giovedì 16 agosto 2007

storie da london

per me londra e' quella preoccupante cosa grigionera che vedi sul fazzoletto quando ti soffi il naso. tu telo soffi, credi che non esce niente, fai per rimetterlo in tasca, poi guardi, per sicurezza (lo so, fa molto sono un abitudinario), ed eccola li', in piccoli scintillanti filamenti densi, quella preoccupante cosa grigionera.
anna dice che colpa e' della rivoluzione industriale, ma a me non mi frega. e pensare che pensavo di essere a vezzo colli veneni fetidi della val de nonne.
vabbe'.
per cominciare, la national gallery (o british museum, o forse e' la stessa cosa) e' piena di robba. e pure piena di ggente. questo perche' e' a gratisse (come una volta il ketchupp a mcdonals). la national gallery la riconosci dall'inconfondibile aroma di umano senza alcun interesse particolare in musei in un museo gratuito dove la cosa piu' recente, nonche' la piu' interessante, e' un ritratto di michelangelo pistoletto vestito da georgie best, con pelliccia e cappello pelliccioso e occhiali improbabbili, pero' fatto negli anni 60, il che lo definisce come metrosexual antelitteram, solo piu' molto autoironnico e punk.
tornando all'aroma, se non si era capito, si tratta di sudore, sudore di uomo e di donne lontano da casa, un po' come in discoteca, ma almeno prima di andare in discoteca la gente si lava, credo.
poi ho chiesto ai miei compari di ostiello che ffare a london e uno mi fa prova soho. eccomi: soho e' un quartiere traboccante di negozzi, ma se non tinte ressa le tipiche tshirt londinesi che poi portano a spasso fieramente li taliani (nel senso che le tshirt portano a spasso loro bestie) al ritorno nel belpa, sei fregato compare.

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