Ho ritrovato queste ricette che consideravo perse. Non so se interessa a qualcuno, scriverle qui è un modo come un altro di non perderle definitivamente. Il liquore al basilico è molto buono, la grappa basilico e limone ancora di più. Chiedete pure a Fabbio, quant'è bbuono. Dopo essersene scolato un discreto quid (non tutto in una volta) il buon compare millanta da mesi di portare il vero basilico da Genova (e più precisamente dal quartiere del basilico, un po' come farsi portare il fango da Abano), tanto che noi, aspettando come coglioni, ci siam persi il basilico indigeno (che schifo!) e per quest'anno niente liquore al basilico. (Sì, è vero, una volta l'ha portato, ma il viaggio l'aveva smosciato, e sappiamo che il liquore pretende basilico macho)
Vabbè, ad uso e consumo di urbi et orbi, eccola, la ricetta, direttamente dal ricettario di Luisa, la mamma di Irene.
Liquore al basilico
- 1 litro di alcol a 95 gradi
- 80 foglie di basilico (mi raccomando, del medesimo quartiere di Fabbio)
- 700 grammi di zucchero
- 1 litro di acqua distillata
Preparare un infuso con l'acqua distillata quasi bollente e le foglie di basilico fresche.
Lasciar raffreddare e riposare per un giorno.
Filtrare e unire l'alcol e lo zucchero.
Aspettare due giorni, durante i quali agiterete spesso il recipiente.
far stagionare 4 mesi in cantina.
Grappa limone e basilico
- 1 litro di grappa
- 30 foglie di basilico (mi raccomando, del medesimo quartiere di Fabbio)
- la scortza di un limone
- 5 cucchiai di zucchero
Mettere in un vaso le foglie di basilico fresche e cospargerle con lo zucchero.
Chiudere il recipiente, agitare un po' e lasciarlo riposare un giorno.
Versare la grappa sul basilico e aggiungere la scorza di limone.
Lasciare in infusione 4 settimane in cantina.
Filtrare e consumare dopo 2 mesi di stagionatura.
1 commento:
Non ci si può distrarre un attimo. Uno manca qualche ggiorno, e subito gli amici che credevi amici nel senso di sei proprio un amico mio amico, ti attaccano alle spalle. Con la loro connettività senzawire, dal loro eremo intoccabile, zac!
Ebbene, che dire a mia parziale discolpa? Innanzitutto, come hai onestamente riconosciuto, ho tentato di portare il Basilico (la maiuscola per riconoscerlo da quella volgare piantina verdognola che vi ostinate a chiamare con lo stesso nome) nell'infedel terra trentina. Mai la sorte mi ha assistito, coincidendo sempre la mia partenza dalla Verde Terra sempre col giorno del Signore, e giungendo quindi con la nobilpianta appassita a Trentolandia.
Indi, rinnovo la mia promessa, al primo ferial viaggio, di recare fra i monti gli smeraldini frutti del mare.
Amen.
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