martedì 24 febbraio 2009

Riassunto del weekend, considerando anche lunedi' come weekend

La rubrica di cinema di questo blog si chiama Il cinema visto da uno che gli piace Mickey Rourke. Bene, mai occasione fu più ghiotta. Nel weekend è successo che ho visto The Wrestler. Gran film. Non so quanto valga la mia opinione in quanto a me piace anche Harley Davidson e Marlboro Man, film che lo stesso M. ha detto esse una cagata e averlo fatto per il vil danaro. Il buon M. è uno sfasciato, un Bukowski vivo che invece di scegliere il sentiero stanza-bar-stanza ha anche fatto un po' di boxe, per gradire. Adesso si che avrebbe la faccia per interpretare Barfly. Ma non solo questo è successo durante il weekend. A Sanremo si è dimostrato com sempre che basta avere una canzone con le rime tronche e sei a posto. Peccato che le tronche sian cosi' poche! Che razza di lingua infame. E' morto Candido Cannavò, direttore emerito del giornale d'Italia. Mi mancheranno i suoi editoriali, l'unica cosa leggibile della Gazza. Ora dovrò accontentarmi dei tabellini. Anche i fan del PD si dovranno accontentare dei tabellini. L'insignificante Franceschini succede all'inutile Veltroni. Considerando che l'unica alternativa è l'infigato D'Alema, signori, abbiamo già mezzo metro di Borghezio nel retto. Grazie sinistra italiana. In compenso un giovane amico nonchè rocker (e questo per me vale doppio, ovviamente) si candida come sindaco della sua cittadina, senza pretese ma dicendo cose buone e giuste e facendo piccole proposte concrete, uscendo finalmente dal dualismo dx/sx che tanto piace ai politici e che (signori siamo nel 2009 o devo ancora nascere?) ha scassato la minchia. In bocca al lupo Stefano! L'Italia poi ha stretto accordi nucleari con la Francia. Quattro centrali entro il 2020. Io che sono fisico nucleare dovrei gioirne. Quando avrò 50anni avrò il posto assicurato, ose emigro in Basilicata. Poi anche ieri i Bastard son passati, per grazia ricevuta. E' uscito quello che era più pessimo, Andrea/Giops. XFactor è una palla infinita, al limite dell'insopportabile, ma mi piace partecipare a questa cosa collettiva, un po' come guardare una partita di calcio dell'Italia. Sai che la noia sarà padrona del campo e ti incazzerai pure ma la guardi per la gioia della condivisione. Ecco, Andrea sarà pure un cazzone montato, però c'ha regalato quello che probabilmente sarà l'unico momento di interpretazione cazzuta di questa edizione di XFactor, quello cui i Bastard sono andati vicini con Ragazzo di strada. Io sono un estimatore di Paolo Conte. Odio quelli che rovinano le sue canzoni, come i Marlene Kuntz con Alle prese con una verde milonga, ma questa è per me una delle migliori cover di Paolo. Grazie.

giovedì 19 febbraio 2009

Tessere

Mio zio era direttore di un consorzio ortofrutticolo bullo. Dopo una ventina di anni di servizio e qualche ernia (data dalla serenità dell'ambiente lavorativo) si è licenziato.
Buona buonuscita, quindi tranqui, ma non è mica facile trovar lavoro a 40 anni, anche se ne sai. Nel frattempo gli è arrivata la chiamata da bidello. Come? E' successo che quindici anni prima sua moglie gli aveva fatto domanda a sua insaputa e ci aveva messo tutto quel tempo a scalar la graduatoia. Come si dice, il tempismo.
Gratificato dallo stipendio ma abituato ad altri ritmi di lavoro lo zio non si dà per vinto, cerca nuove cose, fa colloqui, ma dice che senza la tessera di qualche partito non vai da nessuna parte. Da nessuna parte, dice.
Mia nonna esce che allora non è cambiato niente da quando c'era lui. Niente è cambiato. Ora c'è l'altro lui, senza offese per i due reciprochi lui che non si assomigliano per niente perché uno i capelli ce l'ha.
Facciamo un passo indietro. Mio bisnonno Antonio, el Tonazzo, che non ho mai conosciuto, gli è capitato di essere socialista nell'epoca sbagliata e nel posto sbagliato. Mica i dorati anni80, quando essere socialista ti garantiva entrate extra per le quali invece di marcire in carcere ti facevano santo subito. No, il buon Tonazzo era socialista qualche decennio prima, quando la cosa disturbava assai e tutti ti offrivano da bere. Olio, e non d'oliva. Come se non bastasse stava in uno dei buchi più sperduti di una delle regioni più misere del regno, la val di Rabbi. Niente affiliazione al fascio, niente magnare (E per fortuna che c'era il bracconaggio, quello vero, per la fame)
Oggi come ieri, Italia mia, niente tessera, niente lavoro.
Niente di nuovo sotto il sole.

Ma nulla è perduto. Cosa ho imparato da questa storia?
Ben due cose:
1.
Appena esce il bando provinciale da bidello mi iscrivo subito. Cosi tra 15-20 anni, quando mi sarò fatto il mazzo e non avrò più balle di farmelo, avrò diritto al mio buen retiro, un lavoro tranquifunky circondato da donne nel fiorire della bellezza e magari elettrizzate dalla mia esperienza di rockstar. Diventare bidello cosi' è come il paradiso dei kamikaze.
2.
Mo mi faccio tutte le cazzo di tessere politiche di questa terra. Farle tutte vale come non farne neanche una no? Il mio avo non si rivolterà nella tomba, i tempi sono cambiati. Almeno spero. Quanto costeranno? Non quanto lo sbattimento di trovare lavoro senza affiliazione alcuna. Ho controllato, qui in Trentino, considerando solo i partiti di governo, mi bastano:
Pd 15 euro
Patt ?? euro
IdV 20 euro
Potrei cavarmela con una cinquantina di euro, sessanta al massimo. Posso rinunciare a un pompino di quelli fatti ad arte per un lavoro, no?
Magari se lo chiedo ad un'amica caritatevole me lo fa gratis, sapendo del mio fioretto.

Il Felix Lalù Institute of Giving Advices non ci sarebbe mai arrivato.

mercoledì 18 febbraio 2009

A me mi pare e piace

A me mi non si dice è una delle frasi più fastidiose mai sentita. Quando lo sento mi vien da schiaffeggiare una vecchia maestra a caso, picchiarla degustibus, legarla, tagliarla in pezzi con un seghetto e poi darla in pasto ai maiali, ovviamente mentre è ancora viva.
E' il paradigma lowprofile del rispettare una regola solo perchè è una regola e non perché la regola serve a qualcosa. Perché sta male. Sta male se lo scrivi in un esame di linguistica.
Ieri Anna mi ha rivelato il verbo. All'Accademia della Crusca, probabilmente il più inutile degli istituti o forse un elemento irrinunciabile della nostra nazione italica, non sono così stronzetti e professoroni come crediamo, è gente tranquilla che sta lì alla finestra a guardar giù il mondo. Magari son lenti, ma ci arrivano. Ecco, l'Accademia della Crusca finalmente dice che a a me mi si può. Certo, in determinate occasioni e contesti, ma si può.
Tutto sommato però questo cambio d'opinione disorienta un po'. E' come se da un giorno all'altro si possono rubare i kinderbueno al supermercato.
Uahahahahaha (risata satanica), ed ora a noi: congiuntivo, veniamo a prenderti!!

