mercoledì 27 febbraio 2008

Todos Tus Muertos

Ormai una decina d'anni fa il compare Christian passò un anno e passa in Erasmus a Madrid. Portò indietro cassette registrate che mi aprirono mondi nuovi. C'era la patchanka della Mano Negra, sicuramente uno dei gruppi europei più importanti degli ultimi vent'anni; c'erano gli NWA, con Fuck Tha Police, Gangsta Gangsta, Straight Outta Compton e altri capolavori, compresa una traccia in cui si insegna alle groupies, a a chi voglia imparare, come fare un pompino coi fiocchi (chiamata, non a caso, Just Don't Bite It); gli Hechos Contra el Decoro, gruppo madrileño (il cui cantante, Nacho, mi ha ospitato per un mese nella capitàl) di ragamuffin hiphop; ma quelli che mi piacevano di più erano i Todos Tus Muertos (che tradotto suona come li mortacci tua), un gruppo argentino che faceva il culo a tutti i gruppetti skacore della Bay Area. Se ne uscivano con cose reggae e hiphop ma quando c'era da menar mazzate spaccavano ed erano smarzi come solo i gruppi sudamericani sanno fare. Basta guardare la copertina per capire tutto: un teschio fatto di fiori. Poi c'era questa canzone popolare resa prima reggae, e poi sparata a palla. La canzone è divisa in tre: una prima parte che fa molto canzone popolare, una seconda molto patchanka, e la terza sparata a manetta (partendo dal minuto 2.20).
Noi, che non eravamo per niente patchanka, ma ci piaceva tirare per il collo le canzoni popolari e farle tupatupa, avevamo eliminato la parte centrale.
Oggi li ho ribeccati per caso, suonano ancora, dal 1985 e sta uscendo il loro primo Greatest Hits. Altro che Ramazzotti, che ne fa uno ogni tre dischi. Questo è il video dell'originale e la seguente è la nostra versione sedicenne presa in sala prove.
Devo ammettere che il nome della canzone Adelita (Tu Alma Mia), l'ho scoperto oggi. Non ci voleva un genio.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)

Anonimo ha detto...

necessita di verificare:)