sabato 5 maggio 2012

SANTERIA. Milano - 21 aprile 2012


Al Santeria c'è tanta roba: la libreria che pettinerie nero su bianco, bar con cocktail da bere, roba bella da magnare, grafiche veramente paura e un sacco di topa. Niente troioni, ma distinte donne con cui ti sveglieresti volentieri, o con cui ti ubriacheresti in interminabili sfide di morra.

Johnny è carichissimo. Il disco nuovo è ancora fracico di liquido fetale. Le canzoni girano come biglie da una parte all'altra in un flipper di legno e cemento, strato su strato di sedimenti vocali che in fondo ci vedi le ere della musica e nel mezzo ci incontri gli scheletri di gente che ha fatto ballare un tot di culi di diversi vestimenti alla moda, ci senti le zappe dei negroni che coltivan le tshirte e i vinili bruciati nei falò dell'inquisizione. Cori anthemici come ai tempi dolescenti dei Refused e dei Ratm, roba che ti fa sgambare come Celentano ma pure pensare che non fa mai male.
Nel finalone danceflooor rivanghiamo i vecchi tempi col rodato duo Jollix Malibu = Johnny Mox + Felix Lalù. Un bocia di dieci anni balla indemoniato e ci fa sperare per il futuro dell'Italia tutta.
Fallito un assalto a un gallo di dio dell'eletronica al Tunnel, non ci resta che un puttan tour con la mia futura sposa, per vedere se qualche travone ci fa il mulinello col cazzo ma ci accontentiamo di uno che ci mostra le tette sotto un cappotto quasi estivo. Ha la pelle come la vorrebbero avere molte donne e le tette di plastica. Sembra un manichino donna con la sorpresa che ti gonfia il tanga.
Milano ci regala sempre emozioni.

Enogastronomia: Birra artigianale, grappa bianca, havana cola, stuzzichini del Santeria, pizza (ma gli hamburgher del Santeria li sognerò fino alla prossima)

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