mercoledì 28 gennaio 2009

Ciao Mino

Alle feste di famiglia cè sempre il cugino scemo che viene riesumato dal dimenticatoio e invitato a cantare per pietà, in modo che, almeno per il prossimo anno solare, l'iniezione di adrenalina della performance lo salvi dal suicidio. Canta sempre la stessa canzone, con le stesse mosse e gli stessi fraseggi da vent'anni. ha rotto i coglioni ma lasciarlo cantare è opera pia, cosa buona e giusta. Tanto giusta che la prima volta senza di lui fa quasi dispiacere non goderne.
In Italia ce n'è di cugini scemi, ma il mio preferito è sempre stato Mino Reitano. Ogni buco era buono per tirarlo fuori dal cilindro e fargli cantare Italia, il terzo inno nazionale dopo Mameli e Cutugno. Mi ha sempre conquistato l'energia e la passione che metteva sempre, nonostante fosse sempre la stessa canzone. La cantava sempre come fosse la prima volta, o l'ultima. La finiva dopo aver gridato come un ossesso grondando sudore e ancora visibilmente arrapato. Con i denti gialli e il fare terrone Mino Reitano era il più rock della old school del popo italico. Lui si che lo metteva nel culo a tutti.
Ci mancherai Mino! Il concerto di domani sarà tutto per te.

lunedì 26 gennaio 2009

Giovedì 29 gennaio






































Vuoi celebrare l'anniversario della Legge Merlin in culo alla Legge Merlin?
Non sai come festeggiare degnamente l'anniversario della pubblicazione de Il Corvo di Edgar Allan Poe senza avere ancora il delirium tremens?
Oppure vuoi evitare la riunione di famiglia per l'anniversario della nomina a cancelliere di Adolf Hitler?

Il Felix Lalù Institute of Giving Advices sa quello che fa per te!


GIOVEDì 29 GENNAIO 2009
h21.30
CIRCO(LO) WALLENDA - Via S.Martino/45 - Trento

La Piccola Orchestra Felix Lalù

+ special guests
presenta il nuovo pessimo album "El se sentiva soul"

Prodotto da La Ostia - Registrazioni Artigianali, etichetta specializzata nel recupero di rockstar in fase di riabilitazione, il disco artigianale si chiama "El se sentiva soul": 24 tracce per 14 canzoni chitarra voce e kazù (e altri strumentini stupidi) cantate in italiano, inglese, dialetto trentino, noneso e solandro. Le registrazioni sono avvenute come al solito nel salotto di casa, seduto sul comodo divano (manco fossi PDiddy).

La novità rispetto al precedente "Braccia strapate all'agricoltù" è che oltre a Felix Lalù hanno partecipato al progetto un mucchio di ospiti: ben 15 tra musicisti e non, tra cui membri di gruppi della scena trentina quali Absinth Effect, Stone Martens, (in particolare After Dark, My Sweet) Fango, Supercanifradiciadespiaredosi, The Bastard Sons of Dioniso, Nurse e I Compagni di Appartamento Immaginari, con la partecipazione straordinaria del cabarettista e clown Nicola Sordo.


Come si diceva, alcune canzoni nuove di pacca si possono già sentire sul myspace.

giovedì 22 gennaio 2009

SuperIperMegaAnteprima

Un mesetto fa ho indetto un sondaggio. Ero indeciso sul nome del disco. E anche sulla copertina.
Dopo aver tenuto in attenta considerazione il parere di tutti me ne sono battuto le balle è ho scelto da solo.
Gli altri titoli non erano male, ma alla fine ho scelto el se sentiva soul.
A parte i doppi sensi e il glocalismo bilinguistico (come direbbe Luzzando Festi) che ricalcano la con-fusione e il post-situazionismo (come direbbe qualcun quando non sa cosa scrivere) che c'è dentro, l'ho scelto perchè rende l'idea del disco, dall'evoluzione da one man band chiamata per vezzo Piccola Orchestra ad una vera piccola orchestra, o meglio una one plus more (wo)men band.
Mi spiace per La Ostia - Registrazioni Artigianali, la mia casa discografica, che spingeva per un classico titolo trainato da potenti signoli come Poco Dio o Ora pro Felix (modestamente primi in classifica in 23 stati tra cui Iowa e ZImbabwe, terzo nei peggiori bar di Caracas), ma a me non son mai piaciuti i nomi presi dallle canzoni, m'è sempre parso riduttivo. E pigro. Anzi quasi vile. Cazzo hai fatto 30, fai 31.
Poi mi spiace anche per Lalù c'ha dio in panchina e Hai lasciato la porca aperta. Grandi titoli, per un altro album. , forse. Non siete male ragazzi, ma un titolo ha delle responsabilità, non è che diventi ministro solo perchè hai delle tette paura.

