Esistono di luoghi che sono notoriamente pieni di figa. Non sto parlando delle ville dei papponi. Parlo del nostro livello, dei figli della crisi. Son le biblioteche e le librerie. Non chiedete perché ma è così. E' con questo spirito che ieri ho lasciato il suolo autonomista per calare al Festivaletteratura di Mantova, per contemplare questo immenso gineceo a cielo aperto (se hai pensato pelo invece di cielo vuol dire che sei avanti o non stai più nelle braghe). Non perché mi piacciano le donne, solo perché Silvio sarebbe fero di me come i-taliano. A Rovereto c'era anche la festa degl alpini con la sua aura carnevalesca e viziosa che mi attirava come la sirena tricolore di Ulisse ma scendevo per lavoro e ho pure un'etica professionale da difendere. Comunque è inutile star lì a girarci intorno. Niente da fare ma manco da vedere. Il Festivaletteratura è così una palla da froci che son contento di aver smesso di leggere. Che mondo tristezza, così poco vizioso e rock.
3 commenti:
Per fortuna che ci sei tu OZ che mi metti in quardia da ste finocchiate (con tutto rispetto per gli ortaggi)! stavo quasi per cadere nella trappola di qualche amica colta.
La ringrazio per Blog intiresny
imparato molto
Posta un commento