giovedì 5 novembre 2020

CATERINA, il pezzo dedicato a Caterina Dominici


 

Durante il lockdown Francesca Endrizzi e Giovanni Dallapè hanno uscito una cover di sole voci e percussioni della celeberrima "Rosalina" di Fabio Concato, che a dispetto dell'età rimane un pezzo con un tiro pazzesco. Ho subito notato che Rosalina ha le stesse sillabe e qualche assonanza con Caterina. Siccome in questo periodo sto in fissa col nones ho pensato di scrivere un pezzo sulla nostra Caterina nostrana e ho proposto a Francesca Endrizzi, con cui sto già suonando in duo per il tour di No Hablo Ladino, di cantarlo, perché con la mia voce veniva una schifezza e con la sua invece è venuto una figata.
Anche se non condivido appieno le idee della Dominici riguardo il nones (e il riconoscimento della sua ladinità), non posso non riconoscere il suo status di vip (nel senso di very important person) a livello locale, guadagnato con una presenza assidua e quasi ubiqua a tutte la manifestazioni della cultura popolare in valle (sagre, feste, ecc).
Normalmente la Dominici (o la Caterina, come la chiamano in tanti) si presenza con la sua chioma rossissima e il vestito tradizionale e si propone ogniqualvolta ci sia un microfono acceso a disposizione. Per questo, secondo me, Caterina Dominici è l'unica vera rockstar nonesa e questa canzone intende celebrarne l'esistenza e le gesta in maniera ironica e affettuosa.
 

 
 
 

Credits:
canzone originale: "Rosalina" di Fabio Concato
voce basso: Giovanni Dallapé
percussioni e tutte le altre voci: Francesca Endrizzi
mix: Cristian Postal
testo in nones ed editing video: Felix Lalù
 
TESTO
 
CATERINA

Caterina Caterina
A ogni sagra sbauzes fuera
Ma can che i sèra, la séra
Ne mandes tuti a ciasa
Ma can che i sèra, la séra Ne mandes tuti 'ntel let

Caterina Caterina
Ocli furbi, ciavei fulvi
I t'a vista en pista
A sautar su par i palchi
I t'a vista, che zusta
Su doi palchi en tel stes moment

Ti che g'es da can che g'è l'autonomia
(Seu come zumele)
Te vet ancia chei che già puece diotrie
(I te vet dal satelite)
I cognuerues farte na statua en piaza a Romal
(Il paese dello sball!)
Cola prozesion de zent da tuta la val

Caterina Caterina
Cola lenga da linguista
Ne dies che el nones, el nones
L'è na siora lenga
Ne dies che el nones, el nones
L'è la lenga meio che g'è

Es semper la pu ben vestida del tendon
(Coi taci tuti 'mpautadi)
Ma stai atenta a no nar a svoutolon
(Che sen senza asicurazion)
Can che parles ogni tant ne empisolan
(Sen ci che pesan peri)
Ma stai tranza che te volen tuti ben

Caterina Caterina
A ogni sagra sbauzes fuera
Ma can che i sèra, la séra
Ne mandes tuti a ciasa
Ma can che i sèra, la séra
Ne mandes tuti 'ntel let

TRADUZIONE

Caterina Caterina
Ti presenti a ogni sagra
Ma quando chiudono, la sera
Ci mandi tutti a casa
Ma quando chiudono, la sera
Ci mandi tutti a letto

Caterina Caterina
Occhi furbi, capelli fulvi
Ti hanno vista in pista
Saltare sui palchi
Ti hanno vista, che giusta
Su due palchi nello stesso momento

Tu che ci sei da quando c’è l’autonomia
(Siete come gemelle)
Ti vede anche quelli che hanno poche diotrie
(Ti vedono dal satellite)
Dovrebbero farti una scultura in piazza a Romallo
(Il paese dello sballo!)
Con la processione di gente da tutta la valle 

Caterina Caterina
Con la lingua da linguista
Ci dici che il nones, il nones
È una signora lingua
Ci dici che il nones, il nones

È la miglior lingua che c’è

Sei sempre la meglio vestita del tendone
(Coi tacchi infangati)
Ma stai attenta a non fare un capitombolo
(Ché siamo senza assicurazione)
Quando parli ogni tanto ci appisoliamo
(Ci sta cadendo la testa)
Ma stai tranza che ti vogliamo tutti bene

Caterina Caterina
Ti presenti a ogni sagra
Ma quando chiudono, la sera
Ci mandi tutti a casa
Ma quando chiudono, la sera
Ci mandi tutti a letto

 

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