Free Leonardo Bertagnolli! (Finalmente anche la Val di Non ha il suo ciclista dopato)

Era ora. Era ora che succedesse anche in Val di Non. Anni e anni a sentirsi provinciali esclusi, poveracci coi soldi, contadini dentro. Anni e anni a sognare di avere un giocatore di calcio serio in serie A (l'ultimo risale agli anni 80, e giocava nel Genoa). Anni e anni a sognare di avere un cantante famoso (ci sarebbe andato bene anche XFactor), una velina (lo so, è sperare veramente troppo).
Ci sarebbe andato bene anche un cervello in fuga, uno che poi non torna neanche indietro e che ci sputtana dalla Silicon Valley ma fa comunque figo.
Invece da oggi anche la Val di Non ha il suo fiore all'occhiello: un ciclista dopato. Perché un ciclista dopato vale molto di più di un ciclista vincente. Alzi la mano chi si ricorda chi era Schwazer e cosa aveva vinto prima che lo beccassero coll'ago nel braccio. Il doping batte tutte le vittorie, sempre.
Il doping ci dimostra che lo sbattimento dello sport, i sacrifici, sono nulli senza un aiuto esterno, e in questo momento di crisi abbiamo bisogno di queste certezze che ci sollevano dalle nostre responsabilità.
Ci fosse stato un ciclista dopato noneso da esempio quando ero adolescente avrei indugiato molto di più nell'assunzione di alcolici, avrei provato anche a fumarmi uno spinello e tutte quelle droghe che per paura non ho provato.
Un ciclista dopato è un apripista per la trasgressione. Ora chiunque venga fermato alla guida in stato di ebbrezza può dire: è vero, mi sono avvinazzato nel passato, anche nel passato recente, ma ora confesso e lo faccio per aiutare la lotta contro l'alcolismo.
Quindi, giovani nonesi, in nome di Leonardo Bertagnolli, esagerate, organizzate baccanali e feste e calatevi il mondo delle droghe per poi pentirvi. Anche se nel frattempo non farete i soldoni, sarete di certo perdonati e anzi indicati come guide nella lotta contro la droga.,