martedì 17 febbraio 2009

Da Sturgeon all'Amazzonia

Theodore Sturgeon (al secolo Edward Hamilton Waldo, che è quasi meglio) è uno dei più grandi scrittori di fantascienza. Lo so perché me l'hanno detto i Supercanifradiciadespiaredosi ed è il preferito. C'è un suo racconto che si chiama Il Memorandum Mellow. Sto Mellow si accorge che, tentando di strappare la cartaculo, questa spesso si strappa fuori della linea bucherellata, al contrario del senso comune. Con un ragionamento che non sto qui a spiegare perché non me lo ricordo molto bene, ne trae una teoria rivoluzionaria: la parte con i vuoti si strappa meno quindi è più resistente di quella piena e, doppio salto, il vuoto dà forza, più del pieno. Giunge infine alla conclusione estrema che studiando questo fenomeno un giorno ci avvarremo di un materiale rivoluzionario, resistentissimo e al contempo invisibile (detto così pare un assorbente esterno, lo so, ma è na roba seria) che si chiamerà Nulla.
Pare assurda? Mai sinossi fu peggiore. Comuneuqe vai a leggerla, discreto pubblico. Ti sembrerà la cosa più plausibile al mondo, a uno sputo dall'ovvio.
Dai racconti di fantascienza è nato il cellulare, internet e le pentole antiaderenti. Direttamente dai racconti di Sturgeon arriva orora il prodotto che ti cambierà la tua vita, compagno colletto nerd, per te che svalvoli davanti a uno schermo come un tossicoc da videogame ma stai lavorando, per te che hai tanto a cuore le sorti del pianeta, almeno quanto quelle del protagonista di un telefilm.

Sei un ambientalista che rinunceresti anche alla macchina, se potessi? (se potessi è la più grande, delle scuse, irrinunciabile)
Ti capita che a volte accendi il forno e il phon e il pc (che scarica nottedì), qualche luce, lo stereo e salta l'impianto e ti chiedi perchè mondo boia?
A volte non differenzi perfettamente la differenziata per poi pentirtene?
Al solito il Felix Lalù Institute of Giving Advices ha il prodotto che fa per te.

E' arrivato l'EcoFont, il font che risparmia la natura. Co'han fatto sti geni? Semplice, le lettere son piene di buchi. Si vede lo stesso ma c'è meno nero. Il vuoto rinforza la natura.
Meno inchiostro più piantagioni.
Meno chimica più natura.
Meno internet più traminer.
Poi non è che si salvan le tribù amazzoniche, ma sputaci sopra.


Qui Luca ci spiega la cosa meglio.
E qui si scende il font.

lunedì 16 febbraio 2009

La notte di San Valentino

Questo weekend totalmente domestico mi ha fatto scoprire una cosa. Finalmente ho realizzato perché la gente esce il sabato sera. Non è per sfogare le frustrazioni del lavoro, nè perché il giorno dopo si dorme, nè tantomeno per trombare. La risposta all'annoso quesito è che di sabato sera non c'è niente in televisione, ma proprio niente di niente. Allora la gente si sente libera di abbandonare a sè stessa la scatola del rumore e uscire, finalmente liberi, come un cane che fa i bisogni.
Il sabato sera l'uomo caga. Il mondo lontano da scrivanie e divani.
L'unica cosa decente era Paris Hilton's BFF, in cui la zoccola più ricca d'America cerca il suo miglior amico per sempre, una specie di XFactor in cui non si canta ma stai alle regole di Paris, che sarà pure stonzetta, ma quanto le vogliamo bbene.
Era pure San Valentino, ma mi è venuto in mente domenica. Vabbè.
La cosa strana è che proprio la notte tra venerdi' e sabato son stato su fino alle 7mezza di mattina a montar videi e scriver canzoni, un po' come fece De Andrè con Amico Fragile, solo che il povero Fabrizio, ahilui, non è mai riuscito a raggiungere le mie vette liriche. Avrebbe scambiato tutta la sua cantina (e posso assicurarvi che ci teneva) per un Poco Dio o un Ora pro Faber. Ma ora è morto e forse qualche brandello di cervello dentro a qualche verme lo desidera ancora, ma si attacca al cazzo.

I videi son tre videi nuovi di pacca targati La Ostia, i cui protagonisti sono quelli che io personalmente trovo il megliogruppoinarrivabbilenoncisonocazzi del Trentino (e forse del mondo), i Supercanifradiciadespiaredosi, per l'occasione feat. La Piccola Orchestra Felix Lalù (cosi' posso bearmi della loro bravura, come quando ti presenti in giro la tua cuginetta supertopa),. Tutto girato in sala provae per un nuovo progetto che sta partendo ora e che si chiama The Mountain Sessions.
Ora la cosa sta muovendo le prime sgambettate, ci sono solo SCFAED, Absinth Effect e Next Point ma sono in arrivo nuove succose emozzioni. Vi terremo infornati.

La canzone invece si chiama (Beibobeibo I love you) QuattroEver ed è, uditeudite, una canzone d'amore scritta la notte di San Valentino, casualmente. Ma esiste forse il caso? O siamo dei predestinati come i protagonisti degli Harmony? A me piace pensare che è tutto vero,, sono convinto dell'esistenza dei non-evasoi fiscali in Italia.
Bene, questa canzone d'amore dall'odore acre è forse a canzone più becera e spaccona che abbia mai scritto, molto Queens of the Stone Age meet Wolfango. Il testo è molto complesso e intenso, ma va ditto al cuore della mi pischella: I love you beibe/gimmegimme some more (con variazioni dialettali damedame de pu, damedami'n amò)/Beibo beibo I love you>>>>quattro ever (rit.)/ oh oh oh oh oh, all night long.
A Cesare quel che è di Cesare, come per molte altre storie rubate per farne canzoni, quella del QuattroEver non è proprio farina della mia bustina, è uscita la notte di sabato scorso dalle bionde fauci di Erwin, il chitarrista dei The Damsel's Demon Lovers. E saranno proprio codesti compari, rocker dalla valle della negazione, gli orchestrali di diritto per le prossime venture registrazioni. La famiglia si allarga. Bellazzi'o.
Alla prossima puntata.

venerdì 13 febbraio 2009

Fiato sospeso

Eluana Englaro è morta e anch'io non mi sento tanto bene.
Sono queste le storie che prendono al cuore della gente. Anche il parlamento, che raramente prende a cuore le storie della gente, ha tentato il colpo di reni, l'extrema ratio. C'è riuscito. O meglio non è riuscito a far la legge ma questo non importa. L'importante è il colpo di reni. Come quando il portiere vola vola vola spizza la palla con l'unghia del medio e questa poi si stampa sul palo interno poi sul palo interno dall'altra parte, balla un blitz sulla linea e scivola dentro. Il pubblico applaude lo stesso perché non ci poteva arrivare ma ha volato lo stesso. Poco importa che la palla, ballonzolando sulla linea sia stata lubrificata dalla sputo dei inzio partita del portiere medesimo per insaccarsi. Ma questo il pubblico non lo sa. E il pubblico vuole eroi, vuole martiri. Niente di nuovo sotto il sole.
Chiuso il caso Englaro è già ora di dimenticare, per appassionarci ad altri casi che ci terrano con la fiatela sospesa: ora non ci esta che un mistero. Chi è misterX? Chi comprerà il Toro Calcio? Lo scopriremo solo vivendo.

