venerdì 18 aprile 2008

C'è Poco Dio (La Trilogia del Cliff)

Quando gli artisti decidono di fare gli sbanfoni se ne saltano fuori con la storia della trilogia. Perché uno è poco, due è solo uno in più, ma tre fa figo, tra fa bagnare le intellettuali lascive, tre completa l'opera. Lo diceva Hegel, lo diceva Dio, lo dicevano anche i The Ficient (se vuoi fare il bullo, fallo fino in fondo).
La Piccola Orchestra Felix Lalù non vuole essere da meno. Non tanto per una questione intellettuale. Non nascondiamoci dietro un dito. Non siamo mica degli eunuchi. Anche ai nostri membri fanno gola i servigi orali delle femmine eccitate dalla trilogia. E poi, in termini evoluzionistici, a cosa servono sennò gli sbattimenti del rock'n roll (o, in questo caso, il reggae), se non a garantire un'adeguata discendenza ai regali maestri della cerimonia? (perché non so quanto trombi Giovanni Allevi)
Quindi in quest'occasione si presenta fieramente una serie di tre canzoni (che se fai tre film devi aspettare troppo, tre canzoni invece ci metti un attimo) dal nome evocativo:

La Trilogia del Cliff

Il mio amico Cliff è una fonte inesauribile di termini dialettali desueti e neologismi geniali. E' stato lui a insegnarmi "en dé 'ntel cul" ("un dito in culo") per indicare una leccornia, e anche valà balùc' (vedi enciclopedia delle offese). Una sera se n'è uscito con "son en tipo ala bona, me plas el cul e ancia la mona". La rima ha richiamato subito un coretto alla cazzo che la mattina seguente (ah, el bon temp!) si è trasformato in Cliff (ala bona), un reggae in nòneso sulla necessità per la vita di un sano, nostrano, pragmatismo (leggi testo con traduzione), opera d'apertura della magnificiente trilogia nostrana.



Sulla porta di camera sua, piena di segni adolescenziali, in mezzo a cazzi, fighe, svastiche, foglie di ganja, logo della energie e altre manzate, ho intravisto una volta l'espressione POCODIO, riportata anche nel parco cittadino da emuli adolescenti attuali.
Dal giorno delle elezioni sto bestemmiando alla grande, per qualunque cosa. Ma la bestemmia è una cosa brutta, anche se ti impasta la bocca come il migliore dei profiteròl. Ho cominciato con le offese e ieri, per contenermi, ho riesumato l'espressione del buon Cliff. L'ho masticata così tanto che non sono riuscito più a liberarmene. Il risultato è questo. Potrei anche dire che si tratta di un atto di protesta nei confronti della perdita dei valori, ma per me è solo la catarsi dopo le elezzioni.
Buon ascolto.



Il bello di questa canzone è che se sentite la bestemmia, vuol dire che i maliziosi siete voi.
La trilogia di Cliff si chiuderà quando finalmente riuscirò a finire il pezzo da discoteca il cui ritornello recita Dame al vulvón. Faccio che non serve la traduzzione.

1 commento:

中島美嘉mika ha detto...
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