lunedì 19 dicembre 2011
La canzone dell'ultimo natale del mondo
All'inizio volevo fare una cover ma poi mi son accorto che sti harcori maledetti ci han messo troppe note e non gliela facevo
Allora ho deciso che la facevo anch'io, la canzone di natale. Ho preso un'impastatura di Ci vorrebbe un amico di Venditti, uno sprizzo di Ogni volta di Vasco, un cicin di Italiano di Toto Cutugno e pure un retrogusto di Questo piccolo grande amore di Baglioni, forse. Il meglio del peggio? Il peggio del peggio. Probabilmente solo il peggio. Certamente le robe pop più trash che si possano immaginare, per quanto riguarda la melodia. Il testo invece a me mi piace. Fa così:
La Piccola Orchestra Felix Lalù
BUON NATALE (L'ultimo Natale del mondo)
A chi ha sete di giustizia e gli rimane amaro in bocca
con un brancamenta in mano
A chi aspira molto meno
e si accontenta di due dita di veleno
A chi ha solo voglia di un momento
e trattiene a stento il doppiomento
A chi caga 400 al mese
più le spese
Buon Natale (and a happy new year)
Buon Natale al cieco al muto al sordo
che non vuol sentire Buon Natale
L'hai vista la partita?
Il bomber s'è tuffato
governo hai vinto tu
e tutto il resto è carovita
ma non importa perchééééé
Questo sarà l'ultimo Natale del mondo
per questo in fondo
anche chi odia il Natale
ha qualcosa da festeggiare
Forza armiamo il nostro carnevale
e suoniamo nelle trombe delle scale
percuotiamo poco piano un painoforte a coda lunga in altro mare
E danziamo l'ultimo rituale
e ostentiamo il nostro schitarrare
abbracciamoci per tutto lo stivale
che è l'unica cosa sensata da fare
Buon Natale a chi manca d'impegno
a chi calca impronte invece di lasciare il segno
A chi ha un sogno nell'armadio
la crisi nella panza
e il frigo con la radio
Buon Natale a chi inciampa e cade sul lavoro
a chi s'accontenta
di lingotti d'oro
Buon Natale a chi gli piace il panettone ma gli capita sempre il pandoro
Questo sarà l'ultimo Natale che si ricorderà
l'han detto i Maya
manco ci credo
prendo una doppietta e una mannaia
esco in strada come Commando
e congedo gli stronzi dal mondo
domenica 18 dicembre 2011
Disagio
Il Trucebaldazzi è uno che c'ha disagio.
Anche Andrea Pirlo, pur essendo uno sportivo, è uno che è una vita che sembra avere del disagio: la faccia da fattone, l'occhio perso, il volto della stanchezza a partire dal primo minuto di gioco.
I Die Antwoord sono vero disagio che viene dal disagio.
Harmony Korine invece non è uno che viene dal disagio, ma che l'ha sempre rappresentato (rimemba Gummo?).
Questo qua sotto è il nuovo corto di Korine con Ninja e Yo-Landi Vi$en come protagonisti. per essere la summa del disagio manca solo il Truce nello sfondo che palleggia in fondo alla strada con Pirlo.
Umshini wam
giovedì 15 dicembre 2011
mercoledì 14 dicembre 2011
Tette Tette Tette!
Ho sbirciato per caso nelle statistiche del blog. Ogni volta che s'è parlato di argomenti vagamente correlati alle pudenda c'è stato un boom di visioni delle pagine. E' successo con ECCITARE UNA SEXY INFERMIERA (primo con più di duemila visualizzazioni), con GILBERTO SIMONI AL SEXYSHOP (qui c'entra anche il personaggio famoso, comunque secondo con più di 1.700). Anche AL GUSTO DI FIGA non è andato malaccio (quinto, con più di 700) (con il curioso colpo di coda del signore che si è visto associare da google alla locuzione "gusto di figa", appunto).
Un po' meno con CELEBRATOR e con SEGA EVOLUTION PRO, rispettivamente il vibratore da mettere sullo spazzolino elettrico e sulla wii: forse sono i titoli ad essere poco invoglianti, così come anche il PENDOLARISMO DEI PUTTANIERI.
