In Italia si va in Spagna per sport. Si dice che bella la Spagna per sport. La Spagna è il giusto rifugio per l'italiano che non vuole imparare lingue e in più la cultura è simile alla nostra, si vive con meno, si fuma più o meno dove si vuole e alla gente piace far festa. Quindi che vadano, i signori, invece di continuare a dire che ci vogliono andare. Al solito finiranno a far ghetto con altri italiani e torneranno con due dita di fegato in meno.
Ma non è di questo che volevo parlare. Ieri son tornato da un weekend a Madrid. Son stato a trovare un po' di amici che ho conosciuto lì. C'è Jose (l'astrinauta a destra) che scrive per El Mundo, ha appena finito un megaarticolo sui 100 più ricchi di Spagna. Contrariamente a quello che pensavo non c'è nessun calciatore, son tutti immobiliaristi, speculatori, ma pare che la cuccagna stia finendo anche per loro, c'è grosso crisi. Jose fa parte della famiglia più grossa e strana che io conosca. Son 7 fratelli. Pedro fa l'informatico, Isa lavora in Albania e prima ancora in Romania, Ana vive in una specie di casa comune ne La Latina e non adora il dio denaro come tutti noi, mentre Clara ha lasciato la scuola elementare dove insegnava per vivere in una fattoria vicino Granada, dove coltiva capre e piante. Loro non li ho visti stavolta. Ho visto gli altri due: Juangas (l'astronauta a sinistra) vive nella campagna vicino Madrid, coltiva la terra con un gruppo di amici per quello che qui sarebbe un gruppo di acquisto solidale. Prima viveva a Madrid, insegnava musica in un'elementare, la stessa di Clara, mi affittò il suo appartamento senza riscaldamento per tre mesi. Ora se la gode in campagna. Carlitos è il fratellino minore, ha 23 anni e fa il musicista (nonchè colui che mi ha insegnato il reggae dando avvio alla blasonata Piccola Orchestra). Quando l'ho conosciuto era uno sbarbo che suonava molto metal ma si vedeva che aveva le orecchie lunghe. Ora è un chitarrista della madonna, suona latin jazz, un poco di flamenco e tutto quello che gli sale dai coglioni. Suona nei La Fritanga e nei MaracatuFM. Con i ragazzi della Fritanga, tutti 20-25enni, suonano anche nella ConFusion, fanno latin jazz e jam session tutti i martedì a El Local, in calle Tres Peces, a Lavapiès. Suonano alla grande. Poi ho visto Edurne, la bellissima colei amica di un amico che mi ospitò per un mese. Ora lavora con Oscar (che fece l'erasmus a Trento, che allah lo abbia in gloria) e Nacho (che canta ne Los Desechos) nell'associazione nazionale delle associazioni dei vicini. Ho visto anche Juan, il madrilegno che ho cercava lavoro durante la raccolta delle mele (ve lo ricordate? Abbiamo registrato otto canzoni in un pomeriggio).
Ogni volta che li vado a trovare mi prendo una boccata di cultura spagnola. Scopro cose nuove. Ad esempio stavolta ho scoperto:
- Elbicho, da Madrid, fan flamenco fusion, o flamenco progressivo, canzoni che possono anche durar un quarto d'ora. Potrebbero un side project montato nel tempo libero da vecchie glorie del flamenco e del jazz, e invece son miei coetanei. Tanto di cappello
- Kultur Shock, da Seattle, una via di mezzo tra Gogol Bordello e Sistem of a Down
- Zdob Si Zdub, moldavi, fan patchanka balcanica
- dopo i 5Nizza, russi che fan reggae, questa è la volta della San Petersburg Ska Jazz Orchestra Review, un'orchestra russa che fa ska (mai capito perché quelli che fanno ska devono sempre mettere ska nel nome. I metallari che son veramente truzzi non lo fanno mica. Bah)
- The Go! Team, superpop strano dalla terra dell'albione
- che i gitani chiamano payo(s) tutti gli altri, come qui li chiamano gagi. Fin qui tutto bene, niente di nuovo. I gruppi si distinguono dagli altri affibiandogli un nome. La cosa divertente è che uno spagnolo è un payo, un sudamericano è un payo pony, per l'evidente differenza di statura.
- tre nuovi detti, vado pazzo per i detti:
no hay mal que por bien no venga>>>non c'è male che non vegna per il bene (fa un po' Pollyanna ma vabbè)
corres menos que el caballo del malo>>>corri meno del cavallo del cattivo
fallas mas que una escopeta de feria>>>sbagli più di un fucile del luna park (li torcevano perchè la gente sbagliasse il bersaglio)
- sti due programmi La Hora Chanante (vedi l'imitazione di Madonna e quella di Bjork) e Muchachada Nui (vedi quella di Hulk Hogan) che meritano. In realtà è lo stesso programma che ha cambiato canale. Considerando che qui han chiuso Luttazzi e Mai Dire e tutto il resto fa più o meno cagare è una delle poche consolazioni che mi rimangono.
Quante cose si imparano in tre giorni no?
Ho anche fatto un piccolo video La Ostia al Carlitos. Niente roba difficile, reggae fatto bene sotto il cavalcavia dei suicidi (in pieno centro a Madrid, han dovuto mettere paratie trasparenti alte due metri, sennò pulire sotto era un casino).
Eccolo qui
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