giovedì 12 febbraio 2009

Lalù Gallery #1

Mi dovrà scusare il discreto pubblico/lettore ma è ore di risistemare un po' di cose.
C'ho sto sito che si chiama www.felixlalu.it. Lo feci come si fanno le cose prima dell'avvento del social networking, di myspace, di youtube, di flickr, di wordpress eccetera.
Ora che i siti del genere non han più ragion d'esse, ho deciso di tenerlo come piattaforma ma di delegare ad altri siti l'informazione spiccia. Quindi sposterò qui un po' tutto.
Parto con le opere, i lavori, come cazzo si vogliano chiamare.
L'intestazione è Felix Lalù - Artigianato Inutile. Questo perché l'arte per me non è altro è che l'artigianato che non serve a una mazza, una sottospecie di artigianato insomma. Dopo anni a fare l'artigiano l'arte non mi sembra una conquista, però è divertente, quindi si fa.
Ecco, tutte queste cose son fatte utilizzando come base materiali di recupero. Alcune trovate nell'immondizia, altre chieste ai legittimi proprietari (che le avrebbero comunque buttate), altre ancora le ho rubate ma nessuno ne ha denunciato il furto. Il tutto con una lieve spruzzata di acrilici colorati e pennarelli indelebili neri.
Potrei dire che la storia di usare basi di riciclo sia una precisa scelta stilistica, che mi permette di utilizzare forme diverse, o una scelta etica, così insegno al mondo a non buttare le cose.
La verità è che le tele costano e non voglio buttare una lira in queste stronzate. In fondo sono pur sempre noneso. Ho solo fatto di necessità virtù.

Ecco li quadri, in fondo trovate titolo e materiali (anzi li trovate qui sotto, che da ignorante non so metterli sotto con blogspot, ostie).
Le misure è troppo una sega prenderle.
(Per vedere meglio le immagini, cliccare, come si fa nella modernità)

1. Panda
acrilico e indelebile su anta di armadietto e bollitore
2007

2. Impara l'arte
acrilico e indelebile su cassetto e barattolo
2005

3. Fuego!
acrilico e indelebile su legno vecchio e cerchi della stufa
2004

4. Paesaggio Bucolico
acrilico e indelebile su finestra
2007

5. Re di che
acrilico su coperchio di legno per i crauti e protezione dei tralicci dell'alta corrente
2005

6. La Paz
acrilico e indelebile su antina di armadietto
2005

7. I peggioro plaggi del secolo #1: Tom Wesselman
acrilico e indelebile su antina di armadietto
2005

8. La unica iglesia que ilumina es la iglesia que arde
acrilico e indelebile su antina di armadietto
2005

9. I me l'ha dat zo col orèl
acrilico e indelebile su piano di armadio
2006

10. El ajedrè
acrilico e indelebile su antina di armadio e carta
2005

11. Rock!
acrilico e indelebile su pezzo di portafiori e cartone
2005

12. Caracòl
acrilico e indelebile e domino su quadro vecchio
2005

13. Il mondo di Paolo
acrilico e indelebile su piano di armadio e carta
2005

14. La novità
acrilico e indelebile su antina di armadietto
2004

15. Welcomme
acrilico e indelebile su entina di armadietto
2006

16. Altare votivo
acrilico e indelebile su cassetto, cristo di plastica, croce, pezzo di legno, bottiglie di vetro e coperchio
2005

17. Jesus es la ostia
acrilico e indelebile su poggiaschiena di ospedale psichiatrico (trasuda ancora sudore, veramente)
2006

18. El che
acrilico e indelebile su antina di armadietto e carta
2005

19. Poi del suo aere empì palloncini
acrilico e indelebile su scarto di falegnameria
2006

Così, per informazione:
- 4, 5, 6, 7, 9 e 14 son venduti.
- 1, 8, 13, 17 e 18 non sono in vendita.
- 2, 3, 10, 11, 12, 15, 16, 19 sono in vendita (che qualche abbiente non habbia bisogno di artigianato inutile)

Altri nelle prossime puntate.































mercoledì 11 febbraio 2009

Una farfalla a Guantanamo

A volte fai cose che provocano cose che provocano cose che non avresti mai pensato. La farfalla che ho incontrato sul Brenta qualche tempo prima di Katrina ne è un'esempio. Anche lei non ne sapeva niente ma in zero3secondi s'è trovata a Guantanamo con le ali ammanettate e un afgano in culo accusata di essere il capro espiatorio di una catastrofe annunciata.
In breve, qualche anno fa scrivo una tesi sul gioco della morra. Sono scarso ma, per fortuna della mia mesosa ricerca, si gioca nei bar e alle feste. Raccolgo info a destra e a manca, parlo bevo e gioco e bevo e gioco e ciarlo, e alla fine ne esce il primo documento esistente sul gioco della morra, chiamato molto poco umilmente De Morra.
I professori non capiscono una mazza di quel che gli spiego (manco il relatore, che forse ha letto le prime tre pagine), li intorto e strappo pure un buon voto. Così la missione di finire l'uni è compiuta, posso disgraziatamente cominciare la vita, quella degli affitti e dei stipendi senza agevolazioni statali.
La tesi rimane li finchè la metto giustamente e libberamente scaricabbile sul blog, accompagnata da un video della morra in Sardegna.
Di lì a poco mi scrive l'amico di un amico, dal nome esotico. Vive a Parigi, vive di telecamere ed è rimasto colpito dalla forza visiva del gioco. Tra i giochi la morra è un po' come gli Slayer. Una calcio nei denti dritto e senza fronzoloni. Si legge la tesi (spero non tutta, dev'essere pesantuccia, anche se a tratti divertente), ne trae il progetto per un documentario e lo presenta qualche mese dopo a non so che casaa di produzione.
Sembra interessante, ma sappiamo tutti che fine fanno i progetti al mondo. Spesso lo rimangono.
Invece, dopo 15 mesi dal primo contatto, Anush mi chiama e mi dice che la cosa si fa, a maggio. Il documentario si farà il giro Provenza-Corsica-Trentino-Friuli. Non che me ne venga qualcosa, ma dare il via a qualcosa di fico senza accorgersene ha il suo perché e in quanto tale merita di esse brindato.

Spero solo di non finire a violentare minorenni.
Cosa che succede spesso quando si beve, pare. Lo dice il Trentino, L'Adige e pure Studio Aperto.

mercoledì 4 febbraio 2009

Cos'è Trentino? Cosi gira il mondo. Tondo

Ieri mi son preso bene. Tutti sti discorsi sull'identità trentina mi sembran buoni solo a spillar soldi dal colmo portamonete con l'aquila di Venceslao, cosi gira il mondo. Tondo. Ho avuto anche l'onore di cantare dalla CriptaCrew e ho capito tante cose. La gente scrive papiri sull'identità. Papiri che tutti condividono perché nessuno li legge.
Io voglio fare una canzone, che è più semplice, more userfrendli, basta pigiar play e fai meno fatica. Voglio fare una canzone sull'identità trentina, che poi entrerà a far parte dell'identità trentina come fatto meta-identitario, riflessione su se stessa, altro nome per la masturbazione. Non c'è niente di male no? A parte che poi si va nei inferi, tutti caldi e sodomiti (cit.).
E allora via, verso nuovi orizzonti, si dice cosi, no? Per fare ciò mi serve l'aiuto di tutti. Ho buttato giù qualche cose, aruota libera. So che siete gente fica. Mi fido.
Aggiungete tutti i versi che volete nei commenti. Siate lucidi e caustici, sennò non si fa audience.
E' un esperimento ad invito a cui sono invitati tutti. Poi io mi prenderò tutto il merito per le vostre creazioni e farò la canzone del ventunesimo secolo trentino. Perché cosi si fa, cosi gira il mondo, chiedetelo ad Agostino Carollo.
Compari, il Felix Lalù Institute of Giving Advices vi offre la possibilità di entrare nella storia. Entrateci, eccheccazzo.

