala. Ovviamente non è come comprare i colori al colorificio e averli a completa disposizione. Suppongo che il materiale non sia sempre della stessa consistenza e colore e porosità e quindi tocca improvvisare. In ogni caso provo una certa invidia per questa donna che pastrocchia col proprio umor fluido, dev'essere divertente.
Se invece stai pensando che è una cosa ributtante, discreto lettore, è ora di cominciare a riconsiderare la possibilità del riciclo dei tuoi fluidi. Quanti fazzoletti sprechiamo invece di serbare il nostro muco? Quanti litrate d'acqua monda scarichiamo con la piscia e la merda? Quanti specchi pollockiamo invece di riciclarlo e rimetterlo nel ciclo d ella vita. Invece di farne un silos (si o voglio un silos si lo voglio per riporvi i frutti del mio corpo) perchè non imbrattiamo qualche tela. Se passa di là Larry Gagosian potrebbe essere la volta buona. Quella del cazzeggio a vita.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

il cazzeggio a vita è nobilissima ambizione, ma mi deve ancora venire l'IDEA.
Aspetto con fiducia.
Ossequi
Mia

RaMeSsEs ha detto...

Più o meno in tema:
http://www.youtube.com/watch?v=9XWk5n8xW80

Anonimo ha detto...

ADORO gli umori
Pero

Iacopo ha detto...

una certa Shigeko Kubota (che sto studiando per un esame) nel 1965 si è dedicata ad una performance dal titolo "pittura di vagina", dove si infilava un pennello nel più sacro dei suoi buchi e con non poca difficoltà dipingeva di rosso una tela. Non ho idea se però lo facesse con vernice o con fluidi corporei. Potrebbe essere il precedente che cercavi. comuque quella degli assorbenti mi pare una ottima variazione sul tema (l'elemento industriale potrebbe dar vita ad interessanti interpretazioni), mi chiedo solo se per spingersi così oltre al comune senso del pudore e trarne profitto basti essere un cittadino come un altro o sia necessario essere già un nome nell'ambito dell arte.

LIS ha detto...

Alla Biennale di qualche anno fa, un'artista preeento un video di lei sgocciolante per la strada. Ma ora nn ho alcun riferimento, mi sveglio meglio e posto un link :) ah, nn c' entra nulla ma stasera c'è Stewie Wonder aggratis che apre il festival di jazz di Mtl!

fiem ha detto...

grande, l'ho sempre detto che tutto è arte, purché spiegato bene. non è il primo che espone una tela tagliata/bianca/vuota l'artista, ma quello che si inventa una giustificazione per farlo.

per la serie umori e musica c'è anche "let's make the water turn black " di checco zappa che racconta la storia vera di sti suoi amici che conservavano ogni fluido corporeo in posti differenti (muco su finestra, merda in una tanica). c'è perfino il finale moraleggiante della serie "meglio giocare con la merda che combattere in viennàm"

Alligatore ha detto...

Non è la prima volta che sento una cosa del genere Felix, e potrebbe essere una bella idea.
p.s.
Ieri sera, se non era per il temporale che si è abbattuto sulla mia palude, gli Ossi Duri ti fregavano il primato di maggior post nell'intervista in diretta sul blog. Il primato è ancora abbondantemente tuo ...

Anonimo ha detto...

cavolo è una grande idea anche perchè su ogni assorbente si forma una composizione diversa unica e irripetibile!! salviamo questo patrimonio!!
un silos si lo voglio...hahahahaha
ngl

Adriano ha detto...

Al tate's gallery di liverpool era esposta una poesia "inzuppata" di vari fluidi di una certa artista ke durante una performance la lesse srotolando 'sto papiro dal suo sacro orifizio. Non era periodo di ciclo, xò, se no cazzo leggeva?

cmq:

arte contemporanea = questo potevo farlo anche io + si, ma non l'hai fatto