lunedì 11 aprile 2011

Aspettavo i Trance Untes come gli ebrei ai marines

Questo non è che lo dico per fare il figo, per fare l'italiano che si lamenta sempre dell'Italia, ma quando vivevo a Madrid una cosa l'ho capita e mo ve la spiego. Noi italiani a livello di cultura musicale non c'abbiamo le basi. O meglio abbiamo poca scelta. Abbiamo il cantautorato sì, quello è serio, è l'unica cosa che abbiamo fatto noi anche se, per dire. Conte e De Andrè si rifanno più alla tradizione straniera che a quella italiana. Abbiamo la canzonetta, ma quella ce l'hanno tutti. Non c'abbiamo la musica popolare, o meglio sì ma la schifiamo (perchè roba becera da ballare nelle balere e a noi musicisti le balere c'han rotto il cazzo) e forse un po' di ragione ce l'abbiamo, forse. L'unico influsso musicale che abbiamo, dal piano marshall in poi, è la musica anglofona. Pochi escono da questo giro. Gli Almamegretta forse, dico a livello di gruppi conosciuti, e Jovanotti, ma lui c'ha musicisti della madonna. Pochi altri. Anche la Bandabardò e Roy Paci fan robe nuove, ma quella roba lì, la patchanka, la faceva già la Mano Negra vent'anni fa, peraltro con risultati migliori. Sì, certo, negli anni 70 abbiamo avuto i gruppi prog che eran famosi in tutto il mondo che c'è ancora gente che se li ricorda, ma io non ero manco nato allora, e mo c'ho trent'anni (e negli ultimi trent'anni gli unici gruppi italiani a diventare famosi nel mondo son stati probabilmente i Raw Power, Bollani e gli Zu).
Il risultato è che quel che esce è spesso una scopiazzatura di robe veteroitaliane o inglesi o mericane, leggasi metal, punk, hip hop, ma anche jazz.
In Spagna invece (e qui parte il pippone dell'ho visto cose che voi umani blaablabla) (e comunque per la francia vale lo stesso discorso, col rai degli immigrati eccetera) la materia in cui pescare è molto più varia. C'è il flamenco, che è una roba che viene dal cuore, che non puoi fare svogliatamente come suonare una rotonda sul mare, e in più c'ha tempi e giri diversi da ogni altra musica. C'è la musica afrocubana, la salsa e il son. C'è pure il cantautorato, come ovunque. E in più tutta la roba da fuori. E' ovvio che poi lì nasce la patchanka, ormai una vita fa, con tutta la gente che passa, che salta fuori il flamenco hiphop.
Ho scoperto questo gruppo, che suona con un chitarrino, un digeereedoo, un pianino vecchio (che avrà pure un nome) e che cazzo ne so. Fossimo in Italia farebbero quel jazz per intellettuali da vedere seduti. E invece fanno una roba che sembra goa ma superpop, da ballare abbestia. Ecco, forse questo c'hanno, gli spagnoli. Che se non ci puoi ballare ha meno senso. Noi invece se ci puoi ballare è quasi una vergogna.
Questi sono il mio nuovo gruppo preferito, e vengono dopo due anni in cui ho ascoltato praticamente solo Iosonouncane, Die Antwoord e The Shining. Grazie Carlitos per la dritta! Mi hai salvato da stagnazione musicale certa.

TRANCE UNTES
Tirso




TRANCE UNTES
Quimica

5 commenti:

Tom Violence ha detto...

bomba!

la fabbrica degli orrori del dottor Fuentes

Anonimo ha detto...

Beh,tutto buono ma certo che qualcosa di meglioo, oltre i timpani altrui lo trovi sempre. Metti l'italo disco, moroder ha spaccato ed era della val gardena. Certe robe l'italiano pensa vengan da la luna.

Emmeci ha detto...

sono scendibili?

Felix Lalù ha detto...

ci suona un mio amigo
han solo tre canzoni finora. pensa te
accontentiamoci di youtube

Jian'Ji ha detto...

Sentiti ... sarò veteroreazionario ma... Boh?
Sinceramente speravo meglio
No me gustan nada
Il video di Quimica, però, merita una menzione onorevole XD