canederli
parampampoli
puzzone di moena

mortandela

autonomia
irredentismo

Cesare Battisti

Andreas Hofer
el Che de noiautri
De Gasperi

Alessia Merz
se l'è fatta anche mio cugino
lugiange

casolèt

polenta e crauti

polenta e crauti

spezzatino col tonco

en pugn de crauti a colaziòn le dolomiti
madonna di campiglio

dio madonna

trentino ricco di sorprese

trentino società per azioni

trentino italia alto adige germania
Francesco Moser

sono contento di essere arrivato uno
e saluto la mamma e il papà
che son anche i miei genitori

la baita in montagna che freddo fa d'inverno mi metto i moonboot anche per le strade cosi mi sento in vacanza
st'estate vado sul Garda e mi faccio qualche kartoffel
io penso per valli sai
la viabilità è un casino ma ci sono le gallerie

ora si va in Val di Non in mezzora
trentino
bastione della DC
bastione della Margherita

bastione della Lega

el vecio col baston
che bestemmia dietro ai boci col balòn
Adriana Volpe

la tipa di Amendola che a sua volta è il figlio di

l'orso bruno
il centro sociale Bruno
il Museo dei Usi e Costumi
il Mart cattedrale nel deserto sanguisuga

Rovereto capitale della cultura

ho fatto la naja nei alpini
a Brunico mi so ghiacciato i coglioni
il Concilio di Trento cos'ha fatto?
ma c'è stato
ma sei veneto o lombardo?
Stava una volta stava, prima dell'onda
Stava paradiso dei surfisti
il Cermis senza paracadute
tante cadute poche pare
Dellai è il nostro Durnwalder
tut bon sul mont

tut bon sul mont
tut bon sul mont

Ora sta a voi, compari, metteteci anche dei verbi e delle rime se volete, che viene meglio...

martedì 3 febbraio 2009

Rassegna stampa casuale trentinotirolese

In Trentino ci sono valide attività culturali? Sì, forse. Gruppi rock che spaccano? Sì, forse. Ma chi se ne incula? Ci sono i Bastard in tv! No, dico, in tv! Cos'altro c'è da dire?
I Bastard sono trentini. Senza i Bastard il Trentino non esiste. Ma è vero che parlate tedesco? I Bastard parlano dialetto tra di loro perché hanno la trentinità dentro e la vogliono ostentare. Sanno l'italiano ma decidono di non usarlo per puro spirito autonomista. I Bastard sono poco televisivi perché i trentini è gente schiva non sono abituati alle telecamere. Jacopo non dorme, è la saudade da abete bianco. Come facciamo? Latte caldo e grappa. Fede è il figo del gruppo, è biondo e canta meglio ma ha la fidanzata, Michele non parla tanto ma l'altro giorno ha scoreggiato a ritmo, intonando La Montanara. O era Vinassa? Cazzo ste canzoni popolari son tutte uguali. Come il Trentino bastione delle alpi. I Bastard mangiano canederli e strudel, bevono parampampoli e son pieni di zucchero a velo dei cròstoli. I Bastard si sono portati due trolley di birra perchè sono veri ragazzi trentini e non rinuncerebbero mai al substrato sanguigno provinciale. Gliel'hanno sequestrati all'entrata, è un complotto antiautonomista ma ci sta, se ci lamentiamo facciamo brutta figura. E poi si gli piace bere ma è perché hanno sete.
I Bastard non amano la città perché gli piace le montagne, gli piace la baita e la grappa e guardare le nostre dolomiti (che abbiamo costruito col sudore della fronte dei nostri nonni autonomisti irredentisti asburgici), perchè è gratis e loro da veri trentini apprezzano i doni della natura e dei antenati poveri. Invece la città è grigio e striscie pedonali e odore e fighe di legno cittadine che non vogliono farlo nel bosco perché gli rimangono gli aghi conficcati nel culetto tondo. The Bastard feel Trentino. The Bastard love Trentino. I Bastard sono la riscossa delle valli. Perchè qui ragioniamo in valli. E' un tratto tipico che abbiamo solo noi. Qui. In Trentino. E poi i Bastard sono così trentini e trentinamente autoctitici che chiedono critiche perché per un trentino sentirsi fare solo dei complimenti è come prenderci per il culo, a noi, trentini, che siamo avari di complimenti e ci mettono in imbarazzo, ci mettono, a noi trentini. I Bastard sono bravi ragazzi, lo dicono anche i loro genitori. Hanno studiato a fondo, questo grazie al sistema scolastico che solo noi trentini abbiamo. A volte stonano ma piacciono perché hanno il gene trentino che ti fa sopravvivere alla miseria, infatti il trentino era la miseria e loro sono al prova che non c'è più la miseria ma i trentini se la ricordano. Infatti Jacopo desiderava la macchinina ma non l'ha mai chiesta perché è trentino. Si rendeva conto che costava troppo e si ricordava della miseria. Essere umili è nel dna di ogni trentino perché i Bastard sono umili. I Bastard non sanno niente di musica perché qui la musica non arriva, siamo in Trentino, ma loro sono la nostra redenzione. I Bastard volevano distruggere la macchina non in un moto rivoluzionario, nè tantomeno iconoclasta, ma per riparare i torti che hanno fatto a noi trentini, in tutta la storia, dalla tavola clesiana ai moti asburgici. Tutto il Trentino è fiero dei Bastard, tutto il Trentino segue i Bastard, BastardMania, tutti sul divano ma in fibrillazione. Non ce li siamo cagati finora? Perché? Esistevano anche prima di XFactor? Massì, per due tre concerti nei baretti, chi se ne incula? Lo sa fare chiunque. Invece essere in televisione spacchi il culo. I Bastard siamo noi trentini derubbati derisi disgregati. I Bastard siamo noi trentini alle pendici dell'impero pendenti dalle labbra del culo del sistemone nazionale che non ci caga. Ci riempie di moneta che non meritiamo, ma non ci cagha, non ci. E poi come facciamo quando arriva il digitale terrestre? Niente paura, la provincia lo regalerà, per non lasciare i nostri paladini della trentinità senza voti.
Sennò il Trentino sparisce, ritorna nella mediocrità e nell'oblio, come il Kazakistan. Avete mai visto quant'è grande il Kazakistan. E' il paese con il rapporto più alto tra estensione e sconosciutezza. Grande quasi quanto mezza Asia ma noto all'orbe terraqueo quanto la figa di una suora di clausura. C'è stato Borat, ma chi se lo ricorda ormai? Ecco, questo è il destino del Trentino. Passare da il posto dove si va in baita e Heidi ecc. a il posto da dove vengono i Bastard di XFacyor a il posto dove si va in baita e Heidi e come si chiamava quei ragazzi li? Che ragazzi? E se escono? Siamo fottuti. Fottuti, tèi veccio. Con tutto il braccio dentro. E con bicipite tirato. La provincia autonoma di Trento ha già organizzato delle squadre di mandatori di sms. Si chiama Progetto666. Hai problemi familiari, disturbi vari, cassaintegrato? Niente paura, oltre a pulire le aiole la provincia ti garantisce un bonus degno di un nababbo in bolletta a patto che tu convinca tutti quelli che conosci a mandare un sms per votare IL NOSTRO ORGOGLIO col numero giusto all'ora giusta al 48268.
Ma sai la pubblicità? Prima dovevi pagare tutta la cazzo di Juve per dire la parolina magina: Trentino. Perchè gli altri ilustri non se li caga nessuno. Alessia Merz è una troi(ett)a, Daniele Groff è uno sfigato, Francesca Neri sarà pur figa ma fa film di mmerda e, inoltre, si sta incartapecorendo, Moser è fuori moda (anche se Sono contento di essere arrivato uno è un aforisma indimenticabile), la tipa della tele non e la incula nessuno perché è insipida, Franceschini chi cazzo è? e DeGasperi (UDITEUDITE) è morto. E' morto ragazzi, oltre ad aver rotto il cazzo.
Ora hai tre ragazzi di qui che puoi pagare una pipa di tabacco. Non che siano babbi, ma li puoi pagare in birra, se vuoi. Questa è la nuova frontiera della promozione.
Non vedo l'ora di rivederli, con il grembiule blu che tanto ci rappresenta (con ROCK scritto in tedesco e con lettering ariano),
dentro al banco frigo, tra il puzzone di Moena e la sopressa.

