giovedì 31 marzo 2016
martedì 29 marzo 2016
Anita QuattroEver #19: LA PANZA DA PADRE
Anita QuattroEver #19
LA PANZA DA PADRE
In cui si svela che la gravidanza è una malattia così radicale che ammala di panza anche i padri.
LA PANZA DA PADRE
In cui si svela che la gravidanza è una malattia così radicale che ammala di panza anche i padri.

Alle superiori ero magrissimo. Ero la persona più magra che conoscessi,
esclusi i boci dell’Africa. Mi si vedevano le costole attraverso la
pelle. Le braghe strette che andavano allora mi erano comunque
leggermente larghe. Avanzavo sempre un sacco di lacci di scarpa. Quello
che mi distingueva dai boci dell’Africa è che loro avevano la panza e io
no. Da adolescente sognavo la panza. Non quella dura dell’Africa,
quella molle era la panza da uomo, e io ero un bocia cresciuto (per di
più molto simile a un bocia dell’Africa). I miei amici più
post-adolescenti avevano la panza e io no. Loro avevano le maniglie
dell’amore e io non avevo nè le maniglie nè l’amore. Poi l’amore l’ho
trovato, mi mancavano le maniglie dove questo amore potesse aggrapparsi.
martedì 15 marzo 2016
Oggi esce COLTELLATE D'AFFETTO. Ascoltalo in streaming. Scendilo gratis.
Felix Lalù
COLTELLATE D’AFFETTO
(DreaminGorilla / Riff Records /La Ostia 2016)
Una canzone sulla rivolta e una sull'estate, una sull'amore e una sul ricco Nordest, una sul matrimonio e una sul cantautore, un singolone e un testo impegnato, l'inno di un partito e un messaggio per un figlio, la vera storia delLa Canzone Del Sole e la storia finta di mio nonno che incontra il Diavolo. Un disco pieno sulla gente: gente col disagio, gente che prende il sole, gente che prende botte, gente minorile, gente drogati, gente di Milano, gente che spacca tutto, gente che se la mena, gente che lavora, gente che lavora le mele in Val Di Non, gente straniera che suona, gente straniera che nuota, gente che violenta, gente che fa del male a fin di bene, un sacco di (morti) male, i cantautori e gli zombi. Un paesello del disagio cantato dal giullare di corte sordomuto.
TESTI: Felix Lalù.
Eccetto:
“Tutti quanti vogliono sembrare meglio”: Felix Lalù, Johnny Mox
“Omar è nero”: Mogol, Felix Lalù
“Vai vai”: Felix Lalù, Bill Hicks (“It’s just a ride”)
“Pulp Alpestre”: Marco Fiemozzi
MUSICHE: Felix Lalù
Eccetto:
“Tutti quanti vogliono sembrare meglio”: Johnny Mox
CREDITS
(in ordine di apparizione)
Felix Lalù
chitarra, voce, cori, kazoo, schiocchi, kaossilator, fischi, piattini, maracas, stilofono beatbox, bicchieri, spada laser, fischietto per uccelli, sax di plastica, thunder drum
Jacopo Broseghini
Basso in “I gruppi americani”, “Dinamita”, “Gino”, “La coscienza sociale ai tempi di internet” Mani in “Cosa darei” Cori in “Cosa Darei”, “Gino”, “La coscienza sociale ai tempi di internet”, “Vai vai” Schiocchi e metallofono in “È il mio amore mio e si chiama Francesca” Chitarra in “Gino”, “La coscienza sociale ai tempi di internet” Flauto dolce in “Omar è nero” Moog in “Tutta Shanghai”, “Vai vai” e “Pulp alpestre”
Johnny Mox
Beatbox, organetto, voce in “Tutti quanti vogliono sembrare meglio”
Elli De Mon
Voce in “La coscienza sociale ai tempi di internet”, Chitarra e voce in “Tutta Shanghai”
Iacopo Candela aka Candirù
Guitalele, mani e cori in “Cosa Darei”
Simone Floresta
Voce in “Cosa Darei” e “Gino”
Sons of Anarchy (Puntata 5x11)
spezzone in “Gino”
Francesca Padovan
Voce in “È il mio amore mio e si chiama Francesca”
Gianni Mascotti
Tromba in “Dinamita”, Flicorno in “Gino”
Phill Reynolds
Voce in “Dinamita”
Tiziano Caio Mattivi
Voce in “Vai vai”
Michael “Pero” Pancher
Batteria in “Pulp alpestre”
Mirko Marconi
Chitarra in “Pulp alpestre”
PRODUZIONE ARTISTICA: Felix Lalù, Jacopo Broseghini.