Proviamo a riprovarci, e vediamo che succede, discreto pubblico. Questo si chiama Tette Tette Tette (un po' come Nurse!Nurse!Nurse!) ma le tette ci sono davvero. Non so chi sia Katy Perry ma per l'Unione Sarda è una star, quindi lo è anche per me. EccoLE!
lunedì 12 dicembre 2011
venerdì 9 dicembre 2011
La Ostia ti spiega cosa succede nel mondo (vol.3)
Oggi è lunedì, tecnicamente. Nelle notizie c'è crisi. Il nuovo governo Monti si è presentato come quello che tanto non si ripresenta più e allora prendo le decisioni che voglio io e scontento chi voglio io (è un discorrso aberrante ma tant'è). Ha fatto le sue prime scelte e a me, per non saper ne leggere ne scrivere mi pare che nessun potere forte sia stato toccato. Un po come quando tu chiami la domestica ecuadoregna e le dici rassettami la casa da cima a fondo, butta quel che vuoi, basta che poi risulti accettabile alla vista di un potenziale partner molto attento all'ordine. Carmela allora comincia a rassettare ma non si sente così libera, forse per l'impostazione fondamentamente quasi democristiana della realtà ecuadoregna. Allora il crocefisso non si tocca (anche se i partner sono fondamentalmente laici), i diplomi di scuola non si toccano, le foto coi calciatori famosi degli anni 90 non si toccano. Allora Carmela che fa? Toglie la polvere, butta qualche rivista (così la casa oltre a essere come prima non c'è niente da leggere) e se ne torna a raccogliere gli escrementi del signor Adolfo che come al solito ha dimenticato le medicine sul comodino dall'altra parte del letto.
L'italia è così, ma in fondo questa notizia non serve a niente, noi c'abbiamo bisogno di sapere le cose importanti. E le cose veramente serie di questa settimana sono un tot: ad esempio Melissa Satta ora sta con Boateng. Lei è feelice perchè lui è un pezzo di manzo, per giunta negrone.
Ad esempio a Eli non ne va bene una: dopo aver fatto per un paio d'anni la finta morosa si un culandra totale s'è mollata pure con quell'altro.
Poi è venuto fuori che anche i calciatori, nonostante la topa, sono capaci di depressione: ad esempio "un giorno Martin torna nel suo appartamento, mette su un disco di David Bowie e si taglia le vene. Lo salva la donna delle pulizie che lo trova per caso in un bagno di sangue. Da allora Martin non ha mai più giocato a calcio né guardato una partita." Potrebbe essere un buon esempio.
Ma la notizia più originale non ha bisogno di alcun giornale che non sia rosa. In Germania hanno intitolato una piscina a Bud Spencer. Al mio paese stanno già tentando di intittolare la chiesa a Terence Hill.
mercoledì 7 dicembre 2011
Il Mercatino di Natale La Ostia e La Fra è pronto!
1-22 dicembre 2011 http://www.facebook.com/event.
Non sai cosa regalare a Natale ma non vuoi spendere un capitale? Sei stufo di regalare sempre lo stesso zampone del Lidl a tutti i tuoi amici? Lascia perdere i Mercatini di Natale che trovi in città (a parte per il vin brulè ovviamente). La Ostia e La Fra presentano un nuovo Mercatino di Natale al passo con la crisi. Lo allestiscono in salotto, con cornici, cornicette, stampe di fotografie e illustrazioni dal produttore al consumatore.
Guarda tutte le stampe che abbiamo su questo sito e vieni a pigliartele a casa nostra (Via Bolghera 63, Trento, di fronte all'ospedale Santa Chiara, qui).
Per informazioni ma anche solo per passare a trovarci quando vuoi.
Oscar/Felix Lalù
328 7592997 felix.lalu@gmail.com
Francesca frapadovan@gmail.com
Ti aspettiamo!
Guarda tutte cose qua:
martedì 6 dicembre 2011
Le Olimpiadi del Trash (Terza Giornata)
Il tema della prima settimana era PRETI, SUORE, PAPI E RELIGIONI MONOTEISTE TUTTE
La qualità media è stata molto alta, quindi li metto quasi tutti. Ti ruberà solo un'ora della tua vita, discreto pubblico
Jay Chou
Nunchucks
Nun of That
Band ohne Namen
Boys
Holy Generation
Predichiamo Cristo
Mimmo Mirabelli
Allelujah Dance
G6
Like a Jesus
Fuente de sanidad y milagros
Danzare me gozare
Corrado Salmé
Ritorno a te
I'm bringing Sunnah back
MC Priest
Sina Rap
Millennio Band
Il frate
Les Pretes
Spiritus Dei
Delfin Quispe
Torres Gemelas
Gianni Dego
Oh, mio signore
Ave Maria Dance
Raphael Rocha
Deva
Mio signore
Morbid Anal Fog
Nokturnal BaconThrone
The Jesus Band
Gesù vita verità vita (dance remix)
martedì 29 novembre 2011
Felix Lalù & Friendzz VENERDI 2 e SABATO 3 allo SpazioOFF (Trento)
Venerdì 2 e sabato 3 dicembre, ore 21
Spazio Off - Trento
La Piccola Orchestra Felix Lalù & friends in concerto
'E' cosa buona e giusta': il nuovo disco!
