Alle Tits si scopre cose nuove. Ad esempio, alla quarta volta, ri-ri-riscopro che lo spritz si chiama Pirlo (e come dimenticarlo?), ma niente a che vedere col calciatore colla faccia da tossico.
A tavola si parla di una rissa e di gente che tirava cedri a destra e a manca. Io penso che a Brescia risolvono le cose attraverso gli agrumi, invece "cedro" vuol dire pugno, allora concludo che Brescia è come noi. Verso sul palco l'ultimo bicchiere di grappa del locale, che io sia maledetto. Poi Simone mi illumina: io ho sempre voluto che il mio cadavere fosse gettato in un bosco per essere magnato dai mangiatori di carogne, gli animali che vivono dei morti. Così non serve spazio per me morto e divento merda per il bosco. Simone invece vuole essere gettato ai maiali. Da questi maiali devono essere prodotti insaccati che devono essere magnati dai suoi amici. Da quel momento lì diventa anche la mia idea. Cosa c'è di meglio di sopravvivere attraverso i tuoi amici? Non attraverso la loro memoria, ma proprio attraverso attraverso: esofago, stomaco, bile, intestino crasso e compagnia bella.
A casa di Anni e Dieghe beviamo la vodka vera, quella della Russia, quaranta gradi scesi bene. Io e la Fra li battiamo a biliardo, poi Dieghe mi insegna un po' di hip hop, me li segno (Beardy Man, Keny Argana, Dope DOD, Abraxxas, 16 barre, Foreign Beggar, The Streets, Fuoco negli occhi), dormo nella cabina armadio e porto a casa.
Enogastronomia: pollo fritto, patate, birra, grappa bianca, vodka russa
Musica: La Piccola Orchestra Felix Lalù
Compari di viaggio: La Fra
Nessun commento:
Posta un commento