Eccetto: “Tutti quanti vogliono sembrare meglio”: Felix Lalù, Jacopo Broseghini, Johnny Mox
REGISTRATO E MISSATO tra novembre 2014 e dicembre 2015 presso lo Wankers’ TBSOD Studio a Vigolo Vattaro da Jacopo Broseghini
GRAFICHE: Felix Lalù
sabato 12 marzo 2016
martedì 1 marzo 2016
Coltellate d'affetto TEASER il nuovo disco di Felix Lalù esce il 15 marzo
TEASER
COLTELLATE D'AFFETTO
Cosa darei per
Un poster di Steve Jobs
Che mi dice
Hai sempre un rene
Che si spara nel cuore
O sbaglio?
Ho lavorato così tanto
Volevo dire
Perché va bene la guerra ma è meglio
In riva al mare
Come
I figli degli immigrati
Al sole
E la
DInamita
Il mio amore mio e si chiama
Chiara e
Forse le piace ancora Vasco
Sarà sfregiata coll'azoto
Noooo
Il matrimonio è
Come un giro ingiostra al luna park, quando sali
E' mattina ormai
C'è più rabbia, più nebbia più bamba che in tutta
La festa? Sì
C'ho il cuoricino che fa bum bum
Non differenzia i Rancid dai Pantera
E così
Tra la vita e la morte io vi auguro
I denti bianchi
domenica 28 febbraio 2016
Felix Lalù SUL TUO DIVANO
Sei pigro e non hai voglia di uscire di casa per vedere un concerto? Non c’è problema, Felix Lalù ti vuole bene, discreto pubblico, e si prenderà la sbatta di venire a suonare casa tua.
Suonerà non solo per te, ma anche per tutti i tuoi amici.
Strumenti, strumentini e prodotti per la famiglia La Ostia li portiamo noi, ci basta solo una presa per la corrente per il nostro ghetto blaster.
Niente di amplificato, anzi qualcosa sì, ma niente di più potente di uno stereo domestico. Comunque niente che possa far incazzare la vecchia di sotto né la famigliola a lato. Si può fare praticamente ovunque e più il posto è piccolo e meglio è. Un concerto per pochi intimi o per folle oceaniche (questo dipende da quanta gente per metro quadro tu ci voglia stipare).
Calcolare quanto costa è semplice. Puoi anche fare i conti da te: vai su viamichelin.it, calcoli il costo da casa nostra (via Don Pio Zadra 1 Nanno - TN) a casa tua, lo moltiplichi per tre (arrotondando alla decina superiore, minimo 30 euri come la chiamata dell’idraulico).
Alle cibarie, alle bevande, ai buttafuori e alla gente ci pensi tu no?
Se la distanza tra casa tua e la nostra supera l'ora e mezza di viaggio forse è il caso che dormiamo direttamente lì. Che c’hai un posto sul divano per noi? Siamo in uno, massimo due, siamo puliti, silenziosi, gente che si adatta. Cosa aspetti? Scrivi a felix.lalu@gmail.com
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Ph: Francesca Padovan |
giovedì 4 febbraio 2016
venerdì 29 gennaio 2016
sabato 23 gennaio 2016
mercoledì 13 gennaio 2016
OMAR E' NERO (La nuova canzone del sole)
Per chi non l'avesse inteso, il giorno dell'Epifania abbiamo uscito uno splittone con musici amici (la storia la leggi qua) (il disco qua). Ognuno ha messo due canzoni. Io ho messo le specie di cover che saranno nel disco. La prima è Dinamita (ne parlo qua). La seconda è Omar è nero.
Omar è nero nasce lontano. Quindici anni fa lavoravo tutta l'estate in un laboratorio di pelletteria artigianale che avevano i miei zii in Val di Sole. Facevo il garzone di bottega che diventava artigiano. Ogni estate, in concomitanza con i mercati mensili della al di Sole, i miei zii ospitavano una coppia di amici ambulanti che vendevano roba sudamericana, che si fermavano a dormire da noi. Nei periodi più intensi si venivano con loro dei ragazzi di bottega, i miei pari, diciamo.
