Le alchimie tra strumenti sono importanti. Per esempio se basso e batteria non concordano, la cosa non pompa, e non parlo di spaccare, ma di semplice pulsare di battito. La base ritmica è il cuore, e se il cuore perde colpi, meglio levare baracca. Altri strumenti più decorativi, più narcisi, con corde più fini e fiati più alti, devono essere mescolati con sapienza. Per esempio se c'è una tromba e un piano il pianista deve stare molto attento, perché rischia di rovinare tutta la storia. Se c'è la tromba in pista il piano può fare solo qualche nota buttata lì, di controbalzo alle battute di fiato. (più o meno come fa Bollani qui)
Ma passiamo al vero argomento di questo post, ovvero Piero Angela. Uso con gusto questo spazio per dire che, per usare un francesismo, mi sta parcheggiato sul cazzo. E non perché sia il rappresentante della scienza a buon mercato, perché ci vuole anche quella. Neanche per l'italico nepotismo, che non è poi sta novità nel belpa. Mi sta sul cazzo per uno screzio che m'ha fatto una volta. Una sera becco il sommario di Quark, che tra le altre panzane annuncia un capitolo dedicato interamente alla tromba, e che ci sarà Enrico Rava. LIVE. Per me era periodo Rava, niente di meglio, anche se me tocca aspettare. Dopo aver sacrificato un'ora e un quarto nell'attesa, eccoli. C'è Rava, bienchissimo ormai, un contrabbassista e un piano. Ciao ciao, strette di mano. Parte il servizio che si trascina per cinque minutini con breve storia dello strumento e massimi rappresentanti, una pillola di dieci secondi di Louis Armstrong, una di Miles Davis, e una di Chat Baker e con poche note ciascuno degli altri, 'na tristezza, con gli assolo troncati all'inizio. Gia lì mi girano, ma adesso c'è il concertino, la suite, e già mi godo le strombattate. Ritornano in studio, e si scopre che Piero Angela, oltre ad essere appassioato di jazz, suona pure i piano. E siccome Piero si sente Pure fiero, scopre le carte sedendosi al piano, butta li qualche nota. E' pure bravo, ma non è Telonio. Parte il basso, poi il piano poi arriva la tromba, Enrico prova a cominciarare qualche giretto dei suoi, ma Piero lo tallona, gli va sopra col piano, allora Enrico lo lascia armeggiare per un po', cincischiando con la tromba, e sperando che poi Piero gli lasci un po' di spazio. Rientra ma piero non ci sta, dimentica le buone maniere copre senza remora le evoluzioni di Enrico, che ne fa di belle ma non si sentono bene, non hanno spazio. La canzone finisce, e finisce anche la puntata, sticazzi. Uno che invita al suo programma (opinabilmente di merda) un trombettista di fama mondiale, lo invita a suonare in prima serata nazionale, e poi gli rovina la canzone per fare il bullo, per dire hei guardate, sono un coglione inutile ma suono il piano con Enrico Rava. Avevo un'occasione per redimere la mia trasmissione e invece no, qui è tutto miomiomio.
E fu così che Piero guadagnò la mia disistima. Non che gli cambi la vita.
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