lunedì 24 novembre 2008

Eremo con wireless

Da poco più di una settimanella sono confinato nella casa dei miei bisnonni in val di Rabbi (più precisamente qui). Un accogliente eremo con la wireless. Ho passato quasi due anni della mia vita qui ma mai d'inverno. Questo è il paesaggio di quando sono arrivato, rimirando San Bernardo e Ceresè dalla finestra della cucina.

Poi è successo qualcosa che ancora non mi so spiegare. Credo che di sopra stessero festeggiando qualche evento particolare in compagnia delle polverine che danno il buonumore. Forse qualcuno ha mancato di rispetto al sacro vassoio. Forse è entrato lo spiffero del nord. O più probabilmente il solito coglione (San Tommaso presumibilmente) ha starnutito al momento giusto e tutto il bendiddìo (è proprio il caso di dirlo) si è libbrato nell'aere celeste, più come in una scena di Matrix che in una boccetta col duomo di Milano, con gli occhi nella disperazione dei convivianti. Fatto sta che poi è caduto tutto, in preda a chissà quale forza di attrazione verso il basso. Il tutto nel giro di mezza rivoluzione terrestre.
Il risultato è questo.


Ciò mi rende (se possibile) ancora più isolato, considerando il fatto che se il sole non arriva - e lo farà verso l'epifania - la neve sbarluccicante mi terrà compagnia finchè non ridiscendo.

Al più presto nuove nuove dal fronte.


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