martedì 4 agosto 2009

Le gesta del Profeta Lalù Vol.5: Quella di quello che non sapeva scegliere se cagare o dormire.

Era un po' che il Profeta Lalù e le sue gesta mancavano da queste sudate pagine.
E poi chi è il Profeta Lalù?

Stava questa volta il Profeta come sempre appollaiato sotto il suo albero preferito in compagnia delle sue concubine, sorseggiando nettari inebrianti. Lo faceva in totale umiltà, non come un pappone qualunque o famoso, da bicchieri di boemia argentati oro. Egli era vizioso. Beveva lui e le sue concubine da semplici calici di legno, che il vizio è roba umile. Stava l'allegra compagnia orgiante aspirando nebbia da un otre ghiacciato con un braciere sulla cima e rendedo lode ridendo alla natura lasciva.
Passava di là un villano con le palpebre pendule e le mani al bozzo. Era dilaniato da un dilemma cui non sapeva dare soluzione da giorni Da giorni cercava il Profeta nei suoi luoghi d'ozio preferiti. Ve n'erano molti, discreto pubblico. Ovviamente. Il giovane giunse trafelato al cospetto del baccanale. Dopo l'ultimo lungo respiro dall'otre, il Profeta concesse cordiale udienza al villano, espellendo nebbia divina dalla bocca e dalle nari inarcate. Il villano allora fece: O profeta, sollevami dalle mie pene. Sono giorni che ho un'impellente stimolo a rilasciare l'ano, ma ho anche sonno, e non so cosa scegliere. Il profeta si sciacquò la bocca con la sua acqua preferita, quella che la sua concubina preferita aveva guardato per un anno intero. L'acqua bella conteneva ora in sè tutte le virtù della lussuria, ma questa è un'altra storia. Sputò il profeta l'acqua sul suo stesso petto, facendola rivolare fino all'ombelico, e poi giù, dove scese impetuoso come un'alluvione nella foresta pubica. Seguì con sguardo divertito tutta la discesa liquida, poi alzò le pupille verso il villano. Questi lo fissava passeggiando senza muoversi. Dopo un lungo respiro sentenziò mio compare villano, ricorda che non è importante cosa si sceglie nella vita. L'importante è scegliere. Sempre. Ora vai e fà ciò che devi. Il villano illuminò gli occhi, sgranò le palpebre, proruppe in un gridod di gioia per la soluzione trovata, abbracciò il profeta che gli dava gran pacche sulle spalle, stando attento a non solleticare il suo intestino. Il villano fece per incamminarsi, quando il profeta lo fermò per dirgli l'ultima parola illuminata, come fanno sempre le scene dei film. Disse: Tuttavia, se posso consigliarti. Se puoi scegliere tra defecare e dormire, mio amico, caga. Il piacere è molto più grande e la soddisfazione è più facilmente raggiungibile. Per svegliarti riposato devi dormire almeno sette otto ore. Troppo sbattimento. Cagare dà un orgasmo invidiabile. Rendere al mondo il frutto del tuo corpo sarà quasi meglio della miglior scopata della tua vita da villano. Quanto a me, mi dovrò accontentare della preferita tra le mie belle. Addio, buon uomo.
Detto questo tolse il viso di una delle festanti dal suo pube. Essa stava suggendo dal pube profetico l'acqua della bellezza con un ardore tale che il profeta non era rimasto indifferente. Il resto della storia va lasciata alle vostre malizie, suppongo.

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