Il nuovo disco de La Piccola Orchestra Felix Lalù è la nuova bombinazione chimerica
uscita dalla CasaStudio La Ostia.
Registrato da Felix Lalù con un microfono da ufficio da 27,90 euro al grido di
No Fonico! No Scheda Audio! No Hi-Fi!, il tutto èstato bumbato da Klaus Brunnen,
11 tracce più una bonus track, tre quarti d'ora che non rivorrete indietro.
Il disco vanta la partecipazione di un paio di squadre di calcio di musicisti
e cantanti trentini e non dai seguenti gruppi.
Tutto il disco (o quasi) riproposto live, canzoni mai fatte dal vivo (e che mai si ripeteranno),
con quattro ospiti a serata scelti in mezzo a questi orchestrali.
Qui si ascolta il disco: http://felixlalu.bandcamp.com/
lunedì 28 novembre 2011
Non sapevo che L'Adige avesse una homepage ma io ci sono finito è ho scoperto che mi amano
Nel weekend in cui Osvaldo picchia Lamela perchè ha sbagliato un passaggio, per la prima volta nella vita sono finito nella homepage dell'Adige. Se mia madre sapesse internet fosse fiera. Invece non sapendo internet si accontenta del cartaceo, che di solito è meglio di internet ma non si vede i filmati e non si vede i commenti. Perchè la roba brutta del cartaceo è che i commenti li senti solo al bar, mentre in internet il bar entra nella notizia.
L'articolo dice Felix Lalù blablabla nuovo disco blablabla versione coverizzata da Mortecattiva tra i meleti blablabla, ma quel che è più interessante sono i commenti. Ne riporto un tot a random:
Mi scandalizza che l'Adige pubblichi questo video
I Pistols ne avevano ben donde... Che schifo di video. Banale, brutto, con una musica standardizzata, già sentita mille volte, con la stantia imitazione dei movimenti delle mani che fanno segni, tantevolte visti in tivvù, mani che si agitano con movimenti oramai stanchi, quasi istituzionalizzati ,di ogni rapper commerciale. E poi perchè dovete ospitare gente che dice parolacce e volgarità ? Capisco i Pistols nell' Inghilterra bigotta del 77....ma questi non scandalizzano nessuno, danno solo fastidio. Bisognerebbe mandarli un paio d' anni in una colonia penale agrigola, a lavorare.
E poi le parolacce vadano a dirle a casa loro, magari ai parenti, durante il pranzo di Natale.
non è avanguardia, non è di rottura, è solo squallida. visto il carattere miserevolmente maschilista direi che è pure fascista. tempo perso, peccato.
Siete la rappresentazione in piccolo di ciò che accade nei grossi network.. l'incompetenza paga sempre... Il suddetto Lalù l'ho visto dal vivo e l'unica cosa che può fare è usare i campionamenti in quanto a preparazione musicale e intonazione vocale è messo piuttosto maluccio... O parlate di musica e musicisti in maniera seria e competente o lasciate stare l'argomento così evitate di confondere le idee a chi di musica locale non sa molto.
Se questo è uno dei gruppi più originali e creativi di questa terra, culturalmente chiederò altre cittadinanze. A sto punto deghelo 'sto Vulvon e che i tasa almem
Pecà che sia em mes che l' Adige el me censura, avevo scrit bei tochi. [...] Se no ghe fuse la censura podria dir che stì quatro lavativi sul trator iè el pezo del pezo che gavem em region, mi quel con la barba nol toria sù gnanca a farghe netar le turche publiche, Ma che vei for pò ? El seta a far nar quele man sol perchè là vist ialtri en tele televisioni. Le staria bem batude via.
che la musica non piaccia è una cosa soggettiva,ma sicuramente è oggettivo il fatto che il video sia volgare e di cattivo gusto.Il gruppo è libero di operare le proprie scelte "artistiche",meno condivisibile la scelta del quotidiano di metterla come notizia importante nella home page
Che bagolada putei !!!! Na sporcaria unica, na paesanada.
venerdì 25 novembre 2011
Felix Lalù, Mickey Rourke e The Bastard Sons of Dioniso
Era inverno e il disco era ancora un miraggio. Si ascoltava le canzoni registrate dai Bastard in sala prove. C'era questa qua che per me era la meglio, musicalmente parlando: aveva quella gloriosità drammatica che hanno i pezzoni, il che mi ha fatto pensare a The Wrestler. Gli ho detto questa. Mickey Rourke è uno dei miei miti (tanto che la rubrica di cinema di questo blog si chiama "Il cinema visto da uno che gli piace Mickey Rourke"). In realtà dei film vecchi ho visto solo Barfly e Harley Davidson & Marlboro Man, ma uno con la faccia da fighetto che molla il cinema per farsi prendere a pugni è comunque un ghello.
