L'anno scorso dovevo suonare alla Notte degli Oscar a Bolzano. Dovevamo suonare io e quel fuso di Oscar Ferrari, un personaggio che leggete qui, scaricate qui e potete vedere qui (e qui). Uno che ha fatto un partito per l'annessione del Suedtirol alla Svizzera per dire, no il primo cojone che passa. Uno che promette chili di verdura futura (che coltiva colle sue manine) alle donne incinte che chiameranno loro figlio Oscar, per dire. Uno che ha anche fatto una canzone su Lady Diana piena di gemiti, per dire.
Io contento, fiero, di condividere palchi con cotanta gente. Ma il giorno prima il comune manda un'ingiunzione che non si può, che non si fa, che non si permettano. Anche se il fatto che il giorno dopo suoni io sia del tutto casuale, l'ho presa male, e uno a uno ho sterminato nelle maniere più efferate (sì, prendo ispirazione da Dexter e Criminal Minds, non c'ho tutta sta fantasia) tutti i assessori che avevano votato contro la Notte degli Oscar.
Ristabilito giustamente il terrore nel sistema politico bolzanino ora la Notte degli Oscar si ripete, non una ma due volte.
Saremo giovedì 19 novembre al Vintola (con Bob Log III, grazie Dio, anzi grazie Vanja) e venerdì 17 dicembre al Pippo, nella serata delirio e ignoranza seria con Santo Marcio (di cui consiglio musica e comandamenti) e Da Rozzo Criù dalla capitale dell'ignoranza, che non è Napoli come tutti voi pensano ma Milano, iinsieme a molti altri capoluoghi dell'ignoranza.
Cosa volete di più, che fustighi Durnwalder in eurovisione?
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