Immaginate di prendere quattro musicisti non eccelsi e di fargli fare la musica più semplice possibile. Al batterista dite di fare tu-pa tu-pa, o al massimo tu-tu-pa tu-tu-pa; al tastierista mettete dei suoni digitali anni 80 ma non così freddi, ditegli di tenere il tempo sul levare e di non fare troppo il virtuoso; prendetene altri due, mettetegli una parrucca da Rod Stewart ma nera corvina: al chitarrista dite di non fare troppe cose, qualche nota ogni tanto, due barrè, e alla bisogna qualche urlo alla
Rammstein sdolcinati; al bassista dite di non cambiare troppe note, solo un basso martellante (al massimo salire di un’ottava ma niente scale, per carità); piazzatelo sull’orlo del palco, gamba sinistra in avanti; ah, e ditegli di stare proteso verso il pubblico come un monumento ai caduti (proprio così ditegli, lui capirà). Ora avrete più o meno un gruppo punk. È più o meno quel che fece Malcolm McLaren coi
Sex Pistols. Ma aggiungeteci il tocco finale: un bel pezzo di manza bionda in un vestitino nero, e che sa anche cantare, un po’. Non è Aretha Franklyn ma non importa. Ditele che balli e inciti e seduca il pub(bl)ico tutto tenendo il tempo, un po’ Joe Squillo e un po’ Juliette Lewis (ma molto più Joe Squillo). Ecco, questi sono i
Vive La Fete: una via di mezzo tra gli
Ace of Base e
Marilyn Manson. Disco music da stadio. Se volete ballare è quello che cercate.
Vive La Fete
Festival Bruis - Maastricht
2 settembre 2007
1 commento:
mmmh...
che paura sto gruppo
ma li hai visti esibirsi dal vivo?
nu bacio
Posta un commento