In The Wrestler Mickey Rourke interpreta un wrestler che è stato famoso ma che a quarant'anni s'è sputtanato tutto: gloria, soldi, famiglia. In questo film torna con un ruolo da protagonista dopo vent'anni, dopo il successo l'abbandono, il tentativo di carriera da pugile, la faccia sformata e chissà quanti superalcolici. Sono fin troppe le analogie tra il buon Mickey e il personaggio che interpreta.
L'ho detto ai ragazzi e i ragazzi m'han detto scrivici su una canzone. C'era già il nananà del Wice, nananà contro il quale ho bestemmiato un tot di santi ma alla fine ce l'ho fatta. Io la chiamavo Mickey Rourke ma poi s'è deciso di tenere la parte di un verso che ci sembrava rappresentativa: le cicatrici sono le uniche cose che Mickey Rourke può lucidarsi.
Qua sotto c'è la versione disco e la versione acustica girata in montagna.
the Bastard Sons Of Dioniso - LUCIDARE I TAGLI by thebastardsonsofdioniso
Lucidare i tagli
Alla fine dello show
la lama del sipario
diventa il mio sudario
ecco il vostro grande eroe
che tarda con l'affitto
fatica a stare dritto
sconfitto
No, io non ci sto più
se sono Mickey Rourke
è ora che mi svegli
a lucidare i tagli
a fare i miei bagagli
Chiuso nella mia roulotte
ho vinto una battaglia
ma perderò la guerra
nel mio cerchio sopra il ring
m'illumino d'immenso
chissà se ha ancora senso
e penso
nessuno capirà
No, io non ci sto più
se sono Mickey Rourke
è ora che mi svegli
e faccia i miei bagagli
e bermi il mio cachet
magro e sai perché
la gloria è una ferita
e certo non conforta
la giovinezza è tanto bella
quanto corta
e se la folla insiste
non vale contraddirla
godi le sue urla
eh già non si resiste
io plano nel mio giorno
qui non c'è ritorno
No, io non ci sto più
qui dentro Mickey Rourke
fa un freddo che mi sfascia
io tra un po' m'accascio
perché lo sai che
no, non mi sento giù
ma l'aldiquà lo giuro
picchia troppo duro
si fionda come un Tyson
che ti sfonda dal futuro
e la sutura no
non basta più
No che non torno
giuro che è il mio giorno
martedì 22 novembre 2011
Vendesi pedali per chitarra e voce
lunedì 21 novembre 2011
venerdì 18 novembre 2011
giovedì 17 novembre 2011
La Ostia ti spiega cosa succede nel mondo, di nuovo
Tutto questo è successo in questi giorni, ma la vera notizia.
Riporto il comunicato stampa direttamente da MONDO MOX!!!
“MAGIC CHRISTMAS TIME”: ECCO IL DISCO DI GAIA & LUNA PER IL NATALE
mercoledì 16 novembre 2011
Le Olimpiadi del Trash (Seconda Giornata)
Da poco posso bearmi di partecipare a un campionato internettaro in cui ci si sfida a colpi di videoclip trash. Siccome qualunque cosa è potenzialmente una "cosa che non servve sapere" come c'è scritto nel sottotitolo, ogni due settimane pubblicherò i video megli della settimana, in modo da rendere partecipe anche te, discreto pubblico, di come uno spreca il suo tempo produttive in attività pseudomasturbatorie travestite da competizioni tra omaccioni.
Il tema della prima settimana era PACCO BENE IN VISTA
La qualità media è stata molto alta, quindi li metto quasi tutti. Ti ruberà solo un'ora della tua vita, discreto pubblico
Johnny McGovern & Calpernia
Licking Big Dicks
Cazwell
Ice Cream Truck
Die Antwoord
Zef Side
Colton Ford feat. Cazwell
That's Me
Sean Ensign
Fly away
Rammstein
Bueck dich (live)
Gochu Boyz
Dick so big
Captain Ahab
I can't believe it's not booty
Mr.T
Treat your mother right
Immanuel Casto
Che bella la cappella
LMFAO
Sexy and I know it
Johnny McGovern
Sexy nerd
venerdì 11 novembre 2011
T-Shirt La Ostia/Paura 2011
Sono adatte per tutti gli usi: per fare le fighe e per lavorare nei campi, per usare violenza negli stadi e per colloqui di lavoro, per lavorare a punto croce e per svaligiare i supermercati di prodotti che non ci potremmo mai permettere.
