martedì 12 agosto 2008

Il pallone è mio

Il mondo si imbambinisce.
A Bozen un cervo si fa un giretto in città per via dei saldi. Tutti hanno paura. E ti credo. Gli sbirri, che a ben vedere son pagati per non averne, di paura, presi dal panico, giocano al cacciatore e invece di spararlo di camomilla lo fanno secco in un androne. Robert De Niro avrebbe avuto da ridire.
A Santorini un marito scosso o ingagliardito dalla potenza del vulcano decapita la moglie e si fa un giretto per la città come un bulletto.
Il piccolo Aldo ex campione olimpico perde, prende la palla e dice la palla è mia, non gioco più. Andrà a rimpolpare le fila dell'Isola dei Famosi.
Anche la piccola Laura si fa il suo piantino quando scopre che forse essere bella ebbrava non basta, che Babbo Natale non esiste, che i regali bisogna meritarseli.
Il piccolo Vladimiro entra nella stanza dei giochi del vicino di casa Michelino e spacca tutto, mentre Michelino in un cantuccio piange e chiama aiuto. Il piccolo Silvio lo chiama da fuori urlandogli basta con un filo di voce. Il piccolo Valdimiro se ne batte le balle, giustamente. Il piccolo Giorgio gli grida cattivo, mentre cava gli occhi di vetro all'orsetto nella stanzetta del piccolo Sadammo.
Il piccolo Riccardino Riccò ruba tutto il pacchetto di merendine, lo sgamano. I maestri gli dicono cattivo. Non si capisce se per il gesto o perché si è fatto sgamare. Lui piange e tira in mezzo mezzo mondo.
Il padre di Riccardino è l'unico che ne capisce qualcosa. Dice che il figlio deve imparare la vita e che in quest'anno di castigo dietro la lavagna lo farà lavorare in falegnameria.
Come diceva Giuseppe a Gesù
Parole sante, cazzo.
A lavorare!

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