mercoledì 28 gennaio 2009

Ciao Mino

Alle feste di famiglia cè sempre il cugino scemo che viene riesumato dal dimenticatoio e invitato a cantare per pietà, in modo che, almeno per il prossimo anno solare, l'iniezione di adrenalina della performance lo salvi dal suicidio. Canta sempre la stessa canzone, con le stesse mosse e gli stessi fraseggi da vent'anni. ha rotto i coglioni ma lasciarlo cantare è opera pia, cosa buona e giusta. Tanto giusta che la prima volta senza di lui fa quasi dispiacere non goderne.
In Italia ce n'è di cugini scemi, ma il mio preferito è sempre stato Mino Reitano. Ogni buco era buono per tirarlo fuori dal cilindro e fargli cantare Italia, il terzo inno nazionale dopo Mameli e Cutugno. Mi ha sempre conquistato l'energia e la passione che metteva sempre, nonostante fosse sempre la stessa canzone. La cantava sempre come fosse la prima volta, o l'ultima. La finiva dopo aver gridato come un ossesso grondando sudore e ancora visibilmente arrapato. Con i denti gialli e il fare terrone Mino Reitano era il più rock della old school del popo italico. Lui si che lo metteva nel culo a tutti.
Ci mancherai Mino! Il concerto di domani sarà tutto per te.

lunedì 26 gennaio 2009

Giovedì 29 gennaio






































Vuoi celebrare l'anniversario della Legge Merlin in culo alla Legge Merlin?
Non sai come festeggiare degnamente l'anniversario della pubblicazione de Il Corvo di Edgar Allan Poe senza avere ancora il delirium tremens?
Oppure vuoi evitare la riunione di famiglia per l'anniversario della nomina a cancelliere di Adolf Hitler?

Il Felix Lalù Institute of Giving Advices sa quello che fa per te!


GIOVEDì 29 GENNAIO 2009
h21.30
CIRCO(LO) WALLENDA - Via S.Martino/45 - Trento

La Piccola Orchestra Felix Lalù

+ special guests
presenta il nuovo pessimo album "El se sentiva soul"

Prodotto da La Ostia - Registrazioni Artigianali, etichetta specializzata nel recupero di rockstar in fase di riabilitazione, il disco artigianale si chiama "El se sentiva soul": 24 tracce per 14 canzoni chitarra voce e kazù (e altri strumentini stupidi) cantate in italiano, inglese, dialetto trentino, noneso e solandro. Le registrazioni sono avvenute come al solito nel salotto di casa, seduto sul comodo divano (manco fossi PDiddy).

La novità rispetto al precedente "Braccia strapate all'agricoltù" è che oltre a Felix Lalù hanno partecipato al progetto un mucchio di ospiti: ben 15 tra musicisti e non, tra cui membri di gruppi della scena trentina quali Absinth Effect, Stone Martens, (in particolare After Dark, My Sweet) Fango, Supercanifradiciadespiaredosi, The Bastard Sons of Dioniso, Nurse e I Compagni di Appartamento Immaginari, con la partecipazione straordinaria del cabarettista e clown Nicola Sordo.


Come si diceva, alcune canzoni nuove di pacca si possono già sentire sul myspace.

giovedì 22 gennaio 2009

SuperIperMegaAnteprima

Un mesetto fa ho indetto un sondaggio. Ero indeciso sul nome del disco. E anche sulla copertina.
Dopo aver tenuto in attenta considerazione il parere di tutti me ne sono battuto le balle è ho scelto da solo.
Gli altri titoli non erano male, ma alla fine ho scelto el se sentiva soul.
A parte i doppi sensi e il glocalismo bilinguistico (come direbbe Luzzando Festi) che ricalcano la con-fusione e il post-situazionismo (come direbbe qualcun quando non sa cosa scrivere) che c'è dentro, l'ho scelto perchè rende l'idea del disco, dall'evoluzione da one man band chiamata per vezzo Piccola Orchestra ad una vera piccola orchestra, o meglio una one plus more (wo)men band.
Mi spiace per La Ostia - Registrazioni Artigianali, la mia casa discografica, che spingeva per un classico titolo trainato da potenti signoli come Poco Dio o Ora pro Felix (modestamente primi in classifica in 23 stati tra cui Iowa e ZImbabwe, terzo nei peggiori bar di Caracas), ma a me non son mai piaciuti i nomi presi dallle canzoni, m'è sempre parso riduttivo. E pigro. Anzi quasi vile. Cazzo hai fatto 30, fai 31.
Poi mi spiace anche per Lalù c'ha dio in panchina e Hai lasciato la porca aperta. Grandi titoli, per un altro album. , forse. Non siete male ragazzi, ma un titolo ha delle responsabilità, non è che diventi ministro solo perchè hai delle tette paura.

Alcune canzoni nuove di pacca si possono già sentire sul myspace.

Non che abbia già finito di registrare e mixare e montare i libercoli e masterizzato i cd (non sia mai non ridursi all'ultimo), ma almeno ho scelto la copertina.
Per la cronaca è questa

lunedì 19 gennaio 2009

BASTA(rd)!

