mercoledì 20 maggio 2015

Tour della Madonna vol.1: PRIMO MAGGIO ROCK FESTIVAL - Leno (BS) - 1 maggio 2015



Se sei a letto da poche ore e alle otto parta un concerto di motosega pesa, uno può anche prendersi male. A me invece mi ricorda l'infanzia, quando mio padre la domenica mattina accendeva il trattore/la motosega/la circolare sotto la finestra di camera mia. Non che mio padre sia stronzo. Mio padre crede nel sonno: crede che se uno ha dormito abbastanza, a una certa può anche alzarsi. Crede anche che se uno va a letto tardi son cazzi suoi, quella certa rimangono comunque, al più tardi, le otto. Per cui quando mi son svegliato colla motosega nelle orecchie è stato come un dejavù dell'infanzia, come per altri può essere il profumo di stalla, il tramonto allo smog, la superficie ruvida dell'eternit su cui si prendeva il sole. Ognuno c'ha i suoi, il mio è più o meno questo.

Mentre pasteggiamo a caffè e briochine con Elia, scopriamo che abbiamo dormito nella cascina (ora appartamenti) dove è stata violata e ammazzata Desirèe. Per chi si fosse perso quel numero di Cronaca Vera, Desirèe è un omicidio del 2002 del cosiddetto branco di Leno (un quarantenne con una squadretta di boci disagio del posto e del tempo). Tutto torna, mi dico. Ora mi spiego la luce che andava e veniva anche se spenta che aveva inquietato me e Jacopo quando ci siamo sdraiati. Al precedente tour, poi, (il Conclave Tour) io e il caro Roadie Guedè (uno dei compari della serata di eiri, peraltro) eravamo stati in pellegrinaggio sotto la casa di Amanda Knox a Perugia. Il nostro sonno inquietato dalla luce morente e dal risveglio con motosega era il modo che Cascina Desirèe (giuro, si chiama così, o almeno così dice questo articolo) ha scelto per farsi viva. Ora sono più che convinto che un giorno dovrò fare un Tour degli Omicidi (Leno-Perugia-Avetrana-Cogne-Brembate di Sopra-Novi Ligure, come minimo). Non so quanto potrei metterci ad acchittarlo, ma lo farò.
Nel giorno in cui Radio Radicale festeggia il compleanno di Pannella con un sacco di trasmissioni dedicate a Pannella, lasciamo Leno e ci fermiamo per benza. Entriamo al bar per un altro caffè, prendo la Gazzetta, leggo il rompi-pallone di Gene Gnocchi. Faccio l'errore di chiedere alla barista quale brioches mi consiglia. Questa parte spiegandomi che ha consigliato al suo capo di tenere la nutella da mattere sopra le brioches (per farle più craste) (proposta peraltro negata) e in zero/tre secondi ci ritroviamo a guardare sul cellulare della barista le foto di tutte le torte fatte ultimamente (tra cui una splendida, nonché indicativa del personaggio, con scritto Tanti auguri a me) con consigli e reazioni dei nipoti con conseguenti incazzature della sorella. Un motociclista cinquantenne scappa dicendo di avere problemi di glicemia e tutto sto parlare di zucchero gli fa venire voglia (giuro, è vero). Nell'arco di tutto questo discorso io e Jacopo non riusciamo a capire se stiamo guardando la tipa negli occhi o se stiamo seguendo il lento e ipnotico movimento ondulatorio delle sue tette. E' mattina, abbiamo dormito poco, in una casa di omicidio, le nostre funzioni cerebrali sono settate sulla sopravvivenza verso casa, capiteci. Pasteggiamo in velocità per sotttrarci alla piovra dialettica (nonostante le tette!) e abbandoniamo la Gazzetta (senza essere riuscito ad andare oltre il rompi-pallone) al motociclista cinquantenne, che nel frattempo è tornato perché comunque un caffè lo vuole bere e la tipa è così presa a impezzarci da dimenticare il suo ruolo in quello spazio.
Ragioniamo sul fatto che spesso le bariste non ti cagano ed è male. Un minimo di estroversione ( se proprio va male, di umanità) è requisito necessario del mestiere. Se però una barista, pur essendo carina e simpatica, riesce a far scappare i clienti, l'economia non si riprenderà mai.
Scappiamo in Trentino, dalle nostre bariste moldave che non ti cagano manco per il cazzo.
Compro per strada una pianta di limone e una di mandarino giapponese da mettere sul terrazzo. In questo modo la mia criatura imparerà il colore verde, la crescita e la pazienza.
Se sei un rocker (o anche no), passare dalle tette alla famiglia è un attimo.

Enogastronomia: Panino alla salamella; da bere birra, Renatino, Braulio e grappa. Per la prima volta, niente Menta al Quadrato
Musica: Bee Bee Sea, Elli de Mon, Two Monkeys, Boxerin Club, Three In One Gentleman Suit, Reverend Beat-Man, Drink To Me
Compari di viaggio: Jacopo




La Ostia
Report

 Tavolino triste

 Pompe giamaicane

 Taniche a forma di prosciutto
(nel bar della cameriera impezzatrice)

 Waitin for the Reverendo

 Publicità

Ma sono mille papaveri rossi
(Belvedere da Cascina Desirèe)

IL BOTTINO

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