Dame el vulvon è il completamento della Trilogia del Cliff (qui si può vedere la prima versione nelle Rabbi Loop Impro dell'estate scorsa). Il Cliff è una di quelle persone con cui si sta sempre bene, promotore dello sballo salubre, amante della sua dimora. Attraverso le sue frasi e le frasi scritte sulla sua porta adolescente nasce questa saga, cominciata con “Son en tipo ala bona, me plas el cul e ancia la mona” (apparso su “Braccia strapate all’agricoltù”) e proseguita con “Poco Dio” (su “El se sentiva soul”). Questa canzone è in fondo un trattato dei più comuni approcci al sesso femminile del popolo noneso. Tirando in ballo anche il fico per antonomasia, Michael Knight, il protagonista passa in rassegna tutte le possibili varianti che potrebbero portarlo tra le gambe della desiderata, ma alla fine, angosciato dalla scelta, sceglie la via più rischiosa, ma anche la più breve
La Piccola orchestra Felix Lalù
Dame el vulvon
Poruesi domandarte de sposarme darme soldi farme en piazer s
e me portes ala TrentoMalè
o domandarte n'etto e mez de speck
Enveze m’acontenti de puèc
Dame el vulvòn
Poruèsi domandarte el numer de zelulare
o mosarte la vetura che giai
domandarte canti vagoni che fa to pare
si gias fecebook o skype
Enveze me acontenti de puèc
Dame el vulvòn
TRADUZIONE DAL NONESO
Potrei chiederti di sposarmi darmi soldi, farmi un favore se mi porti alla Trento-Malè o chiederti un etto e mezzo di speck Invece mi accontento di poco Dammi il vulvone Potrei chiederti il numero di cellulare o mostrarti la mia macchina chiederti quante mele produce tuo padre se hai facebook o skype Invece mi accontento di poco Dammi il vulvone
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