Festeggia la fine del governo Berlusconi con una T-Shirt La Ostia/Paura
Clicca sulla foto per vederle tutte.
giovedì 10 novembre 2011
martedì 8 novembre 2011
La Piccola Orchestra Felix Lalù SUL TUO DIVANO
Sei pigro e non hai voglia di uscire di casa per vedere un concerto? Non c’è problema, La Piccola Orchestra Felix Lalù ti vuole bene, discreto pubblico, e si prenderà la sbatta di venire a casa tua. Suonerà non solo per te, ma anche per tutti i tuoi amici.
Chitarra, kazoo, strumentini vari e prodotti per la famiglia La Ostia li portiamo noi, ci basta solo una presa per la corrente per il nostro ghetto blaster.
Niente di amplificato, anzi qualcosa sì, ma niente di più potente di uno stereo domestico. Comunque niente che possa far incazzare la vecchia di sotto né la famigliola a lato. Si può fare praticamente ovunque e più il posto è piccolo e meglio è. Un concerto per pochi intimi o per folle oceaniche (questo dipende da quanta gente per metro quadro tu ci voglia stipare).
Calcolare quanto costa è semplice. Puoi anche fare i conti da te: vai su viamichelin.it, calcoli il costo da casa nostra (via Bolghera, 63 Trento) a casa tua, lo moltiplichi per tre (arrotondando alla decina superiore).
Alle cibarie, alle bevande, ai buttafuori e alla gente ci pensi tu no?
Se la distanza tra casa tua e la nostra supera i 200 km forse è il caso che dormiamo direttamente lì. Che c’hai un posto sul divano per noi? Siamo in uno, massimo due, siamo puliti, silenziosi, gente che si adatta.
Cosa aspetti? Scrivi a felix.lalu@gmail.com
lunedì 7 novembre 2011
Stasera di nuovo nella palude dell'Alligatore
domenica 6 novembre 2011
FELIXLALU.IT
Felixlalu.it era un sito fermo dal lontano 2007. 25 euro l'anno per tenerlo lì inutilizzato perchè io son ignorante e il mio miglior amico che fa programmi di sicurezza bancaria (per il quale fare un sito è come fare una scoreggia) c'ha altro da fare.
Poi l'illuminazione: nel lontano 2003, alla mia prima mostra avevo scambiato un quadro con un sito. Poi il Berna non aveva tempo, quindi niente. AL tempo me lo feci da me, era smarzo, poi morto. Ora, a distanza di otto anni, ho rivalso il caro buon veccchio baratto.
Ed ecco il nuovo sito. Non c'è dentro niente, è solo un sito di raccordo tra le varie robe targate La Ostia e Grafiche Paura.
Grazie BBB!
http://www.felixlalu.it/
venerdì 4 novembre 2011
Le Olimpiadi del Trash (Prima Giornata)
Da poco posso bearmi di partecipare a un campionato internettaro in cui ci si sfida a colpi di videoclip trash. Siccome qualunque cosa è potenzialmente una "cosa che non servve sapere" come c'è scritto nel sottotitolo, ogni due settimane pubblicherò i quattro video megli della settimana, in modo da rendere partecipe anche te, discreto pubblico, di come uno spreca il suo tempo produttive in attività pseudomasturbatorie travestite da competizioni tra omaccioni.
Il tema della prima settimana era SCHIZZI E SPRUZZI.
Ecco il mio personale best of.
Alexander Marcus
Papaya
Sabrina Salerno
Boys
Juice & Mina
Pridi Mi Polako
Tony Colombo
Tre Parole
Gaylates
?
giovedì 3 novembre 2011
La Ostia ti spiega cosa succede nel mondo mentre tu lavori o peggio, cazzeggi (vol.1)
Discreto pubblico ignorante, lo so che lavori e/o bevi e non hai il tempo di seguire l'attualità. Ma il problema non si pone, perchè La Ostia si mette lì e si legge tutti i giorni tutti i giornali solo per te e ogni inizio settimana (come oggi) ti riporta le notizie più importanti, quelle di cui puoi parlare sia con la nonna col morbo di Huntington sia col professore universitario col papillon e la predilezione per le matricole femmine.
A noi (e queindi anche a te) ci piacciono le star, specialmente quelle che fanno i criminali. Di Amy Winehouse non si può più parlare, ce l'hanno tolta troppo presto, prima di tutte quelle cose che fanno i tossici passati i trenta (a parte morire, ovviamente).