Ci sono dei posti speciali. Sono luoghi appartati, intimi, in cui si fanno belle cose, dell'intimità che neanche la casadolcecasa. Che siano il frutto di un'accurata ricerca o del caso non ha importanza. Noi soli sappiamo che sono preziosi e li viviamo veramente e per questo li luoghi li sentiamo nostri più che degli altri esseri che popolano l'orbe terraqueo. Questi stolti non li frequentano, perchè sono nascosti, perché sono poco accessibili, perché serve una sensibilità per scovarli o riconoscerli, o perchè non li conoscono e basta. Poi di colpo qualche orecchio da mercante arriva fin lì, allarga la strada, mette due indicazioni e un cartello, finisce dentro una brochure e il gioco è fatto. Il nostro luogo intimo violato dal branco diventa improvvvisamente alieno e perde un po' del suo fascino originale. Lui rimane lì e noi continuiamo ad amarlo ma ci tocca condividerlo con gli altri, quelli che ci sono arrivati dopo, solo grazie ai cartelli e alla cazzo di brochure. Fanno incazzare st'ignoranti dell'ultim'ora. Ed eccoli li a magnificare le magnifiche sorti e progressive e il profumo di quel luogo che prima della strada larga magari snobbavano. A volte è così sovraffollato da far schifo. Allora ti verrebbe voglia di bruciarlo, per toglierlo dalla vergogna e dall'assedio, perchè gli altri non lo vivranno mai come l'hai vissuto tu ma intanto lo stanno rovinando, rovinando per sempre.
Ma cos'è che ti rode? Ti rode il culo, amico, perché iil luogo ameno, se non è tuo, è di tutti. Lo era quando ci andavate solo tu e i tuoi amichetti, lo è ora con i cartelli di indicazione, le aree di sosta con le ciunghe appese sotto al tavolo (no, tu non l'avresti mai fatto, o perlomeno l'avresti fatto con più amore), i cestini che strabordano e l'accesso per i suv.
E' giusto che un luogo rimanga nascosto e venga goduto in maniera sostenibile solo da alcuni personi o è meglio che sia superaccessibile ed esposto alle orde? Disgraziatamente per i cercatori di perle, il mondo gira che è la seconda che hai detto. Perché? Perché, anche se scoprire, curarsi, vivere un luogo ameno tutto per te dà una certa soddisfazione personale, tutti hanno il diritto di godere, tutti, anche il vicino stronzo e il popolo bue. Selavì.

Questo per rispondere a Laura, che mi chiede in un commento
AnonimoLaura ha detto... Almeno tu riesci a spiegarmi perchè hanno deciso di segregarsi lì dentro? Non riesco a capire(e a sopportare)soprattutto tutta sta gente che li incita solo perchè li ha visti in tv.Mi piacevano i tuoi Ora pro Felix. Mi spiace non ci siano più. Vi rifarete ai concerti, spero:) 14 gennaio 2009 17.41

Come ti capisco Laura. In questi giorni i The Bastard Sons of Dioniso, così esposti al pubblico ludibrio, ci paiono un luogo ameno violato. Quanto schifiamo tutto questo improvviso interesse! A partire dalla gente, che ora ti chiede ma tu li conosci, sono tuoi amici, son bravi eh? (Peraltro, la prima esibisione non è stata granchè, rispetto ai loro standard). Per non parlare poi dei giornali, che in questi anni da 80 concerti l'anno scrivevano sempre il solito copiaincolla con i nomi dei componenti e poco più. Gli stessi giornalisti che non sono mai andati a un loro concerto se non per caso (o perché suonavano con Caparezza) ora scrivono un articolo al giorno. Un articolo al giorno. In cui si scrive che nei dieci minuti in cui sono apparsi in tv hanno scoreggiato tre volte, e a ritmo. Certo star svaccati sul divano è certo meno faticoso uscire di casa per un concertino in un bar. Io li capisco in fondo, la pigrizia è un diritto di tutti.
In fondo a me e a te, Laura, ci rode il culo perché ci sentiamo derubati del nostro piccolo segreto. Io, oltre al mio piccolo segreto, mi sento derubato anche di buona parte della mia piccola orchestra ma questo è un altro discorso ancora.
In fondo siamo degli egoisti. Perché li vogliamo solo per noi. Perché ci dà fastidio che tutti possano godere della loro bravura. Perché (almeno per un po') non li potremo più rivedere in un baretto fumoso perché non ci sarà abbastanza posto per tutte le ragazzine dell'ultim'ora e i giornalisti buoi.
A noi non dà fastidio la segregazione in sè, a noi danno fastidio le conseguenze. A questo punto, ammettendo il nostro egoismo, decade la domanda perchè hanno deciso di segregarsi lì dentro? Non lo so. Non ha molta importanza. Certo è che non impazzivano dalla voglia di andarci. Certo è che conciati da babbi di montagna come nella prima puntata erano inguardabili. Certo gli mancheranno i vizi, le donne e gli amici e non è tutt'oro. Certo è che (,malgrado quel che si puossa pensare) lì dentro non guadagnano più di un operaio medio. Certo è che se anche poi gli fanno un contratto non faranno i miliardi (Giusy Ferreri è ancora in aspettativa al supermercato e passata la sbornia di novembre ci tornerà). Certo è che se vai alle selezioni controvoglia e alla fine ti pigliano un pensierino ce lo fai.
Che finito il contratto con la Rai fai che cazzo vuoi.
E magari invece di far 80 concerti l'anno solo in Trentino ti muovi un po'.
Che tra dieci anni non ti tocchi ripensarci e chiederti cosa sarebbe successo se...

Io personalmente li voglio fuori. Al più presto e li aspetto con un bicchiere in una mano e una meravigliosa nell'altra. Li aspetto fuori ma non so biasimarli per la loro scelta e spero che se la godano.

Nel frattempo teniamoci il ricordo come si fa con i morti o gli emigrati. Mettiamoci il santino sul comodino e aspettiamo che appaiano nei sogni o che suoni il campanello.




lunedì 12 gennaio 2009

Povero Faber

Ieri sera, per il decimo anniversario della morte di De Andrè, abbiamo assistito al solito spettacolo penoso. Io non ho visto la versione di 9 anni fa, quella in cui Vasco ha fatto Amico Fragile e Celentano ha sbagliato le parole de La guerra di Piero. Stavolta però è andata sicuramente peggio. Già Fazio è un pretino sfigato che oltretutto fa sempre la parte del bambo saccente. Ma questo è niente, se le interpretazioni fossero state degne neanche Fazio avrebbe potuto rovinarle. Il problema è che stiamo parlando di De Andrè, che aveva una voce così nitida seppur bassa e profonda che non è facile da imitare. Per questo, per interpretare una sua canzone non bisognerebbe imitarne la voce, ma tentare di reinterpretarla. Sennò fai la figura del babbo. Invece no, tutti hanno fatto il compitino senza fare un passo in più. Dietro c'era l'orchestrina: bravi musicisti che che però hanno appiattito la varietà delle esecuzioni costringendoli ancor di più nella forma originale, il che non aiuta ad essere originali. Re-interpretazioni, invece che interpretazioni. A partire da Lucio Dalla (con un parrucchino vergognoso) che non sapeva neanche il testo: il più pessimo. Vecchioni ha fatto una versione di 30 secondi de La guerra di Piero, come se si potesse mostrare un film dalla metà in poi. Pelùa non ha neanche fatto uah. Bocelli sapeva le parole ma non le stava leggendo dal gobbo. Poi Jovanotti e Capossela, da cui mi sarei aspettato qualcosa di più. Han voluto fare la canzone alla De Andrè? Han fatto cagare, o meglio senza lode nè infamia, che forse è peggio. Battiato me lo sono perso. Gli unici che si son salvati son Bennato e Finardi. Poi c'erano il figlio, Pagani e Fossati, ma per loro non vale. Bravi, ma loro ci vivono del carrozzone, quindi nessuno sforzo. Il tutto farcito da una serie di chiacchiere inutili.
Mi spiego meglio. Interpretare vorrebbe dire dare nuova vita ad una canzone, non rifarla com'era. Per sentire una canzone rifatta com'era ci sono i cd e gli mp3, non serve montare un baraccone. E credo che De Andrè sarebbe d'accordo.
Unico evento apprezzabile della serata, la canzone in contemporanea in 300 radio italiane. Quella bastava. E il resto dei soldi mandarli ai bambini poveri dell'Africa.

domenica 11 gennaio 2009

Notti di Fiaba around the World

Trovate sia vergognoso scherzare sulle tragedie umane come nel post precedente? Come dicevo, bisogna vergognarsi solo a fare del male. Questo, ad esempio (con tante altre situazioncine del genere che non mi premuro di elencare), è molto più vergognoso e noi come italiani ne siamo un pochettinino responsabili. Non che si possa fare molto. Qui al Felix Lalù Institute of Giving Advices, non siamo d'accordo.

