martedì 1 aprile 2008

Bronze - Babamandub - Hi-Fevers @ Sonà Music Club

Lo sapevo che la Sonà non delude mai. Dopo un annetto di colpevole latitanza son tornato in quello che è decisamente il miglior locale del Trentino. Due piani di musicaglia e libertà con arte notevole e restyling a getto continuo e una festa al mese, eventi col contagocce: primo perché è giusto un po' fuori mano, ma secondo, e più importante, perché del rito non si abusa, che la musica con la riga in parte e spirito da braghe alla zoava non si trova dietro l'angolo, nè sotto il tappeto.
Scrivo in ritardo perchè pigro, ma andiamo con ordine.
Gli Hi-Fevers erano un duo rocknroll come ce ne sono tanti, ma ci suonava una donna, e quello spesso fa la differenza.
I Babamandub son trentini reggaedubbe. Gran bel gruppo, bel tiro, due voci una reggae-su e una reggae-giù che si intersecano mica male. Devo dire più apprezzabili nei pezzi in inglese che in quelli in italico, che è difficile da declinare capita che ti castra le melodie vocali, nel tentativo di dire cose. La voce reggae-su potrebbe far di più, tipo doppiare hiphop o più coretti, che quando c'è tutto è più rotondo, ma si tiene un po' in panca, mentre l'altro reggheggia parecchio. Anche gli altri potrebbero far di più, esondare il levare, tracimare il cika-cika, ma il caldo reggaedubbe, quello gira ch'è na meravija. In definitiva buona musica da ballare, molto buona. Da ballare in baraonda. Mancava proprio il caldo caràibico alle montagne nevate. Well and comme compadres!
Meno ballabili ma musicalmente più inaspettati gli ospiti internazionali della serata (grazzie Sonà per essere tornati alla vecchia formula 1 tn+ 1 italy + 1 international, grazzie di cuò), i Bronze, gruppo belga che sfodera un folk prog fuori dagli schemi del prog, e anche del folk. Di media, e volendo genaralizzare da beceri, i gruppi strumentali tendono ad essere di due categorie: pallosi o eccentrici. I primi li prenderesti a scarpate mentre i secondi te li godi perché fanno cose inaudite. I Bronze invece si son presentati con le loro cose regolari, ma con un piglio personale molto interessante, diciamo Jack Black meets Mogway. Il genere di gruppo che ti tira fuori i ritmi dispari e te li fa sembrare pari, lisci come wiski. Inutile che faccia nomi che non so, ascoltateveli. La cosa più fica è stata poi la battuta del cantante: ieri mi sono mangiato una balena intera, mi ci sono volute 3 settimane.

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