Ad esempio una nostra amica deve continuare coi lavori sociali all'obitorio. Una topa all'obitorio? Sarebbe un bel nome per un brutto film.
Ma queste son robe dell'altra parte dell'oceano, a noi checce frega? Al solito di qua dall'Atlantico le notizie più importanti vengono dal calcio. Non che le due parti del cervello abbiano mai comunicato a dovere, ma a Cassano gli è venuto un ictus. Tranquilli, rientrerà tra quattro o sei mesi, giusto in tempo per perdersi l'ultima possibilità di giocare l'europeo. Potevamo avere una squadra con nove brocchi e due fuoriclasse decerebrati, ma ci accontenteremo di uno. In compenso Corona ha zavorrato Belen a dovere. Non di botte stavolta, e manco di gioielli. L'ha riempita lì, dove non batte il sole. Una tipa di Geova che mi ha tenuto al citofono mezzora ieri dice che c'è scritto nelle scritture, da quella sacca di carne consumata e argentina uscirà l'Anticristo. Sarebbe ora.
giovedì 27 ottobre 2011
mercoledì 26 ottobre 2011
Una canzone al giorno n.11 (Bever en taz)
Parla di uno che esce dal lavoro e poi fa il giro dei bar, perchè se lo merita perdìo, e poi quando tutti sono chiusi va a mangiare il miglior panino della valle negli anni Novanta, un panino onto con la bistecca cotta al momento dalla Maria, il bar della stazione di Fondo che abbiamo frequentato assai quando eravamo giovini. Era un bar fondamentalmente per veci, ma ci si accampava anche una certa gioventù beona e incurante del lavoro dei nas. Aperto a tutte l’ore, da mattina all’ultimo che se n’andava, rosso e briscole come protagonisti assoluti. La Maria ti faceva il caffè con la moca (anche se sul banco campeggiava una macchina pel caffè Spaziale di nome e di fatto) con tanto di schiumina degli sgami della nonna, si beveva un Lambrusco con l’etichetta gialla e verde, fatto in Trentino e mai più incontrato: mille lire il bicchiere (ovviamente un duralex), sei la bottiglia. Abbiamo vissuto di (e a volte per) quelle bottiglie per qualche anno (Quando mi son fatto una borsa di cuoio l’ho fatta della giusta misura per contenerne una in piedi, per dire). Finisce che si torna a casa onti, ma non per la bistecca.
Qui si vede anche la prima versione, nelle Rabbi Loop Impro dell'estate scorsa.
La Piccola Orchestra Felix Lalù
Bever en taz
Dai nan a bever en taz
che l'è amò prest par la menestra
che ai laorà sota l'sol de n'neon comen'neger tut el dì
su e zo come la pel dal bigol
e no m'è plasest nancia n'migol
Che la sé l'è bruta
e patìr la sé fa mal
ades o taian zo na sonda
o nar a far fat la tonda de tuti i bar
tuti i bar de la val
Sen pu stinci che sani
ma pu sani che maladi
l'è miei tegnirse fis al grep
che morir de sé coi pei bagnadi
Alora, tuei, sas chel che fan?
da st’ora nan a tuer na boza de lambrusco dala Maria e magiari ancia n'panét
col buro che te ven encontra
che po' la sera zo baraca
Che tanto guides ti
me vanza cater ponti ma tanto guides ti
tornan a ciasa onti ma tanto guides ti
TRADUZIONE DAL NONESO
Dai andiamo a berci un bicchiere che è ancora presto per la minestra che ho lavorato sotto il sole di un neon come un negro tutto il giorno su e giù come la pelle del cazzo e non m’è piaciuto neanche un po’ Che la sete è brutta e soffrire la sete fa male adesso o tagliamo un salame o ci facciamo il giro di tutti i bar tutti i bar della valle Siamo più ebbri che sobri ma più sani che ammalati è meglio aggrapparsi allo sporco che morire di sete coi piedi bagnati Allora sai che facciamo, bro? a quest’ora andiamo a prendere una bottiglia di lambrusco da Maria e magari anche un panino col burro che ti viene incontro che poi chiude bottega Che tanto guidi tu mi avanzano quattro punti ma tanto guidi tu torniamo a casa ubriachi ma tanto guidi tu
martedì 25 ottobre 2011
Melancholia di Lars Von Trier
Il film parte sparato, con un quarto d'ora di replay come alla Domenica Sportiva ma ancora più noioso. Poi comincia il film. Una limousine si incastra in una stradina di campagna, gli sposi (lui è un attore con la faccia da crusso, lei è Kirsten Dunst che è sempre topa ma qui ha il doppio mento) ridono, poi scendono a fare segni, poi provano a guidare loro, infine vanno al loro matrimonio a piedi. Arrivano con due ore di ritardo e tutti sono incazzati come i bovi. Il matrimonio non è dei più emozionanti. La madre di lei ci tiene a precisare che lei odia i matrimoni per poi sparire a farsi un bagno. Lo sposo si vede che è un babbo, sa solo dire ti amo. Non che sia un difetto, per carità. Il padre di lei si frega le posate