Aspettate con ansia le Notti di Fiaba a Riva del Garda? Vi piacciono i fuochi d'artificio ma non sapete attendere fino alla fine di agosto.
Bene, il Felix Lalù Institute of Giving Advices ha pronta la soluzione per voi. E' pronta una serie di viaggi relax nei luoghi più favolosi del mondo. Anche se lo spettacolo non è garantito tutto l'anno ci sono buone probabilità che possiate godere appieno dell'avvolgente odore di zolfo e dell'atmosfera festosa. L'Istituto propone come destinazioni di punta Beirut e Baghdad, ma in questo momento il must è un piccolo lembo di terra in un territorio incantato, dove nostro signore decide di figliare, ormai un po' di tempo fa: ebbene sì, stiamo parlando dell'entusiasmante
Gaza City
perché a Gaza, signori, è Notte di Fiaba tutte le notti.
E lo spettacolo è gratis!

Amore, con cosa taglio il pollo?

E' successo che un tipo è stato accoltellato.
In televisione succede praticamente tutti i giorni. E la televisione è la realtà. E fin qui niente di strano, dunque. Certo è la maniera più gustosa di giustiziare qualcuno, dal punto di vista di chi lo fa. Di certo non la più furba, ma questo non c'entra. Niente di strano, dicevo, se non fosse che è successo a Grigno, in fondo alla Valsugana. In Trentino, uno sputo dal Veneto: ora il fatto che Grigno sia un posto infame senza sole, in fondo ad un budello di rocce scavate dal fiume, non certo uno dei luoghi più ameni del creato non credo c'entri granchè. E' strano l'accoltellamento. Qui di solito ti sparano. Oppure ti escludono, così ti rintani, sbotti o ti appendi. Quindi riformuliamo.

E' successo che un tipo è stato accoltellato, a Grigno.

E' successo che un tipo è stato accoltellato, a grigno, con un coltello da cucina.
Non propriamente un piano studiato nei minimi particolari.
Ma non è tutto.

E' successo che un tipo è stato accoltellato, a grigno, con un coltello da cucina, davanti alla biblioteca.
Pare che la vittima, studente a Perugia, stesse andando a ritirare un libro richiesto con il prestito interbibliotecario. Cosa coonteneva quel libro che la vittima non avrebbe dovuto leggere? Cosa conteneva quel libro che il mondo non doveva conoscere? Qual è il mistero dell'assassinio di Grigno (fa pure quasi rima)? Niente paura, ci stanno lavorando i Carabinieri di Grigno e hanno già trovato il colpevole.
Il mondo non saprà mai.ù
Uahahahahahahahah (risata satanica).

sabato 10 gennaio 2009

Vergognarsi solo a far del male

Ora visto che ho tolto i video per niente ho pensato bene di rimetterli. Ho tolto la bestemmia perché, per quanto impasti dolcemente la bocca come un profiterol, mi rendo conto che fa(ccia) brutto e possa urtare la sensibilità. Non è così grave come parlare di corda in casa dell'impiccato. Forse è più come parlare di uguaglianza in casa di Bossi.
Mia nonna mi diceva che bisogna vergognarsi solo a far del male, e sinceramente, tolta la bestemmia, non ci vedo niente di male. Jacopo sarebbe sicuramente d'accordo.
In ogni caso, per star sul sicuro e assicurarmi le 40 vergini promesse faccio penitenza. Ho già detto i miei pateravegloria (in realtà ho pagato un bambino dell'Africa nera con la pancia gonfia per farlo ma pare valga come per le emissioni di gas serra).
Poi qualcuno mi ha detto che Felix è uno dei nomi di Satana, e questo non si sposa con la tv di stato (e quando qui si parla di stato ci si riferisce al franchising della Città del Vaticano altrimenti nota come Italia). Ho fatto una ricerca ma nessuno ne fa menzione. Forse Felix è il nome di un famoso gatto e il gatto è l'animale di Lucifero e così per contagio lo diventa anche Felix. Non so se sia vero, ma se è vero ne sono molto fiero. E anche Jacopo lo sarebbe, forse più di me.

Quindi eccoli qua, in tutta la loro blasfemìa implicita e inoffensiva

I video delle registrazioni di "Ora pro Felix"
1 maggio 2008
(qui c'è il post originale delle registrazioni)



giovedì 8 gennaio 2009

I bastardi, la bestemmia e la polizia postale e, per finire, le groupie

"Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309"

