sabato 25 agosto 2007

green street hooligans

che succede: cè questo ragazzetto, chiamiamolo lo yankee frodo, che viene espulso da harvard per colpa del suo biondo e impolverato compagno di stanza figlio di papà. allora se ne va a londra dalla sorella, e lì scopre il calcio, o meglio il calcio inglese, o meglio i due elementi che scortano il calcio inglese come un volpino: le birre e le risse. qui è in corso una lotta tra tifoserie di picchiatori, una lotta per la reputazione che finisce sempre a cazzotti, con scene molto ben girate con tanto di sanguazzo e violenza gratuita. la struttura sembra una canzone di madonna, quella classica delle fiabe e del romanzo di formazione, con problema iniziale, fuga con disonore, arrivo con difficoltà, accoglimento difficoltoso ma degno nella famiglia (con tanto di tatuaggione del west ham e scoperta di una nuova identità inedita), fraintendimento, mega casino con tragediona finale e poi, la chiusura del cerchio, quella che fa la differenza tra andare a letto col magone o con il magone ma anche un mezzo sorriso. il film fila via liscio come una palla da flipper e lo yankee frodo, da studente sfigatello, impara "quello che nessuna università dell'ivy league poteva insegnargli" e diventa uno con le palle.

perché vederlo: perché, in un certo qual modo, anche se per quasi metà del film se le danno di santa ragione, in realtà quello che esce è che i hooligans in realtà è gente normale, che lavora (uno il giornalista, uno il poliziotto, uno il maestro, ecc.), che difende dei valori come la lealtà e la famiglia, che lascia il posto alle vecchiette in metropolitana. e poi il tutto rimane tra hooligans, se le danno sempre tra di loro. non è che uno che non vuole fare una rissa ci si ritrova in mezzo, magicamente. il tutto è senza regole ma anche cavalleresco, se vogliamo, diciamo un divertimento che si concedono l'un l'altro.
perché non vederlo: perché sarà pure cavalleresco, ma se le danno veramente di brutto e a volte ci scappa il morto, e allora lì tutti si fermano come se si fosse rotto qualcosa. muore qualcuno e fine del gioco. allora bastava pensarci prima e giocare a machiavelli no?
una battuta: discutendo degli sport americani, in metropolitana, matt "i giocatori di baseball riescono a lanciare la palla a 156 km/h." tom "e allora? vuol dire che possono farsi una sega più velocemente?"

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