ma solo per fare il figo. Il suo capo la promuove e le smolla dietro un bocia trovato per strada per estorcerle uno slogan per una campagna di carta igienica. Questo il giorno del suo matrimonio. Più si va avanti e più si capisce che la sposa proprio non ci sta dentro, qualunque motivo è buono per andarsene fuori dai coglioni e farsi aspettare. Lo sposo continua a sorridere come un babbo, ma forse dentro qualcosa gli fa capire qualcosa che non gli piace ma è inzerbinito di brutto quindi fa finta di niente e ogni volta le dice, ma no, non preoccuparti cara, ti aspetterò sempre e lì capisci che sarà così per tutta la vita (se durerà tutta la vita, ma non durerà) e un barlume di consapevolezza ce l'ha anche lui per quanto, ripeto, sia esageratamente babbo. Si balla, poi la sposa risparisce, lui la ritrova, le mosttra la foto della tenuta di mele che ha appena comprato in Val di Non. Lei non è tanto presa dall'idea ma con lui basta sorridere un po' anche fintamente ed è contento. Le dice di tenere la foto sempre con sè, lei dice sì (ma quante taschee avrà un vestito da sposa). Per festeggiare gli prende la mano e se la mette in mezzo alle gambe, lui si ringalluzzisce e quasi esce dai pantaloni ma sul più bello lei sgattaiola verso il lancio del bouquet, lasciando la foto sul divano. Lui ci resta male e forse comincia a capire che aria tira. Lei è scoglionata da paura, molla il lavoro insultando il suo capo (che l'aveva appena promossa peraltro), si fa un bagno di un'ora (o forse era prima, ma è lo stesso) e tutti sempre ad aspettarla. E' stronza proprio, e quel doppio mento non fa che confermarlo. A fine serata (sospiro di sollievo) lo sposo la porta a letto come si fa di solito nei film, in braccio, comincia a spogliarsi ma lei no. Comincia a baciarla, ma lei no. Finchè lei gli chiede solo un attimo, per incipriarsi il naso. Esce e si fa il bocia dello slogan sul green di una buca par 5. Torna in casa che lui se ne sta andando, a dimostrazione che forse così babbo non è. Dopo si passa a casa della sorella, che è presa male perchè sta arriivando un pianeta sulla terra. Il marito della sorella e il bocia invece sono presi benissimo, preparano il telescopio. A rovinare il clima arriva la sposa, depressa ma proprio depressa. Arriva ed è tutto più lento, io mi addormento e mi risveglio che la sposa è tornata la stronza di prima e che il marito della sorella non c'è più ma nel frattempo il pianeta sta arrivando. Quando il pianeta è grosso quanto il cielo si capisce che avere un telescopio non serve più a niente. Finisce il mondo e con esso le stronze col doppio mento.
Una canzone al giorno n.10 (Wait for you)
La Piccola Orchestra Felix Lalù
Wait for you
I’m gonna wait for you
could be walking for miles
I’m gonna pay for you
I wanna take you for hire
I’m gonna take you for hire
I wanna light my fire
I’m gonna wait for you baby, you’re my desire
I’m gonna pray for you
I wanna take you for hire
Be my lady tonight
hey you, motherfucker (yeah, you)
be my lady tonight
I’m gonna wait for you, baby
I’m gonna wait for you, you’re my desire
Come on come on, baby light my... stylophone
lunedì 24 ottobre 2011
E poi da morti non si torna più ma si può vincere un'ultima gara
La Gazzetta lo saluta con un "Addio SuperSic, darai gas anche da lassù!" che obiettivamente non le rende grande onore. Se non altro per l'ovvia ambiguità dell'affermazione. Il Morto del Mese invece più prosaicamente si chiede "ora chi darà da mangiare all'uccello che vive nella sua giacca?", ma la questione è molto più grossa. Questo mese è morto anche Steve Jobs: chi vincerà la battaglia? Il tipo che grazie alla sua blablabla ha fondato blablabla nonostante Bill Gates blablabla e che ha cambiato blablabla o il tipetto simpatico coi capelli alla Buzz Osborne (sorry Buzz) che forse poteva anche diventare il nuovo Valentino (una volta appresa l'arte di stare in piedi)? Vincera il merigano di successo che ha cambiato le nostre vite (implementando i nostri contatti virtuali a scapito di quelli reali) o l'italiano che correva come un matto? Quello morto di tumore o quello morto investito tra capo e collo da uno dei suoi migliori amici (nonchè l'ultimo dei personaggi del motociclismo)? Vincerà chi ha inventato (per interposta persona) YouPorn o quello che faceva eccitare la gente la domenica pomeriggio prima delle partite? Quello che faceva fare i computer ai boci cinesi o quelli che sponsorizzava le patatine? Vincerà i fighetta dell'informatica o il popolo bue?
