mercoledì 4 novembre 2009

Discreto pubblico, corri in libreria!

Apriamo lo spazio pubblicità di oggi con un libercolo che c'ha levato l'estate da sotto i piedi, a me e alla Daliona.
Parla delle band trentine. Non c'è niente di quello che potete trovare sul myspace.
Nomi dei componenti? Strumenti suonati? Chi se ne incula.
In che anno s'è formata la band? Genere prediletto? Chi se ne incula.
Concorsi vinti? Aperto il concerto nel pomeriggio per la rockstar che suona la notte? Chi se ne straincula.
Qui si parla più della vita della gente, di scrivere canzoni e suonare in una sala prove fumosa come una bisca degli anni trenta, di caricare e scaricare amplificatori e tante altre vaccate.
Da oggi è in tutte le librerie del mondo, così finalmente me lo levo dai coglioni.

Autore: Dalia Macii e Oscar de Bertoldi

Titolo: Bastarock. L’underground dei Bastard sons of Dioniso

Editore: Egon
Pg.: 140
Anno: 2009

Prezzo: 13€

Isbn: 978-88-96215-18-0

in libreria dal 4 Novembre

Non è facile definire cosa si intende con l’espressione scena rock di un luogo né quali siano gli elementi che accomunano i gruppi che ne fanno parte. In molti casi è il nome di una città a diventare sinonimo di uno stile e di un particolare tipo di sonorità. Ma è sufficiente la mera condivisione di uno spazio geografico per condividere anche l’orizzonte musicale?

Bastarock applica questo criterio alla provincia di Trento e racconta la sua piccola -ma insospettabilmente varia- galassia di gruppi. Abbiamo cercato di fotografare un mondo sotterraneo, una scena musicale underground che con una punta di ironia abbiamo definito sottobosco. La sfida è la scelta di raccontare tutto il corpo sommerso di un iceberg affiorato in seguito all’improvviso successo dei Bastard sons of Dioniso.
Ci siamo messi in viaggio sulle strade del Trentino, alla ricerca di un’attitudine per il fare musica e suonarla dal vivo. Insieme alle parole abbiamo raccolto tutto il materiale possibile: fotografie, locandine, materiali, gli oggetti feticcio di ogni gruppo. Per non perderci in vaghe generalizzazioni di sociologia giovanile abbiamo eletto l’aneddoto come filo conduttore di questo viaggio: le situazioni paradossali, gli episodi, le storie e gli aneddoti capaci di restituire l’anima di ogni gruppo.
Uno dei luoghi principali di questo viaggio è senz’altro Sonà Music Club di Pietramurata. Sul muro del locale c’è una scritta fatta a mano con lo spray da un vicino esasperato: Basta Rock, ho fat la not (Basta Rock, son rimasto sveglio tutta la notte).

Dalia Macii | Oscar de Bertoldi



In realtà questo mi mette in grande difficoltà perché oggi esce anche il libro nuovo di Luttazzi, La guerra civile fredda.
Io corro a prendermelo.

9 commenti:

Joe Barba ha detto...

corro a comprarlo!

el tonezzer ha detto...

ma mi sabo scors son vegnù ala sonà e no lò miga trovada la scrita basta rock! secondo mi te te sei enventà tut... anca sta storia dele bande che le carga i strumenti e le sona en te le stale, dai, che no ghe crede nisùn! bisogn eser propi dei pampalughi a sbaterse per na pipa de tabach, valà valà, poreti! ne a far i digei 'nte le discoteche, vel digo mi, che en po' de schei i ve torna!

Fabio ha detto...

Dopo la Sacra Bibbia la più importante novità editoriale di quest'anno.

Anonimo ha detto...

complimenti! :)

a domani!
denis

Iacopo ha detto...

Uè! Ho acquistato stamane la tua (e non solo tua) ultima fatica. Mette vogli di fare il rock! complimentanze!

LIS ha detto...

Yuppieee

Secondo te lo trovo nel Regno Unito?

Altrimenti è valida l'opzione che ti ho scritto via Pando:)

Baciiii e ancora congrats!

Alligatore ha detto...

Due grandi libri lo stesso giorno, bravi. Da quello che leggo sono mooolto interessanti.

Anonimo ha detto...
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Anonimo ha detto...
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