Abbiamo già parlato della blasfemia familiare qui. Abbiamo parlato anche di bestemmie in questa sede, Ne abbiamo riconosciuto l'indubitabile funzione sintattica e semantica, nonchè quella meramente pragmatica.
Cosa è successo nel frattempo? Sono successe due cose.
1.
Io registro le canzoni a casa. Prima La Piccola Orchestra Felix Lalù era un paradosso voluto, nel senso che era una onemanband e facevo tutto da solo, come gli internauti ciccioni (le vicende della Piccola Orchestra sono narrate qui). Da questa primavera, nomen omen, ho cominciato ad invitare amici a mettere del loro nel mio o a fare cose insieme (fa brutto a dirlo ma è così). Alcuni di questi amici li ho anche filmati, mentre cantavano . In una di queste canzoni, "Ora pro Felix", hanno cantato Jacopo detto Larry, dei The Bastard Sons of Dioniso e Alessia, la mia dolce compagna d'appartamento altrimenti conosciuta come La Niña de los Gorgojillos (e più volte apparsa, anche come protagonista di una canzone). Li ho pure ripresi con la videocamera, giusto un po'. E' successo che in uno di questi video, mentre La Niña provava un coro strano, vedendo che il computer era andato in standby e credendo di aver così perso TUTTA la sessione di registrazione, ho pensato bene di esprimere la mia frustrazione e la mia impotenza chiedendo aiuto e comprensione a nostro signore attraverso quella che all'esterno potrebbe trasparire come una bestemmia. In effetti era proprio una di quelle che ti riempiono la bocca come un profiterol. La bestemmia è rimasta nel video, per completezza, non è che si può nascondersi dietro un dito. Fin qui tutto bene.
2.
Il secondo fatto è che i Bastard sono stati catturati da XFactor (qui e qui i casting). Ieri è passato il video dove si vede che li hanno presi, ma pare siano reclusi già da quasi una settimana. Come lo so? In effetti non lo so, e non lo posso sapere. Ma lo posso immaginare. Come? Perchè XFactor è un reality? Perchè hanno annullato tutti i concerti dal primo di gennaio (tra cui due con me, ahimè)? Perché i loro telefoni sono staccati da sabato? Perchè sabato al mio concerto al paesello natìo di Jacopo detto Larry non c'erano? Uno fa due più due, fa tre. Insomma fino a ieri quella bestemmia non interessava a nessuno. Oggi mi chiama un loro amico allarmato perché una signora ha visto il video e ha chiamato la polizia postale. Non ho ben capito cosa può fare, la polizia postale, la bestemmia c'era ma nessun agente Smith ha ancora sfondato la mia finestra al quinto piano a circoncidermi. Devo assolutamente togliere il video, dice, perché potrei ledere la loro immagine o comunque ven for rogne. In quel momento provo quella fitta democristiana anche chiamata colpa (negli ultimi anni mi sono sottoposto ad una terapia per non sentire più la colpa, ma ogni volta che vedo una chiesa me ne torna un po'. E qui è pieno di chiese). Colpa nei loro confronti, poveri amici all'oscuro. Ricordo che c'è una bestemmia da qualche parte quindi in preda a trance agonistica li tolgo entrambi. Un attimo dopo aver schiacciato il pulsante virtuale mi rendo conto che quello di Jacopo detto Larry lo potevo lasciare, che la bestemmia è nell'altro. Mi chiedono se un video che è solo correlato a quello di Jacopo detto Larry può ledere la sua/loro immagine. Misteri della fede. Poi invece, in una successiva chiamata, mi dicono che è meglio di no, che non se sa mai. Ok, lo trovo giusto, chiedo venia e obbedisco, per rispetto nei confronti di chi riceve chiamate minatorie da vecchie o polizie postali ed è colpa di un coglione che manco conoscono che bestemmia e loro non possono farci niente ma gli dicono che sono cazzi. Sono cazzi, gli dicono. Qui funziona così.
E poi penso, ma Germano Mosconi non mi sembra che abbia mai pagato multe e ha un milione e passa visite su YouTube, la sua immagine non è stata granchè lesa dai video blasfemi, tanto che da conduttore di TeleNuovo che era, ora è responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione dell'Hellas Verona. Non son certo i Boston Celtics, ma non è neanche sotto il ponte di Bassano a cantar blues e bere da sacchetti del pane.

Ora, cari compari Jacopo detto Larry Wice e Zizzo lì dentro reclusi (sempre suppongo), so che voi ve ne battete le balle di questa cosa, e fate bene. L'unico rimpianto che ho è non averci pensato prima, niente più Jacopo detto Larry e le sue orazioni (o magari cambio idea e vi ledo l'immagine, eheh).
So anche che prima o poi qualcuno di voi, con la fede infiacchita dalla mancanza di accesso ai vizi basilari di un ventenne medio e rocker, bestemmierà, in diretta, da vero trentino alpino austrungario. In quel momento non vostra madre, non vostra zia, ma io sarò fiero di voi (giusto un attimo prima di sentire la colpa).
Quindi bestemmiate cazzo, che tra un paio d'anni sarete al Lollapalooza e io verrò nel backstage e accederò ai servizi delle groupie dei gruppi metal. E in quel momento finalmente mi concentrerò sulla polizia postale.

Ah, e poi, in culo alla banana.

lunedì 5 gennaio 2009

Buoni propositi pel ano nuovo 2009

Giorni a pensare a cosa volere e cosa voler fare nel 2009 e non mi viene niente. Mangiare carne umana me lo sono giocato l'anno scorso, posso tenerlo ma forse è giusto in cin ottimistico pensare di realizzarlo. Gli altri dell'anno scorso potrei riconfermarli in toto, tipo chiamare a casa, godersi le persone, vedere più concerti, scoprire nuova musica, far nuove canzoni, diventare il più grande cantante neomelodico alpino di tutti i tempi, mangiare bene, ecc. Da buon italiano, squadra che vince non si cambia.

Ma senza propositi nuovi diventerei solo il Milan, magari diventerei campione del mondo per farmi un viaggio in Giappone e mettermi un gagliardetto che poi sparisce come i tatuaggi delle patatine, per poi ridurmi annaspare dietro a gente di dieci anni più ggiovane, recuperare scarti di prestigio e fare un cocoprò ai tatuaggi da truzzo di Beckham per vende due magliette.
Per il resto, in questi giorni mi sono venuti incontro tre compari: musica pop, cinema e tv, la meglio gioventù del secolo scorso. Ecco i miei buoni propositi pel ano nuovo 2009

1. Musica pop
Quest'anno ho fatto 6 lavori quindi avuto 6 padroni diversi (sì, si chiamano ancora padroni anche se alcuni son simpatici) e 6 motivi di insoddisfazione in più. In compenso da cantante solista che ero sono diventato ospite di un'orchestra vera e suonante che non esiste mai nella forma completa ma che conta già una quindicina di persone. Ho avuto l'onore e il piacere di collaborare con e imparare da artisti di questo palpitante underground trentino ed è stato le meglio cosa, oltre che, ovviamente, sempre molto meglio che lavorare. Il mio primo proposito pel ano nuovo 2009 è, semplicemente, di lavorare meno e suonare di più.

2. Cinema
In una delle dieci domeniche delle ultime due settimane mi è capitato di rivedere le (quasi) ultime gesta eroiche del mio eroe John McLane in Die Hard 4 (di cui si parlò qui).
In questo caso John non importa. Come tutti sapranno nel suddetto filmone partecipa anche uno degli attori di punta del nuovo cinema italiano, Edoardo Costa. Dopo essere stato uno dei più inespressivi interpreti di sempre di Vivere (per la diaspora degli attori di Vivere guarda qui) il nostro si è unito ai cervelli in fuga verso la Merica. In DieHard interpreta un mercenario italiano assoldato dai terroristi (mentre una volta tutti i terroristi parlavano inglese oggi son più glocal, ognuno parla la sua lingua e tutti si capiscono. Così si risparmia sulle lezioni di lingua e uno può dire, hei, qui parlano italiano per davvero), per l'occasione informatici. Edo dice tre cose in croce (pronto, vado e allora sei qui, stronzetto!). Quello che mi ha colpito è che, in DieHard (duri a morire), lui è l'ultimo cattivo a morire, un secondo dopo il Cattivone. Il fatto che fosse un italiano a morire per ultimo (anche se non per mano di John, che per uccidere il cattivo che lo teneva alle spalle s'è sparato in una scapola) mi ha inorgoglito quasi come vincere la coppa del mondo.
Ecco il mio secondo proposito pel ano nuovo 2009 è di morire anche un secondo dopo l'ultimo dei cattivi. Cosa significa non lo posso sapere ora. Mai letto l'oroscopo di Internazionale?

3. TV
Guardando quella che a Vermiglio (il far west delle Alpi) viene chiamata la scatola del rumòr, mi sono imbattuto in questo spot.



Succede che il Festival di Sanremo si bulla molto italicamente di aver toppato alla grande. Si bulla di far cagare come manifestazione canora. Si bulla del fatto che la storia (e la gente, cui sostiene di rivolgersi) non premia le sue scelte. Si bulla del fatto che chi vince a Sanremo poi diventa i Jalisse o Marco Masini, che quando ti vedono si toccano anche le suore.
Ecco ilo mio terzo proposito pel ano nuovo 2009: potermi bullare di un errore che ho commesso (come Fleming per la penicillina ma più rock).