In questo modo ho conosciuto Jacopo, che una dozzina di anni dopo ha prodotto il mio prossimo disco, e registrato queste due canzoni. Ma questa è un'altra storia.
giovedì 7 gennaio 2016
DINAMITA (La canzone sulla rivolta)
Penso di essere il primo fan de La Cripta Crew. Con primo non intendo della prim'ora, ma quello più accanito. Ho ingrossato la conta delle loro visualizzazioni, ne ho parlato qua un tot di volte (anche se adesso vedo che i collegamenti a youtube non sono più validi, maledizione! Cmq adesso ti puoi guardare tutti i video qui), ho fatto un videoclip/documentario sulla Cripta (che è un luogo fisico, oltre che un luogo della mente), ho citato Mr. P in una canzone. Insomma c'è grossa stima.
Quando ho sentito questa canzone cantata da Mr. P ho pensato subito di farne una cover.
mercoledì 6 gennaio 2016
domenica 20 dicembre 2015
Il bello di avere una canzone di Natale è che te la rigiochi ogni anno per sempre
Quattro anni fa i Maya dicevano (o meglio la gente diceva che i Maya dicevano, perché i Maya nel frattempo erano tutti morti) che finiva il mondo.
Questa è la canzone di Buon Natale per l'ultimo Natale dell'umanità.
E' la prima canzone in vita mia con un cambio di tono in mezzo.
Poi è andata diversamente, ma la tensione del momento è palpabile.
Non sono più uscito in strada come Commando, ma mi rimane la speranza.
Mi son accorto che dopo quattro anni e dopo averla fatta live solo una volta non mi ricordo nè parole nè accordi, quindi mi son messo a tirarli fuori, come faccio per le canzoni degli altri. Mai usate tante note in una stessa canzone nè prima nè dopo.
Qua sotto testo e accordi (i numeri sono i tasti della chitarra), così puoi suonarla al pranzo di Natale coi parenti (ma soprattutto perché così la prossima volta che me la dimentico, c'è).
La Piccola Orchestra Felix Lalù
BUON NATALE (L'ultimo Natale del mondo)
12 11 12 11
A chi ha sete di giustizia e gli rimane amaro in bocca
9 7
Con un Brancamenta in mano
Con un Brancamenta in mano
12 11
A chi aspira molto meno
A chi aspira molto meno
12 11 7
E si accontenta di due dita di veleno
5
A chi ha solo voglia di un momento
A chi ha solo voglia di un momento
7
E trattiene a stento il doppiomento
E trattiene a stento il doppiomento
5
A chi caga 400 al mese
A chi caga 400 al mese
7
Più le spese
12
Buon Natale (and a happy new year)
Più le spese
12
Buon Natale (and a happy new year)
10
Buon Natale (and a happy new year)
9
Buon Natale al cieco al muto al sordo
Buon Natale al cieco al muto al sordo
7
Che non vuol sentire Buon Natale
Che non vuol sentire Buon Natale
12
Buon Natale (and a happy new year)
Buon Natale (and a happy new year)
9
Buon Natale
7
Il bomber s'è tuffato
Il bomber s'è tuffato
Governo hai vinto tu
5
E tutto il resto è carovita
E tutto il resto è carovita
7
Ma non importa perché
12 9
Questo sarà l'ultimo Natale del mondo
Ma non importa perché
12 9
Questo sarà l'ultimo Natale del mondo
7
Per questo in fondo anche chi odia il Natale
Per questo in fondo anche chi odia il Natale
5 7
Per stavolta ha qualcosa da festeggiare
5
Forza armiamo il nostro carnevale
Forza armiamo il nostro carnevale
7
E suoniamo nelle trombe delle scale
E suoniamo nelle trombe delle scale
5 7
Percuotiamo poco piano un pianoforte a coda lunga in altro mare
Percuotiamo poco piano un pianoforte a coda lunga in altro mare
5
E danziamo l'ultimo rituale
E danziamo l'ultimo rituale
7
E ostentiamo il nostro schitarrare
E ostentiamo il nostro schitarrare
5
Abbracciamoci per tutto lo stivale
Abbracciamoci per tutto lo stivale
7 12
Che è l'unica cosa sensata da fare
14 13 14 13
Buon Natale a chi manca d'impegno
Che è l'unica cosa sensata da fare
14 13 14 13
Buon Natale a chi manca d'impegno
11 9
A chi calca impronte invece di lasciare il segno
A chi calca impronte invece di lasciare il segno
A chi ha un sogno nell'armadio
7
La crisi nella panza e il frigo con la radio
14 13 14 13
Buon Natale a chi inciampa e cade sul lavoro
11 9
Buon Natale a chi inciampa e cade sul lavoro
11 9
A chi s'accontenta di lingotti d'oro
7 9
Buon Natale a chi gli piace il panettone ma gli capita sempre il pandoro
Buon Natale a chi gli piace il panettone ma gli capita sempre il pandoro
14 11
Questo sarà l'ultimo Natale che si ricorderà
9
L'han detto i Maya
L'han detto i Maya
Manco ci credo
7
Prendo una doppietta e una mannaia
Prendo una doppietta e una mannaia
4
Esco in strada come Commando
Esco in strada come Commando
2
E congedo gli stronzi dal mondo
E congedo gli stronzi dal mondo
giovedì 3 dicembre 2015
venerdì 27 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
Il Sontuoso Coro Montuoso: storia del primo coro della montagna fatto di rockers, naufragato.
