mercoledì 22 luglio 2015

Tour della Madonna vol.3 (Parte Prima): BUSK 2015 - Bolzano - 15 maggio

Otto concerti c'è gente che li fa in un anno. C'è anche chi li fa in una settimana. Al Busk Fest li ho fatti in un giorno e mezzo.
È previsto autunno piovoso venerdì, sabato piena estate.
Il ritrovo è all'una. All'una sono ancora imbottigliato nel grande raccordo anulare bolzanino. Mi dico che a Bolzano s'arriva in orario, e di italici siamo in due, in mezzo a tutti germanici. Saranno tutti lì ad aspettarmi. Parcheggio e scarpino zigzagando tra i turisti con zaino chitarra e ventiquattrore dei dischi. Arrivo trafelato all'una e mezza, sudato sotto la pioggia. Al ritrovo in Piazza del Grano trovo un unico busker, Raffael, che è arrivato stamattina. Scopro che Bolzano è comunque Italia e io ho fatto le corse per niente. Mentre smetto di essudare arrivano placidi gli altri buskers.

Il primo concerto piove. L'angolo di Piazza delle Erbe dove devo suonare non è coperto. Peter, il mio busk sitter, chiede al banchetto pakistano se posso ripararmi sotto le loro fronde, vicino all'angolo dei funghi. Peter è un bel ragazzone ariano, quindi dicono di no. Due minuti dopo lo chiede Nadja. Neanche i pakistani resistono al potere persuasorio dei due cromosomi X appaiati. Dicono di sì. Piove, nessuno mi caga, il formaggiaio di fronte mi scherza pure, non proprio simpaticamente. Alla terza canzone i pachistani chiedono di spostarmi più in là, al limitar della fronda, sotto un triangolo di mezzo metro quadro. Piove, con la mia trecorde al primo concerto nessuno mi sente, mi cagano ancora meno.
Per caso passa Yomo, amico bolzanino che vive a Vienna e ha cantato nel mio disco, facciamo insieme CopaCobain e tutto sembra meglio. Nell'ora di pausa faccio qualche coretto a Camilla Furetta, la più terrona dei buskers dopo di me, armata di ukulele e kazu e finalmente ha smesso di piovere. Stavolta il formaggiaio sorride. Maledetto.
Al concerto dopo, a Piazza del Grano, non piove, e a certe note la piazza riverbera. Pubblico di musicisti, che mi tira su il morale.
A Piazza Municipio suono dopo Onk Lou, un ragazzetto austriaco che suona benissimo e con una voce soul della madonna. Mi sento un po' un coglione a suonare con due dita dopo di lui. Vedo che tanta moneta nel suo fodero e penso che suonare per strada è per gente veramente brava, non per chi si salva col mestiere e colle stronzate come me. Finalmente qualcuno si ferma ad ascoltare.
Canto CopaCobain per la terza volta con Yomo, poi canto la nuova canzone d'amore per la Fra per i genitori di Anna, dimenticando che un verso dice le fanno tanta tenerezza i vecchi/mentre io preferisco gli zombi e i morti. Spero non si siano presi male. Alla fine c'è pure della moneta nel fodero della chitarra.
Alle sette gran ritrovo di buskers. In mezzo a loro io sono un impostore Il busker l'ho fatto solo a Londra, una decina d'anni fa, per una decina di giorni. Suonavo due canzoni due in metropolitana. Non era neanche legale per cui lo facevo colla caga che mi beccassero.
I ragazzi mi imparano i due segreti: 1. mettere delle monete già nel fodero, così la gente pensa che sei più figo, allo stesso modo in cui la gente pensa che se una roba costa di più, allora vale di più 2. ingraziarsi i boci: se i boci ballano o si fermano anche il genitore più stronzo deve aprire il portafoglio. Domani le metterò in pratica.
Mentre gli altri buskers vanno giustamente a bere e divertirsi, io vado a letto perché 1. sono un padre e questa settimana Bonucci ha dormito malamente, il che ha fatto sì che anch'io dormissi malamente (sull'usare la figlia come scusa per tutto leggasi qua) e 2. con cinque concerti da fare il giorno dopo l'ultima cosa che mi conviene fare per riuscire a sostenere l'urto per la mia ugola è ubriacarmi con dei germanici.
Felix poco rock.
Felix poco busk.
Felix professionista della musica.
Felix merda, a letto alle 11.

Enogastronomia: roba vegan, birra
Musica: tanti, guarda qua

Eroi della giornata:

CAMILLA FURETTA

Qui ci spiega una questione femminile in un pezzo superpunk



Qui ci spiega il Paparè



THE BAD BASTARDS



Qui non si vede, ma Markus suona pure in piedi sul contrabbasso. Hero!
Poi c'è Erbert, con due valigioni pieni di strumentini. Invidiona!
Mi ha anche regalato un flauto da naso, una roba che suoni col naso e che ti fa sembrare Hannibal Lecter (qui un esempio di come si usa)

Titoli di coda:


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