Chi lo sa, io voto quello coi capelli più lunghi.
This must be the place (di Paolo Sorrentino)
[ATTENZIONE! Contiene spoiler!]
Succede che c'è un gruppo che si chiamano i Pezzi di Merda (gran nome) suonano in un non luogo che pare un supermercato. Passa di lì una ex rockstar truccata come Robert Smith. Sembrano fighi finchè il chitarrista parte con un assolo inutile da metallaro spompo. Allora la rockstar se ne va a tentare di acccoppiare la sua amichetta adolescente che sprizza disagio con un cameriere sfigato che invece sfiata disagio. Non riuscendovi, torna a giocare a pelota con un trans in una piscina senz'acqua (ottimo per giocare a pelota, per altro, anche se noi da piccoli lo chiamavamo pallamuro). Il giorno dopo il cantante entra furtivamente nella casa della rockstar e gli consegna un demo registrato a cazzo e masterizzato a casa. Il cantante sembra così sicuro di sè che la rockstar ascolta bene il demo e decide, complice la morte del padre, di tornare in America per cercare un produttore per il disco. Durante il viaggio si ritrova a fare una conferenza in ascensore su come ottenere un rossetto duraturo, vede schiantarsi a Central Park un pattinatore serio ma vestito da culandra, vede un concerto di uno che assomiglia a David Byrne, vestito come David Byrne che canta come David Byrne e si commuove perchè sembra proprio lui, si fa prestare un macchina per poi bruciarla in mezzo al deserto, incontra un tatuato che gli spiega la riconoscenza, pedina una vecchietta col carrello che si scopre essere la sua professoressa del liceo che gli dice di non truccarsi come Robert Smith, che è fuori moda ormai (e quasi da frocio, aggiunge), accompagna un indiano a morire, incontra una cameriera ma lui non fa il bagno sennò si rovina il trucco. A tutta questa gente propone di produrre il disco dei Pezzi di Merda, ma nessuno è interessato, a parte un bocia obeso che lo costringe a cantare una canzone (comunque è facile, caro Paolo, mettere il titolo di una canzone a un film e poi dentro cantare una canzone). Poi incontra il vecchio che ha inventato il trolley e un altro un vecchio gli spiega l'ebbrezza di uccidere impunemente. Alla fine incontra un bisonte ma neanche lui è interessato a produrre il disco ma gli consiglia di andare da questo vecchio crucco mezzo cieco. Vien fuori che questo vecchio ha fatto un torto al padre della rockstar. Dentro Auschwitz, in confronto alle angherie, alle camere a gas, alle lampade fatte coi tatuaggi deglie brei, ai saponi fatti con gli zii obesi degli ebrei, è proprio un torto da niente ma il padre s'è incaponito. Il cruccco mezzo cieco gli dice che piuttosto di produrre i pezzi di merda camminerebbe nudo in mezzo al freddo del postaccio freddo in cui vive e pur di non produrglielo lo fa. Finisce che la rockstar torna a casa ma siccome si vergogna di non aver trovato un produttore ai Pezzi di Merda, temendo ritorsioni, si trucca da Sean Penn e vivono felici e contenti (almeno finchè non lo sgamano, ma a questo punto il film è bell'e finito).
Una canzone al giorno n.9 (Dame el vulvon)
darme soldi farme en piazer s
e me portes ala TrentoMalè
o domandarte n'etto e mez de speck
Enveze m’acontenti de puèc
Dame el vulvòn
Poruèsi domandarte el numer de zelulare
o mosarte la vetura che giai
domandarte canti vagoni che fa to pare
si gias fecebook o skype
Enveze me acontenti de puèc
Dame el vulvòn
TRADUZIONE DAL NONESO
Potrei chiederti di sposarmi darmi soldi, farmi un favore se mi porti alla Trento-Malè o chiederti un etto e mezzo di speck Invece mi accontento di poco Dammi il vulvone Potrei chiederti il numero di cellulare o mostrarti la mia macchina chiederti quante mele produce tuo padre se hai facebook o skype Invece mi accontento di poco Dammi il vulvone