mercoledì 26 settembre 2007

Il nostro scriba

Internet è ormai il distributore di buona parte dell’informazione. Molte pillole di sapienza su supporto cartaceo hanno anche un (quasi) fedele corrispettivo nella rete. Molte ma non tutte, purtroppo. Tre cose mi mancano più di tutte dell’informazione italiana, tre cose che non si trovano in internet. Si può vivere anche senza, per carità, ma sicuramente godrei del poterle raggiungere. Sono L’Amaca di Michele Serra, le telecronache del MotoGp di Guido Meda e gli articoli sul tennis di Gianni Clerici.
Michele Serra tiene questo quadricino, verso pagina 19 di Repubblica, che è un distillato quotidiano di acume e dissacrazione sulle questioni attuali, spesso calci nei denti vibrati con una finezza irreprensibile e una lucidità invidiabile.
Il Motogp si vede anche da qui, ovviamente, ma guardarlo senza i sussulti appassionati e i calzanti neologismi dello stempiato più storico della TV italiana non è la stessa cosa. Termini come francobollato all’avversario o interiezioni come vietato fumare in pista! quando i pneumatici sublimano derapando fanno dell’esperto ma deragliante Meda un menestrello metropolitano (come direbbe Findut Poteidone), un poeta della sgommata, un cantore della sgasata.
Gli articoli di Gianni Clerici non escono regolarmente, purtroppo. Sono quotidiani in tempi di Grande Slam ma intermittenti nei periodi vacanti. Il vostro scriba, si definisce abitualmente nelle sue colonne. Uno che si presenta così o è così onestamente modesto da mettersi al fedele servizio del lettore o lo fa più prosaicamente per prendere per il culo. O entrambi. Non so quale sia il caso di Gianni Clerici ma questo vostro scriba mi ha sempre affascinato. A prescindere da queste questioni, diciamo, di facciata, i suoi articoli sono scritti da uno che si diverte a dondolare il capo al ritmo di una pallina guardando a destra e poi a sinistra, a destra poi a sinistra, che gode del mestiere che fa,. Non in maniera sguaiata come Meda, ma riportando i particolari più ficcanti, le quisquilie di un osservatore unite all’analisi di uno che ne sa a pacchi, perché ne ha visti, di incontri, seguendo tutta l’evoluzione del tennis, da sport di elite a fenomeno mediatico. Un grande vecchio dello sport, ma soprattutto un amante del gioco.

1 commento:

Unknown ha detto...

Gianni Clerici e Rino Tommasi sono una coppia geniale, come i due vecchietti dei Muppet (il paragone è di Gianni Clerici, ovviamente)