In Trentino non c'è "come in cielo, così in terra". Una roba è il cielo, un'altra è la terra. Così è nella musica. C'è la musica del cielo e la musica della terra. La musica del cielo è il coro della montagna: intonato, impeccabile, intoccabile. La musica della terra è il rock: smarzo, rumoroso, inaffidabile. Così noi rocker ci rotoliamo fieramente nel fango, ma in realtà sotto sotto invidiamo loro immacolate giacche scamosciate dei cori della montagna, la loro impeccabile regalità, la loro altisssima tolleranza all'alcol.
Fu così che nel 2009 scrissi una mail a un tot di rocker della scena trentina proponendo di partecipare a un coro della montagna fatto solo di rocker. Bastava venire a registrare nel mio salotto e ci saremo ripresi il cielo.
Vennero a registrare subito Claudio Ruatti (degli allora Mamalbao), Emanuele Lapiana aka N.A.N.O., Granfranco Baffato (allora nei Supercanifradiciadespiaredosi) e Tiziano Caio Mattivi (anche conosciuto come "il quarto Bastard", ma anche ex Coro Abete Rosso).
L'idea era di registrarne quattro alla volta e farne ogni volta una versione diversa. Pubblicai questo post in cui spiegavo la storia con un video delle registrazioni, ma solo in questi giorni mi sono reso conto che non ho mai pubblicato la canzone intera.
Poi vennero anche a registrare Andy dei Next Point (che in quell'occasione mi introdusse alla canzone Lo spazzacamin, che registrai anni dopo in duetto con la donna tastierista di un vero spazzacamino) e Nicola Ferrandi (allora nei Trimocnik, ora nei BeatJuice), ma di quelle registrazioni, ahimè, s'è persa ogni traccia.
Insomma nessun vol.2 venne mai alla luce, confermando l'atavica inaffidabilità di noi rocker (me per primo) in confronto ai cori della montagna.
Ragazzi, quella giacca scamosciata possiamo bramarla finché vogliamo, ma la meriteremo mai.
Intanto ho pubblicato il vol.1, con almeno 6(66) anni di ritardo.
Ops!
Poi magari un giorno si farà, ma non voglio prometttere niente.
martedì 10 novembre 2015
Non è un unicorno
Caro discreto pubblico,
mi è stato proposto di creare un'opera a tema Unicorno
per un concept store che un'amica sta aprendo a Cles (questo).
La trovi lì.
Non è un unicorno
Acrilico e indelebile su legno e cornice in plastica
50x60 cm ca, 2015
venerdì 16 ottobre 2015
mercoledì 14 ottobre 2015
Anita QuattroEver #18: LE CRIATURE APPENA NATE SONO BRUTTE
Anita QuattroEver #18
LE CRIATURE APPENA NATE SONO BRUTTE
In cui si racconta del parto e si svela la verità che madri, nonne, zie, amiche e pettegole non ammetteranno mai.
Mai.
Mai.
In trentacinque anni visto nascere quindici bestie. Quattro cagnolini (in una volta), sette gattini (in una volta), tre vitelli (da vacche diverse) e mia figlia. In confronto a un allevatore sono pochissime, in confronto a un umano metropolitano standard sono una cifra. Tutte le volte la stessa domanda: come può una bestia uscire da un’altra bestia e da lì in avanti essere una bestia diversa dalla bestia in cui era prima?
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