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Ludovico mi porta il telefono, è Irene, presidente del seggio del comune di Sanzeno nonché grande amica di quando non cagavo oro dai buchi del culo. Dice che lo stato richiede la mia ineffabile presenza per registrare i voti dei morti di fame che vedono il diritto di voto come una conquista. Sono tentato di rifiutare, per pigrizia, ma la ricchezza ti rende patriota. E poi son pur sempre nòneso, checcazzo. Con quei 120 euro posso rifare la tinta a Milko, e mi avanza un par de euro di mancia per la Roxana, la parrucchiera polacca che sottopago, e non solo per la tinteggiatura.
Inforco il Suv, dico a Ludovico di sgommare, così infango la baita del vicino, e scendere a valle facendo quanta più gazzarra possibile verso il mio paese natìo. Torno in pompa magna, per svolgere il mio dovere di maschio italico lauriato. Mi aspetta un tappeto di petali di rosa, al municipio, e la cittadinanza honoris causa, anche se sono già residente. Per intonarmi alla situazione faccio cantare l'inno a Ludovico , che ieri sera con le polverine mi son rovinato la corda vocale, a forza di cantare Cimitero di rose per i nipotini strafatti di Ritalin dei Savoia. La versione noise-punk con La Ostia è già disco d'oro. La SAT mi ha fatto alpino onorario, per la gioia di mio padre. Io che mi hanno scartato alla visita di naja.
3 commenti:
anche a me m'hanno scartato alla Naja...
di quanti chili era in sottopeso il nostro?
imparato molto
molto intiresno, grazie
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