Alcune canzoni nuove di pacca si possono già sentire sul myspace.

Non che abbia già finito di registrare e mixare e montare i libercoli e masterizzato i cd (non sia mai non ridursi all'ultimo), ma almeno ho scelto la copertina.
Per la cronaca è questa

lunedì 19 gennaio 2009

BASTA(rd)!

Ci sono dei posti speciali. Sono luoghi appartati, intimi, in cui si fanno belle cose, dell'intimità che neanche la casadolcecasa. Che siano il frutto di un'accurata ricerca o del caso non ha importanza. Noi soli sappiamo che sono preziosi e li viviamo veramente e per questo li luoghi li sentiamo nostri più che degli altri esseri che popolano l'orbe terraqueo. Questi stolti non li frequentano, perchè sono nascosti, perché sono poco accessibili, perché serve una sensibilità per scovarli o riconoscerli, o perchè non li conoscono e basta. Poi di colpo qualche orecchio da mercante arriva fin lì, allarga la strada, mette due indicazioni e un cartello, finisce dentro una brochure e il gioco è fatto. Il nostro luogo intimo violato dal branco diventa improvvvisamente alieno e perde un po' del suo fascino originale. Lui rimane lì e noi continuiamo ad amarlo ma ci tocca condividerlo con gli altri, quelli che ci sono arrivati dopo, solo grazie ai cartelli e alla cazzo di brochure. Fanno incazzare st'ignoranti dell'ultim'ora. Ed eccoli li a magnificare le magnifiche sorti e progressive e il profumo di quel luogo che prima della strada larga magari snobbavano. A volte è così sovraffollato da far schifo. Allora ti verrebbe voglia di bruciarlo, per toglierlo dalla vergogna e dall'assedio, perchè gli altri non lo vivranno mai come l'hai vissuto tu ma intanto lo stanno rovinando, rovinando per sempre.
Ma cos'è che ti rode? Ti rode il culo, amico, perché iil luogo ameno, se non è tuo, è di tutti. Lo era quando ci andavate solo tu e i tuoi amichetti, lo è ora con i cartelli di indicazione, le aree di sosta con le ciunghe appese sotto al tavolo (no, tu non l'avresti mai fatto, o perlomeno l'avresti fatto con più amore), i cestini che strabordano e l'accesso per i suv.
E' giusto che un luogo rimanga nascosto e venga goduto in maniera sostenibile solo da alcuni personi o è meglio che sia superaccessibile ed esposto alle orde? Disgraziatamente per i cercatori di perle, il mondo gira che è la seconda che hai detto. Perché? Perché, anche se scoprire, curarsi, vivere un luogo ameno tutto per te dà una certa soddisfazione personale, tutti hanno il diritto di godere, tutti, anche il vicino stronzo e il popolo bue. Selavì.

Questo per rispondere a Laura, che mi chiede in un commento
AnonimoLaura ha detto... Almeno tu riesci a spiegarmi perchè hanno deciso di segregarsi lì dentro? Non riesco a capire(e a sopportare)soprattutto tutta sta gente che li incita solo perchè li ha visti in tv.Mi piacevano i tuoi Ora pro Felix. Mi spiace non ci siano più. Vi rifarete ai concerti, spero:) 14 gennaio 2009 17.41

Come ti capisco Laura. In questi giorni i The Bastard Sons of Dioniso, così esposti al pubblico ludibrio, ci paiono un luogo ameno violato. Quanto schifiamo tutto questo improvviso interesse! A partire dalla gente, che ora ti chiede ma tu li conosci, sono tuoi amici, son bravi eh? (Peraltro, la prima esibisione non è stata granchè, rispetto ai loro standard). Per non parlare poi dei giornali, che in questi anni da 80 concerti l'anno scrivevano sempre il solito copiaincolla con i nomi dei componenti e poco più. Gli stessi giornalisti che non sono mai andati a un loro concerto se non per caso (o perché suonavano con Caparezza) ora scrivono un articolo al giorno. Un articolo al giorno. In cui si scrive che nei dieci minuti in cui sono apparsi in tv hanno scoreggiato tre volte, e a ritmo. Certo star svaccati sul divano è certo meno faticoso uscire di casa per un concertino in un bar. Io li capisco in fondo, la pigrizia è un diritto di tutti.
In fondo a me e a te, Laura, ci rode il culo perché ci sentiamo derubati del nostro piccolo segreto. Io, oltre al mio piccolo segreto, mi sento derubato anche di buona parte della mia piccola orchestra ma questo è un altro discorso ancora.
In fondo siamo degli egoisti. Perché li vogliamo solo per noi. Perché ci dà fastidio che tutti possano godere della loro bravura. Perché (almeno per un po') non li potremo più rivedere in un baretto fumoso perché non ci sarà abbastanza posto per tutte le ragazzine dell'ultim'ora e i giornalisti buoi.
A noi non dà fastidio la segregazione in sè, a noi danno fastidio le conseguenze. A questo punto, ammettendo il nostro egoismo, decade la domanda perchè hanno deciso di segregarsi lì dentro? Non lo so. Non ha molta importanza. Certo è che non impazzivano dalla voglia di andarci. Certo è che conciati da babbi di montagna come nella prima puntata erano inguardabili. Certo gli mancheranno i vizi, le donne e gli amici e non è tutt'oro. Certo è che (,malgrado quel che si puossa pensare) lì dentro non guadagnano più di un operaio medio. Certo è che se anche poi gli fanno un contratto non faranno i miliardi (Giusy Ferreri è ancora in aspettativa al supermercato e passata la sbornia di novembre ci tornerà). Certo è che se vai alle selezioni controvoglia e alla fine ti pigliano un pensierino ce lo fai.
Che finito il contratto con la Rai fai che cazzo vuoi.
E magari invece di far 80 concerti l'anno solo in Trentino ti muovi un po'.
Che tra dieci anni non ti tocchi ripensarci e chiederti cosa sarebbe successo se...

Io personalmente li voglio fuori. Al più presto e li aspetto con un bicchiere in una mano e una meravigliosa nell'altra. Li aspetto fuori ma non so biasimarli per la loro scelta e spero che se la godano.

Nel frattempo teniamoci il ricordo come si fa con i morti o gli emigrati. Mettiamoci il santino sul comodino e aspettiamo che appaiano nei sogni o che suoni il campanello.




lunedì 12 gennaio 2009

Povero Faber

Ieri sera, per il decimo anniversario della morte di De Andrè, abbiamo assistito al solito spettacolo penoso. Io non ho visto la versione di 9 anni fa, quella in cui Vasco ha fatto Amico Fragile e Celentano ha sbagliato le parole de La guerra di Piero. Stavolta però è andata sicuramente peggio. Già Fazio è un pretino sfigato che oltretutto fa sempre la parte del bambo saccente. Ma questo è niente, se le interpretazioni fossero state degne neanche Fazio avrebbe potuto rovinarle. Il problema è che stiamo parlando di De Andrè, che aveva una voce così nitida seppur bassa e profonda che non è facile da imitare. Per questo, per interpretare una sua canzone non bisognerebbe imitarne la voce, ma tentare di reinterpretarla. Sennò fai la figura del babbo. Invece no, tutti hanno fatto il compitino senza fare un passo in più. Dietro c'era l'orchestrina: bravi musicisti che che però hanno appiattito la varietà delle esecuzioni costringendoli ancor di più nella forma originale, il che non aiuta ad essere originali. Re-interpretazioni, invece che interpretazioni. A partire da Lucio Dalla (con un parrucchino vergognoso) che non sapeva neanche il testo: il più pessimo. Vecchioni ha fatto una versione di 30 secondi de La guerra di Piero, come se si potesse mostrare un film dalla metà in poi. Pelùa non ha neanche fatto uah. Bocelli sapeva le parole ma non le stava leggendo dal gobbo. Poi Jovanotti e Capossela, da cui mi sarei aspettato qualcosa di più. Han voluto fare la canzone alla De Andrè? Han fatto cagare, o meglio senza lode nè infamia, che forse è peggio. Battiato me lo sono perso. Gli unici che si son salvati son Bennato e Finardi. Poi c'erano il figlio, Pagani e Fossati, ma per loro non vale. Bravi, ma loro ci vivono del carrozzone, quindi nessuno sforzo. Il tutto farcito da una serie di chiacchiere inutili.
Mi spiego meglio. Interpretare vorrebbe dire dare nuova vita ad una canzone, non rifarla com'era. Per sentire una canzone rifatta com'era ci sono i cd e gli mp3, non serve montare un baraccone. E credo che De Andrè sarebbe d'accordo.
Unico evento apprezzabile della serata, la canzone in contemporanea in 300 radio italiane. Quella bastava. E il resto dei soldi mandarli ai bambini poveri dell'Africa.

domenica 11 gennaio 2009

Notti di Fiaba around the World

Trovate sia vergognoso scherzare sulle tragedie umane come nel post precedente? Come dicevo, bisogna vergognarsi solo a fare del male. Questo, ad esempio (con tante altre situazioncine del genere che non mi premuro di elencare), è molto più vergognoso e noi come italiani ne siamo un pochettinino responsabili. Non che si possa fare molto. Qui al Felix Lalù Institute of Giving Advices, non siamo d'accordo.

Aspettate con ansia le Notti di Fiaba a Riva del Garda? Vi piacciono i fuochi d'artificio ma non sapete attendere fino alla fine di agosto.
Bene, il Felix Lalù Institute of Giving Advices ha pronta la soluzione per voi. E' pronta una serie di viaggi relax nei luoghi più favolosi del mondo. Anche se lo spettacolo non è garantito tutto l'anno ci sono buone probabilità che possiate godere appieno dell'avvolgente odore di zolfo e dell'atmosfera festosa. L'Istituto propone come destinazioni di punta Beirut e Baghdad, ma in questo momento il must è un piccolo lembo di terra in un territorio incantato, dove nostro signore decide di figliare, ormai un po' di tempo fa: ebbene sì, stiamo parlando dell'entusiasmante
Gaza City
perché a Gaza, signori, è Notte di Fiaba tutte le notti.
E lo spettacolo è gratis!

Amore, con cosa taglio il pollo?

E' successo che un tipo è stato accoltellato.
In televisione succede praticamente tutti i giorni. E la televisione è la realtà. E fin qui niente di strano, dunque. Certo è la maniera più gustosa di giustiziare qualcuno, dal punto di vista di chi lo fa. Di certo non la più furba, ma questo non c'entra. Niente di strano, dicevo, se non fosse che è successo a Grigno, in fondo alla Valsugana. In Trentino, uno sputo dal Veneto: ora il fatto che Grigno sia un posto infame senza sole, in fondo ad un budello di rocce scavate dal fiume, non certo uno dei luoghi più ameni del creato non credo c'entri granchè. E' strano l'accoltellamento. Qui di solito ti sparano. Oppure ti escludono, così ti rintani, sbotti o ti appendi. Quindi riformuliamo.

E' successo che un tipo è stato accoltellato, a Grigno.

E' successo che un tipo è stato accoltellato, a grigno, con un coltello da cucina.
Non propriamente un piano studiato nei minimi particolari.
Ma non è tutto.

E' successo che un tipo è stato accoltellato, a grigno, con un coltello da cucina, davanti alla biblioteca.
Pare che la vittima, studente a Perugia, stesse andando a ritirare un libro richiesto con il prestito interbibliotecario. Cosa coonteneva quel libro che la vittima non avrebbe dovuto leggere? Cosa conteneva quel libro che il mondo non doveva conoscere? Qual è il mistero dell'assassinio di Grigno (fa pure quasi rima)? Niente paura, ci stanno lavorando i Carabinieri di Grigno e hanno già trovato il colpevole.
Il mondo non saprà mai.ù
Uahahahahahahahah (risata satanica).

sabato 10 gennaio 2009

Vergognarsi solo a far del male

Ora visto che ho tolto i video per niente ho pensato bene di rimetterli. Ho tolto la bestemmia perché, per quanto impasti dolcemente la bocca come un profiterol, mi rendo conto che fa(ccia) brutto e possa urtare la sensibilità. Non è così grave come parlare di corda in casa dell'impiccato. Forse è più come parlare di uguaglianza in casa di Bossi.
Mia nonna mi diceva che bisogna vergognarsi solo a far del male, e sinceramente, tolta la bestemmia, non ci vedo niente di male. Jacopo sarebbe sicuramente d'accordo.
In ogni caso, per star sul sicuro e assicurarmi le 40 vergini promesse faccio penitenza. Ho già detto i miei pateravegloria (in realtà ho pagato un bambino dell'Africa nera con la pancia gonfia per farlo ma pare valga come per le emissioni di gas serra).
Poi qualcuno mi ha detto che Felix è uno dei nomi di Satana, e questo non si sposa con la tv di stato (e quando qui si parla di stato ci si riferisce al franchising della Città del Vaticano altrimenti nota come Italia). Ho fatto una ricerca ma nessuno ne fa menzione. Forse Felix è il nome di un famoso gatto e il gatto è l'animale di Lucifero e così per contagio lo diventa anche Felix. Non so se sia vero, ma se è vero ne sono molto fiero. E anche Jacopo lo sarebbe, forse più di me.

Quindi eccoli qua, in tutta la loro blasfemìa implicita e inoffensiva

I video delle registrazioni di "Ora pro Felix"
1 maggio 2008
(qui c'è il post originale delle registrazioni)



giovedì 8 gennaio 2009

I bastardi, la bestemmia e la polizia postale e, per finire, le groupie

"Chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità, è punito con la sanzione amministrativa da euro 51 a euro 309"

Abbiamo già parlato della blasfemia familiare qui. Abbiamo parlato anche di bestemmie in questa sede, Ne abbiamo riconosciuto l'indubitabile funzione sintattica e semantica, nonchè quella meramente pragmatica.
Cosa è successo nel frattempo? Sono successe due cose.
1.
Io registro le canzoni a casa. Prima La Piccola Orchestra Felix Lalù era un paradosso voluto, nel senso che era una onemanband e facevo tutto da solo, come gli internauti ciccioni (le vicende della Piccola Orchestra sono narrate qui). Da questa primavera, nomen omen, ho cominciato ad invitare amici a mettere del loro nel mio o a fare cose insieme (fa brutto a dirlo ma è così). Alcuni di questi amici li ho anche filmati, mentre cantavano . In una di queste canzoni, "Ora pro Felix", hanno cantato Jacopo detto Larry, dei The Bastard Sons of Dioniso e Alessia, la mia dolce compagna d'appartamento altrimenti conosciuta come La Niña de los Gorgojillos (e più volte apparsa, anche come protagonista di una canzone). Li ho pure ripresi con la videocamera, giusto un po'. E' successo che in uno di questi video, mentre La Niña provava un coro strano, vedendo che il computer era andato in standby e credendo di aver così perso TUTTA la sessione di registrazione, ho pensato bene di esprimere la mia frustrazione e la mia impotenza chiedendo aiuto e comprensione a nostro signore attraverso quella che all'esterno potrebbe trasparire come una bestemmia. In effetti era proprio una di quelle che ti riempiono la bocca come un profiterol. La bestemmia è rimasta nel video, per completezza, non è che si può nascondersi dietro un dito. Fin qui tutto bene.
2.
Il secondo fatto è che i Bastard sono stati catturati da XFactor (qui e qui i casting). Ieri è passato il video dove si vede che li hanno presi, ma pare siano reclusi già da quasi una settimana. Come lo so? In effetti non lo so, e non lo posso sapere. Ma lo posso immaginare. Come? Perchè XFactor è un reality? Perchè hanno annullato tutti i concerti dal primo di gennaio (tra cui due con me, ahimè)? Perché i loro telefoni sono staccati da sabato? Perchè sabato al mio concerto al paesello natìo di Jacopo detto Larry non c'erano? Uno fa due più due, fa tre. Insomma fino a ieri quella bestemmia non interessava a nessuno. Oggi mi chiama un loro amico allarmato perché una signora ha visto il video e ha chiamato la polizia postale. Non ho ben capito cosa può fare, la polizia postale, la bestemmia c'era ma nessun agente Smith ha ancora sfondato la mia finestra al quinto piano a circoncidermi. Devo assolutamente togliere il video, dice, perché potrei ledere la loro immagine o comunque ven for rogne. In quel momento provo quella fitta democristiana anche chiamata colpa (negli ultimi anni mi sono sottoposto ad una terapia per non sentire più la colpa, ma ogni volta che vedo una chiesa me ne torna un po'. E qui è pieno di chiese). Colpa nei loro confronti, poveri amici all'oscuro. Ricordo che c'è una bestemmia da qualche parte quindi in preda a trance agonistica li tolgo entrambi. Un attimo dopo aver schiacciato il pulsante virtuale mi rendo conto che quello di Jacopo detto Larry lo potevo lasciare, che la bestemmia è nell'altro. Mi chiedono se un video che è solo correlato a quello di Jacopo detto Larry può ledere la sua/loro immagine. Misteri della fede. Poi invece, in una successiva chiamata, mi dicono che è meglio di no, che non se sa mai. Ok, lo trovo giusto, chiedo venia e obbedisco, per rispetto nei confronti di chi riceve chiamate minatorie da vecchie o polizie postali ed è colpa di un coglione che manco conoscono che bestemmia e loro non possono farci niente ma gli dicono che sono cazzi. Sono cazzi, gli dicono. Qui funziona così.
E poi penso, ma Germano Mosconi non mi sembra che abbia mai pagato multe e ha un milione e passa visite su YouTube, la sua immagine non è stata granchè lesa dai video blasfemi, tanto che da conduttore di TeleNuovo che era, ora è responsabile delle relazioni esterne e della comunicazione dell'Hellas Verona. Non son certo i Boston Celtics, ma non è neanche sotto il ponte di Bassano a cantar blues e bere da sacchetti del pane.

Ora, cari compari Jacopo detto Larry Wice e Zizzo lì dentro reclusi (sempre suppongo), so che voi ve ne battete le balle di questa cosa, e fate bene. L'unico rimpianto che ho è non averci pensato prima, niente più Jacopo detto Larry e le sue orazioni (o magari cambio idea e vi ledo l'immagine, eheh).
So anche che prima o poi qualcuno di voi, con la fede infiacchita dalla mancanza di accesso ai vizi basilari di un ventenne medio e rocker, bestemmierà, in diretta, da vero trentino alpino austrungario. In quel momento non vostra madre, non vostra zia, ma io sarò fiero di voi (giusto un attimo prima di sentire la colpa).
Quindi bestemmiate cazzo, che tra un paio d'anni sarete al Lollapalooza e io verrò nel backstage e accederò ai servizi delle groupie dei gruppi metal. E in quel momento finalmente mi concentrerò sulla polizia postale.

Ah, e poi, in culo alla banana.

lunedì 5 gennaio 2009

Buoni propositi pel ano nuovo 2009

Giorni a pensare a cosa volere e cosa voler fare nel 2009 e non mi viene niente. Mangiare carne umana me lo sono giocato l'anno scorso, posso tenerlo ma forse è giusto in cin ottimistico pensare di realizzarlo. Gli altri dell'anno scorso potrei riconfermarli in toto, tipo chiamare a casa, godersi le persone, vedere più concerti, scoprire nuova musica, far nuove canzoni, diventare il più grande cantante neomelodico alpino di tutti i tempi, mangiare bene, ecc. Da buon italiano, squadra che vince non si cambia.

Ma senza propositi nuovi diventerei solo il Milan, magari diventerei campione del mondo per farmi un viaggio in Giappone e mettermi un gagliardetto che poi sparisce come i tatuaggi delle patatine, per poi ridurmi annaspare dietro a gente di dieci anni più ggiovane, recuperare scarti di prestigio e fare un cocoprò ai tatuaggi da truzzo di Beckham per vende due magliette.
Per il resto, in questi giorni mi sono venuti incontro tre compari: musica pop, cinema e tv, la meglio gioventù del secolo scorso. Ecco i miei buoni propositi pel ano nuovo 2009

1. Musica pop
Quest'anno ho fatto 6 lavori quindi avuto 6 padroni diversi (sì, si chiamano ancora padroni anche se alcuni son simpatici) e 6 motivi di insoddisfazione in più. In compenso da cantante solista che ero sono diventato ospite di un'orchestra vera e suonante che non esiste mai nella forma completa ma che conta già una quindicina di persone. Ho avuto l'onore e il piacere di collaborare con e imparare da artisti di questo palpitante underground trentino ed è stato le meglio cosa, oltre che, ovviamente, sempre molto meglio che lavorare. Il mio primo proposito pel ano nuovo 2009 è, semplicemente, di lavorare meno e suonare di più.

2. Cinema
In una delle dieci domeniche delle ultime due settimane mi è capitato di rivedere le (quasi) ultime gesta eroiche del mio eroe John McLane in Die Hard 4 (di cui si parlò qui).
In questo caso John non importa. Come tutti sapranno nel suddetto filmone partecipa anche uno degli attori di punta del nuovo cinema italiano, Edoardo Costa. Dopo essere stato uno dei più inespressivi interpreti di sempre di Vivere (per la diaspora degli attori di Vivere guarda qui) il nostro si è unito ai cervelli in fuga verso la Merica. In DieHard interpreta un mercenario italiano assoldato dai terroristi (mentre una volta tutti i terroristi parlavano inglese oggi son più glocal, ognuno parla la sua lingua e tutti si capiscono. Così si risparmia sulle lezioni di lingua e uno può dire, hei, qui parlano italiano per davvero), per l'occasione informatici. Edo dice tre cose in croce (pronto, vado e allora sei qui, stronzetto!). Quello che mi ha colpito è che, in DieHard (duri a morire), lui è l'ultimo cattivo a morire, un secondo dopo il Cattivone. Il fatto che fosse un italiano a morire per ultimo (anche se non per mano di John, che per uccidere il cattivo che lo teneva alle spalle s'è sparato in una scapola) mi ha inorgoglito quasi come vincere la coppa del mondo.
Ecco il mio secondo proposito pel ano nuovo 2009 è di morire anche un secondo dopo l'ultimo dei cattivi. Cosa significa non lo posso sapere ora. Mai letto l'oroscopo di Internazionale?

3. TV
Guardando quella che a Vermiglio (il far west delle Alpi) viene chiamata la scatola del rumòr, mi sono imbattuto in questo spot.



Succede che il Festival di Sanremo si bulla molto italicamente di aver toppato alla grande. Si bulla di far cagare come manifestazione canora. Si bulla del fatto che la storia (e la gente, cui sostiene di rivolgersi) non premia le sue scelte. Si bulla del fatto che chi vince a Sanremo poi diventa i Jalisse o Marco Masini, che quando ti vedono si toccano anche le suore.
Ecco ilo mio terzo proposito pel ano nuovo 2009: potermi bullare di un errore che ho commesso (come